La famiglia innanzi tutto
di
Carlo63
genere
voyeur
La famiglia, innanzi tutto.
...ormai mi mancava solo la conferma che la mia ragazza era diventata la cagna di mio fratello e di mio padre. Erano ormai due anni circa che seguivo con attenzione scrupolosa i comportamente di lei e dei miei parenti intimi, fatti di complimenti, gentilezze ed attenzioni che a volte, potevano mettere in imbarazzo mia madre e mia cognata se le due povere donne ingenue, non si fossero fidate così ciecamente della mia fidanzata e dei loro rispettivi mariti, mio padre e mio fratello. Col senno di poi, tuttavia, posso solo comprenderli nel senso che, avere per casa spesso e volenbtieri, una bella ragazza bruna, appariscente, allegra e di buona compagnia, che molte volte non esitava ad indossare vestiti o abiti che mettessero in bella mostra la sua sensualità esplodente, non poteva certamente far venire strane idee in testa, idee che poi, piano piano, con la complicità di ognuno di loro, divennero piacevoli realtà, soprattutto per loro, meno per me quando dovetti fare i conti con la realtà. 20 anni all’epoca dei fatti, una terza abbondante di seno, capelli neri corvini su una pelle leggermente olivastra, tipicamente mediterranea. Trucco leggero prchè la bellezza del suo viso, non aveva mai avuto bisogno di esaltarne i tratti. Il solo rossetto, rosso fuoco da lei sempre scelto, le dava inevitabilmente quel tocco da bocchinara che, effettivamente, era nella realtà. Scherzava con tutti, era affettuosa con tutti, sia con mia madre e mia sorella, che con mio padre e mio fratello, per cui, se per qualche motivo che potesse giustificarne il gesto, non si notava più di tanto se ora dava un bacio a mia madre, piuttosto che a mia sorella, oppure faceva lo stesso con mio fratello e mio padre. Non dava nell’occhio quindi, se alle feste di compleanno, magari di mio padre o di mio fratello, nella foto di rito, veniva abbracciata forte ai fianchi da uno dei miei parenti o se, come spesso capitava a Natale o a capodanno, quando ci riunivamo in tanti a casa dei miei per giocare a tombola e terminavano le sedie, accadeva che qualche giro di cartelle, poteva farlo stando seduta in braccio a me o, alternativamente, a mia madre, mia sorella…...o a mio padre. E quando un Natale, durante proprio una di queste partite a tombola con tanti parenti, per mancanza di sede, si sedette sulle gambe di mio padre, nessuno si accorse di qualcosa di strano. Nessuno. Anna, era come al solito, bellissima e sensuale nella sua prorompente sensualità di una giovane donna di 20 1nni. Nessuno si accorse di nulla. Tranne che io. Anna raggiunse mio padre che la invitò a sedersi vicino a lui, facendo il gesto di condividere insieme la sedia a metà, ma Anna, dopo avergli dato un bacio affettuoso come spesso accadeva, non prese per nulla in considerazione di dividere con mio padre la sua sedia. Si fece largo e si sedette sulle sue gambe. Ricordo ancora come fosse oggi, la sua minigonna e calze rosse, a tema natalizio, una camicetta bianca con ampio colletto, discretamente sbottonato fino al canale dei grossi seni, con sotto un mini reggiseno, sempre rosso, molto sottile che, fissandolo, dava la possibilità di notare i capezzoli...raggiunse mio padre quindi, dandogli le spalle, e si mise sulle sue gambe, senza fare il rituale gesto di aggustarsi la gonna sotto il sedere come di solito fanno le donne quando normalmente si siedono ed hanno la gonna. Io stavo di fronte a loro, leggermente laterale. Ebbi subito la sensazione che la cosa non fosse stata casuale, ma voluta soprattutto da lei e forse concordata in precedenza da mio padre. Mio padre con una mano teneva le pedine per coprire i numeri chiamati dalla tombola, mentre l’altra, notavo, ogni tanto spariva per poi essere di nuovo visibile ma sul suo fianco. Anna rideva e scherzava insieme a tutti noi...ogni tanto incrociava i miei occhi lanciandomi uno dei suoi bellissimi sorrisi a cui io ricambiavo senza tuttavia farmi notare che osservavo sia lei che mio padre. Nessuno si stava accorgendo di quello che i due stavano per fare. Davanti a tutti. Davanti a me, Anna e mio padre, davanti a mia madre mio padre ed Anna. Mia madre era distratta sia dal gioco, dalle battute degli amici e parenti presenti. La mano di mio padre ora non c’era più...i suoi occhi erano come inebetiti e visibilmente distratti. Ora ricompariva ed ogni volta che ricompariva, raggiungeva il fianco della mia fidanzata, sua nuora, massaggiandolo...si...mio padre stava palpando la mia ragazza e lei non faceva nulla per impedirglielo...continuava a ridere e a scherzare e addirittura ad un certo punto versò a mio padre e a lei stesso, due bicchierini di amaro. l’ennessimo della serata.I due giocavano, ridevano, e la confusione dell’atmosfera festosa ci confondeva tutti...e l’alcool, non troppo, ma il giusto per l’occasione, faceva il resto, rendendo tutti più euforici, distratti,forse eccitati. Mio padre e la mia ragazza si divertivano...anna iniziò un impercettibile movimento avanti e dietro sulle gambe di mio padre...sempre più cadenzato, a volte più evidente. Mio padre e la mia ragazza stavano facendo patting. Anna si era messa in quella posizione senza piegare la minigonna con il preciso scopo di sentire il cazzo duro di mio padre massaggiarle il perizoma (rosso?) cpome di solito indossava. Il mio cuore batteva a mille...ero costretto a distrarmi e a ridere senza una volontà precisa e senza spontaneità. Il mio pensiero era misto da preoccupazione e curiosità, ma la cosa che mi spaventava era che mi stavo eccitando. Ad un certo punto, una mia vecchia zia seduta vicino a mio padre e ad anna, si alzò per andare al bagno ed io profittando di quell’occasione, cedetti il mio posto a mia zia per prendere il suo, vicino a mio padre e ad anna. Anna mi accolse molto contenta, come se nulla fosse, ma spudoratamente, senza alzarsi dal grembo di mio padre. Anzi: mi dette la sua mano, un bacetto sulla guancia e continuammo a giocare, a scherzare...a ridere. Ma la cosa tra lei e mio padre, nonostante la mia vicinanza, non s’interruppe tra i due. Anna mi teneva la mano e quel gesto, quel contatto, mi trasmetteva la giusta percezione del movimento sessuale che lei stava facendo su mio padre e che, senza rispetto, mio padre stava facendo sulla mia fidanzata. Anna mi stava comunicando, mi stava rendendo partecipe che stava godendo con la sua figa sulla patta dura di mio padre, ormai rosso in viso e completamente euforico, tanto da perdere il controllo, profittando della confusione, e azzardare una carezza molto intima verso anna, raggiungendola con una mano davanti, in mezzo alle cosce, dove sono certo, trovò il tessuto del perizoma di anna, inzuppato. La mia ragazza, quando voleva - e adesso voleva - sapeva essere una gran troia. Ma io non credevo lo fosse a tal punto. O meglio, anna non mi aveva mai nascosto il piacere per la trasgressione in genere. Fu lei proprio, quando appena fidanzati a soli 17 anni, mi propose di vedere insieme una cassetta porno, fu proprio lei a proporsi, durante l’ultimo spettacolo di un film al cinema, per farmi una sega, fu proprio lei, alla festa dei suoi 18 anni, a chiedermi di mettere nei bagni dei maschi del ristorante in cui stavamo festeggiando la sua maggiore età, il suo perizoma bagnato dei suoi umori, per il gusto perverso di far viaggiare a mille la fantasia di tutti i maschi, parenti ed amici, presenti alla sua festa. Ed io accettavo sempre con piacere queste sue depravazioni perché mi stavo convincendo, che grazie a lei, grazie alle sue depravazioni, scoprivo le mie. Come in quel momento in cui stavo provando per la prima volta, una strana ma forte, intensa eccitazione nel vederla in atteggiamenti intimi con mio padre, sottovalutando pero’, almeno in quel momento, che quell’intimità così sfacciata tra i due, non poteva essere nata in quel momento. Ci dovevano essere dei precedenti. E mentre pensavo a tutto questo, il mio cazzo ormai mi scoppiava nelle mutande mentre la gamba della mia ragazza ando’ ad aderire contro la mia, segnale questo che Anna stava allargando le cosce e che mio padre ormai, aveva la mano sulla figa della mia ragazza. Ed io, ero accanto a loro.
Continuo? Per farmelo sapere, scrivetemi su:
carlo.tastillo@gmail.com
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