Lettera ad un'amica perduta
di
Tenkara
genere
etero
Sono ormai due anni che non ho più tue notizie, non una traccia, non una singola parola.
L'ho deciso io, nell'egoistico tentativo di salvare la mia vita apparente, il mio quotidiano, e tu lo hai rispettato senza battere ciglio, pur con tutto il dolore che son sicuro di averti provocato distruggendo in un attimo un mondo solo nostro che ci eravamo costruiti giorno dopo giorno, mattone dopo mattone, mail dopo mail, parola dopo parola...
Quando iniziammo a scriverci sapevamo entrambi che sarebbe finita male, ce lo dicevamo in continuazione.. io ormai sposato e consegnato ad una vita incanalata su precisi binari e tu così distante da quel percorso, etereo ricordo di un passato lontano al quale aggrapparsi sino a trasformarlo in sublime presente e onirico futuro...
Eppure era solo qualche mail di tanto in tanto, come va, come stai... entrambi al sicuro nel proprio ambiente lavorativo, impiegati modello che si concedevano giusto il tempo di rispondere ad un amico o un'amica quasi più per cortesia che per altro... ma io adoravo leggerti, adoravo ogni singola sfumatura che davi alla più banale delle parole.
Credo di essere un buon ascoltatore.. cresciuto da ragazzino timido ed introverso ho imparato ad osservare il mondo dal mio angolo di sicurezza, ad esserne curioso senza intromettermi.. e da uomo non sono cambiato, mi piace lasciar parlare gli altri, immedesimarmi in loro e farmi trasportare dalle loro parole.. do ascolto, cosa sempre più rara in questo mondo frenetico.
Arrivammo a scriverci ogni giorno, più volte.. non riuscivo a starne senza, non riuscivamo.
Ti scoprii amante della moda, quotidianamente ti chiedevo di descrivermi il tuo outfit, richiesta alla quale rispondevi solerte con dovizia di particolari e tecnicismi.. molte parole dovevo cercarle su google per capire che volessero dire, ma volevo capirlo, volevo capirti... adoravo immaginarti senza aver mai avuto la possibilità di vederti; ogni giorno una scoperta, ogni giorno un dettaglio per stupirmi.
Arrivare alla tua passione per l'intimo è stata questione di un attimo, la tua ossessione per le sfilate di Victoria's... il tuo voler essere sempre perfetta laddove nessuno ti avrebbe vista... e davi a me il potere di saperlo, il potere di immaginarti come nessuno dei tuoi colleghi che pure ti stavano a pochi cm di distanza poteva fare..
Sono un amante del sesso, lo sai, in tutte le sue forme... ma soprattutto amo l'aspetto psicologico, amo l'eros e tutte le emozioni legate ad esso, amo il gioco, la provocazione.. un racconto scritto bene sarà per me sempre meglio di qualsiasi film hard... e tu hai saputo leggere in me meglio di chiunque altra, hai trovato la chiave, e non mi sono opposto fino alla fine, pur sapendo che sarebbe stato un gioco crudele, un massacro annunciato, perché mi piaceva, mi piaceva davvero.
Ci spingemmo sempre più in là.. le prime parole audaci, le prime dichiarazioni d'intenti, le prime voglie non più trattenute ma lasciate libere di viaggiare nell'etere per giungere a destinazione... arrivammo a messaggiarci oltre il lavoro perché non ci bastava, non ci stancavamo mai l'uno dell'altra... e che effetto mi facevi.. non trovo parole più adatte.. mi scopavi la mente!
E lo facevi così bene da provocarmi orgasmi mai provati.
Arrivasti a dirmi di voler essere la mia troia, e lo dicesti con "un candore" ed una semplicità tali da lasciarmi totalmente alla tua mercé... ti dichiaravi schiava facendo me tuo schiavo... mi dicesti di pensare sempre al mio cazzo turgido e duro, di sorprenderti a pensarlo durante il lavoro, nei momenti più impensati, a desiderarlo in bocca, a voler esser riempita della mia mascolinità.. e credimi, era totalmente tuo, indipendente dalla ogni mia residua forma di volontà, pronto ad ogni tua sollecitazione, bramoso del tuo essere donna, una donna vera, come non ne ho mai conosciuta una in vita mia.. quante volte mi sono sorpreso con la mano attorno all'asta dura e pulsante... sul lavoro, a casa, davanti alla tv... quando volevi ti bastava un attimo ed ero nel tuo mondo... trattenevo l'orgasmo il più possibile perché volevo che la magia durasse più a lungo... la cappella sempre più gonfia e pronta ad esplodere ad ogni tuo messaggio, ad ogni tuo desiderio.. fino all'orgasmo che tanto bramavi di vedere, per godere della vista del mio sperma esplodere succube delle tue voglie...
Anche ora, mentre scrivo e penso ai quei momenti, alle tue parole.. non sono immune da sensazioni vertiginose, dal ribollire del sangue, dalla voglia di masturbarmi selvaggiamente per te.. per noi.
Abbiamo esplorato ogni aspetto della nostra sessualità senza mai vederci, toccarci... era una tortura quotidiana, desiderarti così tanto e non poterti avere, non poter godere del Bengodi delle tue pulsioni...
Mi manchi, amica mia, ma non ti cercherò, così come tu non farai con me.
Perché torneremmo a farci del male, e non ce lo meritiamo, tu non lo meriti... ed anche se ho ritrovato un equilibrio nel mio percorso giornaliero so che continuo a fingere, perché la mia vera natura solo tu l'hai saputa cogliere, coltivare, amare.
L'ho deciso io, nell'egoistico tentativo di salvare la mia vita apparente, il mio quotidiano, e tu lo hai rispettato senza battere ciglio, pur con tutto il dolore che son sicuro di averti provocato distruggendo in un attimo un mondo solo nostro che ci eravamo costruiti giorno dopo giorno, mattone dopo mattone, mail dopo mail, parola dopo parola...
Quando iniziammo a scriverci sapevamo entrambi che sarebbe finita male, ce lo dicevamo in continuazione.. io ormai sposato e consegnato ad una vita incanalata su precisi binari e tu così distante da quel percorso, etereo ricordo di un passato lontano al quale aggrapparsi sino a trasformarlo in sublime presente e onirico futuro...
Eppure era solo qualche mail di tanto in tanto, come va, come stai... entrambi al sicuro nel proprio ambiente lavorativo, impiegati modello che si concedevano giusto il tempo di rispondere ad un amico o un'amica quasi più per cortesia che per altro... ma io adoravo leggerti, adoravo ogni singola sfumatura che davi alla più banale delle parole.
Credo di essere un buon ascoltatore.. cresciuto da ragazzino timido ed introverso ho imparato ad osservare il mondo dal mio angolo di sicurezza, ad esserne curioso senza intromettermi.. e da uomo non sono cambiato, mi piace lasciar parlare gli altri, immedesimarmi in loro e farmi trasportare dalle loro parole.. do ascolto, cosa sempre più rara in questo mondo frenetico.
Arrivammo a scriverci ogni giorno, più volte.. non riuscivo a starne senza, non riuscivamo.
Ti scoprii amante della moda, quotidianamente ti chiedevo di descrivermi il tuo outfit, richiesta alla quale rispondevi solerte con dovizia di particolari e tecnicismi.. molte parole dovevo cercarle su google per capire che volessero dire, ma volevo capirlo, volevo capirti... adoravo immaginarti senza aver mai avuto la possibilità di vederti; ogni giorno una scoperta, ogni giorno un dettaglio per stupirmi.
Arrivare alla tua passione per l'intimo è stata questione di un attimo, la tua ossessione per le sfilate di Victoria's... il tuo voler essere sempre perfetta laddove nessuno ti avrebbe vista... e davi a me il potere di saperlo, il potere di immaginarti come nessuno dei tuoi colleghi che pure ti stavano a pochi cm di distanza poteva fare..
Sono un amante del sesso, lo sai, in tutte le sue forme... ma soprattutto amo l'aspetto psicologico, amo l'eros e tutte le emozioni legate ad esso, amo il gioco, la provocazione.. un racconto scritto bene sarà per me sempre meglio di qualsiasi film hard... e tu hai saputo leggere in me meglio di chiunque altra, hai trovato la chiave, e non mi sono opposto fino alla fine, pur sapendo che sarebbe stato un gioco crudele, un massacro annunciato, perché mi piaceva, mi piaceva davvero.
Ci spingemmo sempre più in là.. le prime parole audaci, le prime dichiarazioni d'intenti, le prime voglie non più trattenute ma lasciate libere di viaggiare nell'etere per giungere a destinazione... arrivammo a messaggiarci oltre il lavoro perché non ci bastava, non ci stancavamo mai l'uno dell'altra... e che effetto mi facevi.. non trovo parole più adatte.. mi scopavi la mente!
E lo facevi così bene da provocarmi orgasmi mai provati.
Arrivasti a dirmi di voler essere la mia troia, e lo dicesti con "un candore" ed una semplicità tali da lasciarmi totalmente alla tua mercé... ti dichiaravi schiava facendo me tuo schiavo... mi dicesti di pensare sempre al mio cazzo turgido e duro, di sorprenderti a pensarlo durante il lavoro, nei momenti più impensati, a desiderarlo in bocca, a voler esser riempita della mia mascolinità.. e credimi, era totalmente tuo, indipendente dalla ogni mia residua forma di volontà, pronto ad ogni tua sollecitazione, bramoso del tuo essere donna, una donna vera, come non ne ho mai conosciuta una in vita mia.. quante volte mi sono sorpreso con la mano attorno all'asta dura e pulsante... sul lavoro, a casa, davanti alla tv... quando volevi ti bastava un attimo ed ero nel tuo mondo... trattenevo l'orgasmo il più possibile perché volevo che la magia durasse più a lungo... la cappella sempre più gonfia e pronta ad esplodere ad ogni tuo messaggio, ad ogni tuo desiderio.. fino all'orgasmo che tanto bramavi di vedere, per godere della vista del mio sperma esplodere succube delle tue voglie...
Anche ora, mentre scrivo e penso ai quei momenti, alle tue parole.. non sono immune da sensazioni vertiginose, dal ribollire del sangue, dalla voglia di masturbarmi selvaggiamente per te.. per noi.
Abbiamo esplorato ogni aspetto della nostra sessualità senza mai vederci, toccarci... era una tortura quotidiana, desiderarti così tanto e non poterti avere, non poter godere del Bengodi delle tue pulsioni...
Mi manchi, amica mia, ma non ti cercherò, così come tu non farai con me.
Perché torneremmo a farci del male, e non ce lo meritiamo, tu non lo meriti... ed anche se ho ritrovato un equilibrio nel mio percorso giornaliero so che continuo a fingere, perché la mia vera natura solo tu l'hai saputa cogliere, coltivare, amare.
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