Nuove Passioni e Cuori Infranti
di
Patrizia V.
genere
trio
Alex ci porta a fare un giro in macchina un po’ più lontano, dove bici e maltempo non sono una combinazione ideale… Così abbiamo modo di visitare Maastricht e le sue imponenti mura rinascimentali.
Mentre siamo sui contrafforti della città a prendere acua a catinelle, Eva approccia Astrid e le sussurra qualcosa all’orecchio. Ne deduco che deve aver informato la zietta di quanto accaduto durante la notte, perché ad Astrid sembra cadere la mandibola nel fossato.
Poco dopo la mia nuova amica mi raggiunge con gli occhi sgranati: - Ecco perché ho avuto l’impressione che mi facessero bere una birra di troppo, ieri sera! Non mi sono accorta di niente, Pat… Mi dispiace! Mio fratello è fatto così, non se ne lascia scappare una.
Scoppio a ridere: - Tranquilla… Non sono mica una madre oltraggiata! Sono solo stata colta di sorpresa perché su tuo fratello avevo fatto un pensierino anche io.
- Tu…
- Già – sogghigno – Ma a quanto pare, questa volta mia figlia mi ha mandato in bianco…
La povera Astrid mi sembra stressata. Le passo un braccio intorno alle spalle e la stringo a me mentre raggiungiamo Eva.
Più avanti, Giulia e Alex passeggiano tranquilli sotto la pioggia, tenendosi per mano.
Torniamo a Delft in serata giusto per una doccia, poi lui ci invita tutte a cena, e questa volta andiamo in un bel ristorante argentino di Rotterdam dove ci spacchiamo di bistecche (e di birra).
Anche lì, e per tutto il tempo, la Giulia ruota intorno a Alex come un pianeta intorno al sole. Sembra che i due si conoscano da sempre: si guardano, si toccano, ridono e scherzano come due cretini quasi che noialtre non esistessero.
Non è solo la Giulia che fa la scema: è anche Alex che ha occhi solo per lei.
Insomma, quando torniamo a casa… Beh, i giochi sono già fatti, e lo sappiamo già tutti quanti.
Nessuno dice niente, ma è nella logica delle cose che Alex e Giulia dormiranno nello stesso letto, da soli.
Così, dopo essersi fatta forza, Astrid dà il bacio della buonanotte al fratellone e ci raggiunge nel letto degli ospiti, lasciando i piccioncini (!!!) alla loro intimità.
Eva e io ci sfiliamo le magliette e scivoliamo nude nel lettone; Astrid ci guarda un momento, con un sorriso timido: ha fatto sesso con entrambe diverse volte, e ha partecipato a un’orgia insieme a noi, ma è la prima volta che viene a letto con entrambe.
Eva ridacchia e le dice qualcosa in ostrogoto; Astrid scuote la testa, si sfila la maglietta dalla testa e ci raggiunge nuda sotto il piumone.
La facciamo accomodare nel mezzo come fosse un’ospite a casa sua, e subito ci stringiamo a lei.
Gli ultimi sviluppi ci hanno un po’ spiazzate tutte e tre, e tutto sommato ci fa bene stare insieme. Astrid è stranita dal vedere il suo amato fratellone cadere come un broccolo davanti a una ragazzina; Eva, dopo essere sempre stata attenta ad evitare che succedesse qualcosa fra me e suo padre, è stata colta completamente alla sprovvista nel vedersi sedurre il paparino proprio dalla sua amichetta del cuore… E io, abituata a prendermi sempre l’uomo che voglio, me lo sono visto soffiare proprio da mia figlia.
Benvenute sul pianeta Terra, ragazze…
Era da tanto che non facevo un triangolo.
No, non intendo una semplice partita a tre: quella per noi è la norma, sulla Serenissima… No, intendo un vero triangolo geometrico, più o meno equilatero visto che siamo alte tutte e tre: ognuna con la testa fra le gambe di un’altra.
Dopo aver pomiciato un po’ per consolarci a vicenda, ci è venuto quasi spontaneo prima masturbarci una con l’altra, e poi andarci giù sempre più pesante… La prima a tuffare la testa sotto il piumone è stata Eva, probabilmente la più stressata delle tre, ed è venuta a brucarmi la passera mentre io mo davo da fare a mordere i capezzoli di Astrid.
Poi si sa: da cosa nasce cosa…
Io che scendo sempre più a valle con Astrid, e la zietta che si allunga a sua volta sulla nipotina: alla fine io slappo la mia nuova amica mentre questa sleccazza Eva e la mia ragazza continua imperterrita a succhiare l’anima a me. Il piumone finisce sul pavimento e noi ci aggiustiamo comode per il nostro connilinguo di gruppo, che si rivela particolarmente appagante.
Siamo tutte e tre sul fianco, con la gamba sinistra distesa e quella destra piegata per dare accesso all’amica che ci lecca, e ognuna di noi è impegnata a succhiare di gusto i succhi intimi di quella che ci abbraccia la testa fra le cosce.
Dall’altra camera ci giungono i gemiti soffocati di Giulia che gode sotto i colpi virili di Alex, e noi tre cerchiamo di coprire quel suono chiudendoci le orecchie con le gambe dell’amica a cui stiamo leccando la fica.
La prima a godere sono proprio io: Eva è davvero scatenata, e la sua lingua mi scava dentro fino al punto più caldo della mia femminilità, spedendomi in orbita dopo un riscaldamento estenuante e meraviglioso.
Cavalco la cresta dell’onda del mio piacere per un tempo interminabile, ma le cosce di Astrid soffocano le mie grida di estasi, costringendomi a mantenere il mio ritmo nella sua intimità…
…Finché non riesco a far esplodere anche lei, che se ne viene contorcendosi tutta dal piacere.
Ma anche Astrid è ben cosciente delle necessità della sua nipotina, e continua a slapparla finché alla fine anche la povera Eva le gode in bocca.
E’ talmente piacevole che non cambiamo posizione, e non smettiamo neppure di smangiucchiarci le fiche: continuiamo a lavorare di lingua, dapprima con calma, poi con passione nuovamente crescente.
E’ Astrid a suggerire di girarci sul fianco opposto: è la più anzianotta e forse stare sempre sulla stessa spalla comincia a darle fastidio…
Ci rivoltiamo tutte, e ciascuna di noi si trova sulla faccia una passera diversa: io quella di Eva, Astrid la mia e Eva quella di Astrid.
Adoro passare da una fregna nera ad una dorata… Il sapore è completamente diverso!
Anche Astrid slingua in modo diverso da quello di Eva: è più tranquilla e metodica, e lavora con precisione micidiale. Si sente che è una lesbica assai più esperta e meno passionale… Con lei ci metto molto di più a godere, e l’onda del piacere è più lunga che alta.
Infatti questa volta sono l’ultima a raggiungere l’orgasmo mentre Astrid, sottoposta all’assalto della nipotina, è la prima.
Eva praticamente mi squirta in bocca. Lo so, Eva non squirta veramente; è un fenomeno piuttosto raro, e nessuna di noi due ne è capace… Astrid invecie sì, ogni tanto. Però la venuta della mia ragazza è davvero intensa e succosa, e la dice lunga sul bisogno che ha di distrarsi e provare piacere.
Dopo la nostra seconda venuta di gruppo ci abbracciamo di nuovo in un piacevole groviglio di membra femminili e ci sbaciucchiamo un po’ tutte insieme, aggrovigliando le lingue e scambiandoci i rispettivi liquidi residui di bocca in bocca, finché non ci addormentiamo ancora abbracciate dopo esserci tirate nuovamente addosso il piumone.
Eva si acquatta in mezzo e noi ragazze mature la avvolgiamo con le gambe e le braccia in un abbraccio pieno di affetto.
Dall’altra camera intanto continuano ad arrivare le grida di piacere della Giulia…
***
- Pat… Credo di doverti una spiegazione.
- Eh? – mi ha colata di sorpresa: credevo di essere la sola sveglia, mentre mi preparo un cappuccino nell’angolo cottura alle nove di mattina.
Alex si è infinato un paio di boxer prima di raggiungermi, e siccome è a piedi nudi non l’ho sentito arrivare: davo per scontato che dormisse fino a tardi, visto che si è scopato mia figlia fino all’alba.
Ho un mal di testa da schifo dopo essere rimasta sveglia tutta la notte a sentirli grufolare come maiali praticamente senza un attimo di sosta; è per questo che sono sgattaiolata dal lettone per andarmi a cercare una dose di caffeina sperando che tutti gli altri dormissero ancora della grossa.
Per fortuna ho addosso una maglietta bianca tirata giù abbastanza da coprirmi le chiappe, se no sai che figura farmi beccare nuda dal ragazzo di mia figlia!
- Non ti preoccupare – gli faccio, un po’ ironica temo – Conosco bene Giulia e so che è un tipino caldo: non è la prima volta che la sento gridare tutta la notte sotto un maschio, e ci sono abituata…
Forse non è il modo migliore di cominciare il rapporto con mio genero.
Alex mi guarda imbarazzato: - Accidenti, non me ne sono reso conto… Ci avete sentiti?
- Alex: la casa non è molto grande e le pareti sono di legno sottile.
- Scusa.
- Non è con me che ti devi scusare, te l’ho detto. Giulia è una ragazza in gamba, sa badare a sé stessa e sono contenta che si stia divertendo…
Peccato che il suo divertimento avrebbe dovuto essere il mio.
Alex è in difficoltà. Mi fa piacere: non deve capitargli spesso.
- Pat, lo so a cosa pensi. Giulia è molto giovane, e io sono tuo coetaneo…
- Piano con gli insulti, giovanotto: io ho qualche mese meno di te!
- Er… Sì, naturalmente. Pat, tu sei molto giovanile, e posso capire perché Eva sia così pazza di te. Però resta il fatto che io abbia diversi anni più di tua figlia.
- Anche io ne ho diversi più della tua.
Già: contrappasso. Io mi scopo la sua bambina, così adesso lui si scopa la mia.
Solo adesso mi rendo conto di non avere nessun diritto di indignarmi, visto che io faccio da anni quel che lui ha fatto adesso per la prima volta.
- Eva è maggiorenne, non è la stessa cosa.
Mi astengo dal dire che quando Eva e io ci siamo messe insieme lei era più giovane di quanto non sia Giulia adesso.
Sospiro: - Alex, mettiamo le cose in chiaro: io non sono affatto arrabbiata con te o con Giulia. Sono stata colta di sorpresa, questo sì… Ma sono contenta per lei se si trova bene con te.
Alex sospira di sollievo: - Davvero? Non mi consideri un bastardo che si approfitta di…
- Alex, tutti gli uomini sono dei bastardi. Ma al netto di questo, ritengo Giulia perfettamente capace di badare a sé stessa, te l’ho detto, e quindi non credo che tu l’abbia irretita: conoscendola, è più probabile il contrario… Ma anche tu non mi sembri uno che abbia bisogno di essere protetto, e quindi direi che va bene così. Non mi resta che congratularmi con lei per la sua scelta in fatto di maschi: evidentemente ha ottimi gusti…
Lui s’illumina: - Ehi, questo era un complimento, grazie! Speravo che tu la prendessi in questo modo, Pat…
- Adesso non ti allargare troppo, maschione – lo blocco, puntandogli un diro contro il petto muscoloso: - Sono incazzata come una jena con te, e anche con Giulia!
- Ma hai detto…
- Alex! Avete fatto un casino pazzesco tutta la notte, e io non ho chiuso occhio! E’ per questo che sono già in piedi, non perché sono preoccupata per mia figlia… Ho un cazzo di mal di testa e se avessi qui il mio kalashnikov farei una strage!
- Il tuo… Che?
Mi accorgo di aver fatto una gaffe e mi riprendo subito: - Scusa, è un modo di dire italiano… Anzi, russo. Insomma, scopati pure la Giulia quanto ti pare, ma vedi di soddisfarla e soprattutto cerca di farla urlare di meno quando ci sono in giro altre persone, va bene?
Alex mi sembra un po’ frastornato, ma d’altra parte non deve aver dormito troppo neanche lui, e passare la notte fra le cosce della Giulia non deve essere facile per nessuno.
- Uh… Pat, non è che vorresti una pillola per il mal di testa?
- Cosa? – gli faccio, inviperita – Hai una pillola? E me lo dici solo adesso..?
So riconoscere lo sguardo da pesce lesso che hanno gli uomini quando hanno perso la testa per una ragazza: l’idea che Alex si stia approfittando dell’infatuazione di Giulia non mi sfiora neppure.
Alex passa quasi mezz’ora a spiegarmi quanto mia figlia sia fantastica, intelligente, simpatica, spiritosa, matura, dolce, intraprendente…
Io sorseggio il mio cappuccino d’emergenza al nescaffé aspettando che la pillola faccia effetto e annuisco a ogni nuovo complimento.
Lo so benissimo che la Giulia è fantasica: sono sua madre.
Sapevo anche che prima o poi mi sarei dovuta sorbire quel discorso da qualcuno pazzo di lei… Solo che non mi aspettavo che quel qualcuno sarebbe stato il padre di Eva.
Insomma: sono pazzi uno dell’altra. Fantastico.
E adesso?
Adesso, niente. Insomma, mi fa Alex, niente colpi di testa. Lei è in collegio e lui sta cambiando lavoro, quindi il tempo per loro è scarso… Però intendono vedersi ogni qualvolta sia possibile. E’ un problema per me?
Figuriamoci. La vedo già così poco… Se proprio preferisce passare le sue vacanze con un maschio Alfa invece che con la sua mamma, vorrà dire che me ne farò una ragione. In fondo, meglio con uno che conosco e che posso facilmente rintracciare in caso di guai, che con un ragazzino brufoloso di cui non so niente.
Lui è sollevato nel vedere la mia reazione. Non gli dirò mai che avevo deciso di scoparmelo io e che la Giulia mi ha semplicemente preceduta… Non ora che mi sono resa conto quanto difficile sia per Eva.
Alex mi chiede come vada fra sua figlia e me…
- La amo – ammetto scrollando le spalle – Come faccio a criticare te per la tua relazione con mia figlia, quando io sto con la tua da cinque anni? Non credo che il fatto che la nostra sia una relazione lesbica renda la differenza di età più accettabile, vero?
La differenza di età fra lui e Giulia è maggiore di quella fra Eva e me, ma probabilmente il loro rapporto è socialmente più accettabile del nostro, quindi è meglio se non tiro in ballo la cosa: sarei ipocrita.
Eva lo preoccupava molto, quando stava con il Fabio… Da quando sta con me è diventata un’altra persona: indipendente, dignitosa, sicura di sé e con eccellenti risultati all’università.
- Non so quanto di tutto questo sia dovuto a te – mi dice con un sorriso – Ma di sicuro vedo che sta bene, quindi spero che voi due rimaniate insieme a lungo.
Faccio una smorfia: - Dici così perché speri che io ti auguri lo stesso con Giulia?
Lui ride: - Beh, in effetti lo spero. Per un maschio è sempre difficile ottenere il rispetto della mamma della sua ragazza…
- Hmmm… E per una femmina ottenere il rispetto di un uomo per la sua relazione saffica con sua figlia?
Nuova risata: - Giusto. Ma credo che sia ancora più difficile per lei ottenere il rispetto della madre, giusto?
- Non saprei, non conosco bene la tua ex.
- Ti detesta.
Sospiro: - Lo immaginavo… Cosa è peggio, che sono una donna o che sono più vecchia?
- Pat, questa è l’Olanda: il paese a omofobia zero! Il problema per lei è solo l’età.
- Okay, allora tu e io siamo pari, giusto?
Alex annuisce: - Direi di sì. Adesso però dobbiamo decidere il nome del nostro rapporto.
- Cosa vuoi dire?
Sorriso: - Allora: tu sei mia suocera, però io sono anche tuo suocero. Questo cosa fa di noi uno per l’altra?
Faccio una smorfia disgustata. Odio la parola “suocera”, specialmente se riferita a me.
- Un bel problema.
- Già.
- Facciamo così: tu per me sarai “Alex”, e io per te sarò “Pat”. Cosa ne pensi?
- Mi sembra ottimo. Affare fatto.
Lo guardo da sopra la tazza: - Tu però adesso hai un problema che io non ho… E te lo dico da “Pat” ad “Alex”.
Lui mi guarda interrogativo.
- Ti riferisci ad Astrid? Pat, lo so che per lei è sempre stato difficile…
Scuoto la testa: - Alex, non ho fratelli e non ho idea di come funzioni il vostro rapporto. Mi riferisco a Eva.
- Eva?
- Alex, lei e Giulia sono molto amiche… Forse qualcosa di più che amiche.
Alex aggrotta le sopracciglia: - Vuoi dire che lei e Giulia… E tu…
Sospiro: - Sì, lo so. E’ complicato; però fra noi funziona benissimo.
- Eh… Capisco. O forse no, ma non importa.
- Già. Insomma, adesso per Eva sarà dura, ed è meglio che tu lo sappia. Io le starò vicino naturalmente, ma è meglio se tu e lei vi parlate.
- Sì, certo. Lo farò. Grazie, Pat.
- Grazie a te per la pillola.
Le altre si alzano una dopo l’altra.
La prima a raggiungerci mentre Alex sta ancora preparando la colazione, è Astrid.
Fratello e sorella si abbracciano con affetto, anche se l’affetto di Astrid è di natura meno innocente… Lei gli sussurra qualcosa di dolce in olandese e lui le sorride grato.
Poi arriva Eva, sbattuta peggio di me e con le occhiaie.
Lei e io ci baciamo in bocca in modo più plateale del solito, e so che lei sta mandando un messaggio a suo padre.
Forte della nostra chiacchierata di prima, Alex coglie il segnale e poco dopo padre e figlia si appartano sul divano a parlottare in olandese.
Astrid mi getta un’occhiata un po’ triste e io l’abbraccio. Ho ancora il sapore della sua fica in bocca, e il nostro abbraccio può essere qualcosa di più che amichevole senza scandalizzare nessuno.
In fondo, fra tutti, siamo un bel gruppo di deviati…
La Giulia arriva per ultima, vispa e allegra come una ragazzina che è stata soddisfatta a dovere per tutta la notte dal maschio dei suoi sogni.
Ci bacia tutte con affetto, e alla fine si butta fra le braccia del suo uomo, con il quale il bacio dura fino alla fine della colazione, ma tanto lei non ha fame…
Nessuno si sorprende quando Alex e Giulia annunciano che loro vorrebbero fare un giro a Eindhoven da soli… I piccioncini non hanno molto tempo da passare insieme prima della fine delle vacanze, ed è naturale che vogliano trarne il massimo.
Ci salutano con calore, a tutte e tre, ma si vede che stanno pensando ad altro…
Eva e Giulia si guardano negli occhi intensamente prima di lasciarsi; si baciano sulle labbra… Poi Eva sorride, e Giulia s’illumina tutta.
Un istante, e la coppietta è già scomparsa.
Astrid sospira e si gira verso di noi dopo aver richiuso la porta alle spalle di suo fratello. Ci guarda, incerta: abbiamo fatto sesso tutte e tre durante la notte, ed è stato bello. Con Eva ha una relazione da anni, e con me si è creato un bel legame… Poi naturalmente sa benissimo che Eva e io stiamo insieme da anni.
Insomma, siamo un terzetto affiatato, ma abbiamo preso una bella botta tutte e tre.
Quindi, forse…
- Astrid, cosa vuoi proporci? – sbotta Eva con una risatina nervosa.
Ecco… L’idea di Astrid è che forse quella sera, per sfogarci, dovremmo metterci in tiro tutte e tre e andare a fare follie in uno swinger club.
- Cosa ne dite, ragazze?
Mentre siamo sui contrafforti della città a prendere acua a catinelle, Eva approccia Astrid e le sussurra qualcosa all’orecchio. Ne deduco che deve aver informato la zietta di quanto accaduto durante la notte, perché ad Astrid sembra cadere la mandibola nel fossato.
Poco dopo la mia nuova amica mi raggiunge con gli occhi sgranati: - Ecco perché ho avuto l’impressione che mi facessero bere una birra di troppo, ieri sera! Non mi sono accorta di niente, Pat… Mi dispiace! Mio fratello è fatto così, non se ne lascia scappare una.
Scoppio a ridere: - Tranquilla… Non sono mica una madre oltraggiata! Sono solo stata colta di sorpresa perché su tuo fratello avevo fatto un pensierino anche io.
- Tu…
- Già – sogghigno – Ma a quanto pare, questa volta mia figlia mi ha mandato in bianco…
La povera Astrid mi sembra stressata. Le passo un braccio intorno alle spalle e la stringo a me mentre raggiungiamo Eva.
Più avanti, Giulia e Alex passeggiano tranquilli sotto la pioggia, tenendosi per mano.
Torniamo a Delft in serata giusto per una doccia, poi lui ci invita tutte a cena, e questa volta andiamo in un bel ristorante argentino di Rotterdam dove ci spacchiamo di bistecche (e di birra).
Anche lì, e per tutto il tempo, la Giulia ruota intorno a Alex come un pianeta intorno al sole. Sembra che i due si conoscano da sempre: si guardano, si toccano, ridono e scherzano come due cretini quasi che noialtre non esistessero.
Non è solo la Giulia che fa la scema: è anche Alex che ha occhi solo per lei.
Insomma, quando torniamo a casa… Beh, i giochi sono già fatti, e lo sappiamo già tutti quanti.
Nessuno dice niente, ma è nella logica delle cose che Alex e Giulia dormiranno nello stesso letto, da soli.
Così, dopo essersi fatta forza, Astrid dà il bacio della buonanotte al fratellone e ci raggiunge nel letto degli ospiti, lasciando i piccioncini (!!!) alla loro intimità.
Eva e io ci sfiliamo le magliette e scivoliamo nude nel lettone; Astrid ci guarda un momento, con un sorriso timido: ha fatto sesso con entrambe diverse volte, e ha partecipato a un’orgia insieme a noi, ma è la prima volta che viene a letto con entrambe.
Eva ridacchia e le dice qualcosa in ostrogoto; Astrid scuote la testa, si sfila la maglietta dalla testa e ci raggiunge nuda sotto il piumone.
La facciamo accomodare nel mezzo come fosse un’ospite a casa sua, e subito ci stringiamo a lei.
Gli ultimi sviluppi ci hanno un po’ spiazzate tutte e tre, e tutto sommato ci fa bene stare insieme. Astrid è stranita dal vedere il suo amato fratellone cadere come un broccolo davanti a una ragazzina; Eva, dopo essere sempre stata attenta ad evitare che succedesse qualcosa fra me e suo padre, è stata colta completamente alla sprovvista nel vedersi sedurre il paparino proprio dalla sua amichetta del cuore… E io, abituata a prendermi sempre l’uomo che voglio, me lo sono visto soffiare proprio da mia figlia.
Benvenute sul pianeta Terra, ragazze…
Era da tanto che non facevo un triangolo.
No, non intendo una semplice partita a tre: quella per noi è la norma, sulla Serenissima… No, intendo un vero triangolo geometrico, più o meno equilatero visto che siamo alte tutte e tre: ognuna con la testa fra le gambe di un’altra.
Dopo aver pomiciato un po’ per consolarci a vicenda, ci è venuto quasi spontaneo prima masturbarci una con l’altra, e poi andarci giù sempre più pesante… La prima a tuffare la testa sotto il piumone è stata Eva, probabilmente la più stressata delle tre, ed è venuta a brucarmi la passera mentre io mo davo da fare a mordere i capezzoli di Astrid.
Poi si sa: da cosa nasce cosa…
Io che scendo sempre più a valle con Astrid, e la zietta che si allunga a sua volta sulla nipotina: alla fine io slappo la mia nuova amica mentre questa sleccazza Eva e la mia ragazza continua imperterrita a succhiare l’anima a me. Il piumone finisce sul pavimento e noi ci aggiustiamo comode per il nostro connilinguo di gruppo, che si rivela particolarmente appagante.
Siamo tutte e tre sul fianco, con la gamba sinistra distesa e quella destra piegata per dare accesso all’amica che ci lecca, e ognuna di noi è impegnata a succhiare di gusto i succhi intimi di quella che ci abbraccia la testa fra le cosce.
Dall’altra camera ci giungono i gemiti soffocati di Giulia che gode sotto i colpi virili di Alex, e noi tre cerchiamo di coprire quel suono chiudendoci le orecchie con le gambe dell’amica a cui stiamo leccando la fica.
La prima a godere sono proprio io: Eva è davvero scatenata, e la sua lingua mi scava dentro fino al punto più caldo della mia femminilità, spedendomi in orbita dopo un riscaldamento estenuante e meraviglioso.
Cavalco la cresta dell’onda del mio piacere per un tempo interminabile, ma le cosce di Astrid soffocano le mie grida di estasi, costringendomi a mantenere il mio ritmo nella sua intimità…
…Finché non riesco a far esplodere anche lei, che se ne viene contorcendosi tutta dal piacere.
Ma anche Astrid è ben cosciente delle necessità della sua nipotina, e continua a slapparla finché alla fine anche la povera Eva le gode in bocca.
E’ talmente piacevole che non cambiamo posizione, e non smettiamo neppure di smangiucchiarci le fiche: continuiamo a lavorare di lingua, dapprima con calma, poi con passione nuovamente crescente.
E’ Astrid a suggerire di girarci sul fianco opposto: è la più anzianotta e forse stare sempre sulla stessa spalla comincia a darle fastidio…
Ci rivoltiamo tutte, e ciascuna di noi si trova sulla faccia una passera diversa: io quella di Eva, Astrid la mia e Eva quella di Astrid.
Adoro passare da una fregna nera ad una dorata… Il sapore è completamente diverso!
Anche Astrid slingua in modo diverso da quello di Eva: è più tranquilla e metodica, e lavora con precisione micidiale. Si sente che è una lesbica assai più esperta e meno passionale… Con lei ci metto molto di più a godere, e l’onda del piacere è più lunga che alta.
Infatti questa volta sono l’ultima a raggiungere l’orgasmo mentre Astrid, sottoposta all’assalto della nipotina, è la prima.
Eva praticamente mi squirta in bocca. Lo so, Eva non squirta veramente; è un fenomeno piuttosto raro, e nessuna di noi due ne è capace… Astrid invecie sì, ogni tanto. Però la venuta della mia ragazza è davvero intensa e succosa, e la dice lunga sul bisogno che ha di distrarsi e provare piacere.
Dopo la nostra seconda venuta di gruppo ci abbracciamo di nuovo in un piacevole groviglio di membra femminili e ci sbaciucchiamo un po’ tutte insieme, aggrovigliando le lingue e scambiandoci i rispettivi liquidi residui di bocca in bocca, finché non ci addormentiamo ancora abbracciate dopo esserci tirate nuovamente addosso il piumone.
Eva si acquatta in mezzo e noi ragazze mature la avvolgiamo con le gambe e le braccia in un abbraccio pieno di affetto.
Dall’altra camera intanto continuano ad arrivare le grida di piacere della Giulia…
***
- Pat… Credo di doverti una spiegazione.
- Eh? – mi ha colata di sorpresa: credevo di essere la sola sveglia, mentre mi preparo un cappuccino nell’angolo cottura alle nove di mattina.
Alex si è infinato un paio di boxer prima di raggiungermi, e siccome è a piedi nudi non l’ho sentito arrivare: davo per scontato che dormisse fino a tardi, visto che si è scopato mia figlia fino all’alba.
Ho un mal di testa da schifo dopo essere rimasta sveglia tutta la notte a sentirli grufolare come maiali praticamente senza un attimo di sosta; è per questo che sono sgattaiolata dal lettone per andarmi a cercare una dose di caffeina sperando che tutti gli altri dormissero ancora della grossa.
Per fortuna ho addosso una maglietta bianca tirata giù abbastanza da coprirmi le chiappe, se no sai che figura farmi beccare nuda dal ragazzo di mia figlia!
- Non ti preoccupare – gli faccio, un po’ ironica temo – Conosco bene Giulia e so che è un tipino caldo: non è la prima volta che la sento gridare tutta la notte sotto un maschio, e ci sono abituata…
Forse non è il modo migliore di cominciare il rapporto con mio genero.
Alex mi guarda imbarazzato: - Accidenti, non me ne sono reso conto… Ci avete sentiti?
- Alex: la casa non è molto grande e le pareti sono di legno sottile.
- Scusa.
- Non è con me che ti devi scusare, te l’ho detto. Giulia è una ragazza in gamba, sa badare a sé stessa e sono contenta che si stia divertendo…
Peccato che il suo divertimento avrebbe dovuto essere il mio.
Alex è in difficoltà. Mi fa piacere: non deve capitargli spesso.
- Pat, lo so a cosa pensi. Giulia è molto giovane, e io sono tuo coetaneo…
- Piano con gli insulti, giovanotto: io ho qualche mese meno di te!
- Er… Sì, naturalmente. Pat, tu sei molto giovanile, e posso capire perché Eva sia così pazza di te. Però resta il fatto che io abbia diversi anni più di tua figlia.
- Anche io ne ho diversi più della tua.
Già: contrappasso. Io mi scopo la sua bambina, così adesso lui si scopa la mia.
Solo adesso mi rendo conto di non avere nessun diritto di indignarmi, visto che io faccio da anni quel che lui ha fatto adesso per la prima volta.
- Eva è maggiorenne, non è la stessa cosa.
Mi astengo dal dire che quando Eva e io ci siamo messe insieme lei era più giovane di quanto non sia Giulia adesso.
Sospiro: - Alex, mettiamo le cose in chiaro: io non sono affatto arrabbiata con te o con Giulia. Sono stata colta di sorpresa, questo sì… Ma sono contenta per lei se si trova bene con te.
Alex sospira di sollievo: - Davvero? Non mi consideri un bastardo che si approfitta di…
- Alex, tutti gli uomini sono dei bastardi. Ma al netto di questo, ritengo Giulia perfettamente capace di badare a sé stessa, te l’ho detto, e quindi non credo che tu l’abbia irretita: conoscendola, è più probabile il contrario… Ma anche tu non mi sembri uno che abbia bisogno di essere protetto, e quindi direi che va bene così. Non mi resta che congratularmi con lei per la sua scelta in fatto di maschi: evidentemente ha ottimi gusti…
Lui s’illumina: - Ehi, questo era un complimento, grazie! Speravo che tu la prendessi in questo modo, Pat…
- Adesso non ti allargare troppo, maschione – lo blocco, puntandogli un diro contro il petto muscoloso: - Sono incazzata come una jena con te, e anche con Giulia!
- Ma hai detto…
- Alex! Avete fatto un casino pazzesco tutta la notte, e io non ho chiuso occhio! E’ per questo che sono già in piedi, non perché sono preoccupata per mia figlia… Ho un cazzo di mal di testa e se avessi qui il mio kalashnikov farei una strage!
- Il tuo… Che?
Mi accorgo di aver fatto una gaffe e mi riprendo subito: - Scusa, è un modo di dire italiano… Anzi, russo. Insomma, scopati pure la Giulia quanto ti pare, ma vedi di soddisfarla e soprattutto cerca di farla urlare di meno quando ci sono in giro altre persone, va bene?
Alex mi sembra un po’ frastornato, ma d’altra parte non deve aver dormito troppo neanche lui, e passare la notte fra le cosce della Giulia non deve essere facile per nessuno.
- Uh… Pat, non è che vorresti una pillola per il mal di testa?
- Cosa? – gli faccio, inviperita – Hai una pillola? E me lo dici solo adesso..?
So riconoscere lo sguardo da pesce lesso che hanno gli uomini quando hanno perso la testa per una ragazza: l’idea che Alex si stia approfittando dell’infatuazione di Giulia non mi sfiora neppure.
Alex passa quasi mezz’ora a spiegarmi quanto mia figlia sia fantastica, intelligente, simpatica, spiritosa, matura, dolce, intraprendente…
Io sorseggio il mio cappuccino d’emergenza al nescaffé aspettando che la pillola faccia effetto e annuisco a ogni nuovo complimento.
Lo so benissimo che la Giulia è fantasica: sono sua madre.
Sapevo anche che prima o poi mi sarei dovuta sorbire quel discorso da qualcuno pazzo di lei… Solo che non mi aspettavo che quel qualcuno sarebbe stato il padre di Eva.
Insomma: sono pazzi uno dell’altra. Fantastico.
E adesso?
Adesso, niente. Insomma, mi fa Alex, niente colpi di testa. Lei è in collegio e lui sta cambiando lavoro, quindi il tempo per loro è scarso… Però intendono vedersi ogni qualvolta sia possibile. E’ un problema per me?
Figuriamoci. La vedo già così poco… Se proprio preferisce passare le sue vacanze con un maschio Alfa invece che con la sua mamma, vorrà dire che me ne farò una ragione. In fondo, meglio con uno che conosco e che posso facilmente rintracciare in caso di guai, che con un ragazzino brufoloso di cui non so niente.
Lui è sollevato nel vedere la mia reazione. Non gli dirò mai che avevo deciso di scoparmelo io e che la Giulia mi ha semplicemente preceduta… Non ora che mi sono resa conto quanto difficile sia per Eva.
Alex mi chiede come vada fra sua figlia e me…
- La amo – ammetto scrollando le spalle – Come faccio a criticare te per la tua relazione con mia figlia, quando io sto con la tua da cinque anni? Non credo che il fatto che la nostra sia una relazione lesbica renda la differenza di età più accettabile, vero?
La differenza di età fra lui e Giulia è maggiore di quella fra Eva e me, ma probabilmente il loro rapporto è socialmente più accettabile del nostro, quindi è meglio se non tiro in ballo la cosa: sarei ipocrita.
Eva lo preoccupava molto, quando stava con il Fabio… Da quando sta con me è diventata un’altra persona: indipendente, dignitosa, sicura di sé e con eccellenti risultati all’università.
- Non so quanto di tutto questo sia dovuto a te – mi dice con un sorriso – Ma di sicuro vedo che sta bene, quindi spero che voi due rimaniate insieme a lungo.
Faccio una smorfia: - Dici così perché speri che io ti auguri lo stesso con Giulia?
Lui ride: - Beh, in effetti lo spero. Per un maschio è sempre difficile ottenere il rispetto della mamma della sua ragazza…
- Hmmm… E per una femmina ottenere il rispetto di un uomo per la sua relazione saffica con sua figlia?
Nuova risata: - Giusto. Ma credo che sia ancora più difficile per lei ottenere il rispetto della madre, giusto?
- Non saprei, non conosco bene la tua ex.
- Ti detesta.
Sospiro: - Lo immaginavo… Cosa è peggio, che sono una donna o che sono più vecchia?
- Pat, questa è l’Olanda: il paese a omofobia zero! Il problema per lei è solo l’età.
- Okay, allora tu e io siamo pari, giusto?
Alex annuisce: - Direi di sì. Adesso però dobbiamo decidere il nome del nostro rapporto.
- Cosa vuoi dire?
Sorriso: - Allora: tu sei mia suocera, però io sono anche tuo suocero. Questo cosa fa di noi uno per l’altra?
Faccio una smorfia disgustata. Odio la parola “suocera”, specialmente se riferita a me.
- Un bel problema.
- Già.
- Facciamo così: tu per me sarai “Alex”, e io per te sarò “Pat”. Cosa ne pensi?
- Mi sembra ottimo. Affare fatto.
Lo guardo da sopra la tazza: - Tu però adesso hai un problema che io non ho… E te lo dico da “Pat” ad “Alex”.
Lui mi guarda interrogativo.
- Ti riferisci ad Astrid? Pat, lo so che per lei è sempre stato difficile…
Scuoto la testa: - Alex, non ho fratelli e non ho idea di come funzioni il vostro rapporto. Mi riferisco a Eva.
- Eva?
- Alex, lei e Giulia sono molto amiche… Forse qualcosa di più che amiche.
Alex aggrotta le sopracciglia: - Vuoi dire che lei e Giulia… E tu…
Sospiro: - Sì, lo so. E’ complicato; però fra noi funziona benissimo.
- Eh… Capisco. O forse no, ma non importa.
- Già. Insomma, adesso per Eva sarà dura, ed è meglio che tu lo sappia. Io le starò vicino naturalmente, ma è meglio se tu e lei vi parlate.
- Sì, certo. Lo farò. Grazie, Pat.
- Grazie a te per la pillola.
Le altre si alzano una dopo l’altra.
La prima a raggiungerci mentre Alex sta ancora preparando la colazione, è Astrid.
Fratello e sorella si abbracciano con affetto, anche se l’affetto di Astrid è di natura meno innocente… Lei gli sussurra qualcosa di dolce in olandese e lui le sorride grato.
Poi arriva Eva, sbattuta peggio di me e con le occhiaie.
Lei e io ci baciamo in bocca in modo più plateale del solito, e so che lei sta mandando un messaggio a suo padre.
Forte della nostra chiacchierata di prima, Alex coglie il segnale e poco dopo padre e figlia si appartano sul divano a parlottare in olandese.
Astrid mi getta un’occhiata un po’ triste e io l’abbraccio. Ho ancora il sapore della sua fica in bocca, e il nostro abbraccio può essere qualcosa di più che amichevole senza scandalizzare nessuno.
In fondo, fra tutti, siamo un bel gruppo di deviati…
La Giulia arriva per ultima, vispa e allegra come una ragazzina che è stata soddisfatta a dovere per tutta la notte dal maschio dei suoi sogni.
Ci bacia tutte con affetto, e alla fine si butta fra le braccia del suo uomo, con il quale il bacio dura fino alla fine della colazione, ma tanto lei non ha fame…
Nessuno si sorprende quando Alex e Giulia annunciano che loro vorrebbero fare un giro a Eindhoven da soli… I piccioncini non hanno molto tempo da passare insieme prima della fine delle vacanze, ed è naturale che vogliano trarne il massimo.
Ci salutano con calore, a tutte e tre, ma si vede che stanno pensando ad altro…
Eva e Giulia si guardano negli occhi intensamente prima di lasciarsi; si baciano sulle labbra… Poi Eva sorride, e Giulia s’illumina tutta.
Un istante, e la coppietta è già scomparsa.
Astrid sospira e si gira verso di noi dopo aver richiuso la porta alle spalle di suo fratello. Ci guarda, incerta: abbiamo fatto sesso tutte e tre durante la notte, ed è stato bello. Con Eva ha una relazione da anni, e con me si è creato un bel legame… Poi naturalmente sa benissimo che Eva e io stiamo insieme da anni.
Insomma, siamo un terzetto affiatato, ma abbiamo preso una bella botta tutte e tre.
Quindi, forse…
- Astrid, cosa vuoi proporci? – sbotta Eva con una risatina nervosa.
Ecco… L’idea di Astrid è che forse quella sera, per sfogarci, dovremmo metterci in tiro tutte e tre e andare a fare follie in uno swinger club.
- Cosa ne dite, ragazze?
0
voti
voti
valutazione
0
0
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
Il Maschio Alpharacconto sucessivo
Rotterdam Swinger Club
Commenti dei lettori al racconto erotico