Eva

di
genere
saffico

L' Eden era, come si può immaginare, un vero paradiso, fatto di prati, alberi, colori, profumi.
Eva camminava sola nell'erba, voleva fare un bagno nel fiume, quel fiume caldo che attraversava il Giardino, e poco dopo esserne uscito si divideva in quattro rami.
Ignara del bene e del male camminava nuda sotto un sole che non conosceva inverni, si toccava intanto il sesso ancora pulsante, pieno del seme di Adamo.
L'aveva presa poco prima, da dietro, lei col sedere per aria e la faccia per terra, il terriccio che a ogni spinta incideva striature rosse sui suoi gomiti, il sudore che si raccoglieva sotto i seni, la sua voce che la accarezzava anche nella foga, tutto bellissimo, e il bagno nel fiume avrebbe prolungato il piacere.

Si lasciò andare nella corrente, senza paura, morte e pericolo per lei non avevano significato.
Il massaggio dell'acqua le ricordava ogni movimento, ogni minimo contatto tra la sua pelle e il corpo magnifico di Adamo, poco prima, e di nuovo sarebbe accaduto, era certa.
Ma i suoi pensieri furono distratti da qualcosa di nuovo, una canzone, una voce femminile lontana, forse nel bosco oltre il fiume, ma chi poteva avere una tale voce ? Forse uno degli angeli ?

Incuriosita seguì quel canto, si avvicinò cercandola, e infine la trovò.
Era nello spiazzo dell'albero proibito, quello di cui non potevano mangiare i frutti.
Era bellissima, femmina come lei, ma più alta, capelli rossi che la avvolgevano come una nube, senza però nascondere del tutto quella pelle bianca luminosa, la bocca piccola in proporzione agli occhi, e quei seni eretti.

" Chi sei ? Un angelo ? Non ti ho mai vista qui. "

" Sono una donna come te, puoi chiamarmi Lilith. Adamo non ti ha detto di me ? "

" Ha detto che non eri più nel giardino, che lo hai lasciato solo.. " - rispose Eva con voce dubbiosa.

Lilith si era avvicinata, gli occhi fissi in quelli di Eva come un serpente che sta per colpire, con naturalezza le aveva posato la mano sulla spalla ed era scesa in una carezza con le punte delle dita fino ai suoi grandi seni, come se Eva fosse sua, da sempre.
" Sono tornata perchè volevo conoscerti. Sei bella, sai ? Sei come lui, hai la stessa bocca.. "

Eva sentì le labbra di Lilith avvicinarsi alle sue, il suo alito profumato, poi il tocco. Le dita ancora scendevano.
" Come con Adamo " - fu il suo ultimo pensiero prima di chiudere gli occhi e lasciarla entrare, la lingua, le dita, i capezzoli duri sulla sua carne morbida.
Si sentì spingere contro un tronco, inchiodata, entrambe le sue labbra violate, da piccoli morsi, unghie appuntite, la sua lingua correva impazzita nella bocca di Lilith, ne succhiava la saliva, emise un gemito deluso quando la sentì allontanare.

" Sono meglio io o Adamo ? "

" Sei diversa, ma non so cosa sia più bello. Posso avervi tutti e due ? "

Lilith per tutta risposta le prese la mano e la guidò all'entrata del suo anfratto, liscio, caldo, ma secco, poi si mise a succhiare i capezzoli, e le sue dita nella vagina di Eva non si erano fermate per un solo attimo.

" Chiudi gli occhi ancora, Eva, dammi la tua bocca.. "

Chiuse davvero gli occhi, il cuore batteva, la mente liquefatta nell'orgasmo imminente, piegò la testa indietro, la corteccia che le raschiava la pelle, il volto in su con le labbra protese.
Attendeva un nuovo bacio, arrivò una cosa diversa, fredda, profumata, un gusto mai provato prima, succo che le riempiva la bocca e colava dagli angoli mentre lei si abbandonava alle contrazioni.
Ancora era scossa dall'orgasmo quando aprì gl occhi e vide.

" Uno dei frutti proibiti ? Ma io non posso ! "

" No ? Però hai visto che è buono, vero ? Ha detto che saresti morta, ma non è così, invece diventerai anche tu come il Signore che ti ha fatto, se lo mangi tutto. "

Eva continuò a mangiare il frutto, no, non è che veramente le interessassero la conoscenza, il potere o altro, lo faceva solo perchè si fidava, dopo quel che le aveva fatto provare, qualunque cosa Lilith avesse detto lei l'avrebbe fatta.
Ma il frutto della conoscenza fece inesorabile il suo lavoro, si aprì la coscienza di Eva e tante cose che erano sempre state davanti ai suoi occhi acquisirono nuovi significati.
La freddezza dello sguardo di Lilith, il misto di odio e compiacimento così palesi nella sua voce, Eva comprese per la prima volta cosa significasse essere nuda, vulnerabile.
E si diede della deficiente.

" Perchè ? .. "

" Perchè Adamo è solo mio " - rispose Lilith - " Prima che questo giorno finisca il Signore ti punirà, e Adamo stesso non ti vorrà più. "

Rimase basita, non sapeva che rispondere, aveva appena scoperto l'esistenza della cattiveria e non aveva nessuna esperienza che le dicesse come comportarsi.

" Lil ! Sei tornata ! "

Si interruppero sorprese e si girarono come una sola persona, Adamo era arrivato, aveva seguito le loro voci.
Adamo sorridente, felice di avere ritrovato la moglie perduta.. poi c'era anche Eva.. erano nude e molto vicine, ma per lui era tutto normale, non aveva ancora la conoscenza.
Però non era scemo e notò i resti del frutto proibito, che Eva lasciava cadere dalla sua mano. La felicità divenne subito il più freddo dei brividi, aveva capito.

" Lil.. Eva.. che avete combinato ! "

Eva cadde a sedere abbandonata contro il tronco dell'albero, piangeva.
Lilith invece, aggressiva al suo solito, piantò gli occhi in quelli di Adamo.

" Abbiamo combinato che l'ho levata di torno. Ed è colpa tua ! Se avessi fatto il bravo, se mi amassi abbastanza da non contraddire apposta tutto quel che faccio, non saremmo a questo punto ! "

" Ancora sta storia ? Sei tu che mi ha mollato qua da solo e adesso diventa colpa mia ! "

" E perchè non sei venuto a cercarmi invece di rimanere qui nel Giardino a guardare per terra ? Non aspettavi altro per potermi sostituire ! "

" A parte che non l'ho deciso io, ho cercato di spiegarti che obbedire ai tuoi capricci come le bestie è una cosa diversa dall'amore. E tu te ne sei andata per non ascoltare !
Ma se almeno tu capissi il significato di questa parola che usi sempre, sapresti che non puoi separarmi da una che è parte di me stesso.. e zitta... adesso visto che non capisci le parole ti faccio vedere.
Eva, dammi uno di quei frutti. "

Era quello uno sviluppo che Lilith non aveva neppure lontanamente immaginato. Tutte e due scongiurarono Adamo di non esporsi alla punizione divina, ma lui fu irremovibile, se Eva doveva essere punita lo sarebbe stato anche lui. Alla fine Eva, incapace di opporsi, colse davvero uno dei frutti per lui, Lilith invece tentò di fermarlo, lottò in maniera feroce per salvarlo, ma Adamo era troppo forte, più di loro due messe assieme, finì buttata indietro, col sedere per terra.
E Adamo aveva il frutto in mano, e Lilith guardò Eva con un odio cui prima non era ancora arrivata, come nube di tempesta.

" Sei proprio di coccio eh Lil ? Questa è l'ultima cosa che posso fare per spiegarti l'amore. "

E si, come già tutti sappiamo, anche Adamo mangiò il frutto proibito, che Eva gli aveva dato.
Ci sono leggende riportate solo a voce, e questa è una.
Dicono che Adamo visse ancora novecentotrenta anni, prima di conoscere la morte, primo di tutti gli uomini.
Ed Eva morì assieme a lui, perchè erano una cosa sola.

Dicono che Adamo non avesse mai smesso di amare Lilith, e che nel suo esilio dal Giardino si fosse spesso allontanato per passare lunghi periodi con lei, e con lei avesse concepito una seconda stirpe, uomini in apparenza, ma serpenti dentro.
Dicono infine che Lilith non sia mai morta, perchè è stata l'unica a non disobbedire, e che ancora oggi, vedova di Adamo, continui ad alimentare nel cuore dei suoi figli l'odio e la vendetta, contro i figli di Eva.



scritto il
2019-09-06
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