Bendati
di
Tenkara
genere
etero
Fluttuo nelle nere acque del mio usuale malumore lasciando che i muscoli contratti dallo stress della giornata appena trascorsa, nonché di quelle precedenti, si rilassino abbandonandosi ad un oblio per una volta non aiutato dalla santa e benedetta fermentazione alcolica,ma semplicemente da un silenzio ed una pace che credevo ormai facessero parte di una vita passata, non più mia.
Il paese da qualche anno è disabitato eccezion fatta per i mesi estivi e le uniche schegge di civiltà che minano l’atmosfera vengono pressoché annullate dalla guardia vigile ed attenta dei boschi di castagno, miei fedeli amici sin dai primi anni dell’infanzia.
Le note di “killing me softly” dei Fugees sono l’unico colore che riesce a rompere l’omertoso buio della stanza, nuances da bassifondi americani che evolvono in spire vaporose creando il giusto proscenio per ciò che avverrà a breve.
Silenzio.
Attesa.
Il primo contatto delle tue mani sul mio corpo, leggero e fugace, è una scossa elettrica improvvisa e sconvolgente.
Non sono corpo, non sono mente e pensieri, non più, non ora… sono puro piacere da plasmare a tuo e per il tuo piacimento.
Persino il tempo ha perso ragione d’essere… non è mattina, sera, notte… è solo il tempo del noi ed è tutto quello che conta in questo quando.
Sento la passione scorrere nelle tue dita affamate mentre scivolano su di me… sento il tuo profumo riempire la breve distanza che ci separa, il tuo respiro a pochi centimetri dal mio volto…
Le tue labbra trovano le mie o viceversa… si conoscono da tempo ma oggi è un nuovo incontro anche per loro… le lingue veloci reclamano quanto loro spettante ed un calore diffuso pervade le nostre membra sfumando di rosso la nostra cecità.
Le tue mani si fanno più voraci, più audaci, mentre il tuo seno così unico nel suo contrasto tra candida bellezza e dirompente lussuria preme contro il mio petto avocando a se le mie attenzioni… sento i tuoi capezzoli farsi turgidi, li ricompenso dapprima con le dita seguendo il contorno regolare delle grosse areole per poi baciarli e dar loro piccoli morsi…
Non li ho mai visti così bene come ora che gli occhi nulla possono.
Mi afferri l'asta con la mano, una stretta forte, decisa, dominante eppure schiava, alla quale il mio cazzo non può che rispondere tronfio del suo esser turgido e pulsante.
Quando arrivi sotto la cappella stringi più forte come a ribadirne la tua piena proprietà, assaporando il mio gemito sorpreso come il più dolce dei bocconi...
È un istante infinito nella sua effimera brevità... il silenzio di colpo torna padrone del nostro non mondo.
Una tua sola parola lo rompe: "Scopami!"
Con mossa felina ti alzi quel tanto che basta per poi impalarti sul mio cazzo complice quasi temendo che vi sia la seppur minima possibilità ch'io non colga il tuo imperativo...
Cosa non contemplata in questo universo, mia dolce.
Il tuo piacere colante e caldo avvolge il mio membro mentre col bacino cominci ad assecondare le mie spinte, dapprima lente per poi aumentare di pari passo col ritmo del nostro respiro; ogni millimetro dei nostri corpi si muove col solo ed unico fine di generare piacere, si cerca, si brama, si fonde in un'unione ferina, non dolce o delicata ma pura espressione dei nostri più autentici istinti animali... Sono inebriato dall'odore della tua pelle, del tuo sudore, le mie narici ne sono piene tanto quanto tu sei piena del mio cazzo, penetra sino a scoparmi il cervello tanto quanto io sto penetrando te.
Ti bacio, ti lecco, ti mordo, come fossi io il predatore e non la preda, cambiando ruolo da un secondo con l'altro.
Le tue mani mi arruffano i capelli stringendoli e tirandoli come fossero redini mentre continui instancabile la tua cavalcata sottolineata dal rumore liquido dell'incontro dei nostri sessi.
Questo quando non può avere termine, questo quando adesso è sempre.
Sono quasi al culmine e non appena lo avverti ti stacchi da me...
Dei tuoi movimenti avverto solo lo spostamento dell'aria pregna di noi, è solo un attimo di smarrimento prima che il caldo abbraccio delle tua labbra avvolga la mia cappella gonfia per iniziare uno spettacolare pompino che assecondo cercando i tuoi capelli nel buio e che non può non concludersi se non con un caldo fiotto di sperma che accogli in bocca vogliosa.
Ancora qualche istante dei nostri corpi in rilassamento sui campi di battaglia per poi tornare lentamente alla luce.
Dopotutto non male questa idea delle bende
nda:era da tempo che volevo tornare a scrivere ma... Ho perso l'ispirazione e fatico a trovarla nel quotidiano.. Ho voluto cmq cimentarmi ed è uscito questo... pastrocchio... Chissà, magari un domani si riacccenderà la scintilla
Il paese da qualche anno è disabitato eccezion fatta per i mesi estivi e le uniche schegge di civiltà che minano l’atmosfera vengono pressoché annullate dalla guardia vigile ed attenta dei boschi di castagno, miei fedeli amici sin dai primi anni dell’infanzia.
Le note di “killing me softly” dei Fugees sono l’unico colore che riesce a rompere l’omertoso buio della stanza, nuances da bassifondi americani che evolvono in spire vaporose creando il giusto proscenio per ciò che avverrà a breve.
Silenzio.
Attesa.
Il primo contatto delle tue mani sul mio corpo, leggero e fugace, è una scossa elettrica improvvisa e sconvolgente.
Non sono corpo, non sono mente e pensieri, non più, non ora… sono puro piacere da plasmare a tuo e per il tuo piacimento.
Persino il tempo ha perso ragione d’essere… non è mattina, sera, notte… è solo il tempo del noi ed è tutto quello che conta in questo quando.
Sento la passione scorrere nelle tue dita affamate mentre scivolano su di me… sento il tuo profumo riempire la breve distanza che ci separa, il tuo respiro a pochi centimetri dal mio volto…
Le tue labbra trovano le mie o viceversa… si conoscono da tempo ma oggi è un nuovo incontro anche per loro… le lingue veloci reclamano quanto loro spettante ed un calore diffuso pervade le nostre membra sfumando di rosso la nostra cecità.
Le tue mani si fanno più voraci, più audaci, mentre il tuo seno così unico nel suo contrasto tra candida bellezza e dirompente lussuria preme contro il mio petto avocando a se le mie attenzioni… sento i tuoi capezzoli farsi turgidi, li ricompenso dapprima con le dita seguendo il contorno regolare delle grosse areole per poi baciarli e dar loro piccoli morsi…
Non li ho mai visti così bene come ora che gli occhi nulla possono.
Mi afferri l'asta con la mano, una stretta forte, decisa, dominante eppure schiava, alla quale il mio cazzo non può che rispondere tronfio del suo esser turgido e pulsante.
Quando arrivi sotto la cappella stringi più forte come a ribadirne la tua piena proprietà, assaporando il mio gemito sorpreso come il più dolce dei bocconi...
È un istante infinito nella sua effimera brevità... il silenzio di colpo torna padrone del nostro non mondo.
Una tua sola parola lo rompe: "Scopami!"
Con mossa felina ti alzi quel tanto che basta per poi impalarti sul mio cazzo complice quasi temendo che vi sia la seppur minima possibilità ch'io non colga il tuo imperativo...
Cosa non contemplata in questo universo, mia dolce.
Il tuo piacere colante e caldo avvolge il mio membro mentre col bacino cominci ad assecondare le mie spinte, dapprima lente per poi aumentare di pari passo col ritmo del nostro respiro; ogni millimetro dei nostri corpi si muove col solo ed unico fine di generare piacere, si cerca, si brama, si fonde in un'unione ferina, non dolce o delicata ma pura espressione dei nostri più autentici istinti animali... Sono inebriato dall'odore della tua pelle, del tuo sudore, le mie narici ne sono piene tanto quanto tu sei piena del mio cazzo, penetra sino a scoparmi il cervello tanto quanto io sto penetrando te.
Ti bacio, ti lecco, ti mordo, come fossi io il predatore e non la preda, cambiando ruolo da un secondo con l'altro.
Le tue mani mi arruffano i capelli stringendoli e tirandoli come fossero redini mentre continui instancabile la tua cavalcata sottolineata dal rumore liquido dell'incontro dei nostri sessi.
Questo quando non può avere termine, questo quando adesso è sempre.
Sono quasi al culmine e non appena lo avverti ti stacchi da me...
Dei tuoi movimenti avverto solo lo spostamento dell'aria pregna di noi, è solo un attimo di smarrimento prima che il caldo abbraccio delle tua labbra avvolga la mia cappella gonfia per iniziare uno spettacolare pompino che assecondo cercando i tuoi capelli nel buio e che non può non concludersi se non con un caldo fiotto di sperma che accogli in bocca vogliosa.
Ancora qualche istante dei nostri corpi in rilassamento sui campi di battaglia per poi tornare lentamente alla luce.
Dopotutto non male questa idea delle bende
nda:era da tempo che volevo tornare a scrivere ma... Ho perso l'ispirazione e fatico a trovarla nel quotidiano.. Ho voluto cmq cimentarmi ed è uscito questo... pastrocchio... Chissà, magari un domani si riacccenderà la scintilla
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