La Novizia pt5

di
genere
bondage

Il mattino seguente vengo accompagnata dal mio padrone sul posto di lavoro per presentare le dimissioni.
Sono tutti sbigottiti lasciare un incarico così, il mio capo mi chiede più volte se voglio ripensarci ma sono sicura di quello che faccio, esco dal lavoro ed entro in auto, la tappa successiva è dall’avvocato del mio padrone.
L’avvocato è informato al 100% di quello che andrò a fare per il mio padrone, mi fa firmare una serie di carte dove dichiaro di essere cosciente di voler essere una schiava e scarico tutte le responsabilità su di me, poi mi fanno subito firmare il contratto d’assunzione presso la villa del mio padrone..ora sono legalmente sua.
Usciamo dallo studio dell’avvocato, il mio padrone mi chiede le chiavi del mio vecchio appartamento, m’informa che chiamerà una ditta per ritirare tutti i miei oggetti i quali saranno conservati e messi a mia disposizione quando ne avrò bisogno.
Abbiamo un altro appuntamento, ovviamente io non ne sono a conoscenza..facciamo molta strada, da Milano arriviamo quasi in svizzera, siamo in una fattoria.
Il mio padrone con i suoi modi gentili e nello stesso tempo autoritari mi ordina di spogliarmi completamente e di lasciare tutto in auto, io ubbidisco all’istante, mi fa indossare il collare e ovviamente il guinzaglio.
Iniziamo a camminare per la fattoria, lo seguo anche se è difficile, la strada è piena di pietrine che mi fanno male sotto i piedi, lo seguo finché non arriviamo in un capanno, si sono 4 uomini, iniziano a parlare in francese con il mio padrone io non capisco nulla poi uno di loro mi prende in carico.
Inizia a strattonarmi dal guinzaglio, mi tira per il capanno, giungiamo si fronte a una croce di s.andrea, vengo legata sulla croce per bene, varie cinte bloccano ogni possibilità di movimento.
Sono spaventata, vedo il mio padrone venirmi di fronte mi prende la testa tra le mani “PICCOLA NON PREOCCUPARTI, FARà MALE MA PASSA SUBITO” un istante dopo sento la mia natica sinistra bruciarsi, sento odore di carne bruciata, non posso fare altro che urlare come non mai, urlo e piango..il mio padrone va a vedere il lavoro poi torna con il telefono in mano, m’ha scattato una foto, sono stata marchiata a fuoco, sulla mia natica c’è il suo simbolo, 2 serpenti attorcigliati..
Continuo a urlare e piangere per il dolore..mi slegano, ma la gamba sinistra non tiene, cado a terra rovinosamente..2 di loro ridono di me poi vengo presa dalle braccia e portata di sopra.
Mi adagiano a terra, in sala da pranzo, c’è una bella tavolata pronta, vedo arrivare il mio padrone che prontamente prende il mio guinzaglio e mi fa cenno di seguirlo, mi fa inginocchiare vicino la sua sedia, una cameriera porta da mangiare per tutti, adagia una ciotola vicino le mie ginocchia all’interno c’è una sbobba puzzolente.
“PICCOLA MIA,E’ PAPPA PER CANI DEVI MANGIARE TUTTO, TE L’HO GIA DETTO CHE NON AMO PUNIRE, NON COSTRINGERMI A FARLO D’AVANTI A TUTTI” è la seconda volta che mi ritrovo a mangiare cibo per cani, fa veramente schifo ma sono il pensiero di essere frustata rende il mio pasto più appetibile.
Inizio a mangiare, la situazione che inizialmente m’imbarazzava mi eccita sempre di più..mi sento a mio agio nuda, mi piace mangiare in una ciotola e il marchio mi fa sentire una vera sottomessa, forse non ho fatto un errore ad accettare, la mia nuova vita mi piace.
Avidamente ho finito la mia razione di cibo per cani, il mio padrone è soddisfatto e mi fa un paio di carezze, aspetto inginocchiata che tutti finiscano di mangiare, poi vengo portata nuovamente nel capanno, mi sistemano in una piccola gabbia cubica di 1m…il mio padrone m’informa che passerò l’intero pomeriggio li e forse anche tutta la notte, se voglio fare i miei bisogni posso farli dove voglio…
Con queste parole li vedo andare via, mi lasciano sola…sono sempre più eccitata, mi masturbo fino a trovare l’orgasmo.
scritto il
2019-07-17
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