Scarpe
di
LILLO
genere
feticismo
Adoro le scarpe, adoro indossarle, col tacco, siano sandali, siano decolté, non posso farne a meno, non esiste che mi travesta e rimanga in ciabatte, nemmeno quelle carine da camera, le uso solo per andare a coricarmi, e al mattino al mio risveglio.
Ne ho circa un centinaio di paia, ben tenute e conservate, spesso, agli abituè del mio letto, lascio scegliere cosa mettermi e che scarpe indossare,li eccita molto, se invece, è un nuovo incontro, o nuovo cliente, con le decolté, indovino sempre.
La seconda mia, diciamo , perversione è lo sperma, sin da piccola, vederlo schizzare fuori da un bel cazzo duro, mi ha attratta, il mio primo ingoi, l'ho fatta ad un amico di famiglia, ed ero giovanissima.
Oltre a sentirne l'odore, e il sapore, mi piace sentirmela sul viso, sul corpo, e da chi ben conosco, nel culetto.
Ma la mia vera passione e nelle scarpe.
Mi iniziò ragazzina un vicino di casa, che per eccitarsi, mi faceva indossare intimo della moglie o della figlia, e poi le scarpe di lei, e a fine rapporto, si sfilava dal mio giovane buchino, e terminava venendo nelle scarpe della consorte, che poi io indossavo, e sculettavo per casa, a cazzo duro, e mi masturbavo per lui.
A volte conservava di nascosto in frigo, le varie seghe giornaliere, e al mio arrivo, versava nelle scarpe, io già in reggicalze e calze, le infilavo, e la sensazione che provavo era pazzesca, mi bagnavo tutta, il cazzo mi scoppaiava, camminavo e troieggiavo per un po', e poi eccitatissima, mi posizionavo sul tavolo in sala, allargavo per bene le gambe, slanciate dalle scarpe col tacco, e appoggiavo la testa che mi ronzava e poi lo imploravo di scoparmi.
Lui mi afferrava i fianchi e mi possedeva con forza, spingendo a fondo il suo meraviglioso cazzo, e solo in qui momenti mi riempiva di sperma..
Questo meraviglioso insegnante mi ha accompagnata sino alla maggiore età, poi capii la mia vera natura, ero bella giovane effemminata, mi trasferii a Milano, e divenni Paola.
Erano gli anni fine settanta inizi ottanta, Milano era stupenda, e dopo un anno di marciapiede, al monumentale, un Industrialotto della zona, mi mise in un appartamento, a sua disposizione, e così divenni la sua amante.
Di giorno lo aspettavo e scopavamo come pazzi, la sera e la notte, mi prostutituivo, tramite inserzioni su riviste specializzate, e poi lo lasciai, e diventai una prostituta a tutti gli effetti.
A volte battevo per strada, zona viale Certosa, e me li portavo a casa, a volte mi raggiungevano lì, ma la passione per lo sperma i è sempre rimasto.
Una sera un cliente, amico, che ben sapeva della mia passione, mi ha portata in auto, in una zona fuori Milano, in un parcheggio dove di solito c'era lo scambio di coppia, ed era pieno di guardoni segaioli, non disturbavano, ma se volevi, lasciavi aperto il finestrino, era il segnale, si mettevano tutti intorno all'auto e spiavano e si segavano.
Ritornai da sola una settimana dopo, mi parcheggia in un angolo riparato, misi le mie scarpe col tacco sul cofano, e abbassai i finestrini, reclinai i sedili, e in ghepierre e calze a rete iniziai a masturbarmi, a toccarmi il seno, poi mi sedetti sulla leva del cambio, e mi impalai.
all'esterno vi erano 5 o sei segaioli, li guardai, e dissi loro, che mi sarei fatta toccare se poi sborravano nelle scarpe.
Passai una mezz'ora, trà le loro mani, aprirono le porte e iniziarono a palparmi, io eccitata ansimavo, e a poi a turno si sfogarono nelle scarpe.
Poi scesi dall'auto, e le calzai, ritornai con i ricordi al mio primo amante, e a cosa mi aveva insegnato, camminai per tutto il parcheggio, segandomi, piano piano, ero impazzita, le coppiette mi videro, e si gustarono lo spettacolo.
L'eccitazione fù talmente forte che iniziai a urinare, il liquido scendeva sulle cosce, impregnava le calze per poi raggiungere le scarpe e unirsi allo sperma, tracimando a terra.
Mi appoggiai sul cofano dell'auto, esausta, col cazzo durissimo, stavo svenendo, quando alle mie spalle sentii una presenza, era un uomo sulla cinquantina, mi voltai, e lui mi fece dei complimenti, scopami dissi, sfondami e scaricati dentro, è gratis, in un attimo ero impalata da un bel nodoso cazzo, che mi pompò a pelle per parecchi minuti, e poi al culmine, schizzai dal mio cazzo durissimo getti di sperma sul cofano dell'auto, e lui nel mio intestino, dandomi un piacere immenso.
Poi rientrai, e mi buttai nel letto così, farcita, e mi addormentai, il giorno dopo, era fuoriuscito tutto dal mio ano, e dalle scarpe, mi dovetti segare ancora.
Ritornai più e più volte, ma sarà il prossimo racconto.
Ne ho circa un centinaio di paia, ben tenute e conservate, spesso, agli abituè del mio letto, lascio scegliere cosa mettermi e che scarpe indossare,li eccita molto, se invece, è un nuovo incontro, o nuovo cliente, con le decolté, indovino sempre.
La seconda mia, diciamo , perversione è lo sperma, sin da piccola, vederlo schizzare fuori da un bel cazzo duro, mi ha attratta, il mio primo ingoi, l'ho fatta ad un amico di famiglia, ed ero giovanissima.
Oltre a sentirne l'odore, e il sapore, mi piace sentirmela sul viso, sul corpo, e da chi ben conosco, nel culetto.
Ma la mia vera passione e nelle scarpe.
Mi iniziò ragazzina un vicino di casa, che per eccitarsi, mi faceva indossare intimo della moglie o della figlia, e poi le scarpe di lei, e a fine rapporto, si sfilava dal mio giovane buchino, e terminava venendo nelle scarpe della consorte, che poi io indossavo, e sculettavo per casa, a cazzo duro, e mi masturbavo per lui.
A volte conservava di nascosto in frigo, le varie seghe giornaliere, e al mio arrivo, versava nelle scarpe, io già in reggicalze e calze, le infilavo, e la sensazione che provavo era pazzesca, mi bagnavo tutta, il cazzo mi scoppaiava, camminavo e troieggiavo per un po', e poi eccitatissima, mi posizionavo sul tavolo in sala, allargavo per bene le gambe, slanciate dalle scarpe col tacco, e appoggiavo la testa che mi ronzava e poi lo imploravo di scoparmi.
Lui mi afferrava i fianchi e mi possedeva con forza, spingendo a fondo il suo meraviglioso cazzo, e solo in qui momenti mi riempiva di sperma..
Questo meraviglioso insegnante mi ha accompagnata sino alla maggiore età, poi capii la mia vera natura, ero bella giovane effemminata, mi trasferii a Milano, e divenni Paola.
Erano gli anni fine settanta inizi ottanta, Milano era stupenda, e dopo un anno di marciapiede, al monumentale, un Industrialotto della zona, mi mise in un appartamento, a sua disposizione, e così divenni la sua amante.
Di giorno lo aspettavo e scopavamo come pazzi, la sera e la notte, mi prostutituivo, tramite inserzioni su riviste specializzate, e poi lo lasciai, e diventai una prostituta a tutti gli effetti.
A volte battevo per strada, zona viale Certosa, e me li portavo a casa, a volte mi raggiungevano lì, ma la passione per lo sperma i è sempre rimasto.
Una sera un cliente, amico, che ben sapeva della mia passione, mi ha portata in auto, in una zona fuori Milano, in un parcheggio dove di solito c'era lo scambio di coppia, ed era pieno di guardoni segaioli, non disturbavano, ma se volevi, lasciavi aperto il finestrino, era il segnale, si mettevano tutti intorno all'auto e spiavano e si segavano.
Ritornai da sola una settimana dopo, mi parcheggia in un angolo riparato, misi le mie scarpe col tacco sul cofano, e abbassai i finestrini, reclinai i sedili, e in ghepierre e calze a rete iniziai a masturbarmi, a toccarmi il seno, poi mi sedetti sulla leva del cambio, e mi impalai.
all'esterno vi erano 5 o sei segaioli, li guardai, e dissi loro, che mi sarei fatta toccare se poi sborravano nelle scarpe.
Passai una mezz'ora, trà le loro mani, aprirono le porte e iniziarono a palparmi, io eccitata ansimavo, e a poi a turno si sfogarono nelle scarpe.
Poi scesi dall'auto, e le calzai, ritornai con i ricordi al mio primo amante, e a cosa mi aveva insegnato, camminai per tutto il parcheggio, segandomi, piano piano, ero impazzita, le coppiette mi videro, e si gustarono lo spettacolo.
L'eccitazione fù talmente forte che iniziai a urinare, il liquido scendeva sulle cosce, impregnava le calze per poi raggiungere le scarpe e unirsi allo sperma, tracimando a terra.
Mi appoggiai sul cofano dell'auto, esausta, col cazzo durissimo, stavo svenendo, quando alle mie spalle sentii una presenza, era un uomo sulla cinquantina, mi voltai, e lui mi fece dei complimenti, scopami dissi, sfondami e scaricati dentro, è gratis, in un attimo ero impalata da un bel nodoso cazzo, che mi pompò a pelle per parecchi minuti, e poi al culmine, schizzai dal mio cazzo durissimo getti di sperma sul cofano dell'auto, e lui nel mio intestino, dandomi un piacere immenso.
Poi rientrai, e mi buttai nel letto così, farcita, e mi addormentai, il giorno dopo, era fuoriuscito tutto dal mio ano, e dalle scarpe, mi dovetti segare ancora.
Ritornai più e più volte, ma sarà il prossimo racconto.
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