Mettiamo Caso CAP.4

di
genere
bondage

Guardo i padroni andare via in compagnia di mia sorella, non me lo sarei mai aspettata, aveva una furia e un energia che faceva paura.
Resto legata, con le natiche e le spalle doloranti, in più sto sto sperimentando per la prima volta le pinze su i capezzoli ho il tempo per pensare a quando ero piccola, ho sempre manifestato la tendenza ad essere schiava, amavo quando papà o mamma mi punivano e delle volte mi sono cacciata nei guai proprio per essere punita, ho sempre detto che volevo diventare una schiava e per quanto possa essere difficile accettarlo da parte dei miei sono convinta che sapevano che prima o poi sarebbe successo.
Mia sorella Letizia al contrario ha sempre fatto di tutto per nascondere la sua dominante anzi spesso s'è espressa contrario a questo modo di fare ed ha partecipato anche a delle manifestazioni per abolire la schiavitù, sono interdetta e meravigliata..
Intanto passa il tempo e nessuno viene a liberarmi e per quanto mi piace la mia posizione inizio a non sopportare più le mollette che mi torturano i capezzoli, fortuna vuole che la padrona s'avvicina.
TI PIACE ESSERE FRUSTATA DA TUA SORELLA? IMMAGINO CHE TI PIACE ESSERE FRUSTATA E BASTA..s'avvicina ai capezzoli e improvvisamente stacca le mollette e poi me li strizza, non posso fare a meno di non urlare..la vedo sorridere.
Guarda in cielo STA PER PIOVERE vengo liberata e condotta nella mia cella, FATTI UNA BELLA DOCCIA MANGIA E RIPOSATI STASERA GIOCHIAMO
Vengo lasciata da sola con i miei pensieri, sono felice mi sembra di rivivere un sogno bellissimo..Passo il pomeriggio in relax e solo verso sera arriva il padrone, apre la cella, tra le mani ha una gogna senza bisogno di parlare me la fa indossare, ho le mani appese ai due estremi, mi dice di seguirlo di sopra, è la prima volta che entro a casa dei miei padroni.
La casa li rispecchia aristocratica e molto elegante ma purtroppo la mia attenzione viene attratta da altro, c'è parecchia gente in casa, il padrone mi fa piazzare al centro di un grande salone e ad alta voce VI PRESENTO LA NOSTRA SCHIAVA iniziano tutti ad applaudire, si avvicinano per ammirarmi, un vecchio signore esamina il mio ano e poi dice al padrone E' PICCOLINO, E POI NON L'HAI MARCHIATA il mio padrone sorride TEMPO AL TEMPO CARO GUSTAVO.
Vengo esposta come un animaletto e la cosa mi eccita a tal punto che dalla mia vagina si vede il liquido che bagna la parte interna delle cosce.
La serata scorre veloce, molti ospiti vanno via e rimaniamo in 6, la padrona mi viene vicino e mi porta via, HO BISOGNO DELLA TUA AUTORIZZAZIONE PER FARE UNA COSA, LA SIGNORA CHE STA PARLANDO LI VORREBBE CEDERE PER QUESTA NOTTE IL SUO MANDINGO A NOI E TU DOVRESTI ANDARE CON LEI, SARA' LA TUA PADRONA PER TUTTA LA NOTTE VA BENE?
sono sorpresa dalla richiesta e rispondo TUTTO QUELLO CHE VI FA PIACERE, la padrona mi guarda NON DEVI PARLARE MAI, ANCORA NON L'HAI CAPITO? DOMANI POMERIGGIO VERRAI PUNITA.
Poi fa un cenno al padrone che sorride e mi prende in carico, rimuove la gogna e mi porta fuori, mi fa entrare in una bella auto ASPETTA QUI LA TUA PADRONA ARRIVERA' A BREVE
scritto il
2023-01-26
3 . 7 K
visite
2
voti
valutazione
1
il tuo voto

Continua a leggere racconti dello stesso autore

racconto precedente

Finalmente una padrona - cap.2

racconto sucessivo

Mettiamo Caso CAP.5
Segnala abuso in questo racconto erotico

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.