La collega mi lega

di
genere
etero

...Continua

Mi metto nudo, così come richiesto dalla collega, lei prende i miei vestiti e scompare in direzione bagno. Io nell'attesa giro per l'azienda tutto nudo, la cosa mi porta non solo eccitazione, ma anche un senso di potere. Siamo solo noi due e quella passeggiata, rievoca perversioni alla mia mente: ripasso tutti i video porno visti su youporn, le scopate con le segretarie, le orge d'ufficio. mi ritrovo a toccarmi il pisello, che dal canto suo sta ricominciando a svegliarsi, sento la porta del bagno e mi avvicino; la mia collega mi ride dicendomi di avere dato una ripulita e che se non altro non rimarrà macchia. io le sorrido di rimando e la spingo al muro, le prendo le mani bloccandole sopra la testa e la bacio, infilo la lingua fino in fondo, la intreccio con la sua, che mi accoglie e mi accetta dentro di se, sento le sue braccia rilassarsi cosi lascio le sue mani e porto le mie ai seni, la palpo attraverso il vestito, sento il gonfiore di quelle teste che mi eccitano tanto nelle mie pause lavorative, poi la giro strusciando il pisello sul suo culo da sotto il vestito.

Con una mano la tengo bloccata al muro, con l'altra le apro il vestito dalle spalle, scivola a terra lasciandola con il solo reggiseno, lei fa per slacciarlo e mentre ha le mani sul gancio, gliele blocco e spingo di nuovo il pisello sul culo. Spingo il cazzo sul buchetto e poi scivola su, lei emette un gemito e allora le schiaffeggio il culo che riecheggia per tutto l'ufficio. Geme di piacere, abbandona il reggiseno, si divincola e scappa verso la nostra stanza.

La raggiungo sulla sua scrivania, la sbatto a 90, e li la blocco, poi prendo il vibratore rimasto li a vista e glielo ficco su per la passera. Uso il suo telefono per attivarlo in modalità continua così da potermi dedicare al culo.

Mi piego, le apro le natiche e le infilo la lingua nel buchetto, glielo inumidisco fino a che non si rilassa, e sento la mia lingua entrare in lei, dopodiché mi rialzo sputo sul buchetto e la penetro. Il cazzo fa fatica in un primo momento, sputo di nuovo e adesso riesce ad entrare totalmente. Spingo con forza facendola urlare, con la mano raccolgo i suoi umori che colano dalla figa e li uso per inumidire il buchetto e facilitare il mio cazzo.

Quando sto per venire, la giro, le spingo la testa e gli infilo il cazzo in bocca, lei spinge forte fino in fondo, finchè non le vengo, la sento in sofferenza, ma riesce a recuperare e ingoiare tutto.

Dopo averlo pulito, lo tira fuori, mi guarda e parte un ceffone al mio pisello rimasto ancora dritto; io emetto un gemito di piacere, così da farla sorridere.

"Ti piacciono le perversioni eh?"

"Stai al gioco". Mi spinge sulla scrivanie a questa volta sono io a 90.

Sta lei dietro, e tocca a lei stavolta leccarmi il buchetto, ma lei non aspetta che mi rilassi, mi infila direttamente il dito con un colpo secco, fino in fondo; io inarco la schiena e godo. tira fuori il dito, si allontana, recupera una mia scarpa dalla quale sfila il laccio, poi torna da me, mi spinge di nuovo la faccia sulla scrivania, e ricomincia a spingermi il dito e poi due su per il culo. Quando sono rilassato totalmente, tira fuori le dita, sputa nel buco aperto e infila il vibro che aveva sfilato da sé poco prima.

lo spinge dentro finchè il culo non lo accetta per bene, poi scende, mi tira le palle e me le lega con il laccio delle scarpe.

"Ora rivestiti. Slegati solo prima di venire. E quando devi venire lo decido io".

La bacio, poi ci rivestiamo e così conciato mi metto in auto per rientrare a casa.

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scritto il
2019-12-05
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