Punizione parte 4
di
GiusyP.
genere
dominazione
Oggi non hai tempo o almeno così mi hai detto, ti devi allenare come quasi tutti i giorni e devi lavorare, così il giorno della mia punizione verrà rimandato, almeno questo è quello che mi hai detto. Va bene, io non posso obiettare, sono sempre la tua schiava e devo comunque sempre obbedirti. Così mentre ti alleni mi lasci scegliere cosa fare, posso decidere di indossare i miei stivali, quelli che tu adori addosso a me, di pelle nera alti sopra il ginocchi e con il tacco a spillo da dodici centimetri. Posso metterli e restare li a gambe aperte in modo che tu possa gurdarmi mentre finisci l'allenamento, in quei momenti di pausa in cui respiri ti godi lo spettacolo della tua schiava, oppure posso decidere di non fare nulla è a mia scelta. Ovviamente scelgo di darti la possibilità di ammirarmi, so che ti fa piacere e la stessa cosa vale anche per me. Mi piace che mi guardi, mi piace il tuo sguardo su di me e il vedere che anche il solo guardarmi ti procura eccitazione e la voglia di toccarti il cazzo, ed è quello che fai. Posso fare quello che desidero, così gioco un po' con il cellulare ogni tanto mi tocco un po' la figa, forse dentro di me ho voglia di stuzzicarti un pochino e vedere la tua reazione che non tarda ad arrivare. Mi ordini di toccarmi e così faccio, inseriesco due dita dentro la figa e le sento subito bagnate dai miei umori. Mi fermo lecco tutto per bene, gusto i miei stessi succhi. Improvvisamente hai voglia di usarmi come si deve e io non ero pronta, non avevo preparato nulla e sono un po' agitata non voglio deluderti mai. Alla fine il tempo per punire la tua puttana lo trovi e così mi ordini di prepararmi per bene di prendere tutto quello che mi serve per servirti a dovere. Recupero le mollette per i capezzoli, un paio di scarpe estive a tronchetto con il tacco da dodici centimetri sempre a spillo, il frustino, uno dei miei birilli e il collare che metto subito attorno al collo dopo aver legato i capelli. Sono pronta per esaudire i tuoi desideri, ma tu vuoi che sia io a fare, vuoi solo stare li a guardarmi. Prendo le scarpe, succhio per bene i tacchi, era da un po' che non le usavamo, mi chiedi se ci ho camminato su di recente, beh si, in estate e da allora non le avevamo più usate. Comunque succhio e bagno i tacchi e poi con calma mi giro mettendomi a quattro zampe e inserico un tacco dentro il culo. So che ti piace particolarmente quando uso i tacchi per aprire i miei buchi, così dopo essermi scopata il culo un po' con il tacco mi giro, ovviamente tenendolo dentro e infilo il secondo tacco nella figa. In diverse posizioni mi fotto tutti e due i miei buchi, cambio così che tu possa gardare bene e vedere come continuo a produrre i miei succhi. Ti guardo e vedo che ti siedi comodamente sulla tua sedia con il cazzo in mano, mi sembra che lo spettacolo che ti ho riservato ti piaccia. Non posso far mancare le frustate, so che ami la mia pelle di solito bianca latte, diventare rossa. Così con il frustino inizio le serie di colpi sul culo, ovviamente natica per natica, sui capezzoli, togliendo le mollette e già ho dolore ancora prima di iniziare ma stringo gli occhi e conto, finito mi rimetto le mollette sui capezzoli e passo con la serie di frustate sulla figa, la tengo ovviamente bene aperta. Ti ringrazio ad ogni fine serie di frustate, perchè è giusto che io sia punita per il tuo piacere. Mi sposto per terra, hai voglia di guardarmi mentre sfilo per te. Così cammino lentamente, mi fermo ogni tanto allargo le gambe piegando un po' il busto in avanti mettendo in evidenza il mio culo rosso e la mia figa bagnata. Poi a gattoni, avanti e indietro in modo che tu possa vedere bene la tua cagna a quattro zampe che si muove per te. Sono peoccupata per il tempo ma forse era solo una tua voglia di mettermi alla prova e dirmi che non avevi tempo, per vedere come reagivo, e forse per una volta non ho sbagliato, o magari la tua troia è riuscita a invogliarti quel tanto che basta per farti restare ancora un po' ad usarla. In ogni caso torno a mettermi comoda sul letto prendendo birillo che infilo con forza nella figa, mi scopo per te, e ogni volta che vengo ti ringrazio per il piacere che mi stai dando la possibilità di provare, e ogni volta che vengo dichiaro quello che sono, la tua zoccola, la tua schiava, il tuo oggetto, la tua cavalla da monta, la tua cagna...E' arrivato il momento di godere, mi metto in posizione in ginocchio, gambe aperte e lascio che gli schizzi del mio orgasmo escano tutti per te. Ne ho parecchi e chiaramente devo leccare, vuoi che me li cosparga anche sul viso e così eseguo da brava cagnetta. Arriva il momento del tuo orgasmo, vuoi venirmi sugli stivali, così allungo le gambe, le metto in modo che tu li veda tutti anche i tacchi e mi gusto la vista della tua sborra che esce per me e su di me. Grazie Padrone, anche oggi sono stata punita e sono felice di averti servito.
0
voti
voti
valutazione
0
0
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
Punizione parte 3racconto sucessivo
Punizione parte 5
Commenti dei lettori al racconto erotico