Cap è davvero un Posto Fantastico (Pat)

di
genere
orge

Cap è davvero un posto fantastico.
C’è tutto quello che ci piace: sole, shopping, locali notturni intriganti, diesel nautico a buon prezzo e tariffe di attracco oneste a differenza che in Italia.
Si può andare in giro nudi e quindi coltivare la tintarella integrale anche quando vai in banca, e nessuno storce il naso se ti viene voglia di fare sesso in spiaggia davanti a tutti. Perché non ci siamo venute prima?
Fra l’altro è anche un posto sicuro, pieno di polizia e di guardie di sicurezza private, e se un trans a caso cercasse di fare il furbo ai nostri danni avrebbe problemi seri a mantenere l’incognito visto l’obbligo del naturismo integrale che vige nel villaggio…

Ormai abbiamo fatto il giro di tutti i locali sexy del villaggio e abbiamo assaggiato tutte le trasgressioni offerte da questo piccolo paradiso del peccato… Beh, tutte quelle che abbiamo potuto cogliere finora!
Scambismo con coppie disponibili, esibizionismo in spiaggia, voyeurismo nelle sale da ballo, feticismo negli antri BDSM, adulterio alle spalle di coniugi sprovveduti, ammucchiate nei privé più scandalosi… Per non parlare dei pain au chocolat a colazione!
L’attracco costa meno che al Lido, e l’Agenzia ci ha pagate dopo l’ultima missione, quindi possiamo restare a tempo indeterminato, e siamo ben decise a goderci la vita mentre Jasmine bada alla barca da brava nocchiera.
Di solito Eva e io andiamo a caccia insieme, ma ogni tanto andiamo ciascuna per conto suo e poi ci raccontiamo tutto quando torniamo a bordo a tarda notte (tanto poi nessuno si alza prima di mezzogiorno).
Eva sta letteralmente facendo indigestione di maschi, di ogni razza e di ogni età, così poi ha bisogno di essere consolata dalle mie carezze amorevoli…
Io mi divido equamente fra maschi e femmine, e apprezzo anche le coppie in formato integrale: qui a Cap in sostanza non c’è gusto a portare via il marito alle altre donne, oppure la moglie agli uomini, visto che praticamente questi non chiedono di meglio, quindi tanto vale portarsi a letto la coppia intera.

Ormai siamo qui da quasi due setimane: due settimane di sesso sfrenato e quasi non ne possiamo più.
Abbiamo anche cominciato a cercare alternative, e così ieri abbiamo preso la moto e siamo andate fino a Carcassonne a visitare la città medievale (fantastica, ve la raccomando!).
Così oggi siamo arrivate in spiaggia un po’ più presto del solito: saranno le undici, e il sole picchia.
Non è come a Rimini: niente file ordinate e interminabili di ombrelloni, ma spiaggia libera e ognun per se dio per tutti… Nel vero senso della parola.
La spiaggia è quella a luci rosse, dove può succedere di tutto in ogni momento.
Di solito a Eva piace andare fra le dune e divertirsi con i branchi di singoli arrapati che girano come lupi affamati in cerca di carne tenera generalmente fornita da mariti cuckold ansiosi di assistere alle perfomances delle loro mogliettine.
Io preferisco giocare in acqua, a volte con singoli, più spesso con singole o mogli esibizioniste, meglio ancora con coppiette giovani e inesperte.
Poi ci ritroviamo sotto il nostro ombrellone privato e ci coccoliamo un po’ fra noi, attirando sempre capannelli un po’ invadenti di maschi arrapati che sperano di vedere chissà cosa.
Quando poi ci rilassiamo al sole i capannelli si spostano altrove e noi possiamo a nostra volta goderci lo spettacolo della spiaggia più trasgressiva d’Europa e forse del mondo.
Oggi io ho messo gli occhi su quella simpatica giovane coppia italiana seduta nella sabbia poco più in là rispetto a noi; lui è chiaramente un imbranato che non sa neanche usare la crema solare col fattore giusto: si sta scottando come un’aragosta e non se n’è neppure accorto. Lei è graziosa: la tipica tipetta mediterranea, minuta, con i riccioli neri, gli occhioni profondi, la vita di vespa e due tette di tutto rispetto che stanno perfettamente su senza il reggi.
Eva si è accorta che l’ho puntata, e storce il naso come fa sempre quando mi piace una ragazza della sua età.
- E’ la classica pollastrella che si crede una principessa – sentenzia – L’abbiamo vista al ristorante l’altra sera, ricordi?
- Quella che si è fatta sbattere al cesso mentre il marito l’aspettava al tavolo?
- Sì, quella. Ora è senza trucco, quindi sembra un’altra… Dev’essere una di quelle che passano un’ora davanti allo specchio prima di uscire.
- Beh, anche il marito non è molto sveglio. Hai visto come si sta ustionando?
- Si meritano a vicenda. Guardala, non si stacca un momento dal telefono: cosa avrà da digitare continuamente?
- No, guarda: lo sta posando… Non dirmi che vanno in acqua!
Invece sì! La coppietta si prende per mano e si avvia verso l’acqua… Chissà se finalmente si decideranno a farci vedere qualcosa? Sono una delle coppie più piacenti sulla spiaggia, ma sembrano anche una delle più inibite.
No: incredibile… Si stanno dando da fare!
Okay, essere in acqua li aiuta a vincere l’imbarazzo: devono essere davvero dei principianti… Chissà come se la cavano ora che i guardoni li stanno circondando? Cazzo, non si vede quasi più niente adesso, con tutti quei pippaioli intorno.
Sto per stendermi di nuovo quando Eva si alza di scatto accanto a me e sgattaiola velocemente fino ai loro asciugamani abbandonati.
Ma che diavolo…
La vedo trafficare velocemente intorno alla sacca della pollastrella; speriamo che nessuno la scambi per una borseggiatrice da spiaggia…
No, ha già finito: rimette tutto a posto e torna velocemente da me.
- Si può sapere cos’hai fatto?
Lei ridacchia come una ragazzina che ha appena rubato la marmellata.
- Le ho craccato il cellulare.
Spalanco gli occhi: - Hai fatto cosa?
- Non ho potuto resistere: voglio vedere cosa diavolo stava scrivendo tutto quel tempo una tipa così, su una spiaggia come questa.
Roba da pazzi. Ma d’altra parte, cosa dovrei aspettarmi vivendo con una haker impenitente?

Quando torniamo a bordo della Serenissima, Eva si mette al lavoro per sfogare il suo innocente passatempo sul suo laptop.
Io sbrigo un po’ di pratiche bancarie e regolo gli affari dell’agenzia immobiliare mentre Jasmine prepara la cena, poi all’improvviso Eva lancia un grido di trionfo.
Tutta contenta, mi mostra la schermata con un testo tutto pieno di emoticon e puntini di sospensione.
- La pollastrella scrive il suo diario sul cellulare – mi spiega – Guarda, c’è tutta la descrizione della sua avventura notturna dell’altra sera al ristorante.
- Non mi dire! Possibile che sia tanto stupida da…
- Lo è. Però è espressiva, non c’è che dire.
Getto un’occhiata e quasi mi strozzo dal ridere.
La consecutio temporum è perfetta: si vede che è toscana… Peccato per l’ortografia. Ma quel che salta all’occhio è la completa assenza di punteggiatura (tranne i puntini di sospensione), sostituita da smorfie e sorrisi di tutti i tipi.
Dante e Petrarca si rivoltano nella tomba, povera Toscana.
Hmmm… Però gli appunti della pollastra sono davvero piccanti.
Vediamo un po’…

***

La lettura del diario della pollastra di Siena è diventata il rito della buonanotte per Eva e per me: ci ispira le ultime effusioni prima di addormentarsi nel nostro bel lettone profumato.
Fra l’altro, Eva nello scorrere i dati del cellulare della Roby (si chiama Roberta, ma parla di sé come “Roby”) ha individuato la villetta in cui sta la coppietta.
Per curiosità facciamo un salto dalle loro parti: vicinissimo alla via principale dello struscio, fra le due piscine di Port Ambonne. Hanno un villino abbastanza grazioso, con un cortiletto privato protetto da un muretto e da piante chiaramente troppo cresciute.
Prese da inguaribile curiosità saliamo sulla terrazza dell’edificio principale, e da lì gettiamo uno sguardo all’interno.
La coppietta felice ci riserva una bella sorpresina: si stanno ammucchiando con due terroni sfigati che Eva ha già scopato la settimana prima. Un alfa e un beta, praticamente analfabeti ma così sicuri di sé da risultare divertenti. L’alfa è piuttosto dotato e secondo Eva sono entrambi molto resistenti… Quel che Eva non aveva registrato è che il beta oltre che tale è anche bi: infatti si sta inculando il marito della pollastra (come si chiama? Ah, sì: Franco), mentre l’alfa si incula lei.
Non siamo delle guardone, ma lo spettacolo è di intrattenimento, così ci fermiamo a guardare e ci divertiamo a scommettere in che ordine schizzeranno i maschi.
Vince Eva, naturalmente: lei ne ha già provati due su tre, e non ci vuole un’esperta per capire che il Franco è il più sfigato del gruppo.
Alla fine, quando si è presa una bella schizzata di sperma in faccia e sulle tette, la brunetta alza lo sguardo un momento e lo incrocia con il mio: per un attimo ci guardiamo negli occhi, e devo ammettere che la pollastra mi intriga abbastanza.
Giovane e perversa, come piacciono a me.
Eva commenta che il marito le fa un po’ pena: lei se lo sta rivoltando intorno al dito come e quanto vuole, e a lui sembra andare bene così: - Secondo me è uno di quei maschi repressi che hanno bisogno di una carica di autostima. Scommetto che se qualcuna sapesse dargli una scossa potrebbe diventare un po’ più maschio di così.
- Non dirmi che ti piace! – faccio io con una smorfia.
Eva scrolla le spalle: - E’ carino. Mi fa un po’ tenerezza… Sembra Ted l’orsacchiotto porcellone.
- E ti pare sexy?
- Pat, lo sai che io non cerco il maschio perfetto: nel mio letto voglio solo te. Però di maschi tipo macho ne ho avuti a dozzine, e un orsacchiotto sarebbe divertente per cambiare… E poi non è tanto male.
- Hmmm… Se non stai a guardare che sembra un gamberone bello rosso!
- Appunto: mi fa tenerezza.
- Okay, mi hai convinta: mettili in lista tutti e due.
Già, perché Eva e io da quando siamo a Cap ci siamo fatte una lista di quelli che ci vogliamo fare: la scelta è così ampia che dobbiamo organizzarci con un autentico carnet per non perdere i conti.

Il giorno dopo ci alziamo di nuovo tardissimo: abbiamo fatto le tre di notte tutte e due al Glamour, il club più grande di Cap. Quando sono tornata a bordo Eva era appena tornata ed era piuttosto alticcia. L’ho vista ammucchiarsi con almeno tre tipi in un privé, ed erano tutti e tre dei tipacci giovani e robusti, naturalmente piuttosto scuri secondo le preferenze torbide della mia compagna in fatto di partner maachili. Io mi sono divertita con una coppia della mia età, dove lui era estasiato all’idea di introdurre lei ai piaceri di lesbo: è bastato farla bere un po’, e non c’è stata più storia…
Insomma: abbiamo dormito fin quasi all’una e Jasmine invece della colazione ci ha fatto trovare il pranzo pronto.
Dopo mangiato siamo andate a rilassarci all’hammam visto che il tempo non è dei migliori.
Ci facciamo una bella sauna per tonificare il corpo e l’anima, approfittando che non ci sia nessun’altro e che la stufa sia al massimo.
Mi piace starmene sulla panca centrale a rilassarmi, enendo la mano di Eva nella mia mentre lei si prosciuga tutte sulla panca più alta (ma come cazzo fa?)… Peccato che ci sono sempre i rompicoglioni che ogni tanto devono per forza aprire la porta per sbirciare dentro come se ci possa essere chissà cosa dentro una sauna!
Quando usciamo dalla sauna notiamo al bar una delle coppie sulla nostra lista, e ci affrettiamo a raggiungerla al banco per attaccare bottone.
Raggiungendo il bar, noto che sulle panche laterali, in un groviglio di membra sudate, ci sono anche Roby e Franco: evidentemente la coppia di sfigati sta finalmente imparando a divertirsi un po’!
La coppia del bar sono Hans e Gertrud: rispettivamente cinquanta e quaranta, crucchi di Monaco di Baviera. Li ho inseriti io nella lista perché lui è proprio il mio tipo: maturo e aitante, asciutto ma ancora muscoloso e dall’aria piacevolmente distinta… Lei ha la mia età e anche se meno atletica di me non mi sembra affatto da buttare: Eva mi è sembrata possibilista all’idea di farsela mentre io mi ripasso il gentiluomo bavarese, e in fondo mi sembra giusto che ogni tanto possa anche essere io a scegliermi un uomo.
Sono simpatici, anche se un po’ rigidi. Mi rendo conto di piacere abbastanza a Hans, anche se ovviamente lui non disdegna di lumare Eva, ma Gertrud non mi sembra molto propensa a lasciarsi incastrare da un’altra donna. Potremmo scambiarci le prede: magari la crucca sarebbe più aperta con una coetanea, e di sicuro suo marito si acconteneterebbe anche di Eva, ma la mia compagna non vuole privarmi della mia preda prefrita e quindi spariglia le carte.
Si gira verso la piscina e rivolge un chiaro gesto di invito ai due giovanotti singoli che la divorano con gli occhi da quando è arrivata.
Gertrud s’illumina tutta vedendoli accorrere, ben contenta di cedermi suo marito in cambio dell’opportunità di spartirsi i giovanottoni con Eva.
I due nuovi arrivati sono Felipe e Jorge, due trentenni spagnoli chiaramente in caccia: un po’ a disagio con l’inglese ma ben contenti di unirsi a noi, specie quando capiscono che Eva e io parliamo l’italiano e quindi capiamo tutte e due un po’ di spagnolo.
Hans e Gertrud hanno una villetta a Port Venus, la zona più tranquilla del villaggio, dall’altra parte rispetto al porto. I due spagnoli invece hanno uno minuscolo studio a Heliopolis. Noi non siamo troppo intenzionate a portare degli sconosciuti residenti sulla Serenissima, quindi alla fine siamo tutti d’accordo per accettare lospitalità di Hans e Gertrud.
Finiamo le nostre birre e usciamo tutti insieme ridendo e chiacchierando stupidamente in vista dell’ammucchiata che ci aspetta di lì a poco…

***

Carino, il villino dei crucchi.
Port Venus è in una zona molto più silenziosa e riparata del villaggio, dove la queite regna a ogni ora del giorno e non succede mai niente: zona per famiglie.
Il villino è in un vialetto lungo il muro di cinta, a due piani e con tutte le comodità. Hans e Gertrud sono ospitali: ci offrono un ottimo Cognac nel patio, e mentre lui ce lo versa in dei bicchieri di cristallo lei mette una gradevole musica di ambiente.
Mentre sorseggio il mio liquore cercando una pianta da ubriacare (non mi piace bere prima del sesso, non ho bisogno di stordirmi per darla via) noto che la padrona di casa si sta strofinando contro il giovane Jorge. Lui pare un filo deluso perché probabilmente preferiva Eva (come dargli torto), ma a Cap comandano le donne e quindi dovrà farsene una ragione.
Siamo già quasi nudi, quindi non c’è molto da giocare, anche visto che la barriera linguistica ci preclude discorsi sui massimi sistemi.
Hans mi attira a sé con un filo di galanteria, io gli metto le braccia al collo e gli appoggio le tette nude e abbronzate sul petto, tanto per chiarire che non ho bisogno di essere riscaldata ulteriormente, e lui mi sfiora le labbra con un bacio esplorativo.
Io gli concedo l’uso della mia lingua, e lui mi ghermisce bramosamente le chiappe scostando il prendisole trasparente che ho alla vita.
Mi gusto la sensazione della sua virilità che mi si intosta contro lo stomaco e faccio un po’ di fusa, soddisfatta della mia scelta in fatto di maschi.
Mentre noi pomiciamo in piedi vicino al caminetto, vedo che Jorge è già in azione con Gertrud sul divano del salotto, mentre Eva e Felipe si stanno baciando all’ingresso.
Mi stacco un momento e sussurro in inglese: - Ho voglia… Mi porti di sopra?
Vedo che i suoi occhi scintillano, e un istante più tardi siamo già su per le scale, lasciando gli altri a scopare in salotto.
Mi piace l’idea di farmi sbattere nel letto della padrona di casa.

Mi piace anche Hans, naturalmente: il classico gentiluomo teutonico, fisicamente in forma, corretto, con poco stile, molta buona volontà e nessuna fantasia.
Dello stile m’importa fino a un certo punto, e la fantasia posso anche mettercela io; quello che ci deve mettere necessariamente lui, è il cazzo.
Un bel cazzo, decisamente: dimensioni standard, ma piacevolmente nodoso e decisamente bello tosto. Ad Hans, come alla maggior parte dei crucchi piace depilarsi, ma per fortuna è anche abbronzato e quindi la cosa mi fa meno senso, e con un gradevole corredo di muscoli addominali direi che le sue regioni più basse sono decisamente di mio gusto…
Mi piacciono le sue gambe: lunghe, muscolose e abbronzate. Piacevoli da accarezzare con le dita mentre gli sfioro il pene con le labbra…
Lui mi passa le sue dita fra i capelli e io spalanco la bocca…
- Ooh! – ansima lui quando lo ingoio tutto quasi a tradimento.
Cosa posso farci? Adoro darci dentro con la gola, e come tutti i golosi non sono brava a trattenermi.
Non che lui si lamenti.
Lo sgolino per un po’, lasciando che lui giochi con i miei capelli; poi passo a lavorargli i testicoli.
Mi sono sempre chiesta come facciano gli uomini a depilarsi le palle; io non ne avrei il coraggio, se le avessi: sembrano così delicate, e avrei paura di tagliarmi. Eva dice che di solito chiedono alle loro donne di fare loro il lavoro, e spesso alle donne piace. Non so, credo che sarebbe una specie di supplizio di tantalo avere un cazzo sotto il naso e dover perdere tempo a lavorare di rasoio invece che di lingua.
Sì, perché a me piace usare la lingua sulle palle degli uomini. Mi piace quasi quanto usare la gola sulla loro cappella.
- Oohhh…
A giudicare dai suoi gemiti, direi che piace anche a Hans.
Gli monto sopra e mi infilo il suo cazzo nella fica, ormai calda al punto giusto.
- Aahhh…
Grosso, duro e caldo… Tutto dentro di me!
Spero che di sotto si stiano divertendo anche loro, perché io qui sono davvero sulla strada di un orgasmo con i fiocchi.
Mi piego a baciarlo in bocca, e lui comincia ad accarezzarmi tutta con le sue belle mani grandi e calde. Mentre ci baciamo gli mastico il cazzo con la fica, e lo sento fremere di piacere.
Mi sollevo e mi inarco per prenderlo più in fondo, e Hans ne approfitta per allungare le mani e spremermi per bene le tette. Si accorge subito di quanto siano sensibili le mie punte, e comincia a giocarci proprio come piace a me: me le tira, le torce, le pizzica…
- Ahi! Ahiaaa…
Prendo a caracollare su di lui, sentendo il cazzo bene in profondità, e cerco di orientarlo in modo da sentirlo meglio contro le mie parti più sensibili. Mi piace, mi piace…
Poi Hans decide di riprendere l’iniziativa e mi rovescia prima sul fianco e poi sulla schiena.
Io sollevo le gambe fino a prendergli la testa fra le ginocchia, e lui comincia a scoparmi in modo piacevolmente virile, strappandomi gemiti sempre più forti.
- Ah! Aahhh… Aahhh… AAHHH!
Il maschio ci sta prendendo gusto a farmi gridare: mi viene quasi da pensare che gli piaccia l’idea che di sotto sentano le mie urla di piacere, e così ci do dentro.
Non devo mica fingere: Hans mi sta facendo godere davvero. Ci sono quasi… Quasi…
- AARGHHH!!!
Scalcio e mi dimeno tutta mentre godo, con le dita dei piedi che mi si attorcigliano tutte e i capezzoli che sembrano esplodermi.
Devono avermi sentita in tutta Port Venus…
Hans è galante: dopo avermi fatto godere mi bacia dolcemente in bocca. Io preferirei che continuasse a sbattermi come una bistecca fino a sfasciare completamente il letto, ma mi sembra giusto che anche lui possa fare un po’ a modo suo… Bisogna sempre lasciare ai maschi l’illusione di controllare loro la monta: così durano di più.
Infatti lui mi lascia rifiatare, e poi ricomincia a pompare con buona lena.
Sarà impasticcato?
Spero di sì, così durerà MOLTO di più…

Anche di sotto stanno facendo casino.
Sento una voce femminile strepitare: non è Eva, quindi deve essere Gertrud. Spero sia Jorge che sta facendo il suo dovere… Anche se potrebbe essere Eva in azione con la sua deliziosa linguetta. Hmmm…
Hans mi si sta facendo a pecora: riesce a riportarmi con la mente alla nostra scopata, e mi congratulo per lui per questo. Di solito, se comincio a pensare a Eva perdo interesse in chiunque altro stia facendo sesso con me.
Mi tiene per le ossa iliache e mi svanga in fica rovistando dentro di me alla ricerca del punto più caldo: non è facile, in quella posizione, ma io sono già venuta e mi sento generosa quindi ricomincio a masticargli il cazzo con la vagina e mi accorgo che la cosa gli piace parecchio.
Lui comincia a rantolare e a pulsarmi dentro sempre più forte, e mi rendo conto che il mio valoroso cavaliere è arrivato al dunque.
Mi stacco e lo schieno rapidamente, cogliendolo di sorpresa per la violenza con cui lo metto sotto, ma lui mi perdona subito perché gli prendo il cazzo in bocca e comincio a succhiare con forza.
Hans mi afferra la testa, emette un barrito elefantiaco e mi sborra dritto nell’esofago.
Io ingoio con entusiasmo, e lui continia a sborrare come una pompa da giardino, facendomi bere una litrata abbondante di sperma di ottima qualità tedesca.
Finalmente le energie lo abbandonano, e lui si rilassa sul letto esausto mentre io continuo a bere le ultime gocce di seme.
Sto ancora succhiando quando mi rendo conto di un’altra presenza nella camera da letto.
Alzo lo sguardo e vedo Gertrud. appoggiata allo stipite della porta, che si masturba con lo sguardo fisso su di noi…

Lascio i piccioncini nel loro talamo nuziale e scendo le scale per vedere come se la cava la mia ragazza.
Non sono affatto sorpresa: Eva è a pecora sul divano, con Felipe che continua a chiavarsela gustosamente da dietro, e Jorge che la scopa in bocca come se cercasse di incontrare il cazzo del suo amico nello stomaco della spendida bionda che si stanno facendo insieme.
Lo spagnolo che si gode la faccia della mia olandesina è chiaramente in fase di recupero dopo essere venuto da qualche parte dentro Gertrud, e Eva sta cercando di aiutarlo, mentre felipe è alle ultime battute della sua cavalcata con Eva.
Ho l’onore e la fortuna di assistere all’epilogo della sua avventura, e lo vedo schizzare lunghe strie di sborra bianchissima sulla schiena abbronzata e perfetta della mia compagna.
Tutto quello sperma giovane sulla pelle deliziosamente ramata di Eva mi attira irresistibilmente: mentre lei continua a succhiare diligentemente Jorge, io mi precipito a raccogliere con la lingua tutto quel nettare caldo e denso sulla schiena inarcata dell’olandesina.
Lappo con cura fino all’ultima goccia e mando tutto giù con soddisfazione: è la mia seconda dose di sperma della serata e me la gusto tutta.
Felipe mi fissa con aria stralunata, e io mi sento in dovere di sorridergli. Il suo pene è afflosciato e fa un po’ pena, ma mi sembra giusto fare la mia parte visto che Eva si sta impegnando a resuscitare Jorge, e così mi dedico anch’io ad un’azione umanitaria.
I due ragazzi ansimano di piacere mentre la mia compagna e io ci diamo da fare di bocca e di mani per rimetterli in tiro in fretta.
Sono giovani, e ben presto registriamo i primi successi. Eva è più veloce di me, ma ha anche cominciato prima…

- Facciamo un bel tandem? – suggerisce la mia ragazza in italiano per farsi capire meglio dai ragazzi spagnoli.
Ci mettiamo a quattro zampe sul divano, una davanti all’altra, in modo da poterci baciare in bocca: due donne che fanno lingua in bocca fanno impazzire gli uomini, e infatti i due stalloni iberici si gettano su di noi come previsto.
Il divano è in realtà un futon ripiegato, quindi è privo di braccioli ed è piuttosto basso. Quindi i due maschi possono agevolmente portarsi alle nostre spalle e penetrarci all’inpiedi mentre noi siamo appecorinate a sbaciucchiarci fra noi.
Sento un ariete piacevolmente lungo e duro infilzarmi la fica e mandarmi a sbattere contro Eva: lei guaisce di piacere mentre viene scozzonata a sua volta da Jorge, e le nostre lingue si avvitano piacevolmente fra loro mentre veniamo scopate insieme una contro l’altra.
I due ragazzi sono giovani e hanno entrambi le palle vuote, quindi la doppia pecorina dura parecchio: Eva riesce a godere rumorosamente sul cazzo di Jorge, e io anche se non riesco a raggiungere un nuovo orgasmo mi sollazzo piacevolmente su quello di Felipe.
Quando ci accorgiamo che i nostri partner cominciano ad avere il fiato corto ci stacchiamo da loro e li facciamo mettere seduti sul divano dove ci hanno scopate, dicendogli che adesso tocca a noi farli godere.
Ci inginocchiamo fra le loro gambe muscolose e pelose e ci mettiamo a succhiare con gusto quei bei cazzoni giovani e vigorosi.
- Uuhhh…
- Oohhh…
- Hmmm…
- Gghhh…
Qusta volta vinco io: Felipe mi viene in gola con un lamento doloroso, e io mando giù una nuova gollata di sperma… La terza della serata! Li ho assaggiati tutti e tre, fantastico.
Finisco di ingoiare, e anche Jorge si sfoga in bocca a Eva che non si tira indietro e inghiotte tutto anche lei.
Poi, esauriti i nostri improvvisati maschi del momento, lei e io ci baciamo, scambiandoci in bocca i sapori dei rispettivi amanti.
Mentre le succhio la lingua, le palpo i seni pieni e sodi; lei allunga una mano e mi afferra una chiappa.
Finiamo sul tappeto a sessantanove, affamate una dell’altra.
Siamo entrambe usate: ciascuna di noi si è accoppiata con due maschi diversi, e le nostre fiche calde e profumate trasuano del sapore dei cazzi che ci hanno servite per tutta la sera. La fregna spatasciata e succulenta di Eva mi piace da impazzire, ma chiaramente anche lei apprezza i sapori di cui trasuda la mia, e in breve il nostro sessantanove lesbico si trasforma in una nuova competizione cui i maschi sfiancati assistono con malcelata invidia.
Eva ha la sua rivincita: in qualche modo che solo lei sa, la sua lingua infernale riesce a raggiungere il mio punto G (che pure è piuttosto profondo) e a tempestarlo di lappate implacabili e rumorose che mi sparano in orbita fino agli anelli di Saturno.
- Aahhh… - grido impazzita – Godo! Godooo…
Le sborro in faccia, e lei beve avidamente il mio piacere mentre mi contorco come una serpe d’acqua schiacciata da un rinoceronte bianco.
Mi affloscio stremata e soddisfatta mentre Eva mi accarezza amorevolmente su tutto il corpo, sollevandosi sulle ginocchia e guardandosi intorno con aria innocente.
E’ l’unica ancora capace di intendere e di volere… Così si appoggia con la schiena al divano, con le gambe pelose dei ragazzi intorno a lei, mi fissa con aria intenta e comincia a masturbarsi per concludere anche lei la serata con un ultimo grido strozzato.

Raggiungiamo barcollando la Serenissima che è l’ora di cena.
Jasmine ha già servito in tavola, e noi arranchiamo a fatica su per la battagliola per raggiungere la tavola apparecchiata, affamate come due tigri del Bengala che hanno appena sfiancato una dozzina di maschi.
In realtà erano solo tre, ma che c’entra?
Dopo gli spaghetti all’arrabbiata e una Kronemburg ghiacciata siamo di nuovo noi stesse.
- Stavo pensando… - mi fa eva, sorniona- Cosa ne diresti di una seratina al Glamour?
scritto il
2018-10-08
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