Mettiamo Caso CAP.6
di
SlavePZ
genere
bondage
Passo la notte in una piccola gabbia, fuori all'aperto, sono dolorante e felice anche se sento la mancanza dei miei padroni, sono stanca e il sonno prende presto il sopravvento.
Mi risveglio, sono ancora chiusa nella gabbia, saranno le 8 circa, anche se ho dormito in una piccola gabbia mi sento bene, sono ansiosa di rivedere i miei padroni, non aspetto molto in lontananza vedo l'auto arrivare, c'è l'autista che fa scendere il mandingo, parla con la sua padrona e poi viene verso di me, lei non mi degna di uno sguardo, parla con l'autista PORTATEVELA VIA COSì NELLA GABBIA E RIFERITE CHE LA CAGNETTA IERI HA IMPLORATO PIETà.
L'autista carica la gabbia con me dentro nel bagagliaio poi parte, non sto nella pelle voglio vedere i miei padroni...
il viaggio è abbastanza breve, vengo scaricata nel giardino, ci sono entrambi i miei padroni che parlano con l'autista poi va via...
Rimane solo il padrone, BENE BENE IERI HAI PARLATO, CI FAI FARE DELLE BRUTTE FIGURE COSì, VERRAI PUNITA A DOVERE.
La gabbia viene aperta, esco e seguo il padrone, mi conduce nella mia stanza, SIEDITI SU QUELLA SEDIA, mi accomodo e vengo legata mani e piedi poi entra la padrona, mi guarda e fa no con la testa, non mi dice nulla sento solo un rumore ZzzZZZZz poi vedo una macchinetta per capelli, me la passa velocemente, e in poco vengo rasata, il padrone prende un rasoio mi spennella della schiuma in testa e completa l'opera, prima di finire vengono rasate anche le sopracciglia.
Piango, mi piacevano i miei lunghi ricci capelli biondi, chiudono la cella e mi dicono PULISCI TUTTO, LA TUA STANZA DEVE SPLENDERE, PIù TARDI PASSIAMO PER LA VERA PUNIZIONE.
Prima di pulire vado verso lo specchio completamente rasata sono irriconoscibile, piango per l'umiliazione anche se dentro di me sono felice
Mi risveglio, sono ancora chiusa nella gabbia, saranno le 8 circa, anche se ho dormito in una piccola gabbia mi sento bene, sono ansiosa di rivedere i miei padroni, non aspetto molto in lontananza vedo l'auto arrivare, c'è l'autista che fa scendere il mandingo, parla con la sua padrona e poi viene verso di me, lei non mi degna di uno sguardo, parla con l'autista PORTATEVELA VIA COSì NELLA GABBIA E RIFERITE CHE LA CAGNETTA IERI HA IMPLORATO PIETà.
L'autista carica la gabbia con me dentro nel bagagliaio poi parte, non sto nella pelle voglio vedere i miei padroni...
il viaggio è abbastanza breve, vengo scaricata nel giardino, ci sono entrambi i miei padroni che parlano con l'autista poi va via...
Rimane solo il padrone, BENE BENE IERI HAI PARLATO, CI FAI FARE DELLE BRUTTE FIGURE COSì, VERRAI PUNITA A DOVERE.
La gabbia viene aperta, esco e seguo il padrone, mi conduce nella mia stanza, SIEDITI SU QUELLA SEDIA, mi accomodo e vengo legata mani e piedi poi entra la padrona, mi guarda e fa no con la testa, non mi dice nulla sento solo un rumore ZzzZZZZz poi vedo una macchinetta per capelli, me la passa velocemente, e in poco vengo rasata, il padrone prende un rasoio mi spennella della schiuma in testa e completa l'opera, prima di finire vengono rasate anche le sopracciglia.
Piango, mi piacevano i miei lunghi ricci capelli biondi, chiudono la cella e mi dicono PULISCI TUTTO, LA TUA STANZA DEVE SPLENDERE, PIù TARDI PASSIAMO PER LA VERA PUNIZIONE.
Prima di pulire vado verso lo specchio completamente rasata sono irriconoscibile, piango per l'umiliazione anche se dentro di me sono felice
4
voti
voti
valutazione
4.3
4.3
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
Mettiamo Caso CAP.5
Commenti dei lettori al racconto erotico