Frenesia di mani

di
genere
masturbazione

Bussi alla mia porta, io mi affaccio, sono in accappatoio.
“Ti aspetto giù, intanto ordino uno spritz anche per te”.
“Ma no dai, mi vesto e scendo con te, ci metto un attimo! Entra.”
Ti appoggi a un tavolo, fingi di guardare il telefono, ma so che ogni tanto alzi lo sguardo. Lo sento. Io mi trattengo dal guardarti, voglio i tuoi occhi addosso, ma non voglio farti capire con il mio sguardo che non aspetto che quello.
Apro l’accappatoio e no, non sono di schiena. Sono nuda. Voglio prendere tempo, voglio stuzzicarti. Non voglio fare l’amore ora. Voglio provocarti, voglio andare a cena carica..
Prendo la crema corpo, che quando ho fretta non uso mai, ma ora voglio darti tempo di guardarmi ed eccitarti...
Inizio a darmi la crema alle gambe, cosce..è un attimo che la mia mano finisca in mezzo alle mie gambe. Mi siedo sul letto. La schiena appoggiata ai cuscini, le gambe aperte, le mie mani lì in mezzo. Ora ti guardo. E tu continui a far finta di nulla...ma non resisti. Mi sono masturbata al telefono con te, te l’ho raccontato, te l’ho scritto...ma non l’ho mai fatto davanti a te. Sei curioso, sei eccitato. Io ti guardo e vederti così eccitato mi accende ancora di più. Due dita entrano dentro di me, scivolano dolcemente, la via è bagnata... ma non basta. Senti il mio respiro farsi più pesante. Con l’altra mano mi tocco il clitoride, sapessi com’è gonfio. Un bottoncino da mordere. Apro ancora le gambe. Mi penetro sempre più velocemente, puoi vedere i miei umori scendere e bagnare le lenzuola...
Sto per venire. La schiena si inarca, la testa va indietro, i gemiti aumentano. “Fermati, ti voglio sentire”
Mi fermo. Ti avvicini. Ti metti seduto dietro di me. Io sono tra le tua gambe e sento quanto ce l’hai duro. Il che mi eccita ancora di più. La mia schiena appoggiata al tuo petto, la mia testa sulla tua spalla, rivolta verso di te, per sentire il tuo odore. Le mie gambe aperte, le tua mo destra sulla mia coscia, l’altra tortura il mio capezzolo. Sono più bagnata di prima. Vorrei che le tue mani fossero sulle mie per farti sentire come lo faccio, ma tu resisti, so che vorresti sostituirti a loro. Vorresti bagnarti di quel nettare. Allungo le dita verso la tua bocca, ti faccio sentire il mio sapore. Un mugolio. Solo quello riesci a emettere e poi sento il tuo cazzo farsi più duro dietro di me. È il momento, l’orgasmo sta per travolgermi come uno tsunami e tu lo senti. Lo senti tutto. Nelle mie urla, nel tremore delle gambe, nella schiena che si abbandona su di te. Sulle mie labbra che ti cercano perché è il nostro orgasmo.
scritto il
2021-04-06
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