Lo zio ed Hèléne. Quattro giorni dopo.
di
Tibet
genere
dominazione
Passano quattro giorni.
Hélène è davvero distratta, oggi dopo le lezioni pomeridiane si ferma a parlare con un ragazzo, molto bello e simpatico, si siedono su una panchina del parco e il tempo passa, quando sente vibrare il cellulare.
E' lo zio! Furente! E' tremendamente in ritardo, colpa della luce della tarda primavera che ha allungato la giornata! Corre affannata verso casa, sa già che sarà punita e che lo zio non avrà pietà!
Poco dopo è in ginocchio, il culo nudo all'aria, le mutandine levate e buttate a terra. Stavolta le cosce sono dischiuse.
Ha già preso i primi colpi, secchi, dolorosi e lo zio la sta interrogando.
-Sentiamo! Quale è la scusa di oggi e che sia accettabile altrimenti non potrai sederti per giorni!-
-Ho perso il senso del tempo, perdonami zio, ti prego non battermi più-
-Eh no! Devi imparare a comportarti! Hai degli obblighi verso di me che ho accettato di tenerti a casa, io ho delle responsabilità, con chi ti sei fermata? Dimmelo, stupida!-
-Con... una amica.-
-Amica? E perché titubi a dirlo? Non sarà invece stato un ragazzo! E... stupida culona non è che ti sei fatta toccare?-
-No, zio, ti prego. No, abbiamo solo parlato.-
Alfredo ha incollato lo sguardo fra le cosce della ragazza, le vede la vagina gonfia, appena dischiusa.
Pensa, vuoi vedere che questa piccola troietta si è fatta scopare? Poi viene quel disgraziato di suo padre e se la prende con me?
Intanto continua la punizione e Hélène al solito si sente diventare liquida, soffre tremendamente dei colpi ma inizia quello strano inquietante piacere, gode della umiliazione e della violenza.
-Sei una stupida, dimmi se ti ha toccato, cosa ci hai fatto, ti ha toccato qui?-
E le mette la mano sul culo.
-No, zio.-
-Qui?
E le mette la mano fra le cosce a contatto con la sua vagina ora bagnata, l'uomo se ne accorge, sente l'umidore sulle dita, estrae la mano e l'annusa, lecca le dita.
-Si che ti ha toccato! Minimo ti sei fatta masturbare, sei ancora tutta bagnata!-
-No, zio, non è così. -
L'uomo la gira a forza, ora è distesa sulla seduta del divano, le apre la blusa, Hélène ha un casto reggiseno bianco, l'uomo le abbassa selvaggiamente le coppe del reggiseno e le palpa feroce le tette!
Hélène cerca di allontanare quelle mani violente che le strizzano i capezzoli, ma l'uomo è ormai inferocito e continua a palparla mentre urla.
-E qui? Ti hanno palpato queste tettone? Stupida troietta!-
Poi in piena alterazione erotica costringe Hélène a gambe larghe.
-Voglio proprio vedere se sei ancora vergine! Se non lo sei, io non voglio avere responsabilità con tuo padre!-
E scansando le mani che la ragazza ha messo a difesa del suo inguine l'uomo appoggia un suo ditone che sembra una salciccia proprio sul solco, allarga e preme, entra nella natura di Hèlène fruga e trova l'imene intatto, si rassicura, leva il dito.
Ma intanto il suo cazzo ha raggiunto il massimo della eccitazione e spinge contro il tessuto come se volesse sfondarlo.
La gira, la rimette in ginocchio e ora le apre le larghe natiche, vede il fiore scuro dell'ano, ci passa su le dita e le chiede con la voce affannata.
-E qui? Non ti avrà preso qui-
E spinge con il dito proprio sui petali del fiore.
-No zio... no, ti prego.-
L'uomo riprende il controllo.
La tira i piedi.
-Fila in camera e non farti vedere fino a ora di cena! Stupida culona!-
E' eccitato, sa che questa ragazza riuscirà a farlo uscire di senno. Si deve calmare, si deve masturbare, levare dal cervello quel culo maestoso!
Sborra.
Hélène corre in stanza, l'accaduto l'ha davvero sconvolta! Ha il sedere in fiamme, dolorante ma quello che sente di più al momento è l'eccitazione! Ha la sua fica vergine calda e la sente gonfia, bagnata e con gli umori che continuano a uscire, il clitoride lo sente turgido e fremente, sembra battere.
Si butta sul letto, porta la mano fra le cosce e si tocca, fa prestissimo a godere.
Ora ambedue, lo zio e la nipote, viaggiano su rotte quasi parallele ma destinate prima o poi a scontrarsi.
Alfredo sente una tensione sessuale che mai ha conosciuto prima, ha visioni del grosso culo morbido, della profonda valle fra le natiche polpose, il fiore appena più scuro dell'epidermide fra loro e fra le cosce quella prugna di carne soda che è la vagina.
E lei? Sente anche una tensione, desidera quella grossa mano violenta che batta forte il suo culo, che glielo renda dolorante a forza di colpi, di godere della sottomissione, dei rimproveri e del fatto che lei si senta stupida, una stupida dal culo grosso.
^^^^^^^^^^^^^^^^
** Schegge di curiosità sessuale:
GRANDISSIMA SCOPERTA SCIENTIFICA!
Finalmente la spiegazione del perché agli uomini piace la birra quanto leccare la fica!
Hanno lo stesso grado di acidità!
“Beer and vaginas have almost the same acidity level with an average pH for 4.”
^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^
Intanto si vede dopo scuola con il ragazzo, si fermano e parlano, lei è consapevole che le sue compagne vantano esperienze di sesso, di penetrazioni, di lavori di mano e di bocca che lei non ha. Ne ha desiderio, sente il brivido mentre sta con lui e aspetta.
Una sera, più eccitata del solito, fa tardi appositamente, si ferma stupidamente a girare per le strade per desiderare, non tanto inconsciamente, di essere punita.
E immancabilmente accade.
Appena dentro dalla porta viene aggredita dal grosso uomo, rimproverata e offesa, strattonata, le impone di levarsi le mutandine e di alzare la gonna, di tirarla su alla vita e questa volta di aprire la camicetta.
Non la fa inginocchiare sul divano ma se la tira sulle ginocchia e inizia a batterla forte, colpi violenti che presto la fanno piangere dal dolore ma contemporaneamente la portano in uno stato di fibrillazione mentale e erotica.
I colpi, le parole crude dell'uomo che la chiama, stupida culona, puttanella senza testa, questo e il tono la umiliano e contribuiscono ad aumentare quel senso di depravazione mentale che sa di avere.
Ora l'uomo oltre a continuare a batterla con la mano destra, forte e continuo, con l'altra le ha raggiunto il seno, la camicetta aperta, ha abbassato la coppa e la sta straziando strizzando con ferocia un capezzolo e lei piangendo, urlando, si sente al limite di un orgasmo.
Gode del dolore.
E sente sotto il proprio ventre l'eccitazione dell'uomo, immagina cosa sia quel gonfiore duro.
Si che lo sa! E' il membro eccitato dello zio, lo sente premere forte e i suoi movimenti, che ora accentua, fanno si che stia strofinando su quella verga dura all'inverosimile. L'uomo smette di colpirla, ora mentre la mano che le tiene sul seno continua a tormentare il capezzolo, l'altra le sta accarezzando la carne martoriata dai colpi. Apre il varco fra le natiche, le cerca il buco, l'accarezza.
Hélène pur nei singulti del pianto muove il grosso culo, continua quell'opera di strofinamento sulla verga dura. Ora è diventato un gioco sessuale ma ambedue ne sono inconsci.
Ora la grossa mano entra fra le cosce e sfrega sulla vagina, sulle labbra, sullo spacco, insiste.
Ed Hélène gode, ha un orgasmo che le da degli spasmi, si inarca sul ventre dello zio e questo movimento fa sì che goda anche l'uomo che è al limite.
Alfredo sborra copiosamente nei pantaloni sollecitato da quello strofinamento continuo.
Hélène si alza e corre in camera.
^^^^^^^^^^^^^^^^^^
*** Solita scheggia di curiosità sessuale:
Gli orgasmi notturni non sono solo una prerogativa maschile. Anche molte donne li hanno! Nella ricerca sulla sessualità femminile il famoso sessuologo Alfred Kinsey trovò infatti che anche il 37% delle donne intervistate aveva avuto almeno un orgasmo mentre stava dormendo.
Il famoso “alzabandiera” mattutino non è un fenomeno esclusivamente dell’uomo. Molte donne spesso si svegliano al mattino con un inturgidimento del clitoride, un fenomeno che può essere paragonato all’erezione maschile! Questa situazione è naturalmente sperimentata 4/5 volte a notte ed è in relazione al ciclo di sonno REM.
Visto che roba???
Hélène è davvero distratta, oggi dopo le lezioni pomeridiane si ferma a parlare con un ragazzo, molto bello e simpatico, si siedono su una panchina del parco e il tempo passa, quando sente vibrare il cellulare.
E' lo zio! Furente! E' tremendamente in ritardo, colpa della luce della tarda primavera che ha allungato la giornata! Corre affannata verso casa, sa già che sarà punita e che lo zio non avrà pietà!
Poco dopo è in ginocchio, il culo nudo all'aria, le mutandine levate e buttate a terra. Stavolta le cosce sono dischiuse.
Ha già preso i primi colpi, secchi, dolorosi e lo zio la sta interrogando.
-Sentiamo! Quale è la scusa di oggi e che sia accettabile altrimenti non potrai sederti per giorni!-
-Ho perso il senso del tempo, perdonami zio, ti prego non battermi più-
-Eh no! Devi imparare a comportarti! Hai degli obblighi verso di me che ho accettato di tenerti a casa, io ho delle responsabilità, con chi ti sei fermata? Dimmelo, stupida!-
-Con... una amica.-
-Amica? E perché titubi a dirlo? Non sarà invece stato un ragazzo! E... stupida culona non è che ti sei fatta toccare?-
-No, zio, ti prego. No, abbiamo solo parlato.-
Alfredo ha incollato lo sguardo fra le cosce della ragazza, le vede la vagina gonfia, appena dischiusa.
Pensa, vuoi vedere che questa piccola troietta si è fatta scopare? Poi viene quel disgraziato di suo padre e se la prende con me?
Intanto continua la punizione e Hélène al solito si sente diventare liquida, soffre tremendamente dei colpi ma inizia quello strano inquietante piacere, gode della umiliazione e della violenza.
-Sei una stupida, dimmi se ti ha toccato, cosa ci hai fatto, ti ha toccato qui?-
E le mette la mano sul culo.
-No, zio.-
-Qui?
E le mette la mano fra le cosce a contatto con la sua vagina ora bagnata, l'uomo se ne accorge, sente l'umidore sulle dita, estrae la mano e l'annusa, lecca le dita.
-Si che ti ha toccato! Minimo ti sei fatta masturbare, sei ancora tutta bagnata!-
-No, zio, non è così. -
L'uomo la gira a forza, ora è distesa sulla seduta del divano, le apre la blusa, Hélène ha un casto reggiseno bianco, l'uomo le abbassa selvaggiamente le coppe del reggiseno e le palpa feroce le tette!
Hélène cerca di allontanare quelle mani violente che le strizzano i capezzoli, ma l'uomo è ormai inferocito e continua a palparla mentre urla.
-E qui? Ti hanno palpato queste tettone? Stupida troietta!-
Poi in piena alterazione erotica costringe Hélène a gambe larghe.
-Voglio proprio vedere se sei ancora vergine! Se non lo sei, io non voglio avere responsabilità con tuo padre!-
E scansando le mani che la ragazza ha messo a difesa del suo inguine l'uomo appoggia un suo ditone che sembra una salciccia proprio sul solco, allarga e preme, entra nella natura di Hèlène fruga e trova l'imene intatto, si rassicura, leva il dito.
Ma intanto il suo cazzo ha raggiunto il massimo della eccitazione e spinge contro il tessuto come se volesse sfondarlo.
La gira, la rimette in ginocchio e ora le apre le larghe natiche, vede il fiore scuro dell'ano, ci passa su le dita e le chiede con la voce affannata.
-E qui? Non ti avrà preso qui-
E spinge con il dito proprio sui petali del fiore.
-No zio... no, ti prego.-
L'uomo riprende il controllo.
La tira i piedi.
-Fila in camera e non farti vedere fino a ora di cena! Stupida culona!-
E' eccitato, sa che questa ragazza riuscirà a farlo uscire di senno. Si deve calmare, si deve masturbare, levare dal cervello quel culo maestoso!
Sborra.
Hélène corre in stanza, l'accaduto l'ha davvero sconvolta! Ha il sedere in fiamme, dolorante ma quello che sente di più al momento è l'eccitazione! Ha la sua fica vergine calda e la sente gonfia, bagnata e con gli umori che continuano a uscire, il clitoride lo sente turgido e fremente, sembra battere.
Si butta sul letto, porta la mano fra le cosce e si tocca, fa prestissimo a godere.
Ora ambedue, lo zio e la nipote, viaggiano su rotte quasi parallele ma destinate prima o poi a scontrarsi.
Alfredo sente una tensione sessuale che mai ha conosciuto prima, ha visioni del grosso culo morbido, della profonda valle fra le natiche polpose, il fiore appena più scuro dell'epidermide fra loro e fra le cosce quella prugna di carne soda che è la vagina.
E lei? Sente anche una tensione, desidera quella grossa mano violenta che batta forte il suo culo, che glielo renda dolorante a forza di colpi, di godere della sottomissione, dei rimproveri e del fatto che lei si senta stupida, una stupida dal culo grosso.
^^^^^^^^^^^^^^^^
** Schegge di curiosità sessuale:
GRANDISSIMA SCOPERTA SCIENTIFICA!
Finalmente la spiegazione del perché agli uomini piace la birra quanto leccare la fica!
Hanno lo stesso grado di acidità!
“Beer and vaginas have almost the same acidity level with an average pH for 4.”
^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^
Intanto si vede dopo scuola con il ragazzo, si fermano e parlano, lei è consapevole che le sue compagne vantano esperienze di sesso, di penetrazioni, di lavori di mano e di bocca che lei non ha. Ne ha desiderio, sente il brivido mentre sta con lui e aspetta.
Una sera, più eccitata del solito, fa tardi appositamente, si ferma stupidamente a girare per le strade per desiderare, non tanto inconsciamente, di essere punita.
E immancabilmente accade.
Appena dentro dalla porta viene aggredita dal grosso uomo, rimproverata e offesa, strattonata, le impone di levarsi le mutandine e di alzare la gonna, di tirarla su alla vita e questa volta di aprire la camicetta.
Non la fa inginocchiare sul divano ma se la tira sulle ginocchia e inizia a batterla forte, colpi violenti che presto la fanno piangere dal dolore ma contemporaneamente la portano in uno stato di fibrillazione mentale e erotica.
I colpi, le parole crude dell'uomo che la chiama, stupida culona, puttanella senza testa, questo e il tono la umiliano e contribuiscono ad aumentare quel senso di depravazione mentale che sa di avere.
Ora l'uomo oltre a continuare a batterla con la mano destra, forte e continuo, con l'altra le ha raggiunto il seno, la camicetta aperta, ha abbassato la coppa e la sta straziando strizzando con ferocia un capezzolo e lei piangendo, urlando, si sente al limite di un orgasmo.
Gode del dolore.
E sente sotto il proprio ventre l'eccitazione dell'uomo, immagina cosa sia quel gonfiore duro.
Si che lo sa! E' il membro eccitato dello zio, lo sente premere forte e i suoi movimenti, che ora accentua, fanno si che stia strofinando su quella verga dura all'inverosimile. L'uomo smette di colpirla, ora mentre la mano che le tiene sul seno continua a tormentare il capezzolo, l'altra le sta accarezzando la carne martoriata dai colpi. Apre il varco fra le natiche, le cerca il buco, l'accarezza.
Hélène pur nei singulti del pianto muove il grosso culo, continua quell'opera di strofinamento sulla verga dura. Ora è diventato un gioco sessuale ma ambedue ne sono inconsci.
Ora la grossa mano entra fra le cosce e sfrega sulla vagina, sulle labbra, sullo spacco, insiste.
Ed Hélène gode, ha un orgasmo che le da degli spasmi, si inarca sul ventre dello zio e questo movimento fa sì che goda anche l'uomo che è al limite.
Alfredo sborra copiosamente nei pantaloni sollecitato da quello strofinamento continuo.
Hélène si alza e corre in camera.
^^^^^^^^^^^^^^^^^^
*** Solita scheggia di curiosità sessuale:
Gli orgasmi notturni non sono solo una prerogativa maschile. Anche molte donne li hanno! Nella ricerca sulla sessualità femminile il famoso sessuologo Alfred Kinsey trovò infatti che anche il 37% delle donne intervistate aveva avuto almeno un orgasmo mentre stava dormendo.
Il famoso “alzabandiera” mattutino non è un fenomeno esclusivamente dell’uomo. Molte donne spesso si svegliano al mattino con un inturgidimento del clitoride, un fenomeno che può essere paragonato all’erezione maschile! Questa situazione è naturalmente sperimentata 4/5 volte a notte ed è in relazione al ciclo di sonno REM.
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