Le interviste di Radio ER: la misteriosa energia di Hermann Morr
di
PifferaioMagico
genere
interviste
Dobbiamo dirlo, non era solo il clima da tardo pomeriggio invernale e nebbioso. C'era proprio un'aria strana negli studi di Radio ER. Un alone di mistero che ricordava quei tranquilli villaggi inglesi, dove la banalità del quotidiano veniva ansiosamente rotta da strane luci bluastre, inspiegabili scomparse di oggetti, enigmi che sembravano mescolare le carte in gioco. Era come se l'arrivo del nostro ospite – in procinto di raggiungere i microfoni dell'emittente radiofonica – fosse stato anticipato da un'insolita energia medianica.
Anche Giulia, la biondina alla Jennifer Lawrence che conduceva insieme al vostro Pifferaio questo seguitissimo programma, non era la solita BombeSode. Sì certo, la sua inconfondibile maglietta scura di cotone elasticizzato, la sua giacca in pelle nera con colletto alla coreana e cerniera aperta sul davanti, erano entrambe al loro posto. Così come le lunghe gambe inguainate dentro i jeans e le scarpe nere con stiletto (dalle quali si intravedevano le affezionate calze a rete, nere anch'esse) facevano bella mostra sullo sgabello d'ordinanza.
Ma per il resto era una Giulia dallo sguardo a tratti serendipico, come proiettato alla ricerca di un qualcosa che si sarebbe poi imbattuto in evidenze del tutto inaspettate. Eppure sembrava tutto nella norma visto che BombeSode e la sua quinta di seno avevano insistito per praticare il rito scaramantico con il quale mi accoglieva sempre prima delle interviste ai nostri ospiti: il pompino in camerino. Pratica che, fra le sue convinzioni identitarie, rappresentava il non plus ultra del relax, provocato e subìto. Una cerimonia del tè in un giardino giapponese.
Il primo fatto del tutto inconsueto era stata la chiamata di Hermann sul mio cellulare. Mancavano venti minuti alla diretta. Io ero intento a cambiarmi la camicia, Giulietta BontàSua era inginocchiata a succhiare con avidità, con le sue labbra a dividersi tra il mio cazzo sfavillante e la cannuccia della Coca-Cola.
– Sapevi che il termine "serendipità" – aveva attaccato Hermann, senza alcun tipo di preambolo come suo solito – usato con il significato moderno per la prima volta nel 1754 dallo scrittore inglese Horace Walpole, deriva dai tre personaggi di una deliziosa favola persiana, i principi di Serendippo, che compiono un viaggio di iniziazione durante il quale continuavano a fare scoperte, per accidente e per sagacia, di cose di cui non erano in cerca?
– Herr... co-come... fa-facevi a sapere che stavo pensando alla "serendipità"... – faccio io, con la bocca spalancata (non come quella di Giulia) e lo sguardo stupito in direzione dello smartphone.
– Non preoccuparti. Le stoviglie hanno già iniziato a volare per conto loro? Lo faranno. Non fateci caso. Clic.
Ero in preda a sentimenti contrastanti (potevate capire). BombeSode si stava leccando gli angoli della bocca, rimettendosi un filo di rossetto.
– Piff, tutto bene? Pensavo che questo pompino ti avrebbe rilassato. Ti vedo un po' sbiancato. Forse ho accelerato troppo sul finale?
– N-no tesoro... Sei sempre la Dea dell'amore... Comunque sbrighiamoci che Hermann Morr sarà qui tra noi entro pochi minuti.
Giulietta era affascinata quanto me dalla presenza in studio di uno fra gli indiscussi "senatori" storici del sito EroticiRacconti. Il suo archivio superava complessivamente il centinaio di pubblicazioni, svariando senza indugio tra i generi più diversi. Alcune erano prose dal titolo felliniano come «La gelataia» (quasi 9.000 lettori) e «Porta su il burro». Altre erano visioni esoterico-pulp-futuristiche come «Il volto del diavolo» e «Bounty Hunters». Personaggio dunque da Grande Bordello Vip quello che stava per raggiungere i bombastici microfoni di Radio ER.
– Non avverti anche tu come un rimbombare di tamburi di guerra? – mi sussurra la biondina, prendendo posto in studio e sistemandosi la mercanzia sotto l'aderente giacca in pelle nera.
Mentre cerco di capire la deriva mentale della mia collega conduttrice, scorgo entrare trafelato il nostro ospite. Mi saluta con uno sguardo complice, senza parlare. Si libera da uno sciarpone morbido e nel sedersi accenna a un baciamano all'indirizzo di Giulia. La fissa e le sussurra.
– Mi ricordi una copertina del maestro Karel Thole. Direi... «Ultima genesi». In quel caso però la ragazza raffigurata aveva gli occhi neri come il carapace dei due scarafaggi. Mentre i tuoi sono dell'azzurro di Lady Rowena, baluardo dell’antica dignità sassone, colei che ruberà il cuore di Ivanhoe!
Introdurre Hermann Morr era come voler fare una gara di palleggi con Diego Armando: partivi sconfitto prima ancora di aver tolto il pallone dalla reticella. Hermann si godeva la panoramica dello studio: per un attimo giocava a sbirciare le domande sui fogli di BombeSode, un secondo dopo fissava il microfono davanti a sé, sistemandosi il maglione verde a collo alto.
– Pifferaio, tutto bene? Tra sessanta secondi siamo in onda... – dice Giulia, ancora obnubilata nell'essere passata da un pompino a un baciamano nel volgere di pochi minuti. La rassicuro con un pollice alla Fonzarelli, mentre Hermann mi risponde con un mignolo. La serata stava entrando nel vivo.
– Eccoci, eccoci – strilla Giulietta all'indirizzo dei suoi ascoltatori, come se li chiamasse uno a uno dal balcone – siete su Radio ER, l'unica emittente che vi fa risparmiare in medici e medicine! Come state ragazzi, siete pronti a una puntata mistica con uno degli autori più famosi del nostro sito di racconti?!? Ti vedo bene, Pifferaio... Chi mi hai portato questa sera? Chi sarà mai questo misterioso personaggio dai capelli brizzolati e dagli occhi castani penetranti?
– Caro Piff – mi anticipa Hermann con una volée sotto rete degna del folletto McEnroe – lasciami ringraziare questo delicato fiore del romanticismo medievale, incarnazione dei grandi sentimenti ottocenteschi.
– Accidenti Giulia, stai ricevendo un corteggiamento d'altri tempi... Questa è roba forte anche per i tuoi follower del profilo Insta_BombeSode! Vuoi porgere tu, ordunque, una domanda introduttiva per mettere a suo agio il nostro cavaliere?
– Se non vi dispiace parto con una risposta a piacere – sogghigna Sir Morr, accarezzando il polso della Dea dell'amore.
– Ne ha facoltà – faccio io, accarezzando la coscia di Giulia, ormai in preda a un doppio marcamento sassone.
– Da bambino il salotto di casa era come una biblioteca, due pareti coperte di libri, di cui molti vietati per più di un motivo. C'era uno scaffale solo per i fumetti erotici, ma non quelle cose comiche come il Lando... Si parla della Histoire d'O nella versione di Crepax, la Fabbrica di Pichard, Lauzier, l'Epoxy di Cuvelier, coi suoi tratti precisi. Era un altro mondo, non c'era la correttezza politica, non c'era la paranoia che si respira adesso nell'aria, e si poteva ancora conoscere il sesso attraverso l'arte invece che dai video su Pornhub.
– E su ER come ci sei capitato? – aggiungo in una breve pausa.
– A scrivere ho cominciato tempo fa, ma comunque tardi, però principalmente fantascienza. Sul pianeta ER sono atterrato in un pomeriggio di metà agosto 2018, quando non avevo assolutamente nulla da fare e stavo stravaccato nudo a letto scrivendo parolacce a caso sul telefono per vedere cosa veniva fuori. Con le parolacce penso fosse inevitabile finire su questo sito, e infatti mi sono trovato in un racconto di zoofilia, dove ho imparato cose sui cani che avrei preferito non sapere... Nonostante il primo impatto, ho visto le discussioni sotto i racconti, mi ha sconvolto scoprire che invece dei bot che spammano siti malware, ci fosse vita. Per vita intendo Alba, Malena e Bimba che litigavano, l'altra Alba che minacciava di stuprare gente a caso, Cigno che faceva discorsi inquietanti sulle personalità multiple. Una cosa mai vista...
– Da lettore ad autore in breve tempo?
– È stata una naturale conseguenza. Avevo da parte due robe erotiche, le ho pubblicate e mi sono trovato in una giornata più letture e commenti di quanti ne avessi avuti nell'intero anno precedente. Tutto il resto l'ho inventato o adattato sul momento.
– Una curiosità sul nome – cinguetta ora BombeSode, ritornata in un apparente equilibrio.
– Da dove arriva Hermann Morr? È il mio nome deformato, nulla di particolare. Però anni dopo averlo inventato ho scoperto che è esistito davvero uno con questo nome, un caso. E poi quest'anno Marte esce dall'Ariete e passa nel Toro, con Giove a proteggere i segni d'aria: noi Bilancia realizzeremo grandi cose.
Passare di palo in frasca con la destrezza di un illusionista era una delle specialità di casa Morr. Giulietta a tratti spalancava la bocca e agitava la testa a metà tra un incontro di tennis visto dalla sedia dell'arbitro e uno spettatore di «Now You See Me» dalla prima fila di un drive in.
– Caro Hermann – riprende Giulia – i nostri ascoltatori ci hanno chiesto di farti alcune domande un po' tecniche...
– Tecniche erotiche?
– Quelle tra poco! Qualcuno vuole sapere in che momento della giornata o nottata scrivi. Se utilizzi un computer, uno smartphone o altro. Come procede la tua stesura: se hai un metodo, se ti interrompi o scrivi tutto di fila.
– Avevo ragione: sono domande erotiche, del genere "feticismo narrativo"..!! Fammi pensare... Scrivo più facilmente la sera e di notte. Sempre su un computer fisso: in caso contrario, la sola idea di scrivere senza poter salvare tutto in Word sarebbe un vero incubo. Sulla stesura ti direi... dipende. Ci sono i racconti notturni che vengono fuori all'improvviso e si scrivono senza pause e senza riletture. I racconti diurni invece si studiano, rimane l'idea in mente per giorni senza scrivere. Poi c'è una documentazione in cui trovo i particolari da metterci attorno e da lì comincio a scrivere: a volte può anche capitare di finire. Comunque tra l'inizio e la fine possono esserci pause anche molto lunghe. In certi casi ho amici che rileggono quanto scrivo: all'inizio non era così, nel tempo ho trovato aiuti in Alba, Senza, Luthien, che più volte mi hanno dissuaso dal pubblicare delle schifezze… Hai una domanda sulla correlazione tra il Sylvaner e le gangbang interrazziali?
– Sylva che...
– Lascia perdere Giulietta – intervengo – Hermann scherza senza preavviso. Ti chiedo invece da collega: che emozione provi quando pubblichi un nuovo racconto? E quando leggi i commenti?
– Nel pubblicare non provo quasi nulla, mentre i commenti mi fanno contento. Preferirei essere pagato, ma mi accontento dell'attenzione. Non mi avete ancora chiesto delle pratiche erotiche.
– Pratiche erotiche?
– Sì, grazie!
– Bene ragazzi, è il momento di alcuni spot per voi – declama con insolito tempismo BombeSode – Nel frattempo offriremo qualcosa da bere al nostro ospite! Ci vediamo tra tre minuti.
– Quindi non faccio in tempo a scandagliare il tuo quadro astrale – sogghigna Hermann a microfoni spenti guardando l’inquieta Giulietta.
Dalle retrovie spunta il classico stagista con tre caffè disposti su un misero vassoio. Morr lo fulmina con sguardo templare.
– Non dico che mi aspettassi un Vazart Coquart, ma almeno un boccale di densa, scura Beamish pensavo di meritarmelo. Principessa, lei la preferisce cremosa o ambrata?
– Cre… cre-mosa cosa…??
– La birra, intendo! «All days are nights to see till I see thee, And nights bright days when dreams do show thee me». Il Bardo di Avon era lugubre, anche nei sonetti. In ogni caso, sono felice di essere qui!
Distraggo Hermann scorrendo insieme a lui sul monitor i messaggi che arrivano dagli ascoltatori. Si illumina divertito nel leggerne uno in particolare. Lo indica con la matita sullo schermo all’indirizzo di BombeSode.
– Ok, riniziamo da questa! – ammicca lei, come sintonizzata su un’energia non facile da decifrare. Dopodiché riparte con uno dei suoi cavalli di battaglia.
– Eccoci ragazzi, avete dato una palpatina alla vostra fidanzata in questi pochi minuti? Ottimo, la temperatura si sta alzando, vi avviso! Noi siamo ancora qui affascinati dal nostro magico ospite. Dunque Hermann, da casa ci chiedono in che cosa ti senti diverso dagli altri autori di ER?
– Ehi Giulietta, qui entriamo nel vivo! Mi sento diverso da… da quella scuola di autori che scrivono per segarsi e far spippare gli altri. Ho questo problema da sempre che mi piace la figa, e quindi scrivo cose che vorrebbero, a riuscirci, essere rivolte alle femmine e al loro modo di vivere l'eros. L'idea che un maschio possa spricciare leggendo le mie cose invece mi fa orrore.
– Spricciare?
– Ehm sì Bomb… emh Giulia, poi te lo spieghiamo in privato – subentro fulmineo, pentendomi subito dopo di non aver lasciato spazio al maestro per un’analisi semantica sulla differenza tra masturbarsi e spricciarsi.
– Hermann – aggiungo – tra i molti generi, pubblichi spesso in Pulp e Comici: casualità o predilezione?
– È che molte volte scrivo cose in cui la parte erotica è contenuta in qualcos'altro. E allora ci vuole un genere neutrale. Pulp e Comici sono il terreno neutro dove per convenzione silenziosa è ammesso che si pubblichino cose non direttamente riferite al sesso. Mi diverte anche mettere insieme diversi autori, con operazioni di "scrittura di gruppo". O rivolgermi direttamente a qualcuno con racconti dedicati. Essere nato sotto l’influenza della Bilancia ti spinge a cercare questo mix tra sinergie e contaminazioni: fare le cose in maniera socializzata è una delle esigenze di base.
– Un’altra cosa mi incuriosisce. La tua cultura, senza mai scivolare nella spocchia da maestrino o nella supponenza da sapientone, spazia dal letterario, con predilezione per fantascienza e astronomia, al musicale: accosti spesso colonne sonore ai racconti. Senza dimenticare la cultura eno-gastronomica: cibo, ricette, vini e champagne. Da dove trae ispirazione questa tua tendenza "enciclopedico-tuttologica"?
– Come siete seri e polverosi in questo studio! Pensavo si finisse a discettare non dico di Ball Gags e Gotici Punk Choker, ma almeno dell’importanza dei reggicalze nella storia della prostituzione. In ogni caso, per cavalleria rispondo. Basta avere molto tempo da buttare nella lettura, memoria e capacità di inventarsi dei collegamenti tra cose in apparenza separate. Poi quando non si sa, si fa finta di sapere… E il più delle volte funziona.
– Allora spariamoci le domande polverose prima di buttarci in un threesome modello ASMR! Quando leggi ER? Come lo leggi? Di nascosto in mezzo alla gente, da solo tranquillo o declami con altri?
– Più che altro la notte appena escono i nuovi racconti. Non declamo. Qualche volta ho provato a far leggere ad altri, ma c'è molta riluttanza, anche perché leggere dallo schermo minuscolo di uno smart annoia molti.
– Cosa ti piace di ER?
– Mi piace la parte delle discussioni ovviamente, e il fatto di poter trovare degli autori di qualità molto alta. Quelli che non leggo di solito sono gli ossessivi. Si fissano su un argomento, scrivono in serie solo su quello e non interagiscono in nessuna maniera coi loro lettori. L'eccezione è Corrado: penso sia l'unico che occupa correttamente quella nicchia, e infatti si è meritato un fan club a lui intitolato, oltre a diverse dediche.
– Herr, mi sento di parlare all’unanimità: sei una sorta di marchese del grillo dei commenti. Hai fecondato un genere letterario assai più letto e frequentato di molti racconti. Solitamente secchi, acuti, che entrano nel merito, su dettagli. Ti faccio vedere una clip, direbbero in televisione, e poi vorrei che commentassi tu stesso:
Esempio di commenti "secchi e incisivi"
>> Come ho fatto a non vederlo.
>> Quant'è insicuro questo.
Esempio di commenti che "rivelano contesti familiari e regionali"
>> Banda di travazzi!
>> A casa mia era pane burro e zucchero. Per fortuna avevo ancora i denti da cambiare.
>> Anche io sono venuto su in una casa piena di Urania.
>> Oh li ho anche io gli anni di Aikido e sugli schiaffoni non ci siamo mai esercitati.
Esempio di commenti "sotto i racconti del PifferaioMagico"
>> Esordio pensato bene. Bella gestione dei dialoghi.
>> Hai letto davvero tutti i racconti del sito e li hai riversati qua dentro, con stile però.
>> Al giochino dello spazzolino non ci avevo mai pensato, ma me lo segno.
>> Se Bunuel si fosse mai dato al porno, sarebbe uscita una cosa così.
– Torniamo in studio. Dicci Hermann: cosa c’è dietro un tuo commento?
– I commenti mi vengono in mente come i racconti, sono momenti in cui mi sento di scrivere una cosa. Quindi non sono meditati, escono sul momento. A volte non escono, e qualcuno si offende per non essere stato commentato: il fatto è che non è una cosa a comando o collegata alla qualità di quel che ho letto. È tutto a caso. Poi c'è il guaio che ogni volta credo che si capisca quel che commento e invece non si capisce, non lo faccio apposta. Gli altri mi sembrano più capaci di fare commenti meditati.
– A quale tuo racconto sei più legato?
– Quelli più indietro: «Elementalista», «Convocazione». Quelle erano cose spontanee, non ancora influenzate dagli altri autori, che dopo non tornano più.
– C’è qualche partner del tuo passato remoto di cui hai un ricordo particolare?
– Sì, le due più importanti le ho dipinte tra le pieghe del romanzetto a puntate che ho pubblicato su ER: la serie Behind blue eyes, Mal d'Africa, Samsara.
– Cosa consiglieresti a chi si avvicina a ER da lettore?
– Il lettore ossessivo ha il suo argomento fisso e sa già dove trovarlo. Per il lettore pipparolo consiglio la funzione “un racconto a caso”. Non dico per scherzo: funziona! Per il lettore che apprezza la letteratura, il suggerimento è guardare chi commenta e andare a vedere se ha scritto cose.
– Cosa consiglieresti invece a chi si avvicina a ER da autore?
– Più che un consiglio gli faccio notare un dato di fatto: migliorano di più quelli che interagiscono con gli altri e reggono le critiche.
– Ora mi stai diventando polveroso tu, caro Hermann! – dice BombeSode, strizzandosi la quinta balconata e accarezzando la mano dell’ospite. – Parlaci della tua amante ideale… Biancheria preferita?
– Dopo te lo dico in camerino! Mi avete messo sete con le vostre paranoie… Che dirti: è difficile parlare di preferenze, visto che sono un collezionista di figurine e non faccio mai due cose uguali. Un’amante ideale? Ogni giorno che mi sveglio cambio idea, non so neanche io cosa preferirò domani. Però alla fine le fantasie oscillano tra quella passiva, che si lascia fare tutto a bambola, e quella aggressiva e anche cattiva da sottomettere. Poi non ho mai visto una vagina dentata, ma mi piacerebbe sfidare anche quella. So che c'è della gente che ci si fa le paranoie. In tutti i casi, lei deve avere il reggicalze, quello ci va sempre. A volte anche il collant, mi piacciono le complicazioni. L'amante da prendere a calci? Quella che dopo cinque minuti s'è già annoiata e le si legge in faccia che sta aspettando la pausa sigaretta…
– Che rapporto hai con la bellezza femminile?
– Preferisco le bellezze costruite a quelle naturali. Voglio dire, le naturali si sono trovate la bellezza in mano per caso. Le altre invece hanno dovuto guadagnarsela con lo studio e la cura di sé stesse: e se la loro estetica è quella che mi piace, non è per caso, ma perché l'hanno scelta.
– Torniamo ai colleghi di EroticiRacconti – entro di sponda – Riusciamo a spillarti qualche nome di autore preferito in ER?
– Ce ne sono molti, gioco a fare il selettivo. Tra gli uomini, per me ScopertaEros è il migliore. Fra le autrici è davvero dura. Direi Pink, Paoletta, Luthien e Alba, per citare solo quelle ancora presenti, competono sulla linea del traguardo.
– Suona alla porta di casa tua un’autrice ER: come la accogli e cosa fate?
– Beh dovrei dirle «Ciao, sono un irrecuperabile egocentrico pavido coglione, però anche i tuoi difetti mi piacciono». Subito dopo sarei tenuto praticamente per contratto a prepararle il tè. No, non ti dico chi è, ma lei sa perché.
– Suona alla porta un autore ER: come lo accogli e cosa fate?
– Potrebbe essere SenzaIdentità, ma in quella cosa di Ortona abbiamo già scritto come andrebbe a finire. Facciamo Gwyn, una cosa più tranquilla, quarantena permettendo si va diretti a fare il giro delle birrerie. Intanto si spettegola di tutti, ci scambiamo le figurine, proprio tipo celo celo manca, poi quando vien buio si decide se orientarsi verso i cocktail o verso le fiorentine alla brace, che alla clubhouse del Noceto Rugby le sanno fare.
– Siamo partiti col gioco del citofono. Suona alla porta la vicina fisioterapista. Come la ricevi e cosa ti inventi per conquistarla?
– Tu e Giulia avete bevuto senza di me, questo è scorretto… La fisioterapista? Bisogna chiedere di che ha bisogno, offrire un tè, e intanto fingere di zoppicare aspettando che chieda se ho un dolore da qualche parte. Poi diventa come il gioco del medico.
– Tocca a me, tocca a me – cinguetta BombeSode – Qui con il nostro Hermann stiamo andando dietro il sipario! Su WhatsApp ci chiedono: Hermann, scegli tre donne famose: dove andresti con ciascuna di loro e cosa vorresti accadesse?
– Ecco chi mi ricordi..!! – divaga Morr, spippolando sullo smartphone – Guarda qui, sembri la biondina de «La lampada dell’amore» di Brian Wilson Aldiss!
– Ma… cos’è? Un fumetto?
– Classici Urania, mia dolce sirena. Senti la trama, sembra fatta apposta: «James Solent, riservato e pacifico cittadino, è tra i primi a sperimentare la nuova scandalosa invenzione: un segnalatore del desiderio applicato alla fronte. Ma i dispositivi ER, registratori emotivi, si rivelano un'arma a doppio taglio e una continua fonte di micidiali, imbarazzanti avventure. Il romanzo che fa sembrare la società permissiva un collegio per educande!». Ti adoro sempre di più. Che mi avevi chiesto?
– Tre donne famose da scegliere…
– Ah sì, ecco. Inizio da Kate Bush, vorrei poter andare con lei nella sua villa dove compone, sentirla suonare il piano e cantare alla ricerca della sua prossima canzone. Poi… la Santanchè, l'archetipo della mistress: so di gente che ci fa dei sogni sopra. Il mio sarebbe di portarla in un dungeon attrezzato, legarla e seviziarla, ma nulla di estremo, sembra il tipo che potrebbe gradire. Chiudo con la Boschi, visto che le facce della politica sono più facili da ricordare: ha quell'aspetto di un angelo caduto in Terra, che potrebbe anche nascondere le perversioni più inaudite. Vorrei imboscarmi con lei in un luogo privato e molto stretto, e farmele raccontare all'orecchio.
– Attenzione, ascoltatori carissimi. A questo punto scegli tre uomini-personaggio famosi. Per magia, a chi di loro vorresti sostituirti, incarnando la loro vita per una settimana?
– Può bastare Silvione? So che nei suoi panni al bunga-bunga potrei solo assisterci, ma giusto per la curiosità di vedere che fanno. Poi… visto che ho una settimana, dopo il bunga-bunga organizzerei una diretta tv a reti Mediaset unificate, senza preavviso: il reality del pomeriggio si interrompe di botto e arrivo io che confesso tutto, nomi e particolari. È una cosa che polverizzerebbe qualunque record di share.
– Vabbè, visto che hai citato il principe degli egocentrici, ti chiedo: se tu fossi l'imperatore del mondo, quali sono le 3 cose che ti vengono in mente da fare il primo giorno?
– Ne basterebbe una sola: desecretare tutti gli archivi degli Stati e delle multinazionali, poi pubblicarli in rete. Ci si farebbe anche qualche soldo coi banner! Ragazzi avete finito?!?
– Certo che sì, caro Hermann. Ci hai fatto circumnavigare l’intero universo di ER. Ultimo desiderio? Vuoi dire-fare-baciare la nostra BombeSode?
– Vorrei tentare un esperimento di ipnosi. Giulia sei d’accordo?
– Oh oh, cari ascoltatori. Sorpresona finale – sorbetta Giulietta con tono alla Barbarona D’Urso – che dite? Mi devo fidare di questo personaggio così esoterico?
– Nessun problema Giulia, vorrei entrare in contatto con una persona defunta da pochi giorni. So che tu puoi canalizzare la sua energia.
– Mi sento stranamente tranquilla. Sento un’energia calda e rilassante, lo dicevo anche a Pifferaio mentre gli facevo un pom…
Hermann le appoggia una mano sulla bocca.
– Tesoro è meglio che chiudi la bocca. E anche gli occhi… Brava così… Senti il contatto con i miei polpastrelli: ti sfioro il polso, poi la piega del gomito…
– …mmm
– Rilassati i muscoli del viso, il collo, la testa… Lascia cadere le braccia lungo il corpo…
– …mmm …mmm
– E ora, con gli occhi chiusi, dimmi cosa vedi davanti a te.
– …mmm …mmm …mmm
A me ed Hermann scappa un sorriso silenzioso. Lui torna serio.
– Cosa vedi, divina creatura medievale?
– Vedo… vedo un angelo. E una persona vicino a lui.
– Chi è questa persona?
– Il suo angelo mi dice che è passato in questa dimensione a dicembre… Il 23 dicembre scorso. Si chiama James.
– Chiedigli se è James Gunn.
– L’angelo mi fa di sì con la testa.
– Chiedigli col pensiero qualcosa del suo ultimo libro, Urania 1683, “Oltre l’Ignoto”.
– L’angelo mi chiede se vuoi conoscere lo scopo dell’evoluzione del cosmo e della vita stessa.
– Digli di sì.
– Per gli abitanti del futuro immaginato da James, lo scopo ultimo della vita è un processo chiamato la trascendenza. Umani e alieni di ogni specie s’imbarcano in epici viaggi verso i confini dell’universo per scoprirne i segreti e trovare un misterioso profeta.
– Cosa facevano in questi viaggi?
– Per tutta la storia dell’umanità, c’erano stati individui, liberati dalla loro normale esistenza grazie a sostanze psicotrope, alla meditazione, all’intervento divino o alla pazzia, capaci di raggiungere la trascendenza. Toccavano l’infinito e riportavano indietro un segno. Una piuma, le stigmate, una pietra incisa, una visione. E poi provavano a condividere il tutto, con alterne fortune, con chi non aveva accesso all’esperienza diretta.
– Può bastare, Giulia. Ora ti riprenderai piano piano e tra poco potrai riaprire gli occhi. Grazie di averci fatto da tramite.
– James mi ha detto un’ultima cosa per te, Hermann. Con la tua scrittura, se ci credi veramente, puoi andare oltre l’ignoto. La scrittura non passerà mai di moda perché ne abbiamo bisogno, sia come autori che come lettori. Perché vogliamo andare oltre il confine dell’immagine vista. E perché questo miracolo avvenga, occorre fare quando scriviamo un grande sforzo di esattezza. La necessità di usare un linguaggio chiaro a tutti rende lo scrivere quell’attività tormentosa che essa comunemente è.
– Questo ti ha detto? Ringrazialo da parte mia e di Pifferaio. E da parte di tutti gli autori di ER.
Anche Giulia, la biondina alla Jennifer Lawrence che conduceva insieme al vostro Pifferaio questo seguitissimo programma, non era la solita BombeSode. Sì certo, la sua inconfondibile maglietta scura di cotone elasticizzato, la sua giacca in pelle nera con colletto alla coreana e cerniera aperta sul davanti, erano entrambe al loro posto. Così come le lunghe gambe inguainate dentro i jeans e le scarpe nere con stiletto (dalle quali si intravedevano le affezionate calze a rete, nere anch'esse) facevano bella mostra sullo sgabello d'ordinanza.
Ma per il resto era una Giulia dallo sguardo a tratti serendipico, come proiettato alla ricerca di un qualcosa che si sarebbe poi imbattuto in evidenze del tutto inaspettate. Eppure sembrava tutto nella norma visto che BombeSode e la sua quinta di seno avevano insistito per praticare il rito scaramantico con il quale mi accoglieva sempre prima delle interviste ai nostri ospiti: il pompino in camerino. Pratica che, fra le sue convinzioni identitarie, rappresentava il non plus ultra del relax, provocato e subìto. Una cerimonia del tè in un giardino giapponese.
Il primo fatto del tutto inconsueto era stata la chiamata di Hermann sul mio cellulare. Mancavano venti minuti alla diretta. Io ero intento a cambiarmi la camicia, Giulietta BontàSua era inginocchiata a succhiare con avidità, con le sue labbra a dividersi tra il mio cazzo sfavillante e la cannuccia della Coca-Cola.
– Sapevi che il termine "serendipità" – aveva attaccato Hermann, senza alcun tipo di preambolo come suo solito – usato con il significato moderno per la prima volta nel 1754 dallo scrittore inglese Horace Walpole, deriva dai tre personaggi di una deliziosa favola persiana, i principi di Serendippo, che compiono un viaggio di iniziazione durante il quale continuavano a fare scoperte, per accidente e per sagacia, di cose di cui non erano in cerca?
– Herr... co-come... fa-facevi a sapere che stavo pensando alla "serendipità"... – faccio io, con la bocca spalancata (non come quella di Giulia) e lo sguardo stupito in direzione dello smartphone.
– Non preoccuparti. Le stoviglie hanno già iniziato a volare per conto loro? Lo faranno. Non fateci caso. Clic.
Ero in preda a sentimenti contrastanti (potevate capire). BombeSode si stava leccando gli angoli della bocca, rimettendosi un filo di rossetto.
– Piff, tutto bene? Pensavo che questo pompino ti avrebbe rilassato. Ti vedo un po' sbiancato. Forse ho accelerato troppo sul finale?
– N-no tesoro... Sei sempre la Dea dell'amore... Comunque sbrighiamoci che Hermann Morr sarà qui tra noi entro pochi minuti.
Giulietta era affascinata quanto me dalla presenza in studio di uno fra gli indiscussi "senatori" storici del sito EroticiRacconti. Il suo archivio superava complessivamente il centinaio di pubblicazioni, svariando senza indugio tra i generi più diversi. Alcune erano prose dal titolo felliniano come «La gelataia» (quasi 9.000 lettori) e «Porta su il burro». Altre erano visioni esoterico-pulp-futuristiche come «Il volto del diavolo» e «Bounty Hunters». Personaggio dunque da Grande Bordello Vip quello che stava per raggiungere i bombastici microfoni di Radio ER.
– Non avverti anche tu come un rimbombare di tamburi di guerra? – mi sussurra la biondina, prendendo posto in studio e sistemandosi la mercanzia sotto l'aderente giacca in pelle nera.
Mentre cerco di capire la deriva mentale della mia collega conduttrice, scorgo entrare trafelato il nostro ospite. Mi saluta con uno sguardo complice, senza parlare. Si libera da uno sciarpone morbido e nel sedersi accenna a un baciamano all'indirizzo di Giulia. La fissa e le sussurra.
– Mi ricordi una copertina del maestro Karel Thole. Direi... «Ultima genesi». In quel caso però la ragazza raffigurata aveva gli occhi neri come il carapace dei due scarafaggi. Mentre i tuoi sono dell'azzurro di Lady Rowena, baluardo dell’antica dignità sassone, colei che ruberà il cuore di Ivanhoe!
Introdurre Hermann Morr era come voler fare una gara di palleggi con Diego Armando: partivi sconfitto prima ancora di aver tolto il pallone dalla reticella. Hermann si godeva la panoramica dello studio: per un attimo giocava a sbirciare le domande sui fogli di BombeSode, un secondo dopo fissava il microfono davanti a sé, sistemandosi il maglione verde a collo alto.
– Pifferaio, tutto bene? Tra sessanta secondi siamo in onda... – dice Giulia, ancora obnubilata nell'essere passata da un pompino a un baciamano nel volgere di pochi minuti. La rassicuro con un pollice alla Fonzarelli, mentre Hermann mi risponde con un mignolo. La serata stava entrando nel vivo.
– Eccoci, eccoci – strilla Giulietta all'indirizzo dei suoi ascoltatori, come se li chiamasse uno a uno dal balcone – siete su Radio ER, l'unica emittente che vi fa risparmiare in medici e medicine! Come state ragazzi, siete pronti a una puntata mistica con uno degli autori più famosi del nostro sito di racconti?!? Ti vedo bene, Pifferaio... Chi mi hai portato questa sera? Chi sarà mai questo misterioso personaggio dai capelli brizzolati e dagli occhi castani penetranti?
– Caro Piff – mi anticipa Hermann con una volée sotto rete degna del folletto McEnroe – lasciami ringraziare questo delicato fiore del romanticismo medievale, incarnazione dei grandi sentimenti ottocenteschi.
– Accidenti Giulia, stai ricevendo un corteggiamento d'altri tempi... Questa è roba forte anche per i tuoi follower del profilo Insta_BombeSode! Vuoi porgere tu, ordunque, una domanda introduttiva per mettere a suo agio il nostro cavaliere?
– Se non vi dispiace parto con una risposta a piacere – sogghigna Sir Morr, accarezzando il polso della Dea dell'amore.
– Ne ha facoltà – faccio io, accarezzando la coscia di Giulia, ormai in preda a un doppio marcamento sassone.
– Da bambino il salotto di casa era come una biblioteca, due pareti coperte di libri, di cui molti vietati per più di un motivo. C'era uno scaffale solo per i fumetti erotici, ma non quelle cose comiche come il Lando... Si parla della Histoire d'O nella versione di Crepax, la Fabbrica di Pichard, Lauzier, l'Epoxy di Cuvelier, coi suoi tratti precisi. Era un altro mondo, non c'era la correttezza politica, non c'era la paranoia che si respira adesso nell'aria, e si poteva ancora conoscere il sesso attraverso l'arte invece che dai video su Pornhub.
– E su ER come ci sei capitato? – aggiungo in una breve pausa.
– A scrivere ho cominciato tempo fa, ma comunque tardi, però principalmente fantascienza. Sul pianeta ER sono atterrato in un pomeriggio di metà agosto 2018, quando non avevo assolutamente nulla da fare e stavo stravaccato nudo a letto scrivendo parolacce a caso sul telefono per vedere cosa veniva fuori. Con le parolacce penso fosse inevitabile finire su questo sito, e infatti mi sono trovato in un racconto di zoofilia, dove ho imparato cose sui cani che avrei preferito non sapere... Nonostante il primo impatto, ho visto le discussioni sotto i racconti, mi ha sconvolto scoprire che invece dei bot che spammano siti malware, ci fosse vita. Per vita intendo Alba, Malena e Bimba che litigavano, l'altra Alba che minacciava di stuprare gente a caso, Cigno che faceva discorsi inquietanti sulle personalità multiple. Una cosa mai vista...
– Da lettore ad autore in breve tempo?
– È stata una naturale conseguenza. Avevo da parte due robe erotiche, le ho pubblicate e mi sono trovato in una giornata più letture e commenti di quanti ne avessi avuti nell'intero anno precedente. Tutto il resto l'ho inventato o adattato sul momento.
– Una curiosità sul nome – cinguetta ora BombeSode, ritornata in un apparente equilibrio.
– Da dove arriva Hermann Morr? È il mio nome deformato, nulla di particolare. Però anni dopo averlo inventato ho scoperto che è esistito davvero uno con questo nome, un caso. E poi quest'anno Marte esce dall'Ariete e passa nel Toro, con Giove a proteggere i segni d'aria: noi Bilancia realizzeremo grandi cose.
Passare di palo in frasca con la destrezza di un illusionista era una delle specialità di casa Morr. Giulietta a tratti spalancava la bocca e agitava la testa a metà tra un incontro di tennis visto dalla sedia dell'arbitro e uno spettatore di «Now You See Me» dalla prima fila di un drive in.
– Caro Hermann – riprende Giulia – i nostri ascoltatori ci hanno chiesto di farti alcune domande un po' tecniche...
– Tecniche erotiche?
– Quelle tra poco! Qualcuno vuole sapere in che momento della giornata o nottata scrivi. Se utilizzi un computer, uno smartphone o altro. Come procede la tua stesura: se hai un metodo, se ti interrompi o scrivi tutto di fila.
– Avevo ragione: sono domande erotiche, del genere "feticismo narrativo"..!! Fammi pensare... Scrivo più facilmente la sera e di notte. Sempre su un computer fisso: in caso contrario, la sola idea di scrivere senza poter salvare tutto in Word sarebbe un vero incubo. Sulla stesura ti direi... dipende. Ci sono i racconti notturni che vengono fuori all'improvviso e si scrivono senza pause e senza riletture. I racconti diurni invece si studiano, rimane l'idea in mente per giorni senza scrivere. Poi c'è una documentazione in cui trovo i particolari da metterci attorno e da lì comincio a scrivere: a volte può anche capitare di finire. Comunque tra l'inizio e la fine possono esserci pause anche molto lunghe. In certi casi ho amici che rileggono quanto scrivo: all'inizio non era così, nel tempo ho trovato aiuti in Alba, Senza, Luthien, che più volte mi hanno dissuaso dal pubblicare delle schifezze… Hai una domanda sulla correlazione tra il Sylvaner e le gangbang interrazziali?
– Sylva che...
– Lascia perdere Giulietta – intervengo – Hermann scherza senza preavviso. Ti chiedo invece da collega: che emozione provi quando pubblichi un nuovo racconto? E quando leggi i commenti?
– Nel pubblicare non provo quasi nulla, mentre i commenti mi fanno contento. Preferirei essere pagato, ma mi accontento dell'attenzione. Non mi avete ancora chiesto delle pratiche erotiche.
– Pratiche erotiche?
– Sì, grazie!
– Bene ragazzi, è il momento di alcuni spot per voi – declama con insolito tempismo BombeSode – Nel frattempo offriremo qualcosa da bere al nostro ospite! Ci vediamo tra tre minuti.
– Quindi non faccio in tempo a scandagliare il tuo quadro astrale – sogghigna Hermann a microfoni spenti guardando l’inquieta Giulietta.
Dalle retrovie spunta il classico stagista con tre caffè disposti su un misero vassoio. Morr lo fulmina con sguardo templare.
– Non dico che mi aspettassi un Vazart Coquart, ma almeno un boccale di densa, scura Beamish pensavo di meritarmelo. Principessa, lei la preferisce cremosa o ambrata?
– Cre… cre-mosa cosa…??
– La birra, intendo! «All days are nights to see till I see thee, And nights bright days when dreams do show thee me». Il Bardo di Avon era lugubre, anche nei sonetti. In ogni caso, sono felice di essere qui!
Distraggo Hermann scorrendo insieme a lui sul monitor i messaggi che arrivano dagli ascoltatori. Si illumina divertito nel leggerne uno in particolare. Lo indica con la matita sullo schermo all’indirizzo di BombeSode.
– Ok, riniziamo da questa! – ammicca lei, come sintonizzata su un’energia non facile da decifrare. Dopodiché riparte con uno dei suoi cavalli di battaglia.
– Eccoci ragazzi, avete dato una palpatina alla vostra fidanzata in questi pochi minuti? Ottimo, la temperatura si sta alzando, vi avviso! Noi siamo ancora qui affascinati dal nostro magico ospite. Dunque Hermann, da casa ci chiedono in che cosa ti senti diverso dagli altri autori di ER?
– Ehi Giulietta, qui entriamo nel vivo! Mi sento diverso da… da quella scuola di autori che scrivono per segarsi e far spippare gli altri. Ho questo problema da sempre che mi piace la figa, e quindi scrivo cose che vorrebbero, a riuscirci, essere rivolte alle femmine e al loro modo di vivere l'eros. L'idea che un maschio possa spricciare leggendo le mie cose invece mi fa orrore.
– Spricciare?
– Ehm sì Bomb… emh Giulia, poi te lo spieghiamo in privato – subentro fulmineo, pentendomi subito dopo di non aver lasciato spazio al maestro per un’analisi semantica sulla differenza tra masturbarsi e spricciarsi.
– Hermann – aggiungo – tra i molti generi, pubblichi spesso in Pulp e Comici: casualità o predilezione?
– È che molte volte scrivo cose in cui la parte erotica è contenuta in qualcos'altro. E allora ci vuole un genere neutrale. Pulp e Comici sono il terreno neutro dove per convenzione silenziosa è ammesso che si pubblichino cose non direttamente riferite al sesso. Mi diverte anche mettere insieme diversi autori, con operazioni di "scrittura di gruppo". O rivolgermi direttamente a qualcuno con racconti dedicati. Essere nato sotto l’influenza della Bilancia ti spinge a cercare questo mix tra sinergie e contaminazioni: fare le cose in maniera socializzata è una delle esigenze di base.
– Un’altra cosa mi incuriosisce. La tua cultura, senza mai scivolare nella spocchia da maestrino o nella supponenza da sapientone, spazia dal letterario, con predilezione per fantascienza e astronomia, al musicale: accosti spesso colonne sonore ai racconti. Senza dimenticare la cultura eno-gastronomica: cibo, ricette, vini e champagne. Da dove trae ispirazione questa tua tendenza "enciclopedico-tuttologica"?
– Come siete seri e polverosi in questo studio! Pensavo si finisse a discettare non dico di Ball Gags e Gotici Punk Choker, ma almeno dell’importanza dei reggicalze nella storia della prostituzione. In ogni caso, per cavalleria rispondo. Basta avere molto tempo da buttare nella lettura, memoria e capacità di inventarsi dei collegamenti tra cose in apparenza separate. Poi quando non si sa, si fa finta di sapere… E il più delle volte funziona.
– Allora spariamoci le domande polverose prima di buttarci in un threesome modello ASMR! Quando leggi ER? Come lo leggi? Di nascosto in mezzo alla gente, da solo tranquillo o declami con altri?
– Più che altro la notte appena escono i nuovi racconti. Non declamo. Qualche volta ho provato a far leggere ad altri, ma c'è molta riluttanza, anche perché leggere dallo schermo minuscolo di uno smart annoia molti.
– Cosa ti piace di ER?
– Mi piace la parte delle discussioni ovviamente, e il fatto di poter trovare degli autori di qualità molto alta. Quelli che non leggo di solito sono gli ossessivi. Si fissano su un argomento, scrivono in serie solo su quello e non interagiscono in nessuna maniera coi loro lettori. L'eccezione è Corrado: penso sia l'unico che occupa correttamente quella nicchia, e infatti si è meritato un fan club a lui intitolato, oltre a diverse dediche.
– Herr, mi sento di parlare all’unanimità: sei una sorta di marchese del grillo dei commenti. Hai fecondato un genere letterario assai più letto e frequentato di molti racconti. Solitamente secchi, acuti, che entrano nel merito, su dettagli. Ti faccio vedere una clip, direbbero in televisione, e poi vorrei che commentassi tu stesso:
Esempio di commenti "secchi e incisivi"
>> Come ho fatto a non vederlo.
>> Quant'è insicuro questo.
Esempio di commenti che "rivelano contesti familiari e regionali"
>> Banda di travazzi!
>> A casa mia era pane burro e zucchero. Per fortuna avevo ancora i denti da cambiare.
>> Anche io sono venuto su in una casa piena di Urania.
>> Oh li ho anche io gli anni di Aikido e sugli schiaffoni non ci siamo mai esercitati.
Esempio di commenti "sotto i racconti del PifferaioMagico"
>> Esordio pensato bene. Bella gestione dei dialoghi.
>> Hai letto davvero tutti i racconti del sito e li hai riversati qua dentro, con stile però.
>> Al giochino dello spazzolino non ci avevo mai pensato, ma me lo segno.
>> Se Bunuel si fosse mai dato al porno, sarebbe uscita una cosa così.
– Torniamo in studio. Dicci Hermann: cosa c’è dietro un tuo commento?
– I commenti mi vengono in mente come i racconti, sono momenti in cui mi sento di scrivere una cosa. Quindi non sono meditati, escono sul momento. A volte non escono, e qualcuno si offende per non essere stato commentato: il fatto è che non è una cosa a comando o collegata alla qualità di quel che ho letto. È tutto a caso. Poi c'è il guaio che ogni volta credo che si capisca quel che commento e invece non si capisce, non lo faccio apposta. Gli altri mi sembrano più capaci di fare commenti meditati.
– A quale tuo racconto sei più legato?
– Quelli più indietro: «Elementalista», «Convocazione». Quelle erano cose spontanee, non ancora influenzate dagli altri autori, che dopo non tornano più.
– C’è qualche partner del tuo passato remoto di cui hai un ricordo particolare?
– Sì, le due più importanti le ho dipinte tra le pieghe del romanzetto a puntate che ho pubblicato su ER: la serie Behind blue eyes, Mal d'Africa, Samsara.
– Cosa consiglieresti a chi si avvicina a ER da lettore?
– Il lettore ossessivo ha il suo argomento fisso e sa già dove trovarlo. Per il lettore pipparolo consiglio la funzione “un racconto a caso”. Non dico per scherzo: funziona! Per il lettore che apprezza la letteratura, il suggerimento è guardare chi commenta e andare a vedere se ha scritto cose.
– Cosa consiglieresti invece a chi si avvicina a ER da autore?
– Più che un consiglio gli faccio notare un dato di fatto: migliorano di più quelli che interagiscono con gli altri e reggono le critiche.
– Ora mi stai diventando polveroso tu, caro Hermann! – dice BombeSode, strizzandosi la quinta balconata e accarezzando la mano dell’ospite. – Parlaci della tua amante ideale… Biancheria preferita?
– Dopo te lo dico in camerino! Mi avete messo sete con le vostre paranoie… Che dirti: è difficile parlare di preferenze, visto che sono un collezionista di figurine e non faccio mai due cose uguali. Un’amante ideale? Ogni giorno che mi sveglio cambio idea, non so neanche io cosa preferirò domani. Però alla fine le fantasie oscillano tra quella passiva, che si lascia fare tutto a bambola, e quella aggressiva e anche cattiva da sottomettere. Poi non ho mai visto una vagina dentata, ma mi piacerebbe sfidare anche quella. So che c'è della gente che ci si fa le paranoie. In tutti i casi, lei deve avere il reggicalze, quello ci va sempre. A volte anche il collant, mi piacciono le complicazioni. L'amante da prendere a calci? Quella che dopo cinque minuti s'è già annoiata e le si legge in faccia che sta aspettando la pausa sigaretta…
– Che rapporto hai con la bellezza femminile?
– Preferisco le bellezze costruite a quelle naturali. Voglio dire, le naturali si sono trovate la bellezza in mano per caso. Le altre invece hanno dovuto guadagnarsela con lo studio e la cura di sé stesse: e se la loro estetica è quella che mi piace, non è per caso, ma perché l'hanno scelta.
– Torniamo ai colleghi di EroticiRacconti – entro di sponda – Riusciamo a spillarti qualche nome di autore preferito in ER?
– Ce ne sono molti, gioco a fare il selettivo. Tra gli uomini, per me ScopertaEros è il migliore. Fra le autrici è davvero dura. Direi Pink, Paoletta, Luthien e Alba, per citare solo quelle ancora presenti, competono sulla linea del traguardo.
– Suona alla porta di casa tua un’autrice ER: come la accogli e cosa fate?
– Beh dovrei dirle «Ciao, sono un irrecuperabile egocentrico pavido coglione, però anche i tuoi difetti mi piacciono». Subito dopo sarei tenuto praticamente per contratto a prepararle il tè. No, non ti dico chi è, ma lei sa perché.
– Suona alla porta un autore ER: come lo accogli e cosa fate?
– Potrebbe essere SenzaIdentità, ma in quella cosa di Ortona abbiamo già scritto come andrebbe a finire. Facciamo Gwyn, una cosa più tranquilla, quarantena permettendo si va diretti a fare il giro delle birrerie. Intanto si spettegola di tutti, ci scambiamo le figurine, proprio tipo celo celo manca, poi quando vien buio si decide se orientarsi verso i cocktail o verso le fiorentine alla brace, che alla clubhouse del Noceto Rugby le sanno fare.
– Siamo partiti col gioco del citofono. Suona alla porta la vicina fisioterapista. Come la ricevi e cosa ti inventi per conquistarla?
– Tu e Giulia avete bevuto senza di me, questo è scorretto… La fisioterapista? Bisogna chiedere di che ha bisogno, offrire un tè, e intanto fingere di zoppicare aspettando che chieda se ho un dolore da qualche parte. Poi diventa come il gioco del medico.
– Tocca a me, tocca a me – cinguetta BombeSode – Qui con il nostro Hermann stiamo andando dietro il sipario! Su WhatsApp ci chiedono: Hermann, scegli tre donne famose: dove andresti con ciascuna di loro e cosa vorresti accadesse?
– Ecco chi mi ricordi..!! – divaga Morr, spippolando sullo smartphone – Guarda qui, sembri la biondina de «La lampada dell’amore» di Brian Wilson Aldiss!
– Ma… cos’è? Un fumetto?
– Classici Urania, mia dolce sirena. Senti la trama, sembra fatta apposta: «James Solent, riservato e pacifico cittadino, è tra i primi a sperimentare la nuova scandalosa invenzione: un segnalatore del desiderio applicato alla fronte. Ma i dispositivi ER, registratori emotivi, si rivelano un'arma a doppio taglio e una continua fonte di micidiali, imbarazzanti avventure. Il romanzo che fa sembrare la società permissiva un collegio per educande!». Ti adoro sempre di più. Che mi avevi chiesto?
– Tre donne famose da scegliere…
– Ah sì, ecco. Inizio da Kate Bush, vorrei poter andare con lei nella sua villa dove compone, sentirla suonare il piano e cantare alla ricerca della sua prossima canzone. Poi… la Santanchè, l'archetipo della mistress: so di gente che ci fa dei sogni sopra. Il mio sarebbe di portarla in un dungeon attrezzato, legarla e seviziarla, ma nulla di estremo, sembra il tipo che potrebbe gradire. Chiudo con la Boschi, visto che le facce della politica sono più facili da ricordare: ha quell'aspetto di un angelo caduto in Terra, che potrebbe anche nascondere le perversioni più inaudite. Vorrei imboscarmi con lei in un luogo privato e molto stretto, e farmele raccontare all'orecchio.
– Attenzione, ascoltatori carissimi. A questo punto scegli tre uomini-personaggio famosi. Per magia, a chi di loro vorresti sostituirti, incarnando la loro vita per una settimana?
– Può bastare Silvione? So che nei suoi panni al bunga-bunga potrei solo assisterci, ma giusto per la curiosità di vedere che fanno. Poi… visto che ho una settimana, dopo il bunga-bunga organizzerei una diretta tv a reti Mediaset unificate, senza preavviso: il reality del pomeriggio si interrompe di botto e arrivo io che confesso tutto, nomi e particolari. È una cosa che polverizzerebbe qualunque record di share.
– Vabbè, visto che hai citato il principe degli egocentrici, ti chiedo: se tu fossi l'imperatore del mondo, quali sono le 3 cose che ti vengono in mente da fare il primo giorno?
– Ne basterebbe una sola: desecretare tutti gli archivi degli Stati e delle multinazionali, poi pubblicarli in rete. Ci si farebbe anche qualche soldo coi banner! Ragazzi avete finito?!?
– Certo che sì, caro Hermann. Ci hai fatto circumnavigare l’intero universo di ER. Ultimo desiderio? Vuoi dire-fare-baciare la nostra BombeSode?
– Vorrei tentare un esperimento di ipnosi. Giulia sei d’accordo?
– Oh oh, cari ascoltatori. Sorpresona finale – sorbetta Giulietta con tono alla Barbarona D’Urso – che dite? Mi devo fidare di questo personaggio così esoterico?
– Nessun problema Giulia, vorrei entrare in contatto con una persona defunta da pochi giorni. So che tu puoi canalizzare la sua energia.
– Mi sento stranamente tranquilla. Sento un’energia calda e rilassante, lo dicevo anche a Pifferaio mentre gli facevo un pom…
Hermann le appoggia una mano sulla bocca.
– Tesoro è meglio che chiudi la bocca. E anche gli occhi… Brava così… Senti il contatto con i miei polpastrelli: ti sfioro il polso, poi la piega del gomito…
– …mmm
– Rilassati i muscoli del viso, il collo, la testa… Lascia cadere le braccia lungo il corpo…
– …mmm …mmm
– E ora, con gli occhi chiusi, dimmi cosa vedi davanti a te.
– …mmm …mmm …mmm
A me ed Hermann scappa un sorriso silenzioso. Lui torna serio.
– Cosa vedi, divina creatura medievale?
– Vedo… vedo un angelo. E una persona vicino a lui.
– Chi è questa persona?
– Il suo angelo mi dice che è passato in questa dimensione a dicembre… Il 23 dicembre scorso. Si chiama James.
– Chiedigli se è James Gunn.
– L’angelo mi fa di sì con la testa.
– Chiedigli col pensiero qualcosa del suo ultimo libro, Urania 1683, “Oltre l’Ignoto”.
– L’angelo mi chiede se vuoi conoscere lo scopo dell’evoluzione del cosmo e della vita stessa.
– Digli di sì.
– Per gli abitanti del futuro immaginato da James, lo scopo ultimo della vita è un processo chiamato la trascendenza. Umani e alieni di ogni specie s’imbarcano in epici viaggi verso i confini dell’universo per scoprirne i segreti e trovare un misterioso profeta.
– Cosa facevano in questi viaggi?
– Per tutta la storia dell’umanità, c’erano stati individui, liberati dalla loro normale esistenza grazie a sostanze psicotrope, alla meditazione, all’intervento divino o alla pazzia, capaci di raggiungere la trascendenza. Toccavano l’infinito e riportavano indietro un segno. Una piuma, le stigmate, una pietra incisa, una visione. E poi provavano a condividere il tutto, con alterne fortune, con chi non aveva accesso all’esperienza diretta.
– Può bastare, Giulia. Ora ti riprenderai piano piano e tra poco potrai riaprire gli occhi. Grazie di averci fatto da tramite.
– James mi ha detto un’ultima cosa per te, Hermann. Con la tua scrittura, se ci credi veramente, puoi andare oltre l’ignoto. La scrittura non passerà mai di moda perché ne abbiamo bisogno, sia come autori che come lettori. Perché vogliamo andare oltre il confine dell’immagine vista. E perché questo miracolo avvenga, occorre fare quando scriviamo un grande sforzo di esattezza. La necessità di usare un linguaggio chiaro a tutti rende lo scrivere quell’attività tormentosa che essa comunemente è.
– Questo ti ha detto? Ringrazialo da parte mia e di Pifferaio. E da parte di tutti gli autori di ER.
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