Il percorso del sesso senza limiti 3 (continua)
di
LanA
genere
prime esperienze
Il bagnino mi attendeva sulla spiaggia. Ci accomodammo su due sdraio vicine e iniziammo a guardare verso il cielo, chiacchierando piacevolmente delle consuete banalità.
Dopo qualche tempo, l’uomo mi mise una mano sulla coscia scoperta, e non vedendo nessuna reazione negativa da parte mia, risalì pian piano fino a quando arrivò all’altezza della figa.
Con stupore si accorse che non portavo gli slip, si girò verso di me e mi disse:
“Lo sapevo che eri una puttanella, adesso giochiamo un po’, vedrai che ti piacerà”
Mi prese per mano e mi condusse nella sua piccola stanza, dove dormiva durante l’estate.
“Adesso spogliati, fammi vedere quanto sei bella” disse con fare entusiasta.
Senza esitazione mi sfilai l’abito e rimasi nuda di fronte a lui che si era già spogliato.
Si avvicinò e iniziò ad accarezzarmi, portando la sua bocca alle mie tette.
Mi accorsi che il suo cazzo si stava indurendo di brutto.
Mi inginocchiai di fronte a lui, gli presi il cazzo in mano, iniziando subito a succhiarlo.
“Ma che brava pompinara sei, succhi come una vera troietta, continua, leccami le palle e la cappella, non smettere.” disse.
Era da tantissimo tempo che avevo voglia di un cazzo da leccare.
Mi impegnai al massimo e in breve gli feci raggiungere l’orgasmo, trovandomi la bocca piena di sborra.
Nonostante il trattamento, il suo cazzo rimase duro. Così l’uomo mi sbatté sul letto e mi infilò una mano tra le gambe, forzando la penetrazione nella figa con un dito.
“Ma sei vergine troietta. Una brava a succhiare come te, è ancora vergine, non mi era mai capitato, vuoi che ti scopi lo stesso?” disse.
“Certo, non aspetto altro da tempo.” risposi senza pensare.
Il bagnino si pose sopra di me, appoggiò il cazzo davanti alla figa e spinse piano.
Poi con un colpo secco mi penetrò facendomi emettere un grido di dolore, ma non si fermò e incominciò a pompare.
Dopo un primo istante di dolore iniziai a provare piacere e incitai l’uomo a scoparmi più forte, sino a quando raggiunsi il piacere.
L’uomo però continuò a scoparmi senza interruzione e quando fu il suo turno, si ritrasse e sfregò il cazzo sporco di sangue e sborra sul mio ventre.
“Vedrai che la prossima volta non sentirai più male, ma solo piacere, se vuoi possiamo rifarlo domani sera”
disse lui.
“Io mi fermo qui ancora dieci giorni, e tutte le sere proverò a venire a trovarti per scopare con te. Devo trovare una scusa con i miei genitori, ma non sarà un problema.”
CONTINUA ...
Dopo qualche tempo, l’uomo mi mise una mano sulla coscia scoperta, e non vedendo nessuna reazione negativa da parte mia, risalì pian piano fino a quando arrivò all’altezza della figa.
Con stupore si accorse che non portavo gli slip, si girò verso di me e mi disse:
“Lo sapevo che eri una puttanella, adesso giochiamo un po’, vedrai che ti piacerà”
Mi prese per mano e mi condusse nella sua piccola stanza, dove dormiva durante l’estate.
“Adesso spogliati, fammi vedere quanto sei bella” disse con fare entusiasta.
Senza esitazione mi sfilai l’abito e rimasi nuda di fronte a lui che si era già spogliato.
Si avvicinò e iniziò ad accarezzarmi, portando la sua bocca alle mie tette.
Mi accorsi che il suo cazzo si stava indurendo di brutto.
Mi inginocchiai di fronte a lui, gli presi il cazzo in mano, iniziando subito a succhiarlo.
“Ma che brava pompinara sei, succhi come una vera troietta, continua, leccami le palle e la cappella, non smettere.” disse.
Era da tantissimo tempo che avevo voglia di un cazzo da leccare.
Mi impegnai al massimo e in breve gli feci raggiungere l’orgasmo, trovandomi la bocca piena di sborra.
Nonostante il trattamento, il suo cazzo rimase duro. Così l’uomo mi sbatté sul letto e mi infilò una mano tra le gambe, forzando la penetrazione nella figa con un dito.
“Ma sei vergine troietta. Una brava a succhiare come te, è ancora vergine, non mi era mai capitato, vuoi che ti scopi lo stesso?” disse.
“Certo, non aspetto altro da tempo.” risposi senza pensare.
Il bagnino si pose sopra di me, appoggiò il cazzo davanti alla figa e spinse piano.
Poi con un colpo secco mi penetrò facendomi emettere un grido di dolore, ma non si fermò e incominciò a pompare.
Dopo un primo istante di dolore iniziai a provare piacere e incitai l’uomo a scoparmi più forte, sino a quando raggiunsi il piacere.
L’uomo però continuò a scoparmi senza interruzione e quando fu il suo turno, si ritrasse e sfregò il cazzo sporco di sangue e sborra sul mio ventre.
“Vedrai che la prossima volta non sentirai più male, ma solo piacere, se vuoi possiamo rifarlo domani sera”
disse lui.
“Io mi fermo qui ancora dieci giorni, e tutte le sere proverò a venire a trovarti per scopare con te. Devo trovare una scusa con i miei genitori, ma non sarà un problema.”
CONTINUA ...
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