Il dottorino - 1

di
genere
etero

Quando la salute fa cilecca, ti senti persa, smarrita, confusa…non sei in grado di rimanere lucida, soprattutto se il problema è grave. Ti affidi al medico che ti ha in cura, lo vedi come un guru, una stella cometa, un salvatore della tua vita…e per lui faresti di tutto.
Come è capitato qualche tempo fa, con un problema neanche tanto grave ma che mi aveva destabilizzato.

Lui era un bravissimo medico, molto giovane ma molto esperto, attento, premuroso, professionalmente ineccepibile. Nel suo studio al S. Raffele di Milano mi riceveva sia in privato che come mutuata, sempre con la stessa premura.

Sposato, senza figli, galante nel giusto…un po' imbranato con le donne forse, ma per questo ancora di più eccitante. Me lo volevo scopare, non c’erano dubbi. Anche lui mi guardava con interesse, malcelato, ma la sua spiccata etica e professionalità gli impedivano di lasciarsi andare. Lo volevo…più di una sera, mentre ero sola in casa o con mio marito impegnato, mi sono masturbata nella vasca o in doccia pensando a lui, il “dottorino”, provocandomi più orgasmi sia con dei ditalini che con un dildo bello grosso.

Prendo un appuntamento per una visita in convenzione un pomeriggio. La sala d’attesa è piena, gente di ogni tipo, mi siedo dopo aver detto all’infermiera della mia presenza. Il dottore dopo un po' esce, mi fa accomodare prima di altri con una scusa, con un sorriso bellissimo ma imbarazzato. Ho un elegante completo scuro, una maglietta di seta bianca aperta sul seno, reggiseno viola di pizzo, calze autoreggenti, scarpe tacco 10 nere, sono senza slip...lui mi guarda timido, lo provoco con qualche moina, il suo viso avvampa…il suo pacco si gonfia vistosamente. Mi fa sdraiare sul lettino, togliendomi la giacca, inizia la visita, lo stetoscopio mi scruta il petto, si insinua tra le tette, mi eccito…il freddo apparecchio si insinua nel reggiseno, sfiora i capezzoli…si induriscono…lo guardo negli occhi “dottore, slaccio il reggiseno?...” e lui arrossisce “si, signora, forse è meglio…” mi tolgo la maglietta, slaccio il reggiseno e l’appoggio sul lettino. Per fortuna le mie tettine, nonostante l’età, si tengono su bene, non mi vergogno di loro, anzi! Il dottorino le guarda deglutendo imbarazzato…some se fosse un giovane laureato, riprende la visita, lo stetoscopio mi risfiora i capezzoli, ci gira intorno, non capisco il motivo, il cuore non è sotto il capezzolo…!

Lui mi guarda quasi distratto, capisco che è eccitato come un torello, avvicina il pacco alla mia mano destra adagiata sul lettino, lo sfioro…è durissimo! Lui appoggia sempre di più il bacino sul bordo del lettino, struscia ancora il dorso della mia mano, allora mi decido a solleticarlo “per sbaglio” con la punta delle dita, piano piano, delicatamente, sento il pacco durissimo…deve avere un cazzo bello grosso e di marmo…sono contenta! Lui balbetta qualcosa sulla mia condizione, ma a un certo punto appoggia proprio il pacco sulla mia mano…dio mio…è enorme….lo sento dal camice bianco e sotto i pantaloni verdi di chirurgo. A questo punto giro la mano e glielo impugno, lui diventa viola in viso, con la manina entro dentro il camice, abbasso leggermente l’elastico dei pantaloni, sento la cappella umida fuori dalle mutande sfiorarmi le dita, la prendo, la palpo, lui balbetta sempre…è imbarazzato…il dottorino non sa cosa fare…a questo punto lo tiro verso il mio viso dai pantaloni, gli sbottono il camice, gli abbasso i pantaloni e le mutando e spunta un favoloso cazzone, dritto, durissimo, caldo…guardo il dottore con un sorriso rassicurante…con un movimento rapido di polso lo scappello…il glande è turgido e rosso, umido…sporgo la testa e glielo prendo in bocca, ciucciandolo come una bambina affamata finalmente col suo lecca-lecca!

Il pisello mi cresce ancora in bocca, è vibrante, lo imbocco sempre più in gola, il dottore è immobile, quasi incredulo, ha lo stetoscopio ancora sul mio seno, con l’altra mano mi accarezza i capelli, dolcemente, mi tiene il ritmo del pompino…il cazzo è buono, pulito, saporito…lo guardo senza interrompere, ha lo sguardo sorpreso, quasi impacciato…certamente starà pensando a quella troia e cornuta della moglie…aumento la succhiata, lappo la cappella come una cagna affamata, cominciò a masturbare il dottore a ritmo variabile, stringendo la mano con diversa pressione, come mi ha insegnato mio fratello tanti anni fa.

Il cazzo vibra di eccitazione, è durissimo, il dottore geme di godimento…è sudato, fuori si sente il vociare dei pazienti, forse incazzati per l’attesa. Aumento la pompata, la masturbazione, blocco la cappella tra le mie piccole labbra mentre al lingua rotea frenetica, il dottore sussulta…sta per venire lo sento, come tutti gli uomini trogloditi grugnisce come un porco. Aumento il ritmo, la bocca arriva quasi alla radice del cazzo, il dottorino trema nelle gambe, povero cucciolo non resiste più…la mia manina scorre veloce sulla asta, la sega è senza pietà come il mio pompino…sento le gocce aspre di pre-cum bagnarmi la lingua…eccolo…eccolo…sta arrivando….dio mio come adoro gli uomini un secondo prima dell’orgasmo!!

Il dottorino balbetta qualcosa sulla sua imminente “venuta”…com’è delicato…mi vuole avvertire che mi sta per sborrare in bocca…neanche lo sento, continuo la pompa come una cagna arrabbiata, me lo voglio sentire dentro…lo guardo fisso negli occhi…sono brava nei pompini a occhi aperti…un gemito lungo…una vampata…una serie di schizzate di sborra mi esplodo in bocca…eccolooooo!!! Fiotti di sperma mi allagano la gola, tiro fuori il cazzo e una spruzzata mi invade la faccia, il seno, il collo…è un idrante di sperma questo giovane medico! Lui mi massaggia una tetta con la sua mano calda e delicata ma forte…l’altra mi tiene la nuca…lo lecco e lo pulisco con cura.

Lo masturbo all’impazzata, voglio svuotarlo tutto…le sue palle si contraggono, si rilassano, il cazzo è ancora duro…è un amore di maschio…lo sego guardandolo con tenerezza, sussurro “dottore, va tutto bene? Le ho fatto male? …” lui mi sorride timido…impacciato, annuisce…gli rimetto il pisello sporco di sperma e mezzo moscio nelle mutande e nei pantaloni verdi, chiudo il camice da brava ragazza. Mi aggancio il reggiseno, mi rivesto ancora sporca di sperma. Prima che torni mio marito mi farò una doccia.

Mi alzo, lui imbarazzato stila un mezzo referto, mi consiglia la prosecuzione della terapia…non mi guarda negli occhi per la vergogna, forse pensa alla moglie…alla fidanzata, ai pazienti fuori in attesa, all’infermiera che ogni tanto bussa (che sicuramente avrà provato a scoparselo anche lei, o l’avrà già fatto, da come lo guarda…).

Ci stringiamo la mano, la mia bagnata di sperma appiccicoso, mi sorride soddisfatto; ci vediamo tra dieci giorni, dottore (e la scoperò, stavolta…)

Per impressioni scrivimi pure a marynellabene@libero.it
scritto il
2020-12-23
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