Una piccola toilette 2 – il rientro a casa
di
grillino
genere
bisex
…lascio il ragazzo nel cesso dell’autogrill, seduto sulla tazza del cesso, con una espressione di terrore negli occhi! Si guardava le schizzate del mia sborrata sul viso, sulla camicia inamidata, sulla cravatta e sul vestito scuro, sicuramente con l’orrenda prospettiva di tornare a casa dalla dolce mogliettina e farsi vedere così. Mi immaginavo la scenata di gelosia, le urla della giovane ragazza nel vedere queste macchie di sperma e non capire perché le avesse addosso il “fedele” maritino, sentirsi raccontare che erano le sue e l’aveva tradita con una donna, ma perché proprio in quei punti così strani…oppure ammettere la scopata con un uomo e quindi di essersi fatto sborrare in faccia... Quale delle due verità sarebbe stata più devastante? A quell’ora non ci sarebbero state lavanderie aperte o negozi di vestiti per un acquisto improvvisato...era spacciato! Sono montato in macchina sadicamente eccitato da quell’idea e da quella scena…ma sul sedile sentivo il buco del culo bagnato, e l’umidità si trasmetteva alle mutande. Ecco…lo sperma che il giovane maritino mi aveva scaricato dentro mi stava uscendo dal retto e mi stava bagnando! Mi prese anche a me l’orrore del rientro a casa e la scoperta del fatto da parte della mia compagna. Ma avevo un altro tipo di donna! Arrivai a casa, Rita mi accolse come al solito da quando conviviamo, mi baciò e poi si inginocchiò devotamente appena dopo la porta, mi slacciò la patta dei pantaloni, tirò fuori il mio cazzo ancora barzotto e cominciò a succhiarmelo, portandomelo subito ad erezione…pensavo ancora alla bocca calda e inesperta del ragazzo all’autogrill…poi Rita mi accarezzò le palle, andò dietro verso il culo e mi solleticò il buchetto, come piace a me, trovando la sorpresa! Tirò subito indietro il dito, guardandolo sporco di sperma e umori anali, si sfilò il cazzo dalle labbra e mi fissò “Andrea belin…ti sei fatto inculare da qualcuno???...sei rientrato ora a casa e già scopro che mi hai tradito con qualche frocio di merda…eh che cazzo!!! Almeno dimmelo nooo??! sei uno stronzo..” si pulì il dito sui miei pantaloni e riprese a farmi il pompino, quasi per dispetto e come se nulla fosse, succhiando avidamente e voracemente la cappella e tutto il pisello. Rita era a conoscenza del mio “vizietto”, anzi l’ho conosciuta proprio in una chat erotica bisex, e non solo accetta questa mia digressione sessuale, ma delle volte la condividiamo, scopando insieme ad altri partner maschi con me attivo o passivo! Quindi, trovarmi col culo pieno di sperma maschile non la sorprendeva! Rita continuò a spompinarmi, e il fatto di essere già venuto da poco mi facilitava il mantenimento dell’erezione giusta, allora la alzo e la porto verso il tavolo da pranzo, già apparecchiato per la cena, i piatti e le posate sulla tavola, le candele accese…la distendo alla pecorina sulla parte libera, le sputo in culo e neanche tanto lentamente la penetro analmente, facendola ovviamente strillare dal dolore “aaahhh cazzo Andrea, mi sfondi…piano piano…non sono uno dei tuoi amichetti frocetti…ho il culo piccolo…mmmmm dio mio che male cazzo…” ma Rita è una grande zoccola, si prende il mio membro in culo con grande rassegnazione e godimento, allargando le sue belle cosce quanto più possibile, io inizio a scoparla con foga e eccitazione, il mio pisellone entra e esce da quel culo sodo e morbido con ritmo, scorrendo sulla mia saliva e suoi umori già abbondanti. Sono eccitato da morire, in realtà sto ancora pensando di incularmi quel ragazzetto in autogrill, prendo per i fianchi la mia donna e la scopo con vigore, proiettando l’immagine di lui sotto di me, ma poi mi inchino sulla sua schiena e le afferro le tette, spingendo sino in fondo al suo retto la cappella, e torno alla realtà di stare inculandomi una donna! Rita ha il culetto profumato, i suoi effluvi raggiungono le mie narici, la mia testa..l’eccitazione sale, il cazzo si gonfia dentro di lei sempre di più…la sento gemere e fremere, sta godendo come una porca, con orgasmi continui…si gira e mi dice “dai, sfilati, stai godendo troppo…non devi sborrare subito…è tutto il giorno che ti aspetto…voglio godere di più e insieme...” esco dal suo corpo, mi fa sedere a me sulla tavola e inizia a masturbarmi violentemente, come se dovesse staccarmi il cazzo dal corpo (tipico delle donne!) poi si mette due dita in bocca, le bagna per bene, quindi le mette sotto le palle e raggiunge il buco del culo e senza chiedermi nulla le infila di botto dentro…ho un sussulto, le sue dita lunghe e appuntite dalle unghie mi bucano il culo, lei mi fissa sadica e eccitata “ti piace eeehhh amore mio…ti piace farti inculare…hai un culetto splendido...li capisco gli uomini che ti scopano…adoro scoparti anch’io, lo sai…tieni, tieni, godi!!" E continuava a spingermi sempre più a fondo le sue dita, poi allargandole dentro il retto, spalancandomi tutte le mucose…e la sua mano continuava a segarmi il cazzo a ritmo folle…la cappella ormai era rossa e gonfia…stavo sbavando dall’eccitazione, poi lei si inchina inghiottendomi l’uccello e pompandolo ben bene…ero al settimo cielo! Ma la voglio far godere anch’io la mia santa donna, la stacco da me e mi siedo su una sedia, la metto seduta sopra di me facendola impalare…lei si trasfigura in una maschera di godimento, si prende appieno il mio cazzo, se lo gode girandoselo dentro, esplodendo in un orgasmo incontenibile…le mordo i capezzoli, le bacio le tette, le metto un dito nel culetto amplificandole il piacere…le sue urla si sentiranno per tutto il palazzo, con mio grande orgoglio! Ma voglio venire con lei subito, quindi la alzo e la rimetto a pecora sul tavolo, inculandola nuovamente ma poco dopi colpi le sborro dentro un fiume di nettare caldo e viscido, allagandole le viscere!! Rita si gira e mi sorride grata e soddisfatta, ancheggiando come una troietta in calore…Devo ammettere che per un attimo ho immaginato di sborrare dentro il ragazzetto, nella toilette dell’autogrill, ma questa è una mia perversione personale e credo che lei lo sappia benissimo e la condivida…gelosia femminile permettendo! Ci stacchiamo l’uno dall’altro, Rita si passa la mano in mezzo alle natiche, apprezzando con un sorriso lo sperma che esce dal culetto e pulendosi al tovagliolo di cotone del mio posto a tavola, sorridendomi! Ci sediamo a tavola e mangiamo praticamente nudi, e durante la cena mi pulisco la bocca con il mio tovagliolo macchiato del mio sperma…che destino beffardo!
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