I Dilemmi di Pat: Epilogo
di
Patrizia V.
genere
orge
Il supplizio anale di Pam dura un’eternità.
Ho tutto il tempo di approfondire la mia conoscenza carnale con gli istruttori di karate della palestra: era da un pezzo che volevo farmeli, soprattutto Ioan, e adesso ho tutta l’intenzione di andare a fondo... In senso letterale come in senso lato!
Li bacio in bocca tutti e due mentre loro esplorano il mio corpo con manacce avide e chiaramente esperte, poi raccolgo i loro cazzi ancora duri uno per mano e comincio a segarli lentamente.
- Li voglio tutti e due – ansimo infoiata – Dateci dentro...
Metto la lingua in bocca a Nicolai stando in ginocchio sul lettone mentre Arnaldo continua a inculare selvaggiamente sua moglie, bloccata contro il materasso. Il romeno si piazza in ginocchio davanti a me tenendomi inizialmente per i fianchi, poi mi strizza un po’ le tette torcendomi dolorosamente i capezzoloni, e mi fa sentire la nerchia enorme contro lo stomaco.
Nicolai è superdotato: il suo uccello supera i diciotto centimetri, ma soprattutto è grosso da far paura. Per fortuna è anche bello liscio e dritto, a differenza di Ioan che è di dimensioni un po’ più normali, ma è nodoso e nerboruto come un ramo di quercia.
Mi premo contro il torso di Nicolai, e sento il suo petto villoso schiacciarmi i seni nudi mentre lui mi afferra per le chiappe sode. Allargo le gambe quanto basta, e il cazzone mi scivola naturalmente nella passera, uncinandomi con una potenza tremenda.
- Hmmm... – guaisco nella sua bocca senza smettere di baciarlo mentre lui mi penetra fino alle ovaie. Divino...
Ioan si è piazzato alle mie spalle: sento le sue manacce sulla schiena, le sue cosce muscolose contro le mie natiche, e soprattutto il suo cazzo durissimo nel solco sudaticcio fra i glutei.
- Ficcamelo nel culo... – ansimo, staccandomi per un momento dalla bocca di Nicolai – Sventratemi!
Il mio buco è ancora aperto dopo l’inculata che ho preso da Arnaldo: Ioan non ha problemi a penetrarmi analmente. Però una volta dentro si ritrova compresso dalla presenza del cazzone di Nicolai, separato dal suo solo dalla sottile membrana che separa la vagina dal retto.
Annaspo senza fiato, sentendomi piena al limite del contenimento, come non mi sentivo da tempo.
- Hmmm! Sì, tutto dentro... – ansimo senza fiato – Adesso fottetemi! Dateci pure dentro, mi piace essere strapazzata...
Nicolai rimane fermo, mentre Ioan comincia a muoversi: dapprima con cautela, poi con forza crescente, imprimendo a tutti e tre i nostri corpi un ritmo coitale particolarmente violento.
- Aahhh! Aahhh! Aahhh!!!
Io grido impazzita, sentendomi sfondare deliziosamente da quei due cazzoni fantastici, giovani e pieni di vigore, che sembrano proprio essere abituati a fottere le donne in tandem: chissà quante clienti della palestra hanno già approfittato delle loro prestazioni di squadra?
Urlo così forte da coprire gli strilli di Pamela, disastrosamente inculata da suo marito a dispetto delle sue implorazioni disperate... Oppure è lei che grida di meno?
Mi sa che la sudiciona comincia a prenderci gusto anche lei...
Che troia.
Il tramezzino con Ioan e Nicolai è uno dei migliori che mi ricordi.
I due stalloni mi fottono in coppia per almeno mezz’ora, precipitandomi nell’estasi del piacere assoluto.
Godo due volte di fila, con il punto G stimolato contemporaneamente da tutte e due le parti, e lo grido al mondo senza nessuna inibizione.
Accanto a noi, Pamela ha smesso di dibattersi. Per un po’ temo che sia svenuta, poi mi rendo conto che continua a guaire debolmente e ho la conferma che è definitivamente domata.
Il cacasotto che ci guardava masturbandosi allucinato schizza disastrosamente sul pavimento, con un lamento che attira l’attenzione di tutti, distraendoci quanto basta da suggerire un cambio di posizioni.
È Arnaldo a prendere l’iniziativa: - Avanti ragazzi: inculatevela anche voi adesso. Io voglio provare a fare il sandwich con la Pat!
Carino da parte sua...
I maschi si riorganizzano rapidamente: Ioan prende il posto di Arnaldo sopra la Pam, mentre il padrone di casa si mette bello comodo di schiena sul letto con il cazzo ritto pronto per la mia fica.
Io mi raccomando l’anima al diavolo all’idea di prendermi nel culo il bazooka di Nicolai e m’impalo a spegnimoccolo su Arnaldo mentre il romeno mi viene dietro per riempirmi l’ano.
Stringo i denti per il dolore: il coso di Nicolai è veramente grosso, e io ho già la pancia piena della virilità del maschio che mi sta sotto, quindi mi ritrovo ancora più farcita di prima; però, passato il dolore iniziale per la dilatazione brutale dello sfintere, subentra il sollazzo della doppia penetrazione.
- Aahhh! – grido – Fottetemi, bastardi... Fottetemi duro, spaccatemi in due!
Mi piego in avanti per baciare in bocca Arnaldo mentre Nicolai prende a trapanarmi il culo con il suo arnese mostruoso, facendomi scoppiare le budella di piacere contro natura.
Accanto a me, Ioan s’incula rabbiosamente Pamela, che ha ripreso a strillare come un’anatra sgozzata.
Arnaldo e Nicolai sono molto meno coordinati rispetto a Nicolai e Ioan, che chiaramente sono abituati a scoparsi le italiane in coppia, ma io sono bella calda e comunque una volta preso il ritmo il tramezzino va avanti da sé: nel giro di venti minuti godo di culo per la terza volta, e subito dopo di me i due uomini mi sborrano dentro quasi all’unisono, gonfiandomi le budella con il loro seme vitale.
- Aahhh... Che meraviglia! – grido io, sentendomi riempire di sborra fino alle orecchie.
Afferro il braccio di Pamela e lei rantola a sua volta, scossa dall’orgasmo mentre pure Ioan si svuota finalmente le palle allagandole l’intestino.
Nicolai mi rotola di dosso verso il centro del letto, finendo praticamente addosso a Pam, e anche io scivolo boccheggiando da sopra Arnaldo, così che ci ritroviamo tutti e cinque ammucchiati uno addosso all’altro sul lettone, stretti stretti e col fiatone: Arnaldo e io, Nicolai nel mezzo, Pam e Ioan più in là... Due donne soddisfatte e tre uomini momentaneamente spompati stretti nello stesso letto; più un cacasotto seduto sulla panca con il pisello vuoto in mano che ci guarda con lo sguardo spento.
Contro ogni aspettativa, è Pamela a rompere per prima il silenzio: - Ne voglio ancora...
Hai capito, la sudiciona: prima il cacasotto, poi io, Arnaldo, Ioan... E ancora non le basta?
E poi osa dare a me della puttana...
Accanto a me, suo marito se la ride: - Tesoro: se voi ragazze ce la fate a tirarci di nuovo su gli uccelli con la lingua, per me si può anche ricominciare!
Suona come una sfida.
Non sia mai che la Visentin si tiri indietro: - Si può anche fare... Però noi siamo solo in due e i cazzi sono tre...
- Veramente sarebbero quattro, se non sbaglio – osserva Ioan dal lato opposto del letto, evidentemente ansioso di farci capire che sa contare.
Arnaldo ridacchia ancora: - Veramente da come ho visto che reagisce quando gli mettono un dito nel culo, non saprei come classificare il tipo che sta seduto sulla panca...
- Si chiama Ugo – lo informa la moglie, finalmente presentandoci ufficialmente il suo ganzo.
- Okay, Ugo. Allora, Ugo: ti è piaciuto lo spettacolo? Direi di sì, a giudicare da come mi hai insozzato il pavimento...
- Beh, io... Veramente...
Sempre desiderosa di aggiustare le cose fra i miei vicini di attracco, io intervengo velenosa: - In effetti quando gli ho ficcato un dito in culo mi è sembrato che gli piacesse davvero... Magari potrebbe darci una mano a rizzare i cazzi degli altri. Tu che ne dici, Pamela?
La mia era solo una battuta, studiata per allisciare le piume ad Arnaldo e umiliare ulteriormente il cacasotto. Ma a sorpresa, qualcuno mi prende sul serio.
- Se è per questo, – fa Nicolai con il suo pesante accento valacco – Possiamo anche accertarcene subito.
Il giovane romeno peloso si solleva dal centro del letto, scende e si porta davanti al cacasotto seduto sulla panca, che lo guarda stralunato.
Senza troppi complimenti, il macho lo afferra per i capelli e gli piazza il cazzone in faccia.
Ugo apre la bocca per protestare con la sua vocetta flebile, e Nicolai glie la riempie subito con il suo membro semiduro e ancora sporco dei miei liquami intestinali.
- Ghhh! – fa il cacasotto, sentendosi spingere quella minchia esagerata nell’esofago.
Nicolai lo prende per le orecchie e comincia a scopargli la faccia con aria indifferente; senza voltarsi, ci informa: - Sì, va bene. Ci sa fare abbastanza, si vede che non è la prima volta.
Pamela spalanca la bocca, oltraggiata. Rendendosi conto che ha rischiato di mandare a monte il suo matrimonio per una mezza checca.
Io scoppio a ridere e tiro una gomitata ad Arnaldo: - Hai visto che non valeva la pena di arrabbiarsi tanto per un frocetto nel letto di tua moglie?
Lui si fa una bella risata liberatoria, e io gli prendo amichevolmente il cazzo in mano.
Ioan scuote il capo: - Nicolai è fatto così: riempie tutti i buchi che incontra; non gli importa molto a chi appartengono...
Pamela scuote il capo delusa, poi si gira di nuovo verso Ioan e abbassa la testa per succhiargli l’uccello.
I tre maschi si godono i rispettivi pompini ansimando piano mentre noi ragazze e il frocetto ci smascelliamo a tirarli duri per un altro round.
Il primo a risorgere è Ioan: si è inculato Pamela, e adesso vuole farsela anche di fica; così la rovescia di schiena e la inforna alla missionaria facendola squittire di gioia.
Io finisco subito dopo: il cazzo di Arnaldo svetta nuovamente bello duro, e io mi propongo di fianco per essere presa a cucchiaio e godermi lo spettacolo offerto dalle altre due coppie. Lui mi penetra facilmente in fica e comincia a trivellarmi tenendomi per le tette; io sollevo uno stivale verso il soffitto e allungo una mano per palpare un seno a Pam, mentre l’altro sobbalza piacevolmente sotto i colpi di Ioan.
Ugo sarà anche bravo con la lingua, ma non tanto quanto noi donne: sarà l’inesperienza, ma lui ci mette un’altra decina di minuti prima che Nicolai si dica pronto a scopare di nuovo (o magari il pompino del cacasotto gli piaceva troppo?).
Sentendo che il macho è pronto a riprendere anche lui la monta, a me sembra naturale suggerire un cambio di canale anche per noi donne; Pamela annuisce convinta pure lei, e così ci mettiamo tutte e due a quattro zampe offrendo i nostri quarti posteriori ai rispettivi maschi.
Forte della sua autorità di padrone di casa, Arnaldo propone uno scambio e Ioan è svelto ad accettare, mentre Nicolai trascina per le orecchie il cacasotto sul lettone per incularselo insieme a noi.
Finisce che Arnaldo infilza il culo di sua moglie al centro del letto padronale, mentre Ioan impala me nel culo da una parte e Nicolai s’inchiappetta Ugo dall’altra.
Io, Pam e Ugo urliamo di dolore all’unisono mentre veniamo sodomizzate a pecorina una accanto all’altra e i rispettivi maschi ci montano rabbiosamente da dietro facendo cigolare pericolosamente il lettone sotto i loro colpi violenti e spietati.
Per me questa è la quarta inculata consecutiva, oggi: la seconda da parte di Ioan, e devo dire che il mio istruttore di karate ci sa fare davvero. Forse dovrei prendermelo come amante fisso, almeno per un po’: Eva non se ne avrebbe a male...
Il mio povero buco comincia a bruciarmi un po’: la lubrificazione prodotta dallo sperma dei rapporti precedenti ormai è quasi del tutto consumata.
- Più forte! – incito il mio amante – Spingi di più, ti prego: voglio godere in fretta...
Ioan non si fa pregare, e aumenta il ritmo già indiavolato con cui mi sta scovolando il retto.
- Aah! Aah! Aahhh... – grido, godendo di culo per la quarta volta nella stessa serata, mentre anche il mio uomo si scarica dentro di me con un lamento prolungato, riempiendomi ancora il culo di sborra calda e densa.
Pam grida subito dopo, farcita nell’intestino dal seme coniugale, e Ugo le fa eco a ruota, gonfiato dalla venuta di Nicolai.
Pam, Ugo e io giacciamo una accanto all’altra, stremate dal piacere e con i culi fumanti e pieni di sborra, mentre i rispettivi maschi ci accarezzano teneramente cercando di recuperare il fiato.
- Oddio, che scopata... – ansimo io, sentendo lo sperma di Ioan che mi cola lentamente dal culo rotto – Era da un pezzo che non mi facevo un’ammucchiata così! Pam, Arn... Mi invitate ancora, la prossima volta che date una festa?
La coppia accanto a noi scoppia a ridere all’unisono.
- Contaci! – fa Pam, che sembra perfettamente a suo agio col buco rotto puntato verso il soffitto.
- È una promessa – aggiunge Arnaldo, più seriamente – Grazie per l’aiuto. E grazie anche a voi, ragazzi; credo che Pam e io verremo a trovarvi anche in palestra: un po’ di esercizio non potrà farci che bene...
- Siete i benvenuti – risponde Ioan sorridendo a trentadue denti – Parlerò con il titolare per farvi avere una tessera speciale come quella di Pat.
- Hmmm... – faccio io, tornando a concentrarmi sulla mia missione di pacificazione – E il cacasotto?
Pam apre la bocca per dire qualcosa, ma il marito la precede: - Ah, no: lui no! Anzi...
Arnaldo si alza con calma, fa il giro del letto e afferra il povero Ugo per un orecchio, tirandolo in piedi e trascinandolo verso la porta.
- Tu, adesso te ne vai fuori dai piedi e non ti fai vedere mai più. Capito?
- Ma io...
- Zitto – Arnaldo raccatta con la mano libera i quattro stracci del cacasotto e lo trascina con sé fiori dalla porta.
Pam prova ad intercedere senza troppa convinzione: - Aldo, senti...
- Tu stanne fuori, tesoro – la blocca la voce di Arnaldo dalle scale – Butto fuori questo cacasotto e torno, non ti preoccupare per me.
Pam scrolla le spalle mentre i passi sul ponte di sopra lasciano indovinare come il povero Ugo sia ormai in procinto di essere buttato in mare, e si rivolge a Nicolai, steso placidamente fra lei e il bordo del letto opposto al mio.
- Nicolai? – gli sussurra suadente – Senti, mi chiedevo... Pensi che riusciresti a mettere anche il tuo bel cazzone nel mio culetto? È il solo che ancora non ho preso...
Hai capito, la zozzona? Da démi-vierge con la puzza sotto il naso a stracciacula senza ritegno nel giro di un paio d’ore...
Mentre Pam ripulisce con cura il cazzo di Nicolai e poi lo prende in bocca per intostarlo a dovere prima di prenderselo in corpo, dall’alto sentiamo un po’ di confusione.
- Via, stupida larva! Fuori dalla mia nave!
Prima la voce perentoria di Arnaldo, poi il tonfo dei calci giù per la battagliola: - Non farti mai più vedere da queste parti, mezzasega rottinculo! O giuro che te ne faccio pentire per sempre...
Lo immagino scappare giù per il molo barcollando seminudo con i vestiti ancora in mano, e scrollo le spalle disgustata: che schifo di maschio, l’unico modo soddisfacente di usarlo, è facendogli fare da femmina... Pam non ha davvero perso niente.
Del resto, lei si è già scordata del suo giovane cacasotto, ed è intenta a spompinare con entusiasmo il suo nuovo amante.
Io mi volto verso Ioan e lo bacio di nuovo in bocca: - Hmmm... E tu non ce la faresti, a darmi un’altra ripassata?
Quando Arnaldo torna in cabina con l’aria soddisfatta di chi ha appena scacciato dalla sua barca l’amante fallito della propria moglie, seminudo nella notte e con il culo rotto e sanguinante, si trova davanti lo spettacolo di me e Ioan intenti ad un succoso sessantanove da un lato del letto, mentre Pam urla a squarciagola prendendosi il tremendo cazzone di Nicolai nel culo ormai spanato.
Con la coda dell’occhio lo vedo inarcare appena un sopracciglio, poi scrollare le spalle ed avvicinarsi a me e a Ioan con l’uccello già sussultante in mano, pronto ad unirsi alla festa...
Io sono sopra a Ioan, intenta a sgolinarlo mentre lui mi slecca delicatamente il clito, e accanto a noi Pam urla prendendosi anche il cazzone di Nicolai nel culo a pecora; con la coda dell’occhio vedo Arnaldo che si mena il cazzo in piedi davanti al letto, e percepisco il suo sguardo sulle mie chiappe.
È questione di un paio di minuti: il padrone di casa sale in piedi sul letto alle mie spalle, mi viene dietro, si abbassa sulle ginocchia, mi sputa fra le natiche, abbocca il cazzo duro al mio povero buco sgocciolante, e m’inforna senza pietà nel culo per la quinta inculata di quella serata infernale.
Io urlo tutto il mio dolore, all’unisono con la povera Pam.
***
Tutto è bene quel che finisce bene.
Arnaldo e Pamela hanno fatto pace; il povero Ugo è scomparso dall’orizzonte (e forse anche dal Lido), e i due scopano come ricci ogni sera. Lo so perché come sapete, le grida si sentono benissimo da una barca all’altra... Meno male che non ci sono altri vicini a tempo pieno a portata d’orecchio.
Dopo che Ioan e Nicolai se ne sono andati barcollando sul molo verso la loro auto con le palle completamente prosciugate, abbiamo parlato un po’, e io ho avuto modo di dispensare qualche piccolo consiglio disinteressato.
Ora Arn e Pam sono ufficialmente una coppia scambista, libera di divertirsi in coppia oppure in solitaria con chi meglio gli aggrada, purché in maniera aperta e senza sotterfugi, e nel pieno accordo reciproco.
Pam si è presa Nicolai come amante più o meno fisso, e Arnaldo adesso può scoparsi la segretaria senza più doversi nascondere; siccome questa è sposata a sua volta e non è disponibile a tempo pieno come lo è il boyfriend di Pam, Arn è il benvenuto sulla Serenissima ogni volta che vuole, per scoparsi tranquillamente la sottoscritta, o anche Eva quando è presente... Se trova che noi non ci siamo, come accade piuttosto spesso, può sempre sfogarsi con la nostra schiava.
Oltre a divertirsi liberamente con i rispettivi amanti più giovani, i due coniugi si recano di quando in quando nei localini per scambisti di cui ho passato loro indirizzi e numeri di telefono, per una bella seratina rilassante all’insegna di volta in volta dello swinging o dello swapping a seconda delle opportunità e dell’umore del momento...
Crisi coniugale risolta e serenità preservata al nostro approdo del Lido.
Una volta a bordo, me ne sto distesa a pancia sotto sul mio bel lettone, pesta e dolorante per le ripetute sodomie subite; mentre la Roby mi lecca amorevolmente il buchetto oltraggiato per lenire il bruciore, mi diverto a spedire a Eva le foto dell’orgia con i vicini... Mi sembra il minimo, dopo tutte quelle che mi ha mandato lei di sé stessa alle prese con Astrid e Karin.
Come al solito però l’ho sottovalutata.
Il mattino dopo, mentre faccio colazione e sorseggio il cappuccino preparato dalla schiava, ricevo un nuovo servizio fotografico sulle attività notturne della mia ragazza in Olanda. Questa volta niente trio saffico con la zia e la sua amichetta austriaca: si tratta invece di un’ammucchiata con i suoi compagni di università. Gli stessi quattro maschi conosciuti l’inverno precedente a Rotterdam, tutti intenti a montare in gangbang prima Astrid, poi Karin e in ultimo – ovviamente – Eva.
Molto bene.
Non vedo l’ora di portare Eva sulla barca di Pam e Arn insieme a Ioan e Nicolai: questa volta il sestetto sarà equilibrato come si deve.
Ho tutto il tempo di approfondire la mia conoscenza carnale con gli istruttori di karate della palestra: era da un pezzo che volevo farmeli, soprattutto Ioan, e adesso ho tutta l’intenzione di andare a fondo... In senso letterale come in senso lato!
Li bacio in bocca tutti e due mentre loro esplorano il mio corpo con manacce avide e chiaramente esperte, poi raccolgo i loro cazzi ancora duri uno per mano e comincio a segarli lentamente.
- Li voglio tutti e due – ansimo infoiata – Dateci dentro...
Metto la lingua in bocca a Nicolai stando in ginocchio sul lettone mentre Arnaldo continua a inculare selvaggiamente sua moglie, bloccata contro il materasso. Il romeno si piazza in ginocchio davanti a me tenendomi inizialmente per i fianchi, poi mi strizza un po’ le tette torcendomi dolorosamente i capezzoloni, e mi fa sentire la nerchia enorme contro lo stomaco.
Nicolai è superdotato: il suo uccello supera i diciotto centimetri, ma soprattutto è grosso da far paura. Per fortuna è anche bello liscio e dritto, a differenza di Ioan che è di dimensioni un po’ più normali, ma è nodoso e nerboruto come un ramo di quercia.
Mi premo contro il torso di Nicolai, e sento il suo petto villoso schiacciarmi i seni nudi mentre lui mi afferra per le chiappe sode. Allargo le gambe quanto basta, e il cazzone mi scivola naturalmente nella passera, uncinandomi con una potenza tremenda.
- Hmmm... – guaisco nella sua bocca senza smettere di baciarlo mentre lui mi penetra fino alle ovaie. Divino...
Ioan si è piazzato alle mie spalle: sento le sue manacce sulla schiena, le sue cosce muscolose contro le mie natiche, e soprattutto il suo cazzo durissimo nel solco sudaticcio fra i glutei.
- Ficcamelo nel culo... – ansimo, staccandomi per un momento dalla bocca di Nicolai – Sventratemi!
Il mio buco è ancora aperto dopo l’inculata che ho preso da Arnaldo: Ioan non ha problemi a penetrarmi analmente. Però una volta dentro si ritrova compresso dalla presenza del cazzone di Nicolai, separato dal suo solo dalla sottile membrana che separa la vagina dal retto.
Annaspo senza fiato, sentendomi piena al limite del contenimento, come non mi sentivo da tempo.
- Hmmm! Sì, tutto dentro... – ansimo senza fiato – Adesso fottetemi! Dateci pure dentro, mi piace essere strapazzata...
Nicolai rimane fermo, mentre Ioan comincia a muoversi: dapprima con cautela, poi con forza crescente, imprimendo a tutti e tre i nostri corpi un ritmo coitale particolarmente violento.
- Aahhh! Aahhh! Aahhh!!!
Io grido impazzita, sentendomi sfondare deliziosamente da quei due cazzoni fantastici, giovani e pieni di vigore, che sembrano proprio essere abituati a fottere le donne in tandem: chissà quante clienti della palestra hanno già approfittato delle loro prestazioni di squadra?
Urlo così forte da coprire gli strilli di Pamela, disastrosamente inculata da suo marito a dispetto delle sue implorazioni disperate... Oppure è lei che grida di meno?
Mi sa che la sudiciona comincia a prenderci gusto anche lei...
Che troia.
Il tramezzino con Ioan e Nicolai è uno dei migliori che mi ricordi.
I due stalloni mi fottono in coppia per almeno mezz’ora, precipitandomi nell’estasi del piacere assoluto.
Godo due volte di fila, con il punto G stimolato contemporaneamente da tutte e due le parti, e lo grido al mondo senza nessuna inibizione.
Accanto a noi, Pamela ha smesso di dibattersi. Per un po’ temo che sia svenuta, poi mi rendo conto che continua a guaire debolmente e ho la conferma che è definitivamente domata.
Il cacasotto che ci guardava masturbandosi allucinato schizza disastrosamente sul pavimento, con un lamento che attira l’attenzione di tutti, distraendoci quanto basta da suggerire un cambio di posizioni.
È Arnaldo a prendere l’iniziativa: - Avanti ragazzi: inculatevela anche voi adesso. Io voglio provare a fare il sandwich con la Pat!
Carino da parte sua...
I maschi si riorganizzano rapidamente: Ioan prende il posto di Arnaldo sopra la Pam, mentre il padrone di casa si mette bello comodo di schiena sul letto con il cazzo ritto pronto per la mia fica.
Io mi raccomando l’anima al diavolo all’idea di prendermi nel culo il bazooka di Nicolai e m’impalo a spegnimoccolo su Arnaldo mentre il romeno mi viene dietro per riempirmi l’ano.
Stringo i denti per il dolore: il coso di Nicolai è veramente grosso, e io ho già la pancia piena della virilità del maschio che mi sta sotto, quindi mi ritrovo ancora più farcita di prima; però, passato il dolore iniziale per la dilatazione brutale dello sfintere, subentra il sollazzo della doppia penetrazione.
- Aahhh! – grido – Fottetemi, bastardi... Fottetemi duro, spaccatemi in due!
Mi piego in avanti per baciare in bocca Arnaldo mentre Nicolai prende a trapanarmi il culo con il suo arnese mostruoso, facendomi scoppiare le budella di piacere contro natura.
Accanto a me, Ioan s’incula rabbiosamente Pamela, che ha ripreso a strillare come un’anatra sgozzata.
Arnaldo e Nicolai sono molto meno coordinati rispetto a Nicolai e Ioan, che chiaramente sono abituati a scoparsi le italiane in coppia, ma io sono bella calda e comunque una volta preso il ritmo il tramezzino va avanti da sé: nel giro di venti minuti godo di culo per la terza volta, e subito dopo di me i due uomini mi sborrano dentro quasi all’unisono, gonfiandomi le budella con il loro seme vitale.
- Aahhh... Che meraviglia! – grido io, sentendomi riempire di sborra fino alle orecchie.
Afferro il braccio di Pamela e lei rantola a sua volta, scossa dall’orgasmo mentre pure Ioan si svuota finalmente le palle allagandole l’intestino.
Nicolai mi rotola di dosso verso il centro del letto, finendo praticamente addosso a Pam, e anche io scivolo boccheggiando da sopra Arnaldo, così che ci ritroviamo tutti e cinque ammucchiati uno addosso all’altro sul lettone, stretti stretti e col fiatone: Arnaldo e io, Nicolai nel mezzo, Pam e Ioan più in là... Due donne soddisfatte e tre uomini momentaneamente spompati stretti nello stesso letto; più un cacasotto seduto sulla panca con il pisello vuoto in mano che ci guarda con lo sguardo spento.
Contro ogni aspettativa, è Pamela a rompere per prima il silenzio: - Ne voglio ancora...
Hai capito, la sudiciona: prima il cacasotto, poi io, Arnaldo, Ioan... E ancora non le basta?
E poi osa dare a me della puttana...
Accanto a me, suo marito se la ride: - Tesoro: se voi ragazze ce la fate a tirarci di nuovo su gli uccelli con la lingua, per me si può anche ricominciare!
Suona come una sfida.
Non sia mai che la Visentin si tiri indietro: - Si può anche fare... Però noi siamo solo in due e i cazzi sono tre...
- Veramente sarebbero quattro, se non sbaglio – osserva Ioan dal lato opposto del letto, evidentemente ansioso di farci capire che sa contare.
Arnaldo ridacchia ancora: - Veramente da come ho visto che reagisce quando gli mettono un dito nel culo, non saprei come classificare il tipo che sta seduto sulla panca...
- Si chiama Ugo – lo informa la moglie, finalmente presentandoci ufficialmente il suo ganzo.
- Okay, Ugo. Allora, Ugo: ti è piaciuto lo spettacolo? Direi di sì, a giudicare da come mi hai insozzato il pavimento...
- Beh, io... Veramente...
Sempre desiderosa di aggiustare le cose fra i miei vicini di attracco, io intervengo velenosa: - In effetti quando gli ho ficcato un dito in culo mi è sembrato che gli piacesse davvero... Magari potrebbe darci una mano a rizzare i cazzi degli altri. Tu che ne dici, Pamela?
La mia era solo una battuta, studiata per allisciare le piume ad Arnaldo e umiliare ulteriormente il cacasotto. Ma a sorpresa, qualcuno mi prende sul serio.
- Se è per questo, – fa Nicolai con il suo pesante accento valacco – Possiamo anche accertarcene subito.
Il giovane romeno peloso si solleva dal centro del letto, scende e si porta davanti al cacasotto seduto sulla panca, che lo guarda stralunato.
Senza troppi complimenti, il macho lo afferra per i capelli e gli piazza il cazzone in faccia.
Ugo apre la bocca per protestare con la sua vocetta flebile, e Nicolai glie la riempie subito con il suo membro semiduro e ancora sporco dei miei liquami intestinali.
- Ghhh! – fa il cacasotto, sentendosi spingere quella minchia esagerata nell’esofago.
Nicolai lo prende per le orecchie e comincia a scopargli la faccia con aria indifferente; senza voltarsi, ci informa: - Sì, va bene. Ci sa fare abbastanza, si vede che non è la prima volta.
Pamela spalanca la bocca, oltraggiata. Rendendosi conto che ha rischiato di mandare a monte il suo matrimonio per una mezza checca.
Io scoppio a ridere e tiro una gomitata ad Arnaldo: - Hai visto che non valeva la pena di arrabbiarsi tanto per un frocetto nel letto di tua moglie?
Lui si fa una bella risata liberatoria, e io gli prendo amichevolmente il cazzo in mano.
Ioan scuote il capo: - Nicolai è fatto così: riempie tutti i buchi che incontra; non gli importa molto a chi appartengono...
Pamela scuote il capo delusa, poi si gira di nuovo verso Ioan e abbassa la testa per succhiargli l’uccello.
I tre maschi si godono i rispettivi pompini ansimando piano mentre noi ragazze e il frocetto ci smascelliamo a tirarli duri per un altro round.
Il primo a risorgere è Ioan: si è inculato Pamela, e adesso vuole farsela anche di fica; così la rovescia di schiena e la inforna alla missionaria facendola squittire di gioia.
Io finisco subito dopo: il cazzo di Arnaldo svetta nuovamente bello duro, e io mi propongo di fianco per essere presa a cucchiaio e godermi lo spettacolo offerto dalle altre due coppie. Lui mi penetra facilmente in fica e comincia a trivellarmi tenendomi per le tette; io sollevo uno stivale verso il soffitto e allungo una mano per palpare un seno a Pam, mentre l’altro sobbalza piacevolmente sotto i colpi di Ioan.
Ugo sarà anche bravo con la lingua, ma non tanto quanto noi donne: sarà l’inesperienza, ma lui ci mette un’altra decina di minuti prima che Nicolai si dica pronto a scopare di nuovo (o magari il pompino del cacasotto gli piaceva troppo?).
Sentendo che il macho è pronto a riprendere anche lui la monta, a me sembra naturale suggerire un cambio di canale anche per noi donne; Pamela annuisce convinta pure lei, e così ci mettiamo tutte e due a quattro zampe offrendo i nostri quarti posteriori ai rispettivi maschi.
Forte della sua autorità di padrone di casa, Arnaldo propone uno scambio e Ioan è svelto ad accettare, mentre Nicolai trascina per le orecchie il cacasotto sul lettone per incularselo insieme a noi.
Finisce che Arnaldo infilza il culo di sua moglie al centro del letto padronale, mentre Ioan impala me nel culo da una parte e Nicolai s’inchiappetta Ugo dall’altra.
Io, Pam e Ugo urliamo di dolore all’unisono mentre veniamo sodomizzate a pecorina una accanto all’altra e i rispettivi maschi ci montano rabbiosamente da dietro facendo cigolare pericolosamente il lettone sotto i loro colpi violenti e spietati.
Per me questa è la quarta inculata consecutiva, oggi: la seconda da parte di Ioan, e devo dire che il mio istruttore di karate ci sa fare davvero. Forse dovrei prendermelo come amante fisso, almeno per un po’: Eva non se ne avrebbe a male...
Il mio povero buco comincia a bruciarmi un po’: la lubrificazione prodotta dallo sperma dei rapporti precedenti ormai è quasi del tutto consumata.
- Più forte! – incito il mio amante – Spingi di più, ti prego: voglio godere in fretta...
Ioan non si fa pregare, e aumenta il ritmo già indiavolato con cui mi sta scovolando il retto.
- Aah! Aah! Aahhh... – grido, godendo di culo per la quarta volta nella stessa serata, mentre anche il mio uomo si scarica dentro di me con un lamento prolungato, riempiendomi ancora il culo di sborra calda e densa.
Pam grida subito dopo, farcita nell’intestino dal seme coniugale, e Ugo le fa eco a ruota, gonfiato dalla venuta di Nicolai.
Pam, Ugo e io giacciamo una accanto all’altra, stremate dal piacere e con i culi fumanti e pieni di sborra, mentre i rispettivi maschi ci accarezzano teneramente cercando di recuperare il fiato.
- Oddio, che scopata... – ansimo io, sentendo lo sperma di Ioan che mi cola lentamente dal culo rotto – Era da un pezzo che non mi facevo un’ammucchiata così! Pam, Arn... Mi invitate ancora, la prossima volta che date una festa?
La coppia accanto a noi scoppia a ridere all’unisono.
- Contaci! – fa Pam, che sembra perfettamente a suo agio col buco rotto puntato verso il soffitto.
- È una promessa – aggiunge Arnaldo, più seriamente – Grazie per l’aiuto. E grazie anche a voi, ragazzi; credo che Pam e io verremo a trovarvi anche in palestra: un po’ di esercizio non potrà farci che bene...
- Siete i benvenuti – risponde Ioan sorridendo a trentadue denti – Parlerò con il titolare per farvi avere una tessera speciale come quella di Pat.
- Hmmm... – faccio io, tornando a concentrarmi sulla mia missione di pacificazione – E il cacasotto?
Pam apre la bocca per dire qualcosa, ma il marito la precede: - Ah, no: lui no! Anzi...
Arnaldo si alza con calma, fa il giro del letto e afferra il povero Ugo per un orecchio, tirandolo in piedi e trascinandolo verso la porta.
- Tu, adesso te ne vai fuori dai piedi e non ti fai vedere mai più. Capito?
- Ma io...
- Zitto – Arnaldo raccatta con la mano libera i quattro stracci del cacasotto e lo trascina con sé fiori dalla porta.
Pam prova ad intercedere senza troppa convinzione: - Aldo, senti...
- Tu stanne fuori, tesoro – la blocca la voce di Arnaldo dalle scale – Butto fuori questo cacasotto e torno, non ti preoccupare per me.
Pam scrolla le spalle mentre i passi sul ponte di sopra lasciano indovinare come il povero Ugo sia ormai in procinto di essere buttato in mare, e si rivolge a Nicolai, steso placidamente fra lei e il bordo del letto opposto al mio.
- Nicolai? – gli sussurra suadente – Senti, mi chiedevo... Pensi che riusciresti a mettere anche il tuo bel cazzone nel mio culetto? È il solo che ancora non ho preso...
Hai capito, la zozzona? Da démi-vierge con la puzza sotto il naso a stracciacula senza ritegno nel giro di un paio d’ore...
Mentre Pam ripulisce con cura il cazzo di Nicolai e poi lo prende in bocca per intostarlo a dovere prima di prenderselo in corpo, dall’alto sentiamo un po’ di confusione.
- Via, stupida larva! Fuori dalla mia nave!
Prima la voce perentoria di Arnaldo, poi il tonfo dei calci giù per la battagliola: - Non farti mai più vedere da queste parti, mezzasega rottinculo! O giuro che te ne faccio pentire per sempre...
Lo immagino scappare giù per il molo barcollando seminudo con i vestiti ancora in mano, e scrollo le spalle disgustata: che schifo di maschio, l’unico modo soddisfacente di usarlo, è facendogli fare da femmina... Pam non ha davvero perso niente.
Del resto, lei si è già scordata del suo giovane cacasotto, ed è intenta a spompinare con entusiasmo il suo nuovo amante.
Io mi volto verso Ioan e lo bacio di nuovo in bocca: - Hmmm... E tu non ce la faresti, a darmi un’altra ripassata?
Quando Arnaldo torna in cabina con l’aria soddisfatta di chi ha appena scacciato dalla sua barca l’amante fallito della propria moglie, seminudo nella notte e con il culo rotto e sanguinante, si trova davanti lo spettacolo di me e Ioan intenti ad un succoso sessantanove da un lato del letto, mentre Pam urla a squarciagola prendendosi il tremendo cazzone di Nicolai nel culo ormai spanato.
Con la coda dell’occhio lo vedo inarcare appena un sopracciglio, poi scrollare le spalle ed avvicinarsi a me e a Ioan con l’uccello già sussultante in mano, pronto ad unirsi alla festa...
Io sono sopra a Ioan, intenta a sgolinarlo mentre lui mi slecca delicatamente il clito, e accanto a noi Pam urla prendendosi anche il cazzone di Nicolai nel culo a pecora; con la coda dell’occhio vedo Arnaldo che si mena il cazzo in piedi davanti al letto, e percepisco il suo sguardo sulle mie chiappe.
È questione di un paio di minuti: il padrone di casa sale in piedi sul letto alle mie spalle, mi viene dietro, si abbassa sulle ginocchia, mi sputa fra le natiche, abbocca il cazzo duro al mio povero buco sgocciolante, e m’inforna senza pietà nel culo per la quinta inculata di quella serata infernale.
Io urlo tutto il mio dolore, all’unisono con la povera Pam.
***
Tutto è bene quel che finisce bene.
Arnaldo e Pamela hanno fatto pace; il povero Ugo è scomparso dall’orizzonte (e forse anche dal Lido), e i due scopano come ricci ogni sera. Lo so perché come sapete, le grida si sentono benissimo da una barca all’altra... Meno male che non ci sono altri vicini a tempo pieno a portata d’orecchio.
Dopo che Ioan e Nicolai se ne sono andati barcollando sul molo verso la loro auto con le palle completamente prosciugate, abbiamo parlato un po’, e io ho avuto modo di dispensare qualche piccolo consiglio disinteressato.
Ora Arn e Pam sono ufficialmente una coppia scambista, libera di divertirsi in coppia oppure in solitaria con chi meglio gli aggrada, purché in maniera aperta e senza sotterfugi, e nel pieno accordo reciproco.
Pam si è presa Nicolai come amante più o meno fisso, e Arnaldo adesso può scoparsi la segretaria senza più doversi nascondere; siccome questa è sposata a sua volta e non è disponibile a tempo pieno come lo è il boyfriend di Pam, Arn è il benvenuto sulla Serenissima ogni volta che vuole, per scoparsi tranquillamente la sottoscritta, o anche Eva quando è presente... Se trova che noi non ci siamo, come accade piuttosto spesso, può sempre sfogarsi con la nostra schiava.
Oltre a divertirsi liberamente con i rispettivi amanti più giovani, i due coniugi si recano di quando in quando nei localini per scambisti di cui ho passato loro indirizzi e numeri di telefono, per una bella seratina rilassante all’insegna di volta in volta dello swinging o dello swapping a seconda delle opportunità e dell’umore del momento...
Crisi coniugale risolta e serenità preservata al nostro approdo del Lido.
Una volta a bordo, me ne sto distesa a pancia sotto sul mio bel lettone, pesta e dolorante per le ripetute sodomie subite; mentre la Roby mi lecca amorevolmente il buchetto oltraggiato per lenire il bruciore, mi diverto a spedire a Eva le foto dell’orgia con i vicini... Mi sembra il minimo, dopo tutte quelle che mi ha mandato lei di sé stessa alle prese con Astrid e Karin.
Come al solito però l’ho sottovalutata.
Il mattino dopo, mentre faccio colazione e sorseggio il cappuccino preparato dalla schiava, ricevo un nuovo servizio fotografico sulle attività notturne della mia ragazza in Olanda. Questa volta niente trio saffico con la zia e la sua amichetta austriaca: si tratta invece di un’ammucchiata con i suoi compagni di università. Gli stessi quattro maschi conosciuti l’inverno precedente a Rotterdam, tutti intenti a montare in gangbang prima Astrid, poi Karin e in ultimo – ovviamente – Eva.
Molto bene.
Non vedo l’ora di portare Eva sulla barca di Pam e Arn insieme a Ioan e Nicolai: questa volta il sestetto sarà equilibrato come si deve.
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