Colpo di calore

di
genere
corna

Mi resi conto che mi ascoltava ad occhi bassi, senza guardarmi in faccia. Soltanto allora mi accorsi che era a disagio per lo scampanellio di ormoni che probabilmente gli provocavo. Sorrisi compiaciuta, sbattendo le ciglia quattro o cinque volte con noncuranza, quasi senza volerlo, ed appoggiandomi con le spalle alla parete della cucina.
Mi complimentai con lui e gli chiesi come fosse riuscito ad aggiustare quel dannato PC. Lui annuiva, rivolto più che altro all’attaccatura dei miei seni che si affacciava pudica dalla camicetta.
Quando abbiamo traslocato, ci siamo presentati ai vicini: una famiglia simpatica anch’essa appena trasferita per lavoro: padre madre e due bambini. Cinque anni dopo scoprivo che il figlio minore di quella graziosa famigliola era diventato un bel ragazzo e si era preso una cotta per me.
Nell’insicurezza giovanile, non sapeva ancora di essere attraente. Sebbene la giovane età era già alto e slanciato, con la barba rada che gli incorniciava il viso. Quando, con aria interrogativa, staccò lo sguardo dalle mie tette i suoi occhi mi infilzano quasi fossero due spille verdi sul suo viso regolare.
Il suo sguardo mi fece sciogliere come neve al sole. Mi sentii bagnata, scombussolata ed anche un po’ puttana. Per evitare di commettere errori di cui avrei potuto pentirmi amaramente, decisi di anticipare la sua dipartita, accompagnandolo alla porta con un sorriso di circostanza. Una volta sulla soglia, mi limitai ad un casto bacio sulla guancia ma il contatto con la sua barba mi produsse un fremito a cui non ero preparata. Lo accomiatai balbettandogli una frase criptica rivolta soprattutto a me stessa: “Su, che sei ancora troppo giovane...”.
Quando chiusi la porta mi sentii una stupida. Oddio! ma che gli avevo detto? Era una frase da dire ad un ragazzino? Peraltro, al vicino di casa? Chissà che avrà capito? È ovvio che avrà capito. Avrà pure gli ormoni in subbuglio ma non è mica stupido ...e se lo viene a sapere la madre?
Da quel giorno lo rincontrai per caso molte volte ancora ed il suo comportamento mi rassicurò. Evidentemente non era ancora così sveglio oppure già abbastanza saggio per decidere di soprassedere a quella mia frase inopportuna.
Oggi è il mio compleanno e decido di rinnovare un poco il guardaroba. So già cosa comprare: jeans attillati per esaltare il culo, camicetta di seta leggermente trasparente e scarpe eleganti con un tacco non eccessivo. Li avevo già adocchiati da qualche tempo nella vetrina di un costoso negozio del centro. Di fronte allo specchio dello spogliatoio del negozio, guardo con raccapriccio il timido affacciarsi di un po’ di cellulite sulle cosce. Faccio spallucce e la decido di nasconderla sotto ad un delizioso vestitino di cotone color crema senza intimo; caso mai il maritino avesse voglia di trombarmi...
Una volta abbigliata mi guardo allo specchio e vedo un gran pezzo di gnocca. Dev’essere la stessa cosa che pensa lui quando, rientrata per il pranzo, gli apro la porta: sono contenta di vedermelo sulla soglia di casa, con lo sguardo incantato ed un sorriso ebete. “Magari è meglio se chiudi la bocca: così non ci entrano le mosche” scherzo, sfoggiando un sorriso malizioso e facendomi di lato per lasciarlo entrare.
Sono piacevolmente sorpresa dalla visita e dal dolce regalo. Lo accompagno in cucina dove poso la torta e spengo il fuoco appena acceso. Il nuovo look deve fare effetto perché lo sento ronzarmi attorno fino a quando si appoggia sulla mia schiena e mi cinge la vita.
Non so bene come comportarmi mentre lo sento baciarmi la nuca. Una parte di me vorrebbe girarsi e violentarlo all’istante. Un’altra, più accorta, dice che dovrei allontanarmi da quella situazione pericolosa. Quando mi volto, l’espressione sul mio viso potrebbe significare entrambe le emozioni. Lui evidentemente legge solo ciò che gli interessa e, prima che riesca a proferire parola, mi bacia. Dio che sensazione!
Sebbene la differenza di età, il suo contatto mi fa mancare il respiro. La testa si svuota ed un senso di vertigine mi assale, quasi fossi sul ciglio di una scogliera. Devo sostenermi al piano di lavoro per non cadere. Lui mi cinge la vita e mi avvicina a sé. Le sue mai mi esplorano. Quasi fossi una ragazzina impacciata, mi aiuta a slacciargli i pantaloni ed accompagna la mia mano fino al suo membro. Sarà anche un ragazzino ma la bestiola tra ha le gambe è di tutto rispetto: le mie dita avvolgono un membro massiccio e che scopro lievemente ricurvo all’indietro.
Non è opportuno proseguire oltre. Almeno non ora. Mi scosto e gli assesto uno schiaffo con la mano aperta a riempire tutta la guancia. È un’altra scarica di adrenalina dai risvolti decisamente erotici. Se reagisse e decidesse di prendermi ora, mi concederei senza ritegno.
Lui però rimane imbambolato ed il rumore dell’ascensore che si ferma al piano spegne la libido di entrambi. “Dio mio Marito!” gli sussurro. Non c’è molto tempo per pensare. Devo nasconderlo velocemente ed il luogo più ampio e sicuro rimane il classico armadio in camera da letto.
Quando mio marito entra, sto risistemandomi il vestito. Lui mi bacia ignaro di quanto accaduto, pochi momenti prima in quella stessa stanza. Riaccendo il fuoco e gli mostro la torta che ho deciso di acquistare per festeggiare il mio compleanno.
A pranzo discutiamo di tutto e di niente. Io sono ancora eccitata e lui giustifica questa mia giovialità con la particolarità della giornata. Muoio dalla voglia di farlo così quando termina il pasto, mi siedo sul tavolo davanti a lui ed allargo le gambe. “Leccamela ora”. Sorrido maliziosa quando infila la lingua tra le mie cosce. Il cunnilingus che segue non è fantastico e non appaga le mie voglie.
Siamo in ritardo. Usciamo di casa quasi di corsa. A metà delle scale, gli dico di aver dimenticato le chiavi dell’auto. Lo bacio e rientro in casa. Mi dirigo in camera da letto ed apro l’armadio. Lui è ancora nella stessa posizione con la medesima espressione di terrore sul viso. Mi fa un’enorme tenerezza. Gli sorrido è gli dico che può uscire. Desiderio e morale a volte divergono. Così quando lo invito per il giorno successivo, non provo alcun rimorso.
scritto il
2024-07-04
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