Madame L. al cospetto di Madonna (parte 1)
di
PifferaioMagico
genere
dominazione
Era un perfido scherzo di qualcuno che si stava divertendo alle mie spalle? Non potevo ancora crederci..!! Io, Madame L., dominatrice di professione e amica intima di molti uomini potenti, avevo ricevuto un incredibile invito per incontrare Madonna. La popstar più famosa del mondo, reduce dalla presentazione londinese del suo nuovo singolo "Medellin", aveva chiesto a un amico comune italiano di incontrarmi. Era un sogno.
Continuai a essere incredula fino a quando ricevetti - prima via WhatsApp e poi tramite email - copia del biglietto aereo per volare l'indomani mattina a Parigi. L'appuntamento con la diva americana era per le 15, presso l'Hôtel de Crillon, in Place de la Concorde, uno dei simboli della Ville Lumière. L'hotel preferito da Madonna Louise Veronica Ciccone, quando si trovava in territorio francese.
Durante il volo da Fiumicino, ripensai alle parole del mio amico produttore: "Conosco Madonna da vent'anni. Non è un mistero che sia un tipo eccentrico, capriccioso e amante delle combinazioni strane. Lei ha studiato la Cabala per molti anni, ha ascoltato la lettura della Torah ogni sabato, osservando lo Shabbat e recitando alcune preghiere. Non so bene cosa c'entri, ma quando le ho parlato di Madame L. lei mi ha subito detto che voleva conoscerti. Anzi, che DOVEVA conoscerti".
Atterrata allo Charles de Gaulle, trovo un giovane biondino della produzione che mi fa salire ancora incredula su una Mercedes classe S che sembra un'astronave. Lungo la superstrada intravedo Saint-Denis sulla destra, poi mi rilasso quando giriamo intorno all'Arc de Triomphe e imbocchiamo Avenue Marceau, il lungo Senna e il Musée de l'Orangerie.
Non oso chiedere all'autista di spingersi oltre les Tuileries, per sbirciare la triste sagoma di Notre-Dame dopo l'incendio. Ci fermiamo al 10 di Place Concorde, all'angolo con Rue Boissy d'Anglas, di fronte all'ambasciata degli Stati Uniti. Quel maestoso palazzo storico, che avevo sempre intravisto dall'autobus nei miei anni da studentessa parigina, ora mi accoglieva tra le sue mura.
L'amico Jean-Claude mi raggiunge nella suite prenotata a mio nome. L'appartamento è in pieno stile diciottesimo secolo, elegante e raffinato come pochi luoghi al mondo.
– Il nuovo disco di Madonna si chiama "Madame X" – mi dice dopo avermi salutato con affetto.
– Sì – rispondo io – ho letto le interviste. Per questo ha voluto conoscermi?
– Non lo escludo – dice lui – è talmente strana e imprevedibile che potrebbe essersi semplicemente innamorata del tuo nome! Tra un'oretta saliamo da lei, nella suite all'ultimo piano. E toi... Ti trovo in forma esaltante! Che ne dici Madame se nel frattempo ritorniamo un po' alle atmosfere dei nostri giorni passati ad Amalfi...?
– Dico che il tuo cazzo mediterraneo mi è molto mancato in questi mesi. Vado a fare una doccia e a cambiarmi. Perché nel frattempo non apri quella bottiglia di Cristal? La tua padrona non vede l'ora di dissetarsi con le bollicine di Monsieur Louis Roederer...
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Continuai a essere incredula fino a quando ricevetti - prima via WhatsApp e poi tramite email - copia del biglietto aereo per volare l'indomani mattina a Parigi. L'appuntamento con la diva americana era per le 15, presso l'Hôtel de Crillon, in Place de la Concorde, uno dei simboli della Ville Lumière. L'hotel preferito da Madonna Louise Veronica Ciccone, quando si trovava in territorio francese.
Durante il volo da Fiumicino, ripensai alle parole del mio amico produttore: "Conosco Madonna da vent'anni. Non è un mistero che sia un tipo eccentrico, capriccioso e amante delle combinazioni strane. Lei ha studiato la Cabala per molti anni, ha ascoltato la lettura della Torah ogni sabato, osservando lo Shabbat e recitando alcune preghiere. Non so bene cosa c'entri, ma quando le ho parlato di Madame L. lei mi ha subito detto che voleva conoscerti. Anzi, che DOVEVA conoscerti".
Atterrata allo Charles de Gaulle, trovo un giovane biondino della produzione che mi fa salire ancora incredula su una Mercedes classe S che sembra un'astronave. Lungo la superstrada intravedo Saint-Denis sulla destra, poi mi rilasso quando giriamo intorno all'Arc de Triomphe e imbocchiamo Avenue Marceau, il lungo Senna e il Musée de l'Orangerie.
Non oso chiedere all'autista di spingersi oltre les Tuileries, per sbirciare la triste sagoma di Notre-Dame dopo l'incendio. Ci fermiamo al 10 di Place Concorde, all'angolo con Rue Boissy d'Anglas, di fronte all'ambasciata degli Stati Uniti. Quel maestoso palazzo storico, che avevo sempre intravisto dall'autobus nei miei anni da studentessa parigina, ora mi accoglieva tra le sue mura.
L'amico Jean-Claude mi raggiunge nella suite prenotata a mio nome. L'appartamento è in pieno stile diciottesimo secolo, elegante e raffinato come pochi luoghi al mondo.
– Il nuovo disco di Madonna si chiama "Madame X" – mi dice dopo avermi salutato con affetto.
– Sì – rispondo io – ho letto le interviste. Per questo ha voluto conoscermi?
– Non lo escludo – dice lui – è talmente strana e imprevedibile che potrebbe essersi semplicemente innamorata del tuo nome! Tra un'oretta saliamo da lei, nella suite all'ultimo piano. E toi... Ti trovo in forma esaltante! Che ne dici Madame se nel frattempo ritorniamo un po' alle atmosfere dei nostri giorni passati ad Amalfi...?
– Dico che il tuo cazzo mediterraneo mi è molto mancato in questi mesi. Vado a fare una doccia e a cambiarmi. Perché nel frattempo non apri quella bottiglia di Cristal? La tua padrona non vede l'ora di dissetarsi con le bollicine di Monsieur Louis Roederer...
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