Un'estate bollente - 2
di
grillino
genere
bisex
Il rapporto con Massimo è andato avanti per parecchi giorni, sempre con la stessa “formula” ovvero ci vedevamo in spiaggia, solite chiacchiere amichevoli, anche con i nonni e poi quando loro andavano a fare una passeggiata lungo la spiaggia io e lui ci chiudevano in cabina a fare sesso. Poi tornavamo tranquillamente ai nostri ombrelloni come due normali “amici”. Nel caso fossimo stati sporchi in modo sospetto, vedi di sperma tra i capelli o addosso o sul costume, andavamo di corsa in mare a farci il bagno o alle vicine docce, ovviamente ognuno per conto proprio.
Ad esempio, Massimo andava avanti e si chiudeva in cabina. Io lo seguivo a distanza di qualche minuto, bussavo e lui apriva. Spesso si faceva trovare già completamente nudo sulla panchetta della cabina, che si masturbava. Mi guardava con un sorriso sornione e provocante, mi chiedeva di avvicinarmi e di inginocchiarmi tra le sue cosce, mettendomi subito il suo poderoso cazzo in bocca, costringendomi ad un bel pompino. Io ubbidivo in silenzio e senza storie, dal basso dei miei 17 anni nei confronti di un uomo di 40…prendevo quell’uccello maturo, peloso e grosso e me lo infilavo nella mia bocca, iniziando subito a ciucciarlo, leccarlo e masturbarlo al meglio delle mie possibilità di adolescente. Massimo era molto paziente e dolce, ma al tempo stesso deciso a godere delle mie prestazioni e farmi imparare il più possibile. Mi teneva la testa e mi guidava nel ritmo e nella profondità dell’ingoio del suo cazzo, poi mi guidava la mano nella masturba zone, in velocità e forza, mi dirigeva la leccata delle sue enormi palle pelose…mi suggeriva sussurrando le migliori tecniche per farlo godere. Le sue attenzioni e consigli mi gratificavano, come anche sentire i suoi gemiti di compiacimento, il suo corpo fremere e il suo pisello irrigidirsi sempre di più man mano che la mia boccuccia e la mia tenera mano lavoravano su esso. L’eiaculazione finale era un tripudio…lui mi teneva la testa ancora più forte, mi spingeva la cappella sino in gola, sussurrava gemendo le frasi più sporche sino a sentirmi arrivare in bocca dei fiotti di sperma grumosi e aspri, caldi, abbondanti…cercavo di deglutirli tutti ma era troppa, allora mi alzavo dal cazzo facendomi schizzare tutto il resto in faccia, sui capelli, sul petto…era una fontana quell’uomo! Una volta finito, era il mio turno. Massimo mi voleva spompinare facendomi stare in piedi, lui prostrato in ginocchio, mi leccava e succhiava il mio pisello carezzandomi le cosce, infilandomi un bel ditone nel culo bagnato dalla sua saliva…inutile dire che sborravo in pochi sismi minuti! Massimo era bravo a ingoiare tutto il mio giovane e abbondante sperma. Ma delle volte se lo lasciava schizzare addosso per pura libidine! Poi, ripresici dai rispettivi orgasmi con delle seghe a vicenda, veniva la parte più bella e istruttiva: scopare! Massimo alternava sempre le posizioni tutti i giorni, nel ristretto spazio della cabine. Una volta a pecorina sul tavolinetto, poi sopra a gambe larghe, poi a cavalcioni su di lui, poi a 4 zampe per terra…quell’uomo era un vero toro da monta di poveri adolescenti inesperti! Puntualmente mi inculava senza preservativo, facendomi sentire tutta la grossezza e la potenza del suo membro, mi allargava lo sfintere con colpi secchi e profondi, bisbigliandomi all’orecchio frasi sconce “porcellino di papà…ti sfondo il culetto vero?...senti come brucia troietta…dimmi che godi, frocetto…ora paparino ti sborra nel culo…” e puntualmente mi eiaculava dentro senza pietà o rimorsi! Ero devastato dalla sua irruenza, ma era anche bravo a non farmi troppo male, mi penetrava dolcemente, lubrificandomi l’ano con del bagnoschiuma, poi mi scopava con vigore crescente tenendomi per le spalle o per i fianchi quando ero sopra di lui. Gli piaceva che lo guardassi negli occhi quando mi veniva dentro, come anche voleva che lo guardassi quando mi faceva sborrare masturbandomi mentre mi scopava…Era un continuo fiume di suggerimenti e consigli quando facevamo sesso…imparai tanto in quel mese di vacanze! Durante l’inverno, a scuola, facevo parecchia pratica di pompini e seghe con i miei compagni di classe, anche delle sezioni superiori, ormai ero la puttanella dell’istituto…ma loro erano comunque giovani come me, adolescenti e ragazzi, quindi appena li toccavo mi sborravano in mano o in bocca e nessuno era in grado o esperto tale da insegnare qualcosa agli altri.
Il venerdì però dovevamo interrompere i nostri incontri clandestini, perché arrivava la moglie con i figli. Li vedevo tutti insieme sotto l’ombrellone, lui e lei in coppia e naturalmente me li immaginavo scopare insieme, farsi fare i pompini dalla moglie e magari pensare a me, fare i paragoni, e chissà se lei si faceva inculare e il suo ano era meglio del mio adolescente…se le sborrate nel suo corpo di donna erano le stesse.
Ovviamente, pensavo anche come Massimo immaginasse i miei rapporti sessuali con le mie fidanzatine, se lui mi vedesse allo stesso modo. E’ inutile dire che quando le sere del fine settimana ero solo nel mio lettino, nella mia cameretta, pensando a Massimo e sua moglie scopare mi masturbassi alacremente!
Il lunedì pomeriggio, quando la famiglia tornava a Milano per motivi di lavoro della moglie, Massimo veniva subito a cercarmi, quasi mi trascinava nella cabina e quasi mi violentava. Io ero atterrito da questa sua focosità e brutalità, mi lasciavo spogliare completamente, mettere a pecorina sul tavolinetto e solamente con un po’ di saliva nell’ano mi spaccava il culo con un solo colpo del suo portentoso uccello, lasciandomi senza fiato! Ogni lunedì di quella benedetta estate è stato così, inculato senza appello e senza pietà dopo la partenza della moglie…pochi colpi affondati con foga, una sborrata in culo e via, si ritirava su il costume, mi dava uno schiaffo sul culetto con un ghigno malefico e si tornava sotto l’ombrellone. Il martedì riprendeva la sua consueta dolcezza e premura nello scoparmi e insegnarmi tante belle cose…
Massimo era molto regolare, ogni giorno mi convocava nella cabina e si scopava senza remore e esitazioni. Lui per primo mi insegnò l’uso del preservativo. Una mattina, una volta entrati, prese dalla sua borsa nella cabina una manciata di profilattici, si fece masturbare e poi mi insegnò ad infilarlo…non fu affatto difficile. Subito dopo, mi lubrificò il culetto con la saliva e mi penetrò lentamente, sino in fondo. Provai lo stesso piacere, ancora non sapevo distinguere la differenza…godetti come un porco ugualmente di quel membro enorme che mi slargava ricoperto da un film di lattice…Massimo mi inculò sino all’eiaculazione, e mi rimase dentro per farmi sentire sempre la differenza. Poi uscì fuori, mi mostrò il serbatoio pieno del suo seme e poi mi disse di svuotarlo sulle mie palle. Fu lurido ma interessante…poi mi masturbò lui sino all’erezione completa, mi mise un preservativo e mi disse di incularlo. Lo lubrificai con dello shampoo, lo penetrai lentamente per gustarmi quel nuovo oggetto del sesso…provai un piacere quasi identico…lo scopai con foga eccitato dalla situazione, il preservativo mi faceva scorrere meglio nel suo culo peloso, feci avanti e indietro agevolmente tanto da durare parecchi minuti. Massimo girava la testa ogni tanto e mi sorrideva orgoglioso di me…”ti piace incularmi ehh frocetto…ti piace il culo di paparino, bello stretto e umido…lo senti il preservativo come scorre bene ehh??...dai, prova a sborrarmi dentro così, dai sborra per dio…” io lo guardavo come il discepolo osserva il maestro, ansioso e obbediente, per poi godere e affondare dentro di lui tutto il mio pisello adolescenziale! Sentii l’eiaculazione fermarsi nel serbatoio, lo sbattei ancora un po’ poi estrassi il pisello e vidi il cappuccetto pieno di seme. Massimo si girò e mi insegnò a sfilarlo senza romperlo o rovesciare lo sperma, e me lo fece versare sul tavolo. Mamma mia che bello!
Ogni tanto, da quel giorno, scopammo con il preservativo giusto per rendermi più pratico e perché dava alle nostre scopate un pizzico in più di perversione…
Ora spero che ogni volta vediate una cabina in uno stabilimento al mare, vi venga duro!
Ad esempio, Massimo andava avanti e si chiudeva in cabina. Io lo seguivo a distanza di qualche minuto, bussavo e lui apriva. Spesso si faceva trovare già completamente nudo sulla panchetta della cabina, che si masturbava. Mi guardava con un sorriso sornione e provocante, mi chiedeva di avvicinarmi e di inginocchiarmi tra le sue cosce, mettendomi subito il suo poderoso cazzo in bocca, costringendomi ad un bel pompino. Io ubbidivo in silenzio e senza storie, dal basso dei miei 17 anni nei confronti di un uomo di 40…prendevo quell’uccello maturo, peloso e grosso e me lo infilavo nella mia bocca, iniziando subito a ciucciarlo, leccarlo e masturbarlo al meglio delle mie possibilità di adolescente. Massimo era molto paziente e dolce, ma al tempo stesso deciso a godere delle mie prestazioni e farmi imparare il più possibile. Mi teneva la testa e mi guidava nel ritmo e nella profondità dell’ingoio del suo cazzo, poi mi guidava la mano nella masturba zone, in velocità e forza, mi dirigeva la leccata delle sue enormi palle pelose…mi suggeriva sussurrando le migliori tecniche per farlo godere. Le sue attenzioni e consigli mi gratificavano, come anche sentire i suoi gemiti di compiacimento, il suo corpo fremere e il suo pisello irrigidirsi sempre di più man mano che la mia boccuccia e la mia tenera mano lavoravano su esso. L’eiaculazione finale era un tripudio…lui mi teneva la testa ancora più forte, mi spingeva la cappella sino in gola, sussurrava gemendo le frasi più sporche sino a sentirmi arrivare in bocca dei fiotti di sperma grumosi e aspri, caldi, abbondanti…cercavo di deglutirli tutti ma era troppa, allora mi alzavo dal cazzo facendomi schizzare tutto il resto in faccia, sui capelli, sul petto…era una fontana quell’uomo! Una volta finito, era il mio turno. Massimo mi voleva spompinare facendomi stare in piedi, lui prostrato in ginocchio, mi leccava e succhiava il mio pisello carezzandomi le cosce, infilandomi un bel ditone nel culo bagnato dalla sua saliva…inutile dire che sborravo in pochi sismi minuti! Massimo era bravo a ingoiare tutto il mio giovane e abbondante sperma. Ma delle volte se lo lasciava schizzare addosso per pura libidine! Poi, ripresici dai rispettivi orgasmi con delle seghe a vicenda, veniva la parte più bella e istruttiva: scopare! Massimo alternava sempre le posizioni tutti i giorni, nel ristretto spazio della cabine. Una volta a pecorina sul tavolinetto, poi sopra a gambe larghe, poi a cavalcioni su di lui, poi a 4 zampe per terra…quell’uomo era un vero toro da monta di poveri adolescenti inesperti! Puntualmente mi inculava senza preservativo, facendomi sentire tutta la grossezza e la potenza del suo membro, mi allargava lo sfintere con colpi secchi e profondi, bisbigliandomi all’orecchio frasi sconce “porcellino di papà…ti sfondo il culetto vero?...senti come brucia troietta…dimmi che godi, frocetto…ora paparino ti sborra nel culo…” e puntualmente mi eiaculava dentro senza pietà o rimorsi! Ero devastato dalla sua irruenza, ma era anche bravo a non farmi troppo male, mi penetrava dolcemente, lubrificandomi l’ano con del bagnoschiuma, poi mi scopava con vigore crescente tenendomi per le spalle o per i fianchi quando ero sopra di lui. Gli piaceva che lo guardassi negli occhi quando mi veniva dentro, come anche voleva che lo guardassi quando mi faceva sborrare masturbandomi mentre mi scopava…Era un continuo fiume di suggerimenti e consigli quando facevamo sesso…imparai tanto in quel mese di vacanze! Durante l’inverno, a scuola, facevo parecchia pratica di pompini e seghe con i miei compagni di classe, anche delle sezioni superiori, ormai ero la puttanella dell’istituto…ma loro erano comunque giovani come me, adolescenti e ragazzi, quindi appena li toccavo mi sborravano in mano o in bocca e nessuno era in grado o esperto tale da insegnare qualcosa agli altri.
Il venerdì però dovevamo interrompere i nostri incontri clandestini, perché arrivava la moglie con i figli. Li vedevo tutti insieme sotto l’ombrellone, lui e lei in coppia e naturalmente me li immaginavo scopare insieme, farsi fare i pompini dalla moglie e magari pensare a me, fare i paragoni, e chissà se lei si faceva inculare e il suo ano era meglio del mio adolescente…se le sborrate nel suo corpo di donna erano le stesse.
Ovviamente, pensavo anche come Massimo immaginasse i miei rapporti sessuali con le mie fidanzatine, se lui mi vedesse allo stesso modo. E’ inutile dire che quando le sere del fine settimana ero solo nel mio lettino, nella mia cameretta, pensando a Massimo e sua moglie scopare mi masturbassi alacremente!
Il lunedì pomeriggio, quando la famiglia tornava a Milano per motivi di lavoro della moglie, Massimo veniva subito a cercarmi, quasi mi trascinava nella cabina e quasi mi violentava. Io ero atterrito da questa sua focosità e brutalità, mi lasciavo spogliare completamente, mettere a pecorina sul tavolinetto e solamente con un po’ di saliva nell’ano mi spaccava il culo con un solo colpo del suo portentoso uccello, lasciandomi senza fiato! Ogni lunedì di quella benedetta estate è stato così, inculato senza appello e senza pietà dopo la partenza della moglie…pochi colpi affondati con foga, una sborrata in culo e via, si ritirava su il costume, mi dava uno schiaffo sul culetto con un ghigno malefico e si tornava sotto l’ombrellone. Il martedì riprendeva la sua consueta dolcezza e premura nello scoparmi e insegnarmi tante belle cose…
Massimo era molto regolare, ogni giorno mi convocava nella cabina e si scopava senza remore e esitazioni. Lui per primo mi insegnò l’uso del preservativo. Una mattina, una volta entrati, prese dalla sua borsa nella cabina una manciata di profilattici, si fece masturbare e poi mi insegnò ad infilarlo…non fu affatto difficile. Subito dopo, mi lubrificò il culetto con la saliva e mi penetrò lentamente, sino in fondo. Provai lo stesso piacere, ancora non sapevo distinguere la differenza…godetti come un porco ugualmente di quel membro enorme che mi slargava ricoperto da un film di lattice…Massimo mi inculò sino all’eiaculazione, e mi rimase dentro per farmi sentire sempre la differenza. Poi uscì fuori, mi mostrò il serbatoio pieno del suo seme e poi mi disse di svuotarlo sulle mie palle. Fu lurido ma interessante…poi mi masturbò lui sino all’erezione completa, mi mise un preservativo e mi disse di incularlo. Lo lubrificai con dello shampoo, lo penetrai lentamente per gustarmi quel nuovo oggetto del sesso…provai un piacere quasi identico…lo scopai con foga eccitato dalla situazione, il preservativo mi faceva scorrere meglio nel suo culo peloso, feci avanti e indietro agevolmente tanto da durare parecchi minuti. Massimo girava la testa ogni tanto e mi sorrideva orgoglioso di me…”ti piace incularmi ehh frocetto…ti piace il culo di paparino, bello stretto e umido…lo senti il preservativo come scorre bene ehh??...dai, prova a sborrarmi dentro così, dai sborra per dio…” io lo guardavo come il discepolo osserva il maestro, ansioso e obbediente, per poi godere e affondare dentro di lui tutto il mio pisello adolescenziale! Sentii l’eiaculazione fermarsi nel serbatoio, lo sbattei ancora un po’ poi estrassi il pisello e vidi il cappuccetto pieno di seme. Massimo si girò e mi insegnò a sfilarlo senza romperlo o rovesciare lo sperma, e me lo fece versare sul tavolo. Mamma mia che bello!
Ogni tanto, da quel giorno, scopammo con il preservativo giusto per rendermi più pratico e perché dava alle nostre scopate un pizzico in più di perversione…
Ora spero che ogni volta vediate una cabina in uno stabilimento al mare, vi venga duro!
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