Lost in vain

di
genere
sentimentali


Ci ho provato.
Più volte mi sono addentrato, senza una meta prefissata, quando il buio si distendeva morbido sulla città, rifuggendo dallo sfavillio insulso delle luci del centro, nei vicoli, nelle piazzette recondite, nei cortili esalanti umidità, gravidi di tempo e mistero, scrutando antichi caliginosi palazzi. Ho scavato negli anfratti della memoria alla disperata ricerca del tenue, ancor di più, impalpabile filo che mi riconducesse a quella magia, a quel luogo incantato dove mi avevi portato quella notte di un maggio universitario, gonfio di esami e ansie.
Non ci sono riuscito.
Adesso comprendo il perché: la magia, la seduzione, la fascinazione, il sogno, non consisteva nei luoghi, nei profumi della notte, nel silenzio, nell’atmosfera, bensì eri proprio e solo tu.
Nella notte bolognese noi due seduti su una panchina di un luogo ormai inghiottito dalle nebbie della dimenticanza, sfumato come le vaghe immagini di un sogno. Non ricordo le tue parole, ma il tuo bel volto, il tuo dolce e triste sorriso, la tua espressione, la bocca lievemente dischiusa nella sospensione del pensiero, quelli si. Come potrei scordarmi i tuoi occhi che brillavano, stelle cadute in esilio sulla terra?
Adesso, certo, parli di poesia con Emily, che amavi e sapevi tradurre mirabilmente.
Perché quella sera non ti ho abbracciato, stretto a me, baciato con passione? Come nei sogni, allorquando vorresti muoverti ma non puoi, così mi sentivo sopraffatto, bloccato da una ragnatela di dolcezza.
Un sorriso, una carezza, un bacio come ad un fratello e scivolasti via da me per sempre, nel tempo e nello spazio.
Qualche anno dopo, nella grande città: sola, un viadotto, un salto, lo schianto. Le stelle sono ritornate a casa da quest’esilio.
“Addio Signore, me ne vado, il mio paese mi chiama. Concedimi, Signore, nel partire
di asciugare le mie lacrime.” (Emily Dickinson).
Questo già contenevano nel presagio, solo ora comprendo, le tue parole e i tuoi silenzi.
Vorrei che un mio bacio, perforando la barriera fra morte e vita, annullando il tempo, te le asciugasse.
Ciao giovane amore di tanti anni fa.

Capisco di essere fuori tema, ma vi ho raccontato una storia vera.
di
scritto il
2018-10-29
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