La famiglia innanzi tutto 3

di
genere
voyeur


La famiglia, innanzi tutto (Parte 3)



Ormai ero preso ed eccitato forse piu di loro...toccare la fica di anna con sopra un altro cazzo, era una fantasia ricorrente nelle nostre scorribande di sesso, davanti a video bisex, ma ra rimasta una fantasia molto eccitante, tantissimo per lei, che pero’ credevo dovesse esaurirsi in quel particolare contesto. Ora invece, la fantasia si stava concretizzando, ma nella maniera più indecente e immorale possibile. Qui si erano superati i limiti della decennza, almeno quella morale. Ogni limite era stato superato ma con la mgistralità della mia ragazza e la capacità di mio padre saper cogliere la vera natura da vacca di Anna. Da uomo di esperienza, aveva colto immagino da subito, che mignotta si nascondeva sotto le vesti e gli atteggiamenti di ragazza affettuosa (cosa che pero’ era realmente), coinvolta nella famiglia acquisita e coinvolgente allo stesso tempo. Sempre spiritosa, amorevole, attenta e gentile con tutti, mia madre e mia sorella compresa, che non mi risparmiavano complimenti affettuosi per la fortuna di avere trovato una brava e simpatica ragazza come Anna. Si: una brava ragazza, ma anche una gran brava puttana. E adesso ne prednevo coscienza, una piacevolissima coscienza. Nel frattempo notai dei lenti movimenti strani dei due. Improvvisamente la cappella dura del cazzo di mio padre scomparve, restando la figa della mia ragazza orfana di cazzo ed incredibilmente inzuppata di umori. Ma l’assenza del cazzo duro pochissimo. Infatti dopo qualche secondo mi ritrovai tra le dita non solo la cappellona di mio padre che riprese a picchiettare sulle labbra della figa di Anna, ma addirittura tutto il cazzo, lungo, grosso e durissimo. Mio padre era riuscito a tirarselo fuori (non so come) senza farsene accorgere da nessuno dei presenti. A quest’ennesima manovra, coincise l’ennesimo sguardo di supplica della mia ragazza che mi comunicava di continuare a partecipare alla tresca familiare. Io ne avevo ormai piu voglia di loro ed il cenno di anna mi servì solo a darmi l’ultima spinta. Lentamente, più per far aumentare il piacere ai due che per timore, ripresi ora a masturbare la figa della mia ragazza, ora a solleticare con il dito indce, la cappella gonfia e umida di mio padre. Mi soffermavo con attenta devozione al grilletto della figa ormai duro come un cazzetto per poi passare e concentrarmi con il dito, a massaggare lentamente il frenulo di mio padre, poi il contorno della sua cappellona e solleticargli il buco della cappella, cosa che a me faceva impazzire quando anna me lo faceva con la lingua e credo che a mio padre, dovette fare lo stesso piacere. Afferrai con due dita la cappella del cazzo per struscciarla fra le labbra, in pratica io da bravo cornuto, dirigevo la scopata tra la mia ragazza e mio padre, ma mi sentii un tuffo al cuore quando decisi di andare oltre, andare oltre alla deneza. Sempre lentamente scorsi con la mano socchiusa il bastone duro di mio padre. Mi pareva non finisse mai tanto sentivo lungo e duro. Appena arrivato ai coglioni, anch’essi duri e gonfi, afferrai il cazzo di mio padre e lo spinsi dentro la figa di anna segandolo. Era bellissimo segare quel cazzo dentro la figa della mia donna...i due scopavano vicino a me, davanti a tutti senza farsi notare, ma il ritmo lo decidevo io con la sega che praticavo al cazzo di mio padre che io stesso avevo infilato. Segavo il cazzo e sgrillettavo la figa della troia che pisciava umori come una fontana. La chiavata tra i due, sotto la mia regia, duro’ credo, circa tre minuti infiniti, fin quando io cercai gli occhi di mio padre per dirgli che era arrivato il momento di inseminare la nuora, di svuotare quei magnifici coglioni pieni di sborra dentro la figa della mia ragazza, insozzando anche la mia mano, la mano di suo figlio, il neo cornuto di famiglia. Aumentai allora il ritmo della sega lavorando anche col dito sia sul frenulo che sul grilletto poi sule labbra e poi ancora sui coglioni di mio padre. Fu quando iniziai a percepire che mio padre stava tremando che ebbi la conferma di li a qualche istante, lo sperma di mio padre avrebbe finalmente inseminato pericolosamente la mia ragazza. Di questo pericolo, non se ne curava né anna né mio padre, perché avrei dovuto farmene io il problema. Non detti più peso e pensiero al rischio di una gravidanza da parte di mio padre preso solo a raccogliere la sua borrata...sborrata che arrivò puntuale, bollente, lavica, non a schizzi ma a copiosi interminabili fiotti densi che andarono ad imbrattare tutto l’interno della figa della mia ragazza che ne riusci a trattenere dentro solo una parte perché la restante, and a riempire il palmo della mia mano. I due erano rossi in viso. Evidentemente la sborrata di mio padre, aveva fatto venire anche la mia ragazza. Con estrema attenzione tolsi la mano inzuppata di sperma, dalla figa della mia fidanzata e dal cazzo di mio padre con il problema di doverla pulire appena tolta. Restai per qualche secondo con la mano sotto al tavolo, cercando senza chiedere a nessuno, un tovagliolino di carta per pulirmi la mano dello sperma di mio padre, quando sentii un tocco alla spalla: mi girai: mio fratello aveva preso un paio di tovagliolini e fissandomi negli occhi me li porse dicendomi a bassa voce: tieni, pulisciti la mano!...Dio mio...stavo per svenire!



Continuo? Per farmelo sapere, scrivetemi su:

carlo.tastillo@gmail.com





scritto il
2022-11-03
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