Colpo di calore

di
genere
prime esperienze

Rimango incantato dal respiro che le solleva il seno, riempendole la camicetta ad intervalli regolari. Sento l’erezione montare mentre immagino cosa poter fare con quel ben di Dio. Se avessi una moglie così, passerei tutte le mie giornate a chiavarla.
Penso a questo ed a molto altro quando il silenzio mi riporta alla realtà. Evidentemente la signora deve avermi fatto una domanda e sta attendendo la risposta. Stacco gli occhi dalle sue tette e la guardo mentre mi osserva con aria interrogativa ed un sorriso mal celato. Evidentemente sta immaginando cosa stavo immaginando e la cosa la diverte. Arrossisco violentemente ed abbasso gli occhi fino alla punta delle scarpe.
Di fronte al mio mutismo lei mi ringrazia ancora per l’aiuto. Si alza e mi accompagna alla porta mentre io la seguo con lo sguardo basso; imbarazzato per l’erezione che ancora si può notare sotto ai pantaloni di tela. Ciò non mi impedisce di sbirciare il suo sedere che sculetta ipnotico di fronte a me. Sulla soglia di casa, sollevo il capo per congedarmi. Lei mi risponde con un sorriso divertito; più malizioso del precedente; prima di accomiatarmi con un innocente baciò su una guancia accompagnato dalla frase sibillina: “Su, su, che sei ancora troppo giovane...”.
A casa mi fiondo in bagno per una sega liberatoria: ho bisogno di svuotare le palle. Seduto sulla tazza del cesso, chiudo gli occhi e la immagino nuda, su un letto sfatto che mi invita a raggiungerla. Ha la camicetta sbottonata e lo stesso sorriso intrigante con cui mi ha congedato poco prima. La scena cambia improvvisamente ed ora è inginocchiata di fronte a me: le sue mani stringono forte il seno intorno al mio uccello. Sento la sensazione delle sue soffici tette soffici che si strofinano sul mio membro. Comincio a muovere il bacino in sincronia con le mie fantasie. Le sussurro che sto venendo: lei ride e stringe il seno ancora più forte. Aumento il ritmo fino ad inondarle le enormi mammelle. Lei accoglie felice il mio seme caldo, alternando riso e brevi grida di gioia e sorpresa mentre la fossetta del seno si riempie quasi fosse un laghetto alpino incastonato tra due meravigliose montagne. Si alza e, continuando a tenersi le tette per non far cadere neppure una goccia, mi bacia. È la prima volta che le labbra di una donna si appoggiano sulle mie...
Passa qualche secondo prima che il battito del cuore rallenti. Riapro gli occhi e vedo le mie fantasie disperse dentro al sifone del gabinetto. Con maggiore lucidità ripenso alla sua ultima frase e mi dico che forse ho sciupato un’occasione. Avrei dovuto essere più intraprendente.
Cerco di studiare ma la vicina è sempre tra i miei pensieri. Sono talmente ossessionato da imparare a memoria le sue abitudini: so a che ora esce di casa la mattina e quando rientra per il pranzo. Un paio di volte l’ho seguita tra i negozi e l’ho attesa all’ingresso dell’ascensore per poterla salutare.
Oggi è il suo compleanno. Non chiedetemi come faccio a saperlo ma lo so. Ho deciso di saltare scuola e presentarmi a casa sua con una torta quando rientra per il pranzo. Poco dopo mezzogiorno sento l’ascensore fermarsi al piano. Guardo rapido dall’occhiolino e la vedo di spalle, in un bel vestito bianco. Sembra bisticciare con la serratura. Dio che bel culo!
Aspetto qualche minuto poi prendo la torta; il coraggio nascosto non so bene dove; esco sul pianerottolo e suono alla sua porta. Passano qualche decina di secondi prima che mi apra. Ha ancora addosso quell’abito bianco che mette in risalto la sofficità del seno.
Mi osserva sorpresa della mia visita. Stacco lo sguardo dalle tette e rimango concentrato sui suoi occhi mentre le sussurro e le porgo il pacchetto ornato da un fiocco dorato. Il suo volto si illumina: accetta il regalo e mi accoglie in casa con un sorriso radioso. Non finisce di ringraziarmi mentre ci spostiamo in cucina dove una pentola è già sul fuoco.
Posa il mio regalo sul tavolo per aprirlo. Mi avvicinò alle sue spalle e vengo avvolto dal suo profumo di donna. Rimango colpito dall’effetto che provo nello starle vicino e, per la prima volta in vita mia, oso. L'abbracciò cingendole la vita e godendo per tutta quella carne che stringo tra le braccia.
Guardiamo insieme nella stessa direzione. Sento il suo respiro farsi più profondo e pesante; forse un misto di compiacimento, sorpresa ed imbarazzo. Mi appoggio alla sua nuca, strusciando il viso tra i suoi capelli. Lei mi sussurra di fermarmi senza però realmente opporsi al mio abbraccio. Quando si volta ha un’espressione di rimprovero sul viso. Sta per dire qualcosa ma le parole muoiono tra le mie labbra. Per la prima volta, gusto il sapore di rossetto.
Chiudo gli occhi per assaporare tutte queste sensazioni inedite. Le cingo la vita con le braccia e la avvicino a me. I suoi seni si appoggiano morbidi sul mio petto. Le sue labbra sulle mie. Mi sembra di vivere un sogno. Temo di immaginarmi tutto, seduto sul cesso di casa mia. Così apro gli occhi e mi esalto: è tutto vero! Quando provo a sbottonarle la camicetta lei mi ferma. La sua mano è sulla mia. La guido fino al mio bacino dove il mio membro immediatamente reagisce. Sbottono i pantaloni e l’aiuto ad intrufolarsi sotto l’elastico degli slip. Quando lo trova lo stringe ma con troppa fermezza. Lo schiaffo che segue è talmente forte da lasciarmi intontito. Sento la guancia in fiamme. Apro gli occhi ed il suo sguardo non mi piace.
Col senno di poi è stata una gran fortuna perché, in quel momento, entrambi sentiamo l’ascensore fermarsi al piano. Sono terrorizzato. Lei invece si muove rapida: mi conduce nella stanza da letto e mi nasconde dentro l’armadio intimandomi di non far rumore.
Sento la porta chiudersi ed i rumori di una tavola che viene apparecchiata. Poi improvvisamente una voce di uomo che si avvicina. Temo possa aprire l’armadio e scoprirmi. Mi accuccio in un angolo sperando di riuscire a nascondermi tra i maglioni e le camicie mentre il cervello cerca una buona ragione che possa giustificare la mia presenza nel caso le ante dovessero improvvisamente aprirsi. Mi rendo conto che non esistono valide scuse da fornire ad un marito che trova un ragazzo nascosto nell’armadio di casa sua.
Tremo dalla paura. Fortunatamente la voce si allontana: la sento discutere assieme a quella rilassata di lei. Chiudo gli occhi e ripenso al primo bacio ricevuto oggi da una donna vera e mi scopro di nuovo eccitato. Cerco di pensare ad altro ma soprattutto aspetto, aspetto ed aspetto.
Finalmente si sentono rumori di piatti; persone che si muovono; la porta d’ingresso che si apre; si richiude e poi il silenzio. Rimango immobile per qualche decina di secondi, indeciso su come comportarmi. Sto per uscire quando improvvisamente sento la porta dell’ingresso riaprirsi; poi un rumore di passi che si avvicinano, entrano in camera e l’anta dell’armadio che si apre.
Dietro all’anta c’è il suo viso sorridente. Mi dice che lascerà la porta di casa aperta per permettermi di uscire. Mi ringrazia per la torta: era buonissima. Peccato che io non l’abbia potuta assaggiare. Ride con gli occhi. Poi mi lancia un bacio con la mano e mi dà appuntamento per il giorno dopo.
scritto il
2024-06-05
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