La famiglia innanzi tutto 5
di
Carlo63
genere
tradimenti
La famiglia, innanzi tutto (Parte 5)
L’orgasmo di Anna non tardo’ a venire e giunse nella mia bocca violento, copioso, tremante...a fatica anna conteneva il gemito, lei che era abituata a strillare le sue venute colorandole con epiteti verbali osceni. Il suo culo avvolgeva la mia faccia impiastricciandomela tutta, più si dimenava e più i suoi gemiti erano rochi, quasi gutturali, più dei versi che dei gemiti... soffocati. Accompagnava il suo piacere a dei movimenti totali del suo corpo che io percepivo pur non riuscendoli a vedere avendo il mio viso oscurato completamente dal suo culo aperto e dalle natiche sul mio volto. Il suo piacere mi scorreva sul volto raggiungendo il collo, riempendomi la bocca dei residui dello sperma di mio padre e dei suoi umori che arrivarono anche violenti, a schizzi, inzuppandomi parte del maglioncino che indossavo. Lentamente i movimenti del suo culo sulla mia faccia diminuivano nel ritmo sebbene la mia lingua e le mie labbra continuassero a ripulire piacevolmente tutto quello che usciva dalla sua figa, soffermandomi sempre piu spesso sul suo buco di culo, succhiandolo avidamente, riuscendo anche a scalfirlo con i denti come a volerlo morederlo. Godevo come un porco. Ero felice, al settimo cielo. Avevo fatto la mia scelta ormai, che era la stessa di anna. l’inferno e l’indecenza sarebbe stato, da ora in poi, il nostro paradiso ed il nostro futuro di coppia e chissà, coniugale. Adesso pero’ toccava a me. Avevo diritto anche io di godere dopo che da umile cornuto incestuoso, avevo dato il piacere dell’orgasmo prima a mio padre, consentendogli di inseminare la mia fidanzata, e poi proprio lei, la mia fidanzata, l’amore della mia vita, la troia della mia vita, l’oggetto del piacere di mio padre o di chi altri avessero voluto montarsela nel futuro, con o senza di me. A me, sarebbe bastato anche solo saperlo e di poter raccattare con la mia bocca da cornuto, l’esito finale della monta dall’interno dell’intimità della mia donna. Mentre pensavo a tutto ciò con l’eccitazione che forse nessuno di voi può nemmeno immaginare, sbottonai il pantolone tirandomi fuori il cazzo duro, stringendolo alla base per far bloccare il sangue nella cappella per renderla ancora più dura ed oscenamente grossa per quanto non lo fosse già di suo. Lo segavo lentamente fino ad abbassare al massimo la pelle del cazzo...gocce di presborra benedicevano la cappella...ora anna doveva al più presto occuparsi di me, del mio cazzo, e di farmi schizzare con la stessa vuiolenza di mio padre, il mio sperma, quello legittimo, che aveva il diritto, a differenza di quello di mio padre, di fotterla, chiavarla, incularla, scoparla in bocca e di pisciargliela dappertutto quella lei che amava chiamare sborra, più che sperma. Anna ferma il bacino, resta con il culo sulla mia faccia...io smetto di leccare occupandomi di mostrarle il cazzo in attesa che inzi a farmi uno dei suoi storici bocchini. Qualcosa di strano pero’ sta accadendo. Anna è ferma sulla mia faccia, stacca le mani con cui era poggiata sulle mie ginocchia ma tarda a chinare il capo verso il mio cazzo. Resto in attesa avvertendo tuttavia un movimento leggero e ritmato del suo busto in avanti e indietro accompagnato sempre da piccoli gemiti gutturali e da un respiro affannoso...tento di spostare la testa per rendermi conto di cosa stia accadendo ma lei sposta il suo culo per tenermi il viso coperto. Io insisto, voglio vederla e vedere cosa sta accadendo...mi sposto verso destra restando sempre con il viso parzialmente coperto dalle sue natiche e noto subito una scarpa maschile vicino alla mia gamba...alzo lo sguardo e scorgo mio fratello con la testa verso l’alto ed anna che gli succhia il cazzo, un cazzo esagerato con dei coglioni grossi che a ritmo cadenzato, sbattono sul mento della mia fidanzata...anna si accorge del mio sguardo e solo allora, solo allora mi prende il cazzo in mano ed inizia una lenta sega continuando ad ospitare nella sua bocca, il cazzone di mio fratello che accortosi di me, lo estrae dalla sua bocca ed inizia letteralmente a schiaffeggiarla con quella bestia di carne grossa e dura...non so se mio fratello stia godendo più della bocca di anna che del fatto di mortificarmi. La mia reazione fu ancora più forte della chiavata che poco prima anna si era fatta sul grembo di mio padre e per la prima volta in vita mia, vedo quello che poi da quel giorno in poi e nella nostra vita coniugale a seguire, sarà una costante del modo di vivere il sesso tra me ed anna, prima come fidanzata e poi come moglie, con l’unico costante delle mie corna, del mio essere piacevolmente cornuto e servile. “..chiavami in bocca Sergio (mio fratello così si chiama)...oghhhfff...mmmhh….scopami con questo cazzo formidabile...hai visto Carlo che cazzone che ha tuo fratello?...rispondi cornuto!….ed io:...”siii...siiii...sergio..scopati la bocca di Anna...grazie fratello”…….Sergio mi lancia un sorriso sornione...prende la testa di anna ra le mani ed inizia a pomparla all’inverosimile...rivoli di saliva escono dalla bocca di anna che inizia a respirare affannata, il volto è rosso, quasi cianotico, ma mio fratello imperterrito la pompa in gola fermandosi di tanto in tanto alla ricerca di un attimo di asfissia che anna ogni tanto avverte…al limite della sofferenza...la violenza che subisce in quel momento anna da mio fratello, non credo, riflettendo, che in quei momenti le desse realmente alcuna forma di piacere, almeno a vista. Ma il piacere che sergio traeva da quella violenza consumata sulla mia donna e davanti a me, suo fratello, rendeva appunto mio fratello una bestia, un animale senza valori che godeva del suo potere sia su anna che su di me. Della sofferenza di anna che spesso rischiava l’asfissia per gli affondi del cazzo di mio fratello nella sua bocca, ne ebbi la conferma quando in più di un’occasione in cui quasi non respirava più, cianotica, con gli occhi di fuori, con il muco che le usciva dalle narici e dalle lacrime che copiose uscivano dalle orbite oculari, mollava la presa del mio cazzo per tentare di allontanare con le due mani, mio fratello dalla sua bocca per conquistare qualche centimetro cubo di ossigeno e riprednere la violenta fellatio. Ma appena mio fratello le conceveda di riprendere fiato, subito la mia donna prendeva coscienza del fatto che anche io ero lì, non solo per accettare che si facesse usare sessualmente da mio fratello, ma anche per ottenere quello che mi spettava di diritto: la mia razione di sesso, fosse anche una semplice e triste sega da incestuoso cornuto. Il culmine del mio piacere fu quando, dovendo fare i conti tutti e tre con il tempo che scorreva e dal rischio che correvamo nell’essere troppo assenti dal gruppo familiare e quindi rischiando di essere cercati da qualcuno e colti in fragraza, mio fratello senza rispetto alcuno, estrasse definitivamente il cazzo dalla bocca di anna, la fece spostare e mettere in ginocchio, ordinandole sotto voce per non farsi sentire, di aprire la bocca iniziando una violenta sega sulla lingua della mia ragazza che nel frattempo, gliela mostrava oscenamente. Dopo qualche secondo di questa sega bestiale, dal cazzone di mio fratello cominciatono ad uscire vioenti schizzi di sperma che andarono a centrare la bocca di anna che li raccolse tutti, copiosi, bollenti ingoiandoli tutti...come faceva con me da sempre da quando mi fece il primo bocchino, ricordate?...Sergio si ricompose frettolosamente e prima di uscire dal bagno disse a me e ad anna: “sbrigatevi a tornare prima che qualcuno ci becchi e ci sputtaniamo”. Anna si alzò, si sciacquo’ il volto stravolto sistemandosi frettolosamente i neri capelli. Si voltò verso di me che nel frattempo avevo mantenuto fuori ancora il cazzo duro e mi disse: “segati da solo, sborra e torna presto in cucina...cornuto!” ...mostrandomi il segno delle corna con la mano prima di uscire dal bagno. Da quel giorno, vi giuro, ho imparato ad amarla sempre più, fino a chiederle di sposarmi e diventare poi , sempre di più, quello che iniziai ad essere quella sera. Fu bello il modo con cui anna se ne ando’ e sconcertante il modo in cui anche Sergio si era insinuato nella vita mia e di anna. Tentai di darmi piacere, ma il cazzo non mi reagiva, come se improvvisamente fosse caduto in uno stato di catalessi fisica. Mi alzai da terra, mi ricomposi e prima di uscire dovetti ripulire alcuni schizzi di sperma che mio fratello aveva lanciato nella bocca della mia ragazza e che lei non era riuscito ad ingoiare. Mi sciacquai la faccia, chiusi la porta del bagno e raggiunsi tutti gli altri che continuavano a fare casino festosi in cucina e che, sono certo, non si accorsero dell’assenza mia, di anna e di mio fratello. Forse solo mio padre che notai, fuori al balcone a fumarsi una sigaretta.
carlo.tastillo@gmail.com
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