Colpo di calore ...

di
genere
tradimenti

Sono distesa nuda, pienamente appagata sessualmente, come non succedeva da decenni. L’uomo al quale sono stata abbracciata fino ad un attimo fa, che è appena sceso dal letto ed ha aperto il rubinetto del lavandino nel bagno accanto alla camera, non è mio marito.
Volendo essere pignoli, non è neppure un uomo ma un ragazzino appena maggiorenne. Senza alcun rimorso mi chiedo se è davvero successo quello che è successo. L’avvolgente spossatezza che mi pervade il corpo, il calore che ancora pulsa nel mio inguine, i capezzoli che si ostinano a rimanere turgidi, mi confermano che non è stato un sogno; o meglio, che il sogno è diventato realtà. Fedifraga a 48 anni appena compiuti.
Proprio mentre faccio questo pensiero lui rientra in camera. Mi giro verso di lui, ancora nudo: anche a riposo, il suo pene mi appare magnifico. Lo guardo dondolare barzotto ad ogni passo. È seducente anche così.
Si sdraia accanto a me e ricomincia ad accarezzarmi. Le sue mani esplorano il mio corpo e si soffermano sulla mia fica depilata. Afferra lateralmente le mie mammelle, le solleva e le spinge verso il centro del torace e vi immerge il viso
Ben presto il suo pene riprende le sue dimensioni da battaglia. Mi siedo a cavalcioni sopra di lui. Con una mano lo prendo e ne tasto la consistenza; poi lo punto verso la mia fessura, lo struscio, mi ci abbasso sopra e lentamente lo faccio entrare. La sensazione di potere su questo giovane uomo ed il pezzo di carne proibito dentro di me mi sorprende piacevolmente. Lo cavalco come fossi un’amazzone. I nostri bacini si muovono in sincronia. I colpi mi fanno sbattere i seni. Lui li prende tra le mani e li fa suoi.
Andiamo avanti parecchi minuti prima di fermarmi per riprendere fiato. Continuo a muovere avanti e indietro lentamente il bacino per non fargli perdere l’erezione. Lui mi palpa le tette. La cavalcata riprende; questa volta più rapida, più forte; più intensa e lunga. Molto lunga. Sento il piacere montare: godo con un’intensità inusuale e mi sento tracollare. Mi accascio sul suo petto mentre lui continua a pompare con movimenti rapidi del bacino.
Senza mai uscire da me, mi fa rotolare sul materasso: mi ritrovo distesa sulla schiena con lui sopra che mi monta. Si, sembra davvero una monta: si muove dentro di me come un forsennato. Sono esausta; completamente senza forze. Ho appena avuto un orgasmo esplosivo al termine di una scopata per me già lunghissima. Tento di assecondarlo. Le mie mani sui suoi glutei. Le gambe oscenamente aperte; le tette impazzite in continuo movimento sotto i suoi colpi. Ad un certo punto, un colpo più profondo degli altri; poco dopo un secondo ed infine l’ultimo accompagnato da un grido roco. Il suo viso è sudato e sbuffante. Ha raggiunto il piacere che cercava.
Esce da me, alcune gocce di sperma cadono sul mio ventre. Lui le spalma sulla mia pelle, poi su a distribuirle sulle mammelle. La situazione è più erotica di quanto lui possa forse immaginare e anche i miei capezzoli, che non hanno mai perso il loro turgore, sono d’accordo con me. La sua sincera adulazione mi fa sentire vent’anni più giovane.
Vado a rinfrescarmi. Le gambe mi reggono a stento. Due orgasmi così intensi e ravvicinati non li ho mai avuti in vita mia. Mi pare di barcollare. È incredibile che non stia provando alcun imbarazzo a camminare verso il bagno tutta nuda sotto il suo sguardo. Sono certa che mi stia fissando il culo; mi giro per controllare e sorrido nella conferma della sua espressione adorante.
scritto il
2024-07-10
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