Il trattamento speciale di Laura 3/4
di
LanA
genere
fisting
"Tranquilla, tengo io il tuo braccio: appena mi fa male ti blocco” le spiegai con l’affanno.
“Sai Laura, finora non mi hai fatto male per niente, lo giuro!! Voglio vedere quanto riesce ad entrare" le spiegai, quindi mi lasciò fare.
Con il tempo la feci entrare con la mano in profondità.
Sentivo molto bene il punto più largo della sua mano, con nocche e pollice che mi allargavano più che in qualsiasi altro punto.
Mi rendevo conto quindi di quanto stesse affondando nel mio corpo.
Quando incominciò a farmi male, le bloccai il braccio.
Eravamo arrivati a quel limite, quando pur forzando non riusciva a penetrarmi più in profondità.
Eppure, zero dolore, soltanto un piacere talmente sconvolgente da non capir più niente.
Laura parve leggermi nel pensiero e, sapendo che volevo vedere quanto fossi in grado di accoglierne, con l'altra mano teneva il segno sul polso, cingendosi l'avambraccio nel punto in cui era riuscita ad entrare.
Poi, con uno strattone sfilò la mano in un colpo, facendomi urlare di godimento.
Non mi importava se ci avesse sentito qualcuno, e anche Laura era talmente presa dalla novità che non si fece alcuna preoccupazione.
Appena tolse tutta la mano la sollevò per farmi vedere il segno che aveva tenuto con il dito, così sa poter farmi notare che mi era entrato dentro fino a quasi metà avambraccio.
Diciamo che dopo il polso era entrata un'altra decina buona di centimetri.
Oltretutto, mentre il suo polso era piuttosto esile, il suo avambraccio ad un certo punto si faceva di nuovo più grosso, in quanto bello sodo e un po’ muscoloso.
"Wow è incredibile!! Rimettimelo dentro ti prego, però fammi guardare"
Presi a tentoni dal comodino uno specchietto che tenevo sempre poggiato lì, e lo orientai in modo da vedere il mio buco.
Era allargato in maniera vergognosa, degno di un porno di quelli proprio tosti.
Vidi la mano di Laura comparire nello specchietto, le punte delle sue dita tutte unite e mi penetravano con estrema facilità.
Incominciò a penetrarmi senza sosta, ormai ero ben largo, e si fermò soltanto quando sentiva una resistenza, praticamente allo stesso punto raggiunto prima.
Prese a scoparmi a ripetizione con la mano, facendola uscire del tutto e rientrare.
Io ero in estasi e mi contorcevo dal godimento.
CONTINUA ...
“Sai Laura, finora non mi hai fatto male per niente, lo giuro!! Voglio vedere quanto riesce ad entrare" le spiegai, quindi mi lasciò fare.
Con il tempo la feci entrare con la mano in profondità.
Sentivo molto bene il punto più largo della sua mano, con nocche e pollice che mi allargavano più che in qualsiasi altro punto.
Mi rendevo conto quindi di quanto stesse affondando nel mio corpo.
Quando incominciò a farmi male, le bloccai il braccio.
Eravamo arrivati a quel limite, quando pur forzando non riusciva a penetrarmi più in profondità.
Eppure, zero dolore, soltanto un piacere talmente sconvolgente da non capir più niente.
Laura parve leggermi nel pensiero e, sapendo che volevo vedere quanto fossi in grado di accoglierne, con l'altra mano teneva il segno sul polso, cingendosi l'avambraccio nel punto in cui era riuscita ad entrare.
Poi, con uno strattone sfilò la mano in un colpo, facendomi urlare di godimento.
Non mi importava se ci avesse sentito qualcuno, e anche Laura era talmente presa dalla novità che non si fece alcuna preoccupazione.
Appena tolse tutta la mano la sollevò per farmi vedere il segno che aveva tenuto con il dito, così sa poter farmi notare che mi era entrato dentro fino a quasi metà avambraccio.
Diciamo che dopo il polso era entrata un'altra decina buona di centimetri.
Oltretutto, mentre il suo polso era piuttosto esile, il suo avambraccio ad un certo punto si faceva di nuovo più grosso, in quanto bello sodo e un po’ muscoloso.
"Wow è incredibile!! Rimettimelo dentro ti prego, però fammi guardare"
Presi a tentoni dal comodino uno specchietto che tenevo sempre poggiato lì, e lo orientai in modo da vedere il mio buco.
Era allargato in maniera vergognosa, degno di un porno di quelli proprio tosti.
Vidi la mano di Laura comparire nello specchietto, le punte delle sue dita tutte unite e mi penetravano con estrema facilità.
Incominciò a penetrarmi senza sosta, ormai ero ben largo, e si fermò soltanto quando sentiva una resistenza, praticamente allo stesso punto raggiunto prima.
Prese a scoparmi a ripetizione con la mano, facendola uscire del tutto e rientrare.
Io ero in estasi e mi contorcevo dal godimento.
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