La capo ufficio
di
Marco1973
genere
etero
Si solleva la gonna fino alla cinta e dice: “dammi il bacio del buongiorno!”.
Sotto la gonna porta un paio di calze con giarrettiera senza mutandine. Mi sporgo e struscio la faccia contro il pelo pubico crespo e profumato. Il cuore mi batte più forte; mi sento deliziosamente depravato.
Lei è sulla cinquantina, leggermente in carne, con i seni abbondanti ed i segni dell’età ben nascosti dall’attività fisica che pratica con discreto impegno. Il viso è incastonato tra i capelli neri, lisci, tagliati in un caschetto con frangetta che rende la rende più giovane. Ha due labbra impertinenti e gli occhi di un'malizia capricciosa, sensuale come il peccato.
Indossa la sua femminilità in un completo color panna, molto elegante e probabilmente altrettanto costoso. Le passo la mano all’interno della coscia, sotto la gonna dal taglio perfetto. Con intima insolenza, le insinuo le dita tra le natiche per poi penetrare la sua fessura.
È incredibile come riesca a rendere il sesso una cosa tanto sconcia. Mi chiedo se qualcuno crederebbe mai che la responsabile finanziaria, tanto pignola e precisa, se ne vada in giro senza mutandine affinché il sottoscritto, semplice stagista in prova, possa palparle il didietro e sditalinarla a piacimento.
Lei si dimena piacevolmente, quindi si scosta un poco per sedersi sulla mia scrivania, dove, in questi mesi, abbiamo realizzato le fantasie erotiche più scatenate. Le bacio le gambe mentre le mie mani si soffermano nei suoi anfratti più segreti.
Arrossata si sfila e mi prende le mani tra le sue. Si rivolge a me con un atteggiamento materno e questo mi eccita da morire perché so che questa donna che potrebbe essere mia madre, tra poco si offrirà nuda davanti a me, con le sue grandi mammelle in bella mostra e le cosce scandalosamente aperte per accogliere il mio giovane cazzo.
Sotto la gonna porta un paio di calze con giarrettiera senza mutandine. Mi sporgo e struscio la faccia contro il pelo pubico crespo e profumato. Il cuore mi batte più forte; mi sento deliziosamente depravato.
Lei è sulla cinquantina, leggermente in carne, con i seni abbondanti ed i segni dell’età ben nascosti dall’attività fisica che pratica con discreto impegno. Il viso è incastonato tra i capelli neri, lisci, tagliati in un caschetto con frangetta che rende la rende più giovane. Ha due labbra impertinenti e gli occhi di un'malizia capricciosa, sensuale come il peccato.
Indossa la sua femminilità in un completo color panna, molto elegante e probabilmente altrettanto costoso. Le passo la mano all’interno della coscia, sotto la gonna dal taglio perfetto. Con intima insolenza, le insinuo le dita tra le natiche per poi penetrare la sua fessura.
È incredibile come riesca a rendere il sesso una cosa tanto sconcia. Mi chiedo se qualcuno crederebbe mai che la responsabile finanziaria, tanto pignola e precisa, se ne vada in giro senza mutandine affinché il sottoscritto, semplice stagista in prova, possa palparle il didietro e sditalinarla a piacimento.
Lei si dimena piacevolmente, quindi si scosta un poco per sedersi sulla mia scrivania, dove, in questi mesi, abbiamo realizzato le fantasie erotiche più scatenate. Le bacio le gambe mentre le mie mani si soffermano nei suoi anfratti più segreti.
Arrossata si sfila e mi prende le mani tra le sue. Si rivolge a me con un atteggiamento materno e questo mi eccita da morire perché so che questa donna che potrebbe essere mia madre, tra poco si offrirà nuda davanti a me, con le sue grandi mammelle in bella mostra e le cosce scandalosamente aperte per accogliere il mio giovane cazzo.
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Serata particolare .
Commenti dei lettori al racconto erotico