Un giorno speciale tra fratello e sorella (1/2)
di
LanA
genere
fisting
Episodio 1/2, segue
Era una calda mattina inoltrata di luglio e mi trovavo sulla barca di famiglia. Era molto umido e soleggiato. Tommaso era in pantaloncini senza maglietta. Sono uscita in bikini e ho posato l'asciugamano.
Mio padre era al lavoro e i miei due fratelli maggiori Salvo e Riccardo erano a riva. Tommaso era tutto sudato. Il sudore gli scorreva lungo il petto e avrei voluto leccargli ogni centimetro.
Non potevo fargli sapere cosa provassi per lui ma la mia figa era chiaramente bagnata fradicia. Mi strofinai l'olio abbronzante e mi rilassai. Il sole riscaldava il mio corpo, era meraviglioso. Mi sentivo così carica di vita, energia e anche il desiderio di sentire il cazzo di mio fratello Tommaso. La voglia di cazzo mi tornava sempre alla mente come un tarlo.
Che aspetto aveva il suo cazzo di un mio fratello? Me lo avrebbe fatto vedere?
Potrei chiedergli di vederlo?
Le mie amiche a scuola hanno tutte già succhiato i cazzi dei loro ragazzi. Io invece non avevo nemmeno baciato un ragazzo. Come avrei potuto convincere mio fratello a farmi vedere il suo cazzo, senza chiederlo direttamente? Lo avrebbe detto a papà?
Era troppo rischioso, ho pensato.
Mi ronzavano per la testa tante incognite, per esempio:
Se me lo avesse fatto vedere, e avesse voluto a sua volta vedere la mia figa? Dovevo lasciarlo fare? E se avesse voluto mettermi il suo cazzo dentro? Come avrei fatto a dire di no dopo aver chiesto di vedere il suo cazzo. La mia figa grondante mi stava implorando di domandarglielo, mentre la mia coscienza mi stava dicendo di lasciar perdere.
“Come mai invece di stare in barca non pulisci la piscina come mi avevi promesso?” ha urlato papà a Tommaso da riva.
“Fa troppo caldo qui” rispose lui.
Oh merda, ho pensato. Mi sa che anche questa volta non vedrò il suo cazzo. Il mio cuore batteva forte, cosa devo fare, mi sono chiesta.
Mi sono seduta, ho sollevato le ginocchia e ho allargato leggermente le gambe chiedendogli “Perché non mi lasci spalmare un po' d'olio solare su di te così puoi stenderti un po’con me sul ponte di prua?”
“Nahh, fa troppo caldo per me Silvana. Non riesco a capire come voi ragazze state distese al sole caldo in quel modo.”
“Vogliamo avere un bell'aspetto in modo che voi ragazzi ci prestiate attenzione”
“Non hai bisogno di abbronzarti per attirare l'attenzione, ogni ragazzo a scuola parla di te”
“Loro fanno davvero? Non l’avevo notato”
“Bene, se presti attenzione noterai che ogni occhio è su di te per la maggior parte del tempo”
“Beh, allora se non vuoi metterti vicino a me potresti almeno spalmarmi un po' d'olio solare sulla schiena”
Ora avevo le gambe abbastanza larghe, ero sicura che sarebbe riuscito ad intravvedere il lato delle labbra della mia figa che sporgevano dal costume da bagno. Cercare di sedurre mio fratello era diventata la mia missione. Il mio problema era quanto potevo andare oltre senza esagerare.
“Si che posso farlo, ma poi vado in coperta a leggere”
“Ma sei sicuro? Perché non porti fuori da bere e chiacchieriamo un po’ assieme. Quando sarà groppo caldo salteremo in acqua!”
“Beh ... forse” ha mugugnato alla fine Tommaso
Mentre Tommaso andava a mettere via i bicchieri usati in coperta tirai il cavallo del mio bikini di lato in modo che Tommaso potesse vedere ancora un po' di più della mia figa pronta e bagnata. Quella figa che avrebbe dovuto essere riempita con la sua cazzo.
L'ho sentito salire sul ponte e mi sono sdraiata immobile con gli occhi chiusi. Si fermò sui gradini del ponte, probabilmente alla giusta altezza degli occhi per vedere bene la sensuale delizia che aveva di fronte.
Sono così eccitata, sto per venire da sola al solo pensiero del suo cazzo. La mia mente e la mia figa erano in fiamme dalla voglia di avere il suo cazzo dentro di me. Quando ero sicura che avesse avuto un'ottima panoramica sulla mia figa, mi sono seduta.
“Quindi mi metterai un po' d'olio abbronzante sulla schiena, per favore?” chiesi
“Uhhhh ... certo”
Mi siedo e mi slaccio la maglia e lasciandola cadere a lato.
“Merda Silvana, che diavolo sta facendo? Ci metteremo nei guai !!”
“Tommaso, nessuno ci vede, e non voglio linee di abbronzatura sul corpo. Ci sei tu coni me comunque. Qual è il grosso problema?” chiedo
“Non lo so Silvana, cosa succederebbe se qualcuno ci vedesse?”
“Strofina semplicemente l'olio sulla mia schiena e stai zitto!” chiedo io.
Sento che la sua mano calda si muove lentamente avanti e indietro sulla mia schiena nuda. L'olio odora di cocco ed è molto sexy e sensuale.
“Te la spalmo bene questa crema?” chiese Tommaso
“Oh sì, sei il migliore Tommaso. Spalmala solamente in modo regolare su tutto il mio corpo. Mi raccomando non tralasciare niente” le dissi da civettuola
Tommaso ora passava con le mani coperte d'olio lentamente ai miei fianchi vicino al mio seno prosperoso e sodo. Ho una taglia C e il mio capezzolo era ritto come un chiodo e la mia figa in fiamme. Vorrei saltare su di lui e sentire il suo cazzo caldo penetrarmi a fondo nella mia figa vergine e darmi venire come mi avevano raccontato le mie amiche.
“Ok, ora va bene, dico mentre mi volto sulla pancia.” Le mie tette erano schiacciate quanto bastava per irrigidire davvero il suo cazzo.
“Vuoi ancora qualcosa da bere? “ mi chiese
“Si grazie, se non ti dà fastidio” risposi gentilmente
Tommaso si voltò e si diresse in coperta permettendomi di pianificare la mia prossima mossa per ottenere finalmente il suo cazzo.
“Ecco qua, ho messo una fetta di limone proprio come piace a te” disse Tommaso
“Wow, grazie” ho detto, mentre mi alzavo su un gomito per rivelare completamente le mie belle tette a mio fratello Tommaso. Egli spalancò la bocca prima di voltare bruscamente la testa.
“Che cazzo Silvana, ho appena visto le tue tette!” gridò
“E allora? Ti ho già detto che ciò che diciamo e facciamo resterà tra di noi e noi soli”
“Sì, ma non dovrei vederti nuda. Ci metteremo nei guai”
“Dai Tommaso, ti comporti da bambino in questo modo, ho risposto. La maggior parte dei ragazzi darebbe qualsiasi cosa per vedere le tette di una ragazza.
“Non è questo Silvana, mi sento solo strano che sei tu ... voglio dire mia sorella ... sai …”
“Bene, ti sentiresti meglio se mi rimettessi il top allora?”
“Nooo … Nn, non è quello che intendo. Va bene così. Non importa”
Questa risposta mi fece capire che voleva di Più, ma aveva paura di chiedere.
“Bene, allora” ho risposto mentre facevo scivolare via le mutandine del bikini calciandoli di lato.
Era tempo di smuovere la situazione pensai, ormai erano rimaste solo 3 ore prima che papà tornasse a casa.
“Che diavolo stai facendo?” chiese impaurito Tommaso
“Te l’ho detto, non voglio alcun segno del costume che rovini l’abbronzatura” risposi seccamente. “Tu invece potresti spalmarmi un po' d'olio sul sedere e sulle gambe”
Ci fu un gran silenzio, lo sentii allora inginocchiarsi accanto a me e aprire la bottiglia di olio.
“Spalma un sacco di crema, mi raccomando Tommaso, non vorrei scottarmi” gli dico.
Sento che le sue mani tremano leggermente. Mi strofina la schiena e sembra che abbia bisogno di incoraggiamento per andare oltre.
“Su strofina su Tommaso! Ovunque pensi che ne abbia bisogno” gli dico con un tono gentile
“In qualunque posto?” chiede
“Sì, ovunque tu pensi che io abbia bisogno di crema”
“Beh, e se penso che il tuo culo abbia bisogno di olio, non ti piacerebbe che le mie dita lo mettessero lì dentro?” disse con tono scherzoso.
“Non riesco a vedere fino a lì, se pensi che abbia bisogno di crema in quel posto mi fido. Usa tanta crema mi raccomando” rispondo io
Lentamente fece scivolare le mani sul mio culo sodo. Per la prima volta nella mia vita mi passava per la testa l'idea di farmi scopare in culo. E sarebbe anche meglio, non dovrei preoccuparmi di rimanere incinta. Forse farebbe male ma sono talmente eccitata …
... segue episodio 2/2
Era una calda mattina inoltrata di luglio e mi trovavo sulla barca di famiglia. Era molto umido e soleggiato. Tommaso era in pantaloncini senza maglietta. Sono uscita in bikini e ho posato l'asciugamano.
Mio padre era al lavoro e i miei due fratelli maggiori Salvo e Riccardo erano a riva. Tommaso era tutto sudato. Il sudore gli scorreva lungo il petto e avrei voluto leccargli ogni centimetro.
Non potevo fargli sapere cosa provassi per lui ma la mia figa era chiaramente bagnata fradicia. Mi strofinai l'olio abbronzante e mi rilassai. Il sole riscaldava il mio corpo, era meraviglioso. Mi sentivo così carica di vita, energia e anche il desiderio di sentire il cazzo di mio fratello Tommaso. La voglia di cazzo mi tornava sempre alla mente come un tarlo.
Che aspetto aveva il suo cazzo di un mio fratello? Me lo avrebbe fatto vedere?
Potrei chiedergli di vederlo?
Le mie amiche a scuola hanno tutte già succhiato i cazzi dei loro ragazzi. Io invece non avevo nemmeno baciato un ragazzo. Come avrei potuto convincere mio fratello a farmi vedere il suo cazzo, senza chiederlo direttamente? Lo avrebbe detto a papà?
Era troppo rischioso, ho pensato.
Mi ronzavano per la testa tante incognite, per esempio:
Se me lo avesse fatto vedere, e avesse voluto a sua volta vedere la mia figa? Dovevo lasciarlo fare? E se avesse voluto mettermi il suo cazzo dentro? Come avrei fatto a dire di no dopo aver chiesto di vedere il suo cazzo. La mia figa grondante mi stava implorando di domandarglielo, mentre la mia coscienza mi stava dicendo di lasciar perdere.
“Come mai invece di stare in barca non pulisci la piscina come mi avevi promesso?” ha urlato papà a Tommaso da riva.
“Fa troppo caldo qui” rispose lui.
Oh merda, ho pensato. Mi sa che anche questa volta non vedrò il suo cazzo. Il mio cuore batteva forte, cosa devo fare, mi sono chiesta.
Mi sono seduta, ho sollevato le ginocchia e ho allargato leggermente le gambe chiedendogli “Perché non mi lasci spalmare un po' d'olio solare su di te così puoi stenderti un po’con me sul ponte di prua?”
“Nahh, fa troppo caldo per me Silvana. Non riesco a capire come voi ragazze state distese al sole caldo in quel modo.”
“Vogliamo avere un bell'aspetto in modo che voi ragazzi ci prestiate attenzione”
“Non hai bisogno di abbronzarti per attirare l'attenzione, ogni ragazzo a scuola parla di te”
“Loro fanno davvero? Non l’avevo notato”
“Bene, se presti attenzione noterai che ogni occhio è su di te per la maggior parte del tempo”
“Beh, allora se non vuoi metterti vicino a me potresti almeno spalmarmi un po' d'olio solare sulla schiena”
Ora avevo le gambe abbastanza larghe, ero sicura che sarebbe riuscito ad intravvedere il lato delle labbra della mia figa che sporgevano dal costume da bagno. Cercare di sedurre mio fratello era diventata la mia missione. Il mio problema era quanto potevo andare oltre senza esagerare.
“Si che posso farlo, ma poi vado in coperta a leggere”
“Ma sei sicuro? Perché non porti fuori da bere e chiacchieriamo un po’ assieme. Quando sarà groppo caldo salteremo in acqua!”
“Beh ... forse” ha mugugnato alla fine Tommaso
Mentre Tommaso andava a mettere via i bicchieri usati in coperta tirai il cavallo del mio bikini di lato in modo che Tommaso potesse vedere ancora un po' di più della mia figa pronta e bagnata. Quella figa che avrebbe dovuto essere riempita con la sua cazzo.
L'ho sentito salire sul ponte e mi sono sdraiata immobile con gli occhi chiusi. Si fermò sui gradini del ponte, probabilmente alla giusta altezza degli occhi per vedere bene la sensuale delizia che aveva di fronte.
Sono così eccitata, sto per venire da sola al solo pensiero del suo cazzo. La mia mente e la mia figa erano in fiamme dalla voglia di avere il suo cazzo dentro di me. Quando ero sicura che avesse avuto un'ottima panoramica sulla mia figa, mi sono seduta.
“Quindi mi metterai un po' d'olio abbronzante sulla schiena, per favore?” chiesi
“Uhhhh ... certo”
Mi siedo e mi slaccio la maglia e lasciandola cadere a lato.
“Merda Silvana, che diavolo sta facendo? Ci metteremo nei guai !!”
“Tommaso, nessuno ci vede, e non voglio linee di abbronzatura sul corpo. Ci sei tu coni me comunque. Qual è il grosso problema?” chiedo
“Non lo so Silvana, cosa succederebbe se qualcuno ci vedesse?”
“Strofina semplicemente l'olio sulla mia schiena e stai zitto!” chiedo io.
Sento che la sua mano calda si muove lentamente avanti e indietro sulla mia schiena nuda. L'olio odora di cocco ed è molto sexy e sensuale.
“Te la spalmo bene questa crema?” chiese Tommaso
“Oh sì, sei il migliore Tommaso. Spalmala solamente in modo regolare su tutto il mio corpo. Mi raccomando non tralasciare niente” le dissi da civettuola
Tommaso ora passava con le mani coperte d'olio lentamente ai miei fianchi vicino al mio seno prosperoso e sodo. Ho una taglia C e il mio capezzolo era ritto come un chiodo e la mia figa in fiamme. Vorrei saltare su di lui e sentire il suo cazzo caldo penetrarmi a fondo nella mia figa vergine e darmi venire come mi avevano raccontato le mie amiche.
“Ok, ora va bene, dico mentre mi volto sulla pancia.” Le mie tette erano schiacciate quanto bastava per irrigidire davvero il suo cazzo.
“Vuoi ancora qualcosa da bere? “ mi chiese
“Si grazie, se non ti dà fastidio” risposi gentilmente
Tommaso si voltò e si diresse in coperta permettendomi di pianificare la mia prossima mossa per ottenere finalmente il suo cazzo.
“Ecco qua, ho messo una fetta di limone proprio come piace a te” disse Tommaso
“Wow, grazie” ho detto, mentre mi alzavo su un gomito per rivelare completamente le mie belle tette a mio fratello Tommaso. Egli spalancò la bocca prima di voltare bruscamente la testa.
“Che cazzo Silvana, ho appena visto le tue tette!” gridò
“E allora? Ti ho già detto che ciò che diciamo e facciamo resterà tra di noi e noi soli”
“Sì, ma non dovrei vederti nuda. Ci metteremo nei guai”
“Dai Tommaso, ti comporti da bambino in questo modo, ho risposto. La maggior parte dei ragazzi darebbe qualsiasi cosa per vedere le tette di una ragazza.
“Non è questo Silvana, mi sento solo strano che sei tu ... voglio dire mia sorella ... sai …”
“Bene, ti sentiresti meglio se mi rimettessi il top allora?”
“Nooo … Nn, non è quello che intendo. Va bene così. Non importa”
Questa risposta mi fece capire che voleva di Più, ma aveva paura di chiedere.
“Bene, allora” ho risposto mentre facevo scivolare via le mutandine del bikini calciandoli di lato.
Era tempo di smuovere la situazione pensai, ormai erano rimaste solo 3 ore prima che papà tornasse a casa.
“Che diavolo stai facendo?” chiese impaurito Tommaso
“Te l’ho detto, non voglio alcun segno del costume che rovini l’abbronzatura” risposi seccamente. “Tu invece potresti spalmarmi un po' d'olio sul sedere e sulle gambe”
Ci fu un gran silenzio, lo sentii allora inginocchiarsi accanto a me e aprire la bottiglia di olio.
“Spalma un sacco di crema, mi raccomando Tommaso, non vorrei scottarmi” gli dico.
Sento che le sue mani tremano leggermente. Mi strofina la schiena e sembra che abbia bisogno di incoraggiamento per andare oltre.
“Su strofina su Tommaso! Ovunque pensi che ne abbia bisogno” gli dico con un tono gentile
“In qualunque posto?” chiede
“Sì, ovunque tu pensi che io abbia bisogno di crema”
“Beh, e se penso che il tuo culo abbia bisogno di olio, non ti piacerebbe che le mie dita lo mettessero lì dentro?” disse con tono scherzoso.
“Non riesco a vedere fino a lì, se pensi che abbia bisogno di crema in quel posto mi fido. Usa tanta crema mi raccomando” rispondo io
Lentamente fece scivolare le mani sul mio culo sodo. Per la prima volta nella mia vita mi passava per la testa l'idea di farmi scopare in culo. E sarebbe anche meglio, non dovrei preoccuparmi di rimanere incinta. Forse farebbe male ma sono talmente eccitata …
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