Amico di famiglia
di
Marco1973
genere
tradimenti
Quando le sono passata accanto, complice il vino bevuto a cena, ha nuovamente mostrato la sua audacia. Si è appoggiato a me e mi ha palpato il seno per la seconda volta. Maiale. L’ho guardato con aria di rimprovero mentre lui sorrideva impertinente. Peccato, sarebbe un bel ragazzo avesse un minimo di cervello, ma a diciannove anni ragionano tutti solo con le parti basse. Chissà quante seghe pensando a me. Con i miei quarantatré anni devo rappresentare il suo sogno di MILF ideale: oltre all’aspetto passabile, ho l’autorità e l’esperienza (pensa lui).
L’unico che non mi apprezza sembra essere mio marito, sono almeno due mesi che non facciamo l’amore. Pensa sempre al suo maledetto lavoro, è sempre concentrato su obiettivi, fatturato, vendite, premi e non mi guarda se non di sfuggita, potrei essere trasparente.
Guarda un po’ chi mi ritrovo davanti mentre apro la porta del bagno. Stasera è proprio un moscone. Saranno gli ormoni in subbuglio. Con uno sguardo sornione, si appiattisce sullo stipite della porta come a volermi far passare. Quando ci incrociamo però, mi stringe a sé e rabbrividisco quando le sue labbra si posano sulle mie. Lievi. Intraprendente il ragazzino.
Si, so che non dovrei dargli corda ma sarebbe un peccato rifiutare a tanto ben di Dio quando in casa è carestia completa…
Io comunque ci provo ma la mia occhiataccia di falsa riprovazione non lo demotiva. Anzi, le sue braccia mi cingono per guidarmi in bagno. Chiude la porta. Al bacio quasi tenero di poco prima, ne segue un altro più deciso; più prolungato; più insistente. Nel momento in cui la sua lingua chiede di superare la soglia della mia bocca, la socchiudo e la lascio entrare per cercare la mia che la sta aspettando desiderosa di incontrarla.
Mi sussurra complimenti all’orecchio. È un po’ goffo e si nota che è anche un po' a disagio. Sento le sue dita risalire lungo la schiena ed armeggiare con la cerniera del vestito. La zip scende, lui sposta le spalline, il vestito cade ed io mi ritrovo in slip e reggiseno. Fa un passo indietro: mi guarda approva.
Indosso un reggiseno leggero, trasparente. Il seno è il mio punto forte ed il suo sguardo incantato ne è la conferma. Lui lo sfiora con il dorso delle dita, segue il profilo di una mammella, ne descrive i contorni con un dito, poi appoggia la mano aperta e la stringe delicatamente.
Le lingue si riallacciano mentre la mano abbandona il seno e scende sul ventre, lenta, sempre più in basso. Ne infila metà sotto l’elastico degli slip e si arresta sorpresa per il ciuffetto di peli pubici. È evidentemente di un’altra generazione… È solo un attimo: completa il tragitto, si appoggia sulle grandi labbra ed il dito comincia a scorrere lento lungo tutta la fessura senza decidersi ad entrare.
Lo stringo a me, mentre il mio bacino va incontro alla sua mano. Quando il suo dito si infila dentro, sento le gambe diventarmi di ricotta. Lo abbraccio ancora più forte e gli sussurro che non si può andare oltre. Mio marito ed i suoi genitori sono seduti in sala.
Lui mi guarda eccitato, mi volge contro il muro, abbassa i miei slip e slaccia i suoi pantaloni. Con le mani avvinghiate alle mie tette, entra in me con naturalezza e poco dopo eiacula.
L’unico che non mi apprezza sembra essere mio marito, sono almeno due mesi che non facciamo l’amore. Pensa sempre al suo maledetto lavoro, è sempre concentrato su obiettivi, fatturato, vendite, premi e non mi guarda se non di sfuggita, potrei essere trasparente.
Guarda un po’ chi mi ritrovo davanti mentre apro la porta del bagno. Stasera è proprio un moscone. Saranno gli ormoni in subbuglio. Con uno sguardo sornione, si appiattisce sullo stipite della porta come a volermi far passare. Quando ci incrociamo però, mi stringe a sé e rabbrividisco quando le sue labbra si posano sulle mie. Lievi. Intraprendente il ragazzino.
Si, so che non dovrei dargli corda ma sarebbe un peccato rifiutare a tanto ben di Dio quando in casa è carestia completa…
Io comunque ci provo ma la mia occhiataccia di falsa riprovazione non lo demotiva. Anzi, le sue braccia mi cingono per guidarmi in bagno. Chiude la porta. Al bacio quasi tenero di poco prima, ne segue un altro più deciso; più prolungato; più insistente. Nel momento in cui la sua lingua chiede di superare la soglia della mia bocca, la socchiudo e la lascio entrare per cercare la mia che la sta aspettando desiderosa di incontrarla.
Mi sussurra complimenti all’orecchio. È un po’ goffo e si nota che è anche un po' a disagio. Sento le sue dita risalire lungo la schiena ed armeggiare con la cerniera del vestito. La zip scende, lui sposta le spalline, il vestito cade ed io mi ritrovo in slip e reggiseno. Fa un passo indietro: mi guarda approva.
Indosso un reggiseno leggero, trasparente. Il seno è il mio punto forte ed il suo sguardo incantato ne è la conferma. Lui lo sfiora con il dorso delle dita, segue il profilo di una mammella, ne descrive i contorni con un dito, poi appoggia la mano aperta e la stringe delicatamente.
Le lingue si riallacciano mentre la mano abbandona il seno e scende sul ventre, lenta, sempre più in basso. Ne infila metà sotto l’elastico degli slip e si arresta sorpresa per il ciuffetto di peli pubici. È evidentemente di un’altra generazione… È solo un attimo: completa il tragitto, si appoggia sulle grandi labbra ed il dito comincia a scorrere lento lungo tutta la fessura senza decidersi ad entrare.
Lo stringo a me, mentre il mio bacino va incontro alla sua mano. Quando il suo dito si infila dentro, sento le gambe diventarmi di ricotta. Lo abbraccio ancora più forte e gli sussurro che non si può andare oltre. Mio marito ed i suoi genitori sono seduti in sala.
Lui mi guarda eccitato, mi volge contro il muro, abbassa i miei slip e slaccia i suoi pantaloni. Con le mani avvinghiate alle mie tette, entra in me con naturalezza e poco dopo eiacula.
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