La mia prima volta con Anna (che diventerà mia moglie)

di
genere
prime esperienze

La mia prima volta con Anna)
Sono Carlo, della provincia di Napoli. Ho 53 anni e sposato da 27 con anna, mia coetanea, una bella donna, mora, ben formata, molto sexy…e che ancora oggi si fa guardare. Ammetto, come si suol dire, una bella milf. La mia intesa sessuale con lei è sempre stata discreta sebbene tutte le piccole trasgressioni che ci siamo concessi sono sempre state il frutto delle mie iniziative che pero’ anna, puntualmente, ha sempre accolto. Ci conosciamo da una vita. Giovanissima, faceva girare la testa a tutti: uomini, giovani, vecchi…e credo anche qualche donna. Era una bomba sexy e quando ci fidanzammo, mi pareva impossibile che quella ragazza così bella e tanto desiderata da molti, amici compresi, potesse stare con me. Non è che io fossi da buttare. Tutt’altro. Senza falsa modestia, le ragazze e addirittura donne sposate, cercavano loro me senza mezzi termini e posso affermare senza falsa modestia e con sincerità unica, di non aver mai faticato per farmi una scopata..mai! anna ha sempre avuto un’abilità unica nel fare i bocchini. Ricordo ancora la prima volta che glielo misi in bocca, a casa dei miei che erano usciti, glielo feci capire spingendola lentamente con la testa verso il cazzo teso, di ferro….inizio’ priuma a baciarlo, poi a leccarlo..lo imbocco’ lentamente prendendomi le palle in mano ed iniziando una pompa fantastica..succhiava forte la cappella ora segandosela in bocca ora fermandosi..le mani frullavano le palle per saggiarne la consistenza e la pienezza della giusta ed auspicata quantità di sperma da far esplodere….le chiedevo se le piaceva….lei mi diceva di si..le chiedevo di dimostrarmelo ed ogni volta ci andava forte giu..stringendolo in bocca…ed io dovevo pensare alla guerra mondiale per non venire subito…la prima volta che glielo misi in bocca, fu anche la prima volta che glielo strofinai tra le tette…una terza abbondante con tette di ferro..capezzoli piccoli ma duri…in mezzo a quel seno adolescente ma di donna per quanto grosso e duro era, il mio cazzo provava il settimo cielo e la mia testa il paradiso. Ricordo di come glielo strofinavo prima su una e poi sull’altra tetta per poi passarle la cappella sulle labbra come si fa con il rossetto..godevo come un porco ed anche lei era felice di fare quello che per lei, almeno cosi’ disse, fu il primo bocchino (ne ho avuto sempre il dubbio..era troppo brava…ma non indagai….sembrava nata per fare pompe con la bocca).

Tranquilli per la prolungata assenza dei miei, ci spogliammo completamente nudi. Il suo intimo era curatissimo..quella giovanissima donna che sarebbe diventata mia moglie, sembrava ai miei occhi, una troia da alto bordo per come si mostrava con quell’intimo..un reggiseno color carne trasparentissimo ed uno slip corto sul ventre, pure color carne, trasparente come il reggiseno, che copriva non completamente le sue natiche sode..che iniziai a stringere forte, pizzicandole, allargandole per passare le dite in mezzo al solco liscio senza sconfinare, in quel primo momento, ne verso il buco del culo, né verso la sua stretta e vergine fica nerissima esaltata da un ben curato pelo. Le mie carezze non le furono per nulla indifferenti..quasi istintivamente dischiuse lentamente le gambe, premendo il suo ventre verso i miei fianchi e spostandosi un po in avanti per facilitarmi le carezze verso le sue intimità..quel mio gesto teso alla ricerca della sua eccitazione, aumento’ la sua voglia di assaporare il mio cazzo, teso ormai allo spasimo, rosso, con la cappella pronta per scoppiare e le vene gonfie di sangue che ne scolpivano l’asta tormentata da tanto piacere. La sua testa andava su e giu..la sua lingua si muoveva lentamente umida dalle palle al buco della cappella…la mia mano cerco’ quello che in futuro sarebbe diventato l’origine della mia paternità..ma ora era solo il luogo in cui volevo sprofondare con tutto me stesso e farla sentire prima mia, poi donna e dopo ancora, una troia. Aprii il palmo della mano, puntai il pollice verso la sua fessura…era bagnata all’inverosimile, mai avevo toccato una figa cosi umida, viscida, scivolosa…il mio pollice ando’ su e giu verso le labbra e lei accompagno’ subito il movimento del dito con una inequivocabile danza verso il piacere…su e giu ed io lentamente la penetravo con il pollice..la sua figa era strettissima perché ancora vergine, ma solo perché nessun cazzo vi era ancora entrato dentro e questo non voleva significare che anna fosse vergine anche mentalmente. La vedevo e la sentivo troppo esperta, come di chi avesse letto mille manuali sul sesso e di come dare e ricevere piacere senza chiavare. Fu allora che mi fece scoprire una pratica che ancora oggi, a distanza di anni, secondo me nessuno è in grado di fare come lei e che io, mai provo se non con lei. Centinaia di video porno passati sotto i miei occhi negli anni, mi hanno proposto situazioni incredibili, accoppiamenti bestiali, piaceri sublimi, finti, reali, bestiali..ma quello che anna mi fece allora e continua a farmi ora, è quel bocchino che credo, la rende unica nella specialità di donna, moglie puttana. Strinse la cappella forte al punto di far allargare il buco della cappella, quel buco dal quale ogni maschio si libera dei suoi liquidi o liquami: lo sperma ed il piscio. Ecco. Anna lo allarga, tira fuori la lingua, la irrigidisce tutta e con la punta inizia una lenta, estenuante e sconvolgente penetrazione..si..proprio cosi..tenta, ed in parte ci riesce, a inserire la punta della lingua proprio nel buco della cappella..chiavandola come una sorta di fica o di buco di culo. Il piacere che se ne ricava è unico, incredibile…dal fastidio al sottile dolore al piacere estremo che ti fa tremare la gambe, indurire all’inverosimile il cazzo..chiedere pietà per poter eruttare finalmente lo sperma. Fu in quel momento che le chiesi se voleva farlo..se voleva essere mia, darmi il solo candore che potesse avere realmente, visto come era brava a tirare bocchini, e cioè la sua verginità. Fu di poche parole. Anzi non mi rispose. Si alzò, si sfilo’ le mutandine e si sistemo sopra di me iniziando a strusciare la fica sulla mia cappella. Incoscienti dei rischi di una possibile ed indesiderata gravidanza, ci lasciammo andare. I suoi umori coloravano il mio cazzo che era diventato viscido e quegli stessi umori si mescolavano alla presborra che lo rendevano unicamente lucido. Sentivo il suo clitoride spuntare e martirizzare la cappella. Le presi i tettoni in mano, glieli strinsi forte da farle avere una piccola smorfia di dolore che rientrò subito. Non ero molto pratico del sesso allora e non sapevo che il seno per una donna, è una zona molto erogena ma altrettanto sensibile e quindi da trattare con adeguata attenzione. Si abbasso’ verso di me, mi prese la nuca e la spinse verso le tettone: leccamele carlo..leccami le tette..fammi sentire la lingua..ssiiii….succhiami i capezzoli. Io eseguivo i suoi ordini e desideri arrapato come una bestia..le tenevo le chiappe fra le mani, gliele stringevo ma in realtà, avrei voluto mordergliele e schiaffeggiarle sonoramente. Fu mentre le succhiavo le tette che lei, la mia fidanzata, la mia futura moglie, la mia attuale amante puttana, che puntò la fica verso la cappella e lentamente inizio’ a penetrarsi..un po alla volta…un po dentro e un po’ fuori..sempre piu dentro e poi tutto fuori…fino a farselo scivolare lentamente tutto dentro per arrestarsi e godersi il riempimento totale della vagina ormai sverginata. Contrariamente da quanto ci aspettavamo, non vi fu assolutamente nessuna copiosa emorragia…solo pochissimo sangue, ma proprio poco, certifico’ la rottura dell’imene. Anna decise e stabili’ il ritmo della cavalcata..fu lei in pratica a chiavarmi e non io a chiavarla. Si muoveva, si dimenava, ansimava, godeva, sbrodolava…..e lo disse..forte..quasi urlando…vengooo!!!!
Uscì dal mio cazzo..si mise al mio fianco e mi disse che era stato bellissimo, proprio come se lo aspettava..disse che era felice e che voleva vedere godere me….me lo prese in mano…inizio’ a succhiarmelo e a pomparmelo…mi disse: avvertimi quando stai per venire che mi scanzo….fui attento a non sporcarla. Mi venni sul ventre, abbondantemente come ancora oggi, grazie a Dio, mi capita. Come ebbi finito di scaricare la mia consueta enorme e violenta quantità di sperma sul ventre…anna, inaspettatamente inizo’ a giocare con le dita nel mio sperma….vi intinse il dito indice ed assaggio’ il sapore del mio sperma. Mhh…disse. Buono!...e sorrise. Capii che la prossima volta, si sarebbe fatta venire in bocca.
scritto il
2017-12-13
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