Comunque grazie, eh?

di
genere
etero

- No, dai, fa troppo caldo.

- Senti, solo questo, ti prego... ti giuro, poi faccio tutto quello che vuoi.

- Sei sempre così remissiva?

- Sempre no, spesso sì. Dai, per favore Lù.

- Morirai di caldo là sopra...

- Mi spoglio, mi metto nuda...

- Più nuda di così?

Il luogo comune dice che è come andare in bicicletta e che non si scorda più. Mah, sarà. Io però sono più di due anni che non mi faccio una lesbicata - scusate la parola, ma le ho sempre chiamate così - da quando ero a Milano. O forse è perché Lù un po' di soggezione me la mette.

Ieri, per dire, ha funzionato. "Amore, lo vuoi vedere il secondo tempo?". "Un attimo, arrivo". Specchio del bagno, shorts inguinali a mezza chiappa, top a fascia. Un po' di immaginazione e un po' di ricordo. Non era proprio quel mare lì, non era proprio una Volvo. E soprattutto, lui aveva il cazzo. Fin qui il ricordo.

L'immaginazione prevede invece che al suo posto ci sia Lù, che questa sia una Volvo e che lei mi guardi. “Sdraiata o a novanta? Come mi vuoi?”. "Questo cofano è così alto, è perfetto per leccarla… decidi tu". "Mettiamola così, Lù, fai quello che ti pare". "Come sei arrendevole".

Dicevo, ieri ha funzionato. E' bastato sbottonare gli shorts e infilarci la mano. Nessuna performance particolare: pensare a lei che mi guarda, sbottonare gli shorts, infilare la mano. Fulmineo. Come una scopata vera. Due dita di donna che ti infilzano e sanno dove cercare, una lingua di donna che sa dove sgrillettare. “Porca troia, così vengo subito!”

Oggi, invece, cazzo. In mezzo all'open space. Pure con la mascherina. Vabbè, quella forse un po' aiuta a dissimulare.

- Allora?

- Allora lo sai che voglio stare sotto.

- Sarai scema? Ti ci sei messa da sola sotto. A te quando ti parte ti si strizza pure il cervello.

- Quello ogni tanto si strizza per conto suo... Allora dicevamo morsi sul sederotto e sculacciate.

- E basta?

- Quello che vuoi tu, Lù. Se avessi la cinta dei pantaloni sarebbe magnifico, ma non ce l'hai...

- Non ti squagli su quel cofano?

- Più squagliata di così...

- Gesù, è vero. Ti riduci sempre in queste condizioni?

- Sì. Più o meno…

- Voglio allargarti quelle chiappotte, sentirne la consistenza con i polpastrelli, leccare intorno al buchino.

- Mi piacerebbe inserire anche il mio ragazzo, che dici? Prima tu, poi lui, poi ancora tu.

- Magari potrei assaggiare anche un po' di lui...

- Eddai Lù, questa è la mia fantasia!

- Okkeeeeeiiii.... sei capricciosa, però...

- Fossi la prima che me lo dice...

Stringo le cosce, scema io che vado su certi siti a quest’ora. Forse sarà meglio andare al bagno, che dite? Pantaloni chiari, speriamo di non avere fatto un casino. O perlomeno che nessuno guardi. Comunque grazie, eh? Grazie di avermi fatto venire tutte le voglie del mondo in orario di lavoro. Spararsi un ditale al bagno… forse è meglio fumarmi una sigaretta prima di tornare al computer.

- Lù, poi mi dici di venire gattonando verso di te? Mi ordini di leccartela? Fai la dom e mi tratti come se fossi una troia inutile? Useless, come è scritto su quell’avatar...

- Vedremo, ma perché? Ti piacciono queste fantasie?

- Non sempre, ogni tanto. Forse il racconto di Eva non dovevo leggerlo...
scritto il
2021-06-21
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