Ricordo

di
genere
dominazione

Ci sono cose che nascono per caso che non sono cercate ma capitano e basta. Tu mi sei solo capitato non ti ho mai cercato, sei arrivato in un momento particolare della mia vita e forse lo stesso vale per te. Ci siamo solo trovati in un gioco ed è stato un incontro di menti, di desideri, di bisogni. La cosa bella dei rapporti online è che puoi fantasticare quanto vuoi. Dal nulla abbiamo avuto un'evoluzione quasi naturale nel ritrovarci nei gusti sessuali. Quello che in genere è più difficile è poi realizzarli davvero, fino a quando non mi sono decisa a venire da te nel tuo negozio in piena giornata lavorativa tua. Avevi un negozietto minuscolo non c'era spazio nemmeno per muoversi. Quando sono arrivata non so se eri più nervoso tu o io, mi hai semplicemente messo le mani sul seno, sbattuta contro il muro nell'unico punto nascosto del tuo negozio e con la faccia contro il muro mi hai solo piegata a pecora per infilarmi il tuo cazzo diretto in figa. Forse non ti aspettavi che fossi già così bagnata e dilatata per te da accoglierti così in profondità ne sei sembrato stupito e io quasi venivo solo per la tua penetrazione, mi ricordo di aver pensato che il tuo cazzo fosse perfetto per penetrarmi da dietro, lo è tutt'ora perfetto per quello, con la sua forma la sua inclinazione, solo al sentirlo entrare mi fa godere. Non che io non abbia goduto quando mi hai buttata a terra, sollevato le gambe e presa li per terra, anzi, mi ricordo che continuavi a dirmi di abbassare la voce, non sono mai stata una molto silenzione nel sesso, ma a ripensarci in quel piccolo negozio con il marciapiede a due metri da noi, forse avrei dovuto darti ascolto. Rammento anche che ad un certo punto è entrata una cliente a quanto pare fissa che ti conosceva, non mi dispiace il pensiero che altri possano sapere che ti prendi libertà su di me di qualunque tipo ma forse in quel momento un briciolo di imbarazzo l'ho anche provato. Tu di sicuro si e quando sei tornato nel retro mi hai fatto indossare gli stivali ti sei sdraiato a terra e me li hai leccati. Ti ho camminato addosso, ho infilato il mio tacco nella tua bocca e ti ho masturbato il cazzo con la suola e visto il tuo orgasmi successivo direi che la cosa ti è piaciuta. Non ci sono state altre occasioni di venire nel tuo negozio, ma ne abbiamo avute altre a casa tua, dove hai deciso di cambiare un po' le regole e io te l'ho semplicemente lasciato fare. Mettermi il collare, legarmi i polsi, guardarmi mentre gattono o cammino con gli stivali, farti leccare i piedi, le palle il culo. Masturbarti mentre sono davanti a te, guardandomi mentre lo faccio per te, usare tutti i miei giochini i miei dildi o il frustino, mettermi le manette. Ogni volta è un'esperienza diversa e anche se proviamo a programmare gli incontri non vanno mai come abbiamo immaginato ma di sicuro non mi risparmi mai, sia quando decidi di passare tutto il tempo a sodomizzare il mio culo penetrandolo con tutto quello che ti passa per la mente, o consumare la mia fica e magari farmi anche un video mentre mi fotti e mi chiedi di dire di chi sono, e io da brava rispondo: Sono la tua puttana, Padrone.
scritto il
2019-10-10
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