Una storia cuck 20

di
genere
tradimenti

Non appena varcata la soglia della macelleria,io e la mia fida ancella,siamo state avvolte da un'odore nauseabondo fatto di carni macellate,interiora di bestie e disinfettanti che in quantita' generose venivano usate per tenere puliti gli ambienti.

Io ed Heva,accompagnate dal direttore,dopo aver passato la zona di preparazione delle confezioni destinate ai banchi di vendita,ben visibile dalla clientela attraverso un'ampia vetrata,ci siamo dirette verso la zona di arrivo,selezione e immagazzinamento delle carni.

Naturalmente,la nostra inconsueta presenza,non e' passata inosservata agli addetti alla preparazione delle confezioni e tutti gli occhi che ci inrociavano,ci spogliavano con lampi di libidine

Saranno state 6 o 7 persone,tutti maschi e tra loro,anche 2 prestanti ragazzi di colore,probabilmente addetti ai lavori di fatica.

Erano entrambi robusti e molto scuri di pelle ma di aspetto molto diverso.

Uno infatti era alto e dai tratti molto eleganti,l'altro invece era basso,tarchiato e dai lineamenti molto duri.

Ad entrambi comunque,io ed Heva abbiamo regalato,subito ricambiate,un'ammiccante sorriso ed un complice occhiolino.

Oltre il muro che chiudeva alla vista di occhi indiscreti,vi erano appese numerose bestie pronte per essere sezionate.

Su di un lungo banco di marmo bianco,vi erano distese le parti ancora intere di un grande maiale tagliato a meta' vicino al quale,un'uomo con un camice bianco lordato da un'incredibile quantita' di macchie di sangue,era intento a sezionarne le parti.

"Ettore"ha tuonato ad alta voce il direttore per prevaricare il rumore dell'arnese da taglio che l'uomo stava usando.

Ettore,dopo aver spento la sega ed essersi girato verso di noi,mostrandosi in tutta la sua lordura,con i guanti sporchi e unti,ha abbassato la mascherina che gli ricopriva il volto e,senza attendere ulteriori parole dal suo direttore, con l'aria sconvolta di chi ha appena visto un marziano,ha bofonchiato:

"Perdio Claudia....che ci fai tu qui?!Sei venuta per vedere se sono in grado di mantenere la promessa che ti ho fatto dopo averti sborrato in bocca il giorno del tuo sposalizio?

Il padre del mio amico Sergio,parlava e si agitava come un'invasato,incurante del peso delle parole pronunciate in presenza di altre persone e delle conseguenze che avrebbero potuto avere per me e per Heva.

Senza dargli il tempo di riprendersi dallo stupore,noncurante del fatto che avrei insozzato il mio bel vestitino,gli sono corso incontro e cingendogli il collo con le braccia,gli ho offerto le mie labbra gia' umide.

Avevo gia' in precedenza sperimentato la furia animale di quell'uomo quando era infoiato,ma non potevo immaginare che,colto alla sprovvista ed in presenza di colleghi tra i quali il suo direttore,potesse reagire in maniera cosi' bestialmente impulsivo.

In quel momento,per lui non ero Claudia e non ero neanche una donna,ero semplicemente un'animale da trattare secondo i suoi metodi professionali.

Mentre lo baciavo,mi ha incuneato la lingua scivolando tra le labbra e facendomela sentire sino alla bocca dello stomaco.

Contemporaneamente,infilandomi le mani sotto la gonna,mi ha sollevata di peso e mi ha lanciata(non so' come abbia fatto,certo e',che conservo ancora la sensazione di essere volata dalle sue braccia al centro della bestia)sul bancone di marmo facendomi finire al''interno svuotato del maiale sul quale stava lavorando.

Il mio corpo aderiva perfettamente a quello della bestia,la sua zampa anteriore sfiorava il mio viso,mentre la coscia posteriore.poggiava sul mio fianco.

Il mio vestito era oramai incollato alla carne dell'animale e sulla pelle percepivo il freddo di quel corpo inerte e il grasso rilasciato dai guanti di gomma di Ettore che a causa della ferrea stretta ai miei fianchi,aveva trapassato il leggero tessuto.

Le mie gambe pendevano sotto il bancone,mentre il mio sesso,coperto solo dal piccolo lembo inzozzato del perizoma,aderiva alla perfezione con la zona dove un tempo la bestia aveva i testicoli.

"Quello e' il tuo posto maiala,attaccata al cazzo del suino di cui sei degna scrofa."

Mentre pronunciava queste orrende parole,tra le mie cosce,gia' grondavano copiosi flussi di umori che non sono sfuggiti ai suoi occhi ed a quelli ipnotizzati del suo direttore.

Come impazzito dalla foia,dopo essersi sfilato i guantoni,il macellaio,ha aperto la cerniera ed ha estratto l'enorme,tozzo ariete che tanto piacere mi aveva gia' dato quando mi ha chiavata insieme al figlio e quando mi ha sborrato in bocca il giorno del mio matrimonio.

Nello stesso momento,Heva si era inginocchiata davanti al direttore e dopo avergli aperto la patta,ne ha estratto un cazzo lungo ma,ancora flaccido.

Mentre heva cercava di rianimare quel corpo molle,Ettore mi aveva gia' sollevato,tirandolo a se' il bacino e dopo avermi fatto scorrere una mano unta tra le chiappe e la fica,con un preciso colpo di reni,si e' schiantato in me.

Il violento urto col mio utero,mi ha strappato un sordo grido di dolore al quale,incurante dei miei lamenti,Ettore ha risposto iniziando con brutale determinazione i suoi movimenti a pompa nella mia dolente fica.

I suoi colpi,poderosi e precisi,scuotevano tutto il mio corpo e lo facevano scivolare sul vestito che ,oramai incollato,fungeva da lenzuolo all'interno dei resti scuartati della bestia.

I suoi rantoli e le mie grida,oramai solo di struggente piacere,hanno richiamato l'attenzione di tutti i suoi colleghi che,avvicinatisi,avevano formato un capannello intorno a me ed Heva che nel frattempo aveva spogliato il direttore ed era finalmente riusciata a rianimargli l'arnese che ora appariva turgido, lungo e affusolato.

Normalmente,Heva non amava avere rapporti coi maschi e,solo ubbidendo ai miei ordini,li sbocchinava e raramente la facevo anche chiavare.

In quella circostanza pero',la situazione era fuori controllo ed infatti,mentre lei era attaccata con la bocca al cazzo del direttore,da dietro un giovane,l'ha fatta alzare e sollevandole la gonna sulla schiena e trovandola senza mutande,non ha avuto difficolta' ad infilarle,dopo una veloce lubrificazione,il cazzo nella fica e afferrandola per i fianchi,iniziare a chiavarla.

Il ragazzo che chiavava Heva pareva farlo con una certa timidezza forse a causa del fatto che stava montando la donna che sbocchinava il suo capo il quale,certamente non abituato a situazioni cosi' coinvolgenti,dopo pochi minuti di trattamento della bocca di Heva,si e' bloccato sulle gambe e inarcando la schiena,ha sborrato,senza emettere suoni,nella bocca della mia schiavetta.

Completamente differente era il trattamento che Ettore riservava a me e alla mia fica.

Lui era uno stallone davvero instancabile e mi aveva gia' fatto avere due orgasmi coi suoi violentissimi colpi di maglio senza dare il benche' minimo segno di cedimento.

Quando anche il ragazzo si e' liberato,sborrando nella sua fica,Heva si' e' ricomposta e guardondosi intorno,ha visto che tutti si smanettavano col cazzo fuori,alcune mani cercavano il suo corpo,mentre sul mio,due persone mi strizzavano le tette,mi accarezzavano in ogni lembo non occupato da Ettore e persino un ragazzo seduto sulla gamba anteriore del maiale,porgeva il suo pulsante cazzo alle mie labbra.

In tutto quel brulicare di corpi eccitati e unti e cazzi pulsanti,Heva ha notato che i due ragazzi di colore non c'erano.

Forse nel timore di non essere accettati,si erano tenuti in disparte.

Heva e' andata a cercarli e dopo averli trovati,li ha presi per mano e li ha condotti al mio cospetto sempre piu' circondata da maschi arrapati e infilata dal palo di Ettore che mi chiavava e a voce altissima biascicava insulti e volgarita' al mio indirizzo:

"Tieni...vacca.....scrofa.....sei vanuta qui' alla ricercs di cazzi......tieni questo e' un'acconto......porca......tieni il mio cazzo che poi te li faro' provare tutti.......troia....."

Mentre Ettore infoiato come un maiale mi coinvolgeva oltre che fisicamente,anche cerebralmente nel suo delirio,Heva lo ha abbracciato e avvicinando la bocca al suo orecchio gli ha detto:

"Ettore,guarda che Claudia e' venuta qui' perche' vuole il tuo cazzo in ogni buco,ma,dagli altri vuole solo essere inculata e riempita di sperma....
vuole uscire da qui' col culo aperto come quello di una vacca....per questo e' qui...e di questo ti devi occupare...."

A quelle parole,come un'automa,Ettore si e' sfilato dalla fica e con un colpo secco,si'e' schiantato nel buco del culo di Claudia che scattando come se fosse stata pugnalata gli ha gridato:

"Siiiiiiiiiiiiiii......siiiiiiiiiiiiiiii.....inculami.....inculamiiiiiii....inculatemi tutti.........tutti i cazzi nel culo voglio........tutti insiemeeeee......."


continua

scritto il
2011-11-24
8 . 5 K
visite
0
voti
valutazione
0
il tuo voto

Continua a leggere racconti dello stesso autore

racconto precedente

Una storia cuck 19

racconto sucessivo

Una storia cuck 21-fine
Segnala abuso in questo racconto erotico

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.