La famiglia innanzi tutto 6
di
Carlo63
genere
tradimenti
La famiglia, innanzi tutto (Parte 6)
La serata proseguì fino a tarda notte. Sergio s’intratteneva con la sua ragazza (ignara ovviamente di tutto) e mio padre come se nulla fosse, continuava a giocare ora a tombola ora a carte. Io ed Anna stavamo seduti sul divano, guardando distrattamente la televisione, fumando qualche sigaretta, ma sensibilmente imbarazzati, sono certo che in quel momento sia io che anna, riacquistati la lucidità mentale, stavamo riflettendo su quello che era accaduto per le probabili conseguenze che sarebbero potute accadere, al nostro presente, al nostro futuro, ai rapporti familiari che si erano certamente stravolti. Anna quella sera oltre ad essere la mia fidanzata, era diventata l’amante di mio padre e di mio fratello, ed io il cornuto della famiglia, anche se non mi ritenevo esattamente un cornuto, in quanto anna mi aveva realmente tradito solo nelle fasi iniziali ed inaspettate della scopata tra lei e mio padre sul suo grembo, ma una volta resomi conto io stesso di quello che stavano facendo sotto i miei occhi, era diventato consenziente a tutto, anche se non ero stato promotore di nulla. Il sospetto che pero’ quella tresca doveva durare da tempo, si insinuava nella mia testa e, a rigor di logica, non poteva essere che così. Anna, mio fratello e mio padre, certamente scopavano già da prima. Possibile che non me fossi mai accorto? E se effettivamente scopavano già da tempo come ormai mi ero convinto, quando avevano iniziato e, soprattutto, dove scopavano? Mentre facevo questi pensieri, appoggiai la testa sulla spalla di anna e mi addormentai con lei a fianco sul divano. Non sognai per nulla quella notte e, stranamente, dormii fino a tardi, credo fino a mezzoggiorno e solo quando mia madre mi chiamo’ per chiedermi se volessi un caffè e che nel frattempo era passata a casa dei suoi per andarsi a cambiare prima di pranzo. Le dissi di si, poi mi alzai e andai al bagno. Feci una pisciata lunghissima, complice anche i tanti calici di spumante e varie bibite bevute nel corso della serata precedente, e solo mentre pisciavo, come d’incanto, il mio cazzo riprese il vigore che mi aveva abbandonato quando anna mi lascio’ nel bagno invitandomi a segarmi da solo, senza riuscirvi. Come per verificare ancora la mia potenza sessuale, iniziai una leggera sega, lenta, estremamente piacevole. Di li a poco il cazzo mi s’indurì completamente, la cappella riprese il suo turgore ed il suo colore paonazzo. Mi calai completamente i pantaloni e gli slip per essere più libero, chiusi gli occhi e mi abbandonai ai ricordi della sera precedente. Piu ricordavo e più la mano sul mio cazzo aumentava di ritmo...il canale spermatico premeva, sentivo i ciglioni contrarsi, quasi mi facevano male...detti gli ultimi tre o quattro colpi violenti di mano calando la pelle del cazzo fino alla base...aprii gli occhi rivolgendo il mio sguardo alla cappella...vidi distintamente il buco del cazzo aprirsi leggermente, la cappella gonfiarsi, sentivo che stavo contraendo al massimo anche l’ano...stavo per sborrare...si...ecco...ci stavo...siii…..che sborrata mondiale!….il primo schizzo violento finì sulla tavoletta del water, poi ne seguirono almento altri 4, dapprima forti poi sempre piu deboli ma sempre abbondanti...grondavo sborra quasi nella stessa quantità della pisciata che avevo fatto poco prima...soffocai il piacere per non farmi scoprire da mia madre...fu bellissimo...godetti come un pazzo! Mi ripulii e, come se nulla fosse accaduto, raggiunsi mia madre che mi versò il caffè. Poco dopo bussano alla porta, vado ad aprire: è anna: ciao carlo..tutto bene? Ti sei svegliato (mi da un bacio affettuoso sulla guancia) adesso?...”si..poco fa..adesso ho preso il caffè..a te tutto bene?”...si tutto bene. Ho dimenticato di comprare le sigarette, vogliamo andare insieme Carlo, da sola mi scoccio...”certo..metto il giubbino e andiamo”. Salutammo mia madre ed insieme scendemmo, mano nella mano, come sempre, da 4 anni ormai, da quando appena sedicenni ci fidanzammo. “Tutto bene Carlo?” mi chiese Anna...”veramente volevo chiedertelo io anna...a me pare un sogno o un incubo...ma che sta succedendo?”..”niente carlo, cosa vuoi che stia succedendo? È accaduto quello che doveva accadere evidentemente e se anche è una cosa molto particolare, mi pare che ci sia piaciuta o sbaglio?”… “anna, non puoi ridurre tutto così semplicemente. Qui si tratta di una cosa delicata. Certo, abbiamo sempre fantasticato ad un’apertura del genere con altre persone nel nostro letto, ma farci venire mio padre e mio fratello ti renderai conto che è tutt’altra cosa, o no?”...”forse si...ma a me è piaciuto troppo ed anche a te mi pare o no?”...”che c’entra anna...è stato tutto così violento, così imprevisto, troppo forte...ma se ci beccavano?..e poi devo farti una domanda anna”...”dimmi carlo”… “ma è già successo? O ieri è stata la prima volta?”… “cosa ti cambia carlo? Non mi hai mai chiesto nulla del passato, sono stata sempre io a raccontartelo ed ora, proprio adesso, mi chiedi se è già accaduto? Vuoi saperlo per sapere se sei cornuto di tuo padre e tuo fratello o se sei cornuto e basta?...” “anna non è una questione di corna...come fai a non capire? E poi ti ho fatto una domanda e mi devi una risposta”...nel frattempo avevamo raggiunto il bar tabacchi dove avremmo dovuto acquistare le sigarette. “entriamo dai” mi disse. Entrammo, anna ordino un pacchetto di sigarette e due caffè da portarci al tavolino. Ci allontanammo dalla cassa e ci dirigemmo verso la saletta interna del bar tabacchi ed appena entrati trovammo seduti ad un tavolino, mio padre e mio fratello. Per me fu una sorpresa, una grossa sorpresa. Anna si girò e mi disse: “ci sediamo con loro?” ed io: “veramente stavamo parlando, dovevamo chiarire certe cose” ed anna: “appunto. Le chiariremo con loro”. E senza aspettare una replica. Raggiunse mio fratello e mio padre. Li saluto’ baciandoli affettuosamente sulla guancia e si accomodò, facendomi cenno con la mano di sbrigarmi a raggiungerli. Anna stava rivelando un atteggiamento fortemente autoritario inatteso nella realtà che mi lascio’ abbastanza interdetto e per la prima volta, proprio quella volta, mi resi conto che dipendevo da lei in tutti i sensi, anche psicologicamente perché raggiungerli tutti e tre al tavolino, non fu semplicemente accettare un invito, tutt’altro: fu un atto di obbedienza e nello stesso tempo la presa di coscienza che a quel tavolo mi sarebbero state date non tanto delle spiegazioni, ma mi sarebbero state dettate condizioni e regole di un gioco basato sull’amore tra noi, tra la nostra passione ma sulla loro perversione che evidentemente aveva bisogno del mio cosciente coinvolgimento per aumentare in loro, il piacere che provavano ad essere amanti e a farmi loro partecipe. Mi sedetti e miopadre fu il primo tra lui e sergio, a salutarmi: ciao carlo..tutto bene? Come ti senti?”...”ciao carlo” seguì Sergio. Si tutto bene...credo anche a voi due no?...vi vedo in forma e riposati”. Fu mio padre a prendere la parola tra i tre: si...non ci lamentiamo, anche la tua fidanzatina la vediamo bella riposata, d’altro canto lei è giovane come te e sergio e subito recupera gli sforzi e le fatiche...poi ieri sera non ha fatto tutto da sola, tu le hai dato una mano...in tutti i sensi...così ha sprecato meno energie del solito...vero anna?...che significa meno energie del solito papà...spiegati!… “che di solito la tua fidanzatina, fa tante altre cose prima di salirmi sul cazzo e chiavare, mette in pratica la sua fantasia, la sua voglia di essere donna e devo essere sincero, sono proprio felice che voi due vi vogliate bene...spero che possiate sposarvi...metterete su senz’altro, una bella famiglia...lo desidero tanto sai, soprattutto per te Carlo”… “si è vero carlo – intervenne Sergio – siete una bella coppia e poi tutti i miei amici tiinvidiano carlo..mi dicono: è proprio una bella vacca da monta tua cognata Anna chissà se Carlo la soddisfa a letto...una vacca come anna se non riceve le giuste dosi di cazzo certamente va a cercarle da altre parti...il rischio che tuo fratello diventi un cornuto è alto se non castiga a letto per bene a tua cognata!”...a quegli atteggiamenti ed a quel modo di parlare di me e di anna da parte di mio padre e mio fratello (che sinceramente non riconoscevo più in quel momento) ebbi un attacco di stizza: “siete due pezzi di merda...mettetevi vergogna...e tu anna...sei una puttana...non dici niente? Non reagisci?...ti stanno offendendo più di me e non dici niente? Ma che cazzo vi sta succedendo? Siete tutti impazziti?”...”stai zitto e calmati, carlo. Non ti agitare, non il caso” intervenne Anna. Ricordi quando per andare a fare le partite a calcetto, non potevi venirmi a prendere alla stazione e chiedevi a tuo padre o a tuo fratello se potevano venirmi a prendere? Ricordi che ti feci notare più di una volta, che la loro disponibilità era troppo strana, così come strano era il fatto che venivano sempre insieme ma tu minimizzasti...anzi facesti anche una battuta, te la ricordi?”… “si – dissi – ma non è il caso di ripeterla”.. “e invece no, va ripetuta: dicesti...almeno glielo fai drizzare un po per bene il cazzo a mio fratello visto quel mostriciattolo di ragazza che si ritrova...questo dicesti”...bhè...una di quelle sere, tuo padre e tuo fratello, dopo essere passati a prendermi dalla stazione e mi dissero che tu avresti fatto più tardi, mi proposero di andare a fare un giretto con loro. Andammo in quel grande bar al centro e consumammo diversi drink insieme, ridemmo e scherzammo, anche pesante..battute allusive al sesso, al mio fisico...ci divertimmo non poco devo dire la verità. Poi una volta in macchina, tuo padre si sedette dietro e mi invitò a salire dietro con lui che voleva parlami. Salii con lui e partimmo...tuo padre inizio’ a raccontare alcue sue avventure giovanili e mi guardava sempre molto insistentemente...io ero un po confusa..ma allegra...mentre raccontava inizò a sfiorarmi una coscia...forse l’alcool non so...forse la voglia...senz’altro e il fascino indiscutibile di tuo padre, non mi fece opporre resistenza alle sue carezze alle gambe che si facevano sempre più insistenti e più dirette...mi raggiunse l’interno della coscia palpandomi….raggiunse lo slip...la mia figa...io allargai le gambe gli afferrai la mano e la poggiai sulla figa bagnata...mi toccava la figa come nessuno me l’aveva toccata prima. Mentre mi stringeva il grilletto fra le dita disse a sergio di prednere una determinata strada...raggiungemmo una vietta buia che nemmeno ricordo dove si trova. Sergio fermo’ la macchina e mi chiese di scendere...mi ordino’ di togliermi le mutandine...lo feci...tuo padre mi palpava il culo mentre sergio mi stringeva le tette...forte...dicendomi che avevo due zizzone come piacciono a lui..si attacco’ con la bocca alle mie tette e con una mano si tiro’ fuori il cazzone poggiandomelo in mano...tuo padre fece lo stesso e così mi ritrovai a segare contemporanemaente sia tuo padre che tuo fratello. “Smettilla!! le dissi”...ma anna mi fisso’ negli occhi e senza nemmeno guardarsi attorno, lentamente, profittando che dava le spalle agli atri tavolini del bar, allargo’ le cosce e lentamente si sfilo’ il perizoma...era stranamente tutto stracciato. “guarda!..è il perizoma di quella sera...tuo padre per sfilarmelo me lo straccio’ letteralmente da dosso...tieni...conservatelo...ora andiamo a casa...quello che accadde poi, se vuoi saperlo, te lo dirò dopo. Ora andiamo. Tua madre ci aspetta...” ...e guardandomi il cavallo mi disse: porco...sei un porco...ti sei eccitato...aggiustati un po che si vede…!
carlo.tastillo@gmail.com
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