Agosto tempo di saldi

di
genere
bisex


Mia moglie è al mare con le amiche, io appena esco dall’ufficio mi perdo tra i vicoli del centro storico genovese alla ricerca di qualche cosa da mettere per le vacanze, in saldo ovviamente. Il caldo è soffocante, la testa mi scoppia, ma nonostante questo l’eccitazione sale appena cammino per il centro con la visione di tante belle ragazze. Ho il pacco gonfio dentro i jeans, la vista di turiste e genovesi in canottiera e short mi arrapa. Ho voglia di sesso…mi scoperei qualsiasi cosa si muova!
Entro in vari negozi di abbigliamento, provo qualcosa ma nulla mi convince. All’ennesimo negozio, in via XXV aprile, entro attratto da varie marche di lusso. Prendo dei pantaloni e delle polo ed entro nel camerino. Tolgo i miei pantaloni, ho il cazzo in tiro e duro, le mutande hanno un bozzo rilevante, mi guardo allo specchio e rimango stupito di tanta eccitazione. Ho un pensiero malvagio: voglio masturbarmi nel camerino. Tiro bene la tenda nera, infilo la mano nelle mutande e le abbasso, impugnando bene il mio grosso pisello, lentamente lo scappello e inizio a massaggiarlo, si ingrossa ancora di più, la cappella è rosso vivo e lucido…Mi ammiro allo specchio, mi spoglio togliendo mutande e pantaloni e rimanendo mezzo nudo, mi piace il mio fisico magro ma tonico, il mio culetto piccolo e sodo, la mano scorre lenta lungo il pisello dritto e durissimo, sono eccitato da morire. Nel movimento, non mi accorgo di aver spostato la tenda…una fessura si apre, dallo specchio intravedo qualcuno che mi osserva di nascosto, è il giovane commesso che mi ha servito prima. E’ appena dietro la tenda, mette a posto delle maglie sullo scaffale, ma di nascosto sbircia dentro il camerino, capisco che si sta godendo tutta la scena…disfa e riordina le maglie, per rimanere lì…fa finta di nulla, io anche. Continuo a masturbarmi allo specchio, assumendo varie posizioni in piedi, carezzandomi i coglioni, bagnandomi la mano di saliva e spalmandola sulla cappella e sul cazzo per farlo scorrere meglio…sono arrapatissimo, anche per lo spettatore! Lui è un ragazzo di circa 22 anni, magrolino, quasi effeminato, molto gentile e timido,certamente gay…continua a osservarmi rosso in viso, visibilmente eccitato. Alla fine lo guardo dallo specchio, ci scambiamo delle occhiate timidee esitanti, mi metto in posizione perché veda meglio il mio pisello durante la sega…gli mostro la cappella per bene, ben scoperta…lui ogni tanto si gira per rispondere alla proprietaria impegnata con altri clienti, poi si rimette a guardarmi da fuori la tenda. Mi bagno di saliva il dito medio, lo passo da sotto i testicoli e raggiungo l’ano, e me lo infilo dritto dritto nel culo…lui da dietro vedrà tutta la scena della penetrazione…impazzirà di gioia! Il dito mi entra dentro il culetto come nel burro, guardo il giovane che sbarra gli occhi incredulo…! Mi masturbo e mi inculo da solo, rimanendo lì, in piedi davanti al grande specchio, in un afoso camerino di prova di un lussuoso negozio di Genova, seminudo. L’eccitazione ormai è al massimo, sto per venire…aumento il ritmo della sega…il dito scompare nell’ano caldo e stretto…guardo il mio anonimo spettatore e con un gesto gli faccio il cenno di poter entrare, il giovane si guarda intorno, le voci dei clienti sono lontane, con un sorriso timido entra furtivamente nel camerino, gli mormoro “vai in ginocchio…sto per sborrare…ti prego…” il ragazzo mi sorride imbarazzato, forse gli ho letto nel pensiero. S’inginocchia, apre la bocca e mi prende la cappella tra le labbra fissandomi ansioso…gli infilo mezzo uccello dentro continuando a masturbarmi…un brivido mi percorre la schiena, le palle si sgonfiano, godo! Emetto un gemito represso, il giovane spalanca la bocca e vedo dalla cappella schizzare fuori fiotti di sperma nella sua gola, è uno spettacolo stupendo!! Mi sego velocemente, godo come un porco nella bocca di questo giovanotto sconosciuto e gentile…lui richiude le labbra e mi serra il cazzo succhiandolo avidamente, finendo di farmi godere. Sento le ultime gocce succhiate via dalla sua lingua…è giovane ma bravo! Senza proferire parola, il giovane si alza, mi sorride a bocca chiusa e afferra due pantaloni ed esce dal camerino, facendo finta di avermi tolto della merce che non avevo scelto. Mi massaggio l’uccello ancora un po’ duro, mi rivesto di mutande e pantaloni, mi asciugo la cappella sul tendone nero ed esco con una polo in mano. Vado alla cassa, pago alla proprietaria che mi chiede com’è andata, la guardo e sorrido gentile “tutto benissimo signora, anzi complimenti al commesso è stato proprio bravo!” e lo guardo con un sorriso, lei ringrazia.
Forse domani mi servirà un’altra maglietta….
scritto il
2018-08-09
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