Una vita in ginocchio

di
genere
confessioni

Sono una donna normale. Non ho grandi qualità; non sono particolarmente intelligente, non ho una conversazione brillante e gli uomini difficilmente mi notano quando mi incrociano per strada. Però, a detta degli spasimanti che ho avuto, sono particolarmente brava a fare i pompini.
Ho scoperto questa mia dote durante l’adolescenza. Ero una ragazza minuta e piuttosto introversa ma i ragazzi rimanevano letteralmente estasiati dalla mia abilità "orali" e questo mi diede una certa sicurezza e notorietà. A differenza delle mie coetanee, non mi ha mai schifato assaporare il membro degli uomini. Con gli anni, la concorrenza si è fatta più aggressiva ma la pratica maturata mi ha aiutato a perfezionarmi e la qualità dei miei pompini è sempre stata riconosciuta di livello superiore.
E’ grazie a questa mia abilità se, nella vita, sono riuscita a togliermi d’impaccio da situazioni piuttosto complesse.
La terribile versione di latino all’esame di maturità del liceo, per esempio, fu inaspettatamente valutata con un 7. La sera stessa dello scritto, consapevole della bassa qualità del mio lavoro, scrissi al membro interno proponendogli un incontro per illustrargli i miei timori. All’interno della Fiat Multipla parcheggiata nel garage sotto casa sua, gli dimostrai oltre ogni ragionevole dubbio, la mia ferrea volontà di recuperare l’eventuale insufficienza.
Un’altra situazione complessa mi capitò ai tempi dell’università. Lavoravo part-time in un negozio di noleggio videocassette. Una sera, alla chiusura del negozio, mi ritrovai con un ingiustificabile ammanco di cassa. Non sapevo proprio come potesse essere successo. Il proprietario del negozio era un tipo piuttosto burbero e fui stupita nel constatare quanto fosse stato facile ottenere la sua clemenza dopo un solo colloquio chiarificatore nel suo ufficio.
Oggi sono una donna sposata. Mio marito è sempre stato un amante dei pompini e credo che si fosse innamorato della mia fama ancora prima di conoscermi. E’ sempre stato un tipo nervoso ed, ai tempi del nostro fidanzamento, fumava spesso marijuana per rilassarsi. Oggi, quando è particolarmente stressato, ci penso io a quietarlo: se lo vedo teso, se devo farmi perdonare un guaio od una spesa troppo elevata, oppure semplicemente quando ne ho voglia, gli chiedo se gli va un pompino.
Glieli propongo nei momenti più disparati: a letto, mentre facciamo colazione, dopo cena prima del caffè, davanti alla televisione durante un inframezzo pubblicitario, nei lunghi tratti in autostrada. A volte mi piace stupirlo aspettandolo in ginocchio davanti alla porta di ingresso o all’uscita della doccia.
Un giorno avevamo invitato a cena un suo amico che stava vivendo una difficile separazione coniugale. Personalmente conoscevo meglio sua moglie: una tipa seria ma piuttosto rigida ed egocentrica. Lui, generalmente gioviale, era piuttosto abbacchiato e la cena non aveva migliorato il suo umore: sono una cuoca pessima. Durante una pausa, mi è venuto naturale chiedergli se potessi aiutarlo con un pompino.
Sono rimasti entrambi interdetti. Sicuramente lui conosceva la mia fama e mio marito ne apprezzava le doti calmanti. L’imbarazzo è stato rotto da mio marito, che non è mai stato una persona particolarmente possessiva: “Perché no?” ha ribattuto “Vado a preparare un buon caffè. Tu lo aiuti a rilassarsi e quando torno, se hai ancora voglia, fai rilassare anche me.”
Da quel giorno, sono passati molti amici da casa nostra. Se non hanno le mogli al seguito, spesso propongo loro un dopo-cena e non ne rimangono mai delusi. Capita che arrivino in compagnia e si dispongano sul divano in attesa del loro turno. Io li accontento uno alla volta. Alcuni si sentono a disagio ma i più tanti si eccitano nell’essere spettatori del piacere dell’altro, attendendo il proprio.
Da qualche mese a questa parte, passa anche il capo di mio marito: è una persona istruita ed alquanto empatica a suo modo: è cosciente di quanto sia importante creare rapporti umani extra-lavorativi e saper gratificare i propri collaboratori.
Per quanto riguarda me, passo una buona parte della mia vita in ginocchio. Guardo il mondo dal basso ma la cosa non mi dispiace. Dopotutto è quello che so fare di meglio e sono contenta di essere apprezzata nel donare piacere.
scritto il
2024-08-27
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