Ammucchiata Davvero Senza Limiti

di
genere
bisex

Lele si stende sul lettino prendisole, e il cazzone ancora perfettamente eretto gli nasconde l’ombelico, coprendo metà della sua stupenda tartaruga addominale…
- Avanti, baldracca! – mi fa con un cenno deciso – Vieni a impalarti…
Io sono tutta illanguidita e non chiedo di meglio che essere trivellata ancora; mi tiro in piedi e lo raggiungo, scavalcando con una gamba e accomodandomi a cavalcioni su di lui fissandolo dritto negli occhi mentre mi allogo la sua bega possente nella figa ormai spatasciata di brutto.
- Mi chiamo Roby – gli ricordo – Non c’è dubbio che io sia una baldracca, ma preferisco se mi chiami per nome: così mi sento ancora più tua…
- Hmmm… Occhèi Robby: adesso però fai la brava baldracca e prendilo tutto dentro, così!
- Aahhh! – strillo io, quando m’inquarta tutta con un colpo di reni proprio mentre io mi stavo lentamente calando su di lui – Cazzo, così mi spacchi in due…
- Quante storie – ridacchia lui, afferrandomi le zinne dal basso e strizzandomele con forza – Se ti fa male così, cosa farai quando Nico te lo schiaffa nel culo?
In effetti Nico è già alle mie spalle e cerca di districarsi fra le nostre gambe per piazzarsi in modo da sodomizzarmi meglio.
Sento le sue mani afferrarmi i lombi, poi Lele smette di pestarmi la figa e la cappella rovente del compare mi si appoggia al pertugio più piccolo…
- Ahi! – strillo, quando lui mi caccia la cappella dentro senza neanche sputarci sopra. Meno male che almeno fa un gran caldo e sono tutta sudata dopo gli orgasmi precedenti.
- Ti ha fatto male, Roby? – mi fa Franco, premuroso, prendendomi una mano mentre si inginocchia accanto al lettino per godersi lo spettacolo.
- Ahiaaa… - guaisco io, straziata, mentre Nico me lo affonda dentro lo sfintere senza fermarsi neppure un momento – Sì, mi sta spaccando in due… Brucia, brucia da pazzi!
- Ora ce l’hai tutto dentro, baldracca – mi fa Nico, che evidentemente non ha sentito quando ho chiesto di essere chiamata per nome – Due belle ciolle napoletane nella pancia… Ti piacciono?
- Oohhh… Cazzo, se mi piacciono! Fottetemi… Fottetemi tutta, spaccatemi in due!
Nico comincia a stantuffarmi energicamente, mentre l’alfa si accontenta di spremermi le tette e di godersi le contrazioni delle mie viscere mentre vengo sodomizzata dal suo compare.
Franco mi accarezza i capelli mentre vengo trapanata da quei due magnifici stalloni, e io annaspo senza fiato per il piacere che torna a montarmi prepotentemente dentro.
Bacio appassionatamente Lele in bocca, succhiandogli la saliva a bevendola con foga mentre sento le due verghe roventi e dure che mi trapanano le viscere piene da scoppiare…
- AAHHH! – grido all’improvviso, impazzita dal piacere e del tutto oblivia del fatto che subito dietro il muretto è pieno di gente – Godo! Godooo…

Credo di svenire per l’intensità dell’orgasmo: mi accascio stremata sul petto muscoloso e sudato dell’alfa, schiacciandogli contro le tette che pulsano di piacere…
…Ma l’alfa non è ancora soddisfatto.
- Adesso tocca a me farti il culo, baldracca di una Roby! – mi fa, solevandomi di peso e rivoltandomi sul lettino come se fossi una piuma.
Mi ritrovo stesa di schena, con le gambe spalancate e la bava che mi sbrodola dalla figa spalancata, con il mio toro infoiato che mi sovrasta con quell’erezione mostruosa che mi fa ombra sul viso.
- Preparati, che adesso di sfondo il culo…
Mi rendo conto con orrore che il morettone fa sul serio: vuole davvero sodomizzarmi anche lui. Va bene che Nico mi ha aperto il buco, ma la bega di Lele è grossa quasi il doppio!
Il maschione mi solleva le gambe, tirandosi le mie ginocchia fin sopra le spalle, e si piazza con i piedi al lato del lettino.
- Tu – fa a mio marito che ci osserva rapito – Insalivale il buco, se vuoi che ne esca viva… Poi magari potrai fartela finalmente anche tu, che ne dici?
Franco sembra gradire l’idea: si insaliva due dita della mano destra e me le accosta al buchino ancora aperto e bagnato dopo essere stato usato da Nico. Mi sento penetrare agevolmente dalle dita adunche di mio marito, che mi scovola lo sfintere, preparandomi alla penetrazione del mio toro da monta.
- Uhh – miagolo, eccitatissima benché spaventata a morte – Sì, mi piace! Devi farlo più spesso, Franco…
Lui sorride, contento.
Poi Lele lo spinge via e mi appoggia l’enorme cappella rovente al buco del culo.
- Dì le tue preghiere, baldracca – mi ringhia, arrapato – Ora ti apro come una cozza!
Stringo i denti, e lui mi spinge dentro quella cappella larghissima e dura come l’acciaio.
- AAh! – grido, straziata – Aahhh… Aahhh… Aahhh!
Mi sta ammazzando… Sento la bega mostrusamente larga che mi affonda lentamente dentro stracciandomi lo sfintere, e so che è lunghissima e che ci vorrà un’eternità prima che sia tutta dentro…
- E’ troppo grosso – annaspo, gli occhi gonfi di pianto – Non può starci tutto dentro, mi squarcerai il culo!
- Peggio per te, baldracca – mi fa lui, continuando a spingere senza pietà – Io voglio riempirti il culo, le conseguenze non mi riguardano…
Inginocchiato al mio capezzale, Franco mi stringe una mano cecando di darmi conforto, ma io sento i tessuti che cedono e io mio povero buco che si apre dolorosamente per accogliere dentro le mie budella quella verga infernale.
- AHIAAA!!! – urlo, impazzita per il dolore – Mi sbudellaaa…
Un affondo lacerante, e mi sento riempire la sacca intestinale da quel batacchio enorme e rovente.
- Oohhh… - ansima il mio maschione – Ce l’hai tutto dentro, puttana! Com’è caldo, il tuo buco…
- Mi hai sventrata… - piagnucolo, accecata dal dolore.
Il mio povero buco non sarà mai più lo stesso… Sanguinerò? E’ come essere sverginata di nuovo. Anzi, molto peggio…
Lele comincia a fottermi il culo: lentamente, come piace a lui, ma con una potenza devastante. Quando esce, mi sembra che mi tiri fuori le budella… E quando entra, mi sfonda senza pietà.
Tre, quattro guzzate brucianti… E il dolore comincia lentamente ad essere sovrastato dal piacere: un piacere bestiale, contro natura, ma di un’intensità intossicante…
- Aahhh – grido, non so neppure io se di dolore o di piacere – Aahhh… Aahhh… Aach!

L’ultimo strillo mi viene soffocato da un cazzo limaccioso e maleodorante: Nino mi ha scavalcato il torso e mi ha cacciato il cazzo in bocca, ancora fresco dell’inculata precedente.
Ho un conato di vomito allidea di avere in bocca un cazzo che mi è appena stato nel culo, ma non ho scelta: lui mi chiude il naso obbligandomi ad aprire le fauci, e subito me le riempie con la sua canna durissima, spingendomi il glande oltre le tonsille.
- Gghhh… - mi strozzo io, impotente – Gurgle! Gglhhh…
Lele mi chiava il culo, scovolandomi il retto; Nico mi chiava la gola, scovolandomi l’esofago. E Franco mi tiene per mano, incoraggiandomi a prenderli entrambi…
Poi Nico si sfila, arretrando un po’ e menandosi l’uccello prima di esplodermi in faccia: mi schizza la sua sborrata praticamente dritto negli occhi, sulla fronte e nei capelli; i fiotti successivi, meno potenti ma più abbondanti, mi innaffiano il collo e le tette, impiastricciandomi tutta della sua semenza densa e calda…
Nico scivola via, soddisfatto, mentre Franco si piega su di me e mi bacia in bocca appassionatamente: evidentemente la sborra di Nico non lo disturba per nente, anzi…
Lele continua a trapanarmi il culo con una ferocia bestiale: mi tiene le gambe aperte serrandomi le caviglie con le sue manacce callose, e intanto mi squarcia il buchetto, che ormai sarà diventato un bucone e che probabilmente non si richiuderà mai più…
- Ti sborro in culo, baldracca… - rantola lui, spingendo ancora più in fondo e poi bloccandosi di colpo.
Sento il suo arnese bestiale che pulsa violentemente dentro le mie viscere, e poi un calore intenso che mi si diffonde nelle viscere man mano che lo sperma mi allaga le budella…
Mi ha farcita completamente.
Lele si stacca da me, lasciandomi respirare; la cappellona esce dal mio sfintere con un rumore nauseante simile a quello di un tappo marcio che esce da una bottiglia.
Ora spero soltanto che dal buco rotto non esca di tutto…

Respiro, sollevata e triste al tempo stesso, ora che mi sento desolatamente vuota.
Lele e Nico si scambiano un cinque, soddisfatti.
Poi Lele si rivolge a Franco, che mi sta asciugando lo sperma dalla faccia: - Ehi, maritino: perché adesso non te lo godi anche tu, il culo della tua sposina? Ormai te l’abbiamo aperta a dovere, dovresti riuscirci anche tu a metterglielo…
Franco s’illumina tutto.
Si alza in piedi e mi tira sua per un braccio, improvvisamente pieno di energia: è il suo momento, ora che gli altri due si sono sfogati dentro di me, hanno le palle vuote e gli uccelli momentaneamente mosci.
Mi sento usata, come una bambola rotta; non oppongo resistenza, e mi limito a belare un rassegnato: - Come mi vuoi?
- Piegata sul tavolo, come prima – mi fa lui, sculacciandomi come ha visto fare agli altri due.
Mi accascio sul tavolo con un lamento, aggrappandomi al bordo e offrrendo le terga al mio sposo, tutto ingrifato dallo spettacolo trucido a cui ha appena assistito.
Questa volta non c’è bisogno di alcuna preparazione: il membro, benché duro, è di dimensioni modeste in rapporto a quelli che lo hanno preceduto, e il buco è aperto e ammorbidito dallo sperma che ci ha versato dentro Lele.
Infatti sento il glande caldo di Franco che si alloga al buchetto infiammato e sgocciolante, le sue mani che mi agguantano i fianchi, e infine il cazzo che scivola facilmente nel buco usato di fresco dagli altri due e ancora allagato dalla sborrata del mio ultimo amante.
Chissà che effetto fa essere l’ultimo nel culo della propria moglie e pucciare l’uccello nella sborra che altri ci hanno pisciato dentro prima..?
A mio marito sembra piacere, e molto: mi scopa il culo con un’entusiasmo che non avevo mai riscontrato in precedenza. Per lui è la prima volta, e quindi gli piace particolarmente, ma forse il fatto che io sia piena di un altro lo esalta ancora di più.
- Bella, Roby – mi fa, infoiato – Hai un culo fantastico…
lo so che il mio culo è fatto bene… Spero che sia ancora tutto intero alla fine di quest’ordalia. Non che le guzzate di Franco siano poi così devastanti: dopo essere stata incornata da Lele, le sento appena. Però il buco mi brucia da pazzi…
- Eekkk!
Strillo più per la sorpresa che per il dolore, quando mi sento schiacciare contro il tavolo con una potenza improvvisamente raddoppiata.
- Oowww… - annaspa Franco sopra di me – Cazzo che male!
- Ma che… - giro la testa e vedo che Nico si è portato alle spalle di mio marito mentre questi mi sodomizzava contro il tavolo, e lo ha infilzato a sua volta con un cazzo tornato miracolosamente durissimo a tempo di record.
Evidentemente lo spettacolo che sto dando lo ha arrazzato di nuovo, e lui ha pensato di riempire l’unico buco disponibile…
Inchiappettato a tradimento mentre mi riempie il culo, Franco se lo prende con stile: stringe i denti e mi geme nelle orecchie tutto il suo dolore.
- Oohhh…
- Uuhhh…
- Aahhh…
Franco incula me, Nico incula lui: un vero e proprio trenino, con il napoletano che fa da locomotore e ci trivella entrambi contro il tavolo.
Niente male davvero… Chissà lele cosa sta facendo?
Oh, eccolo qui davanti al mio naso: di nuovo eretto e quasi duro per lo spettacolino osceno cui ha appena assistito, vuole essere nuovamente perte dellìazione enon più spettatore.
Apro doverosamente la bocca e comincio a succhiare contenta.
- Hmmm…
Il cazzo di Franco è sorprendentemente duro nel mio buco; segno che l’infrociata gli piace, buono a sapersi…

Lele decide di cambiare gioco: la parte di comprimario non si addice a un alfa, e lui vuole essere protagonista.
Franco viene tirato via dal mio culo e io mi ritrovo scaraventata di nuovo sul mio lettino, questa volta messa a pecora; un attimo, e il cazzone di Lele mi sprofonda nuovamente in figa, strappandomi un latrato di piacere.
Mentre il mio toro ricomincia a fottermi di brutto, mi accorgo che Franco è finito nella mia stessa posizione sul lettino accanto al mio e sta stringendo i denti mentre Nico lo sta penetrando nuovamente nel culo per concludere la sua cavalcata.
Marito e moglie montati uno accanto all’altra nel cortiletto della loro villa a Cap da due energumeni napoletani… Che romantica luna di miele!
Allungo una mano e Franco me la stringe girando la testa con un sorriso doloroso stampato sopra.
Vedo il suo uccello sotto la pancia: è bello duro. Prenderlo in culo gli piace almeno quanto piace a me.
D’istinto allungo di più la mano e gli prendo il cazzo in mano.
Mentre Lele e Nino ci scopano in perfetto tandem, io tiro una bella sega a mio marito, che ulula di piacere. Segato e scovolato contemporaneamente, il meno maschio della compagnia è il primo a venirsene, schizzando la sua sborrata sul telo da bagno del suo lettino.
Godo anch’io, sentendomi bagnare la mano dal seme di mio marito, e subito dopo il fondo della vagina dalla venuta ben più abbondante di Lele, che mi riempie di schizzi caldi e collosi…
L’ultimo a godere è Nico, che allaga il retto di mio marito mentre io mi accascio stremata, sbrodolando sperma da tutti i miei poveri buchi spatasciati di brutto.
Prima di crollare in un inconscio senza sogni, noto con la coda dell’occhio che le due bionde che ci guardavano prima sono ancora lì, affacciate alla veranda, che sorridono divertite…
scritto il
2018-09-30
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