Perle
di
PabloN
genere
sentimentali
Voi tutti, oppressi dal caldo, perseguitati da quest’afa asfissiante, venite a gettarvi in queste acque, rifrescatevi quanto vi aggrada. Uomini, donne, non fa differenza. Qui troverete sollievo, nuotando in acque popolate di falli mostruosi e potenti, vogliosi di ogni anfratto maschile o femmineo. Vulcani in perenne eruzione di colate di seme, mai paghi, pronti in ogni istante a soddisfare inconfessabili desideri di pulzelle o cavalieri. Preferite vagine profonde, allagate di umori, aperte ad ogni violazione? Ma prego, non fate complimenti! Di certo non ci manca di che soddisfarvi. Ancora non basta? Anelate umiliazioni, torture, dolore procurato o subito? Siamo forniti di tutto, di certo non ci difetta la varietà.
Volete di più? Ne avrete, siatene certi, che il limite non ci appartiene se non per essere superato.
Però, se sentirete la testa girare e la nausea far capolino, se l’aria vi sembrerà irrespirabile e le acque, lungi dal portarvi sollievo bruceranno le carni, provate a guardare sotto il pelo dell’acqua. Osservate il fondo, la luce che danza sul fondale, e cercate.
Ecco, avete trovato.a ancora non è sufficiente. Ora dovete aspirare tutta l’aria che i vostri polmoni possono contenere e poi, con un arco di reni, tuffarvi. Mantenete lo sguardo su quanto avete veduto, non perdetelo. Sentite la pressione lo so, vi pare che i vostri corpi siano schiacciati da mano potente. Ma resistete, ne vale la pena. Giunti che sarete sul fondo pregate queste leggiadre figure di donarvi la visione celate nelle loro valve iridescenti. Se sarete sinceri, esse lo sapranno e non esiteranno ad aprirsi.
Ora cosa vedete? Un’odalisca danzare in colori di perla e tramonto, una dama in fruscianti vesti percorrere le vie di sontuosi palazzi papali, un uomo alla banchina di un treno attendere iridi in cui discendere , occhi orientali tessere poesie incantate per il suo amore lontano.
Perle. Questo avete trovato. Guardatele con devozione e delicatezza, non sciupatele cercando di afferrarle e farle vostre. Piuttosto lasciate siano esse a possedervi, grati di tanta bellezza.
Ricordate, ogni perla è il dolore dell’ostrica.
Volete di più? Ne avrete, siatene certi, che il limite non ci appartiene se non per essere superato.
Però, se sentirete la testa girare e la nausea far capolino, se l’aria vi sembrerà irrespirabile e le acque, lungi dal portarvi sollievo bruceranno le carni, provate a guardare sotto il pelo dell’acqua. Osservate il fondo, la luce che danza sul fondale, e cercate.
Ecco, avete trovato.a ancora non è sufficiente. Ora dovete aspirare tutta l’aria che i vostri polmoni possono contenere e poi, con un arco di reni, tuffarvi. Mantenete lo sguardo su quanto avete veduto, non perdetelo. Sentite la pressione lo so, vi pare che i vostri corpi siano schiacciati da mano potente. Ma resistete, ne vale la pena. Giunti che sarete sul fondo pregate queste leggiadre figure di donarvi la visione celate nelle loro valve iridescenti. Se sarete sinceri, esse lo sapranno e non esiteranno ad aprirsi.
Ora cosa vedete? Un’odalisca danzare in colori di perla e tramonto, una dama in fruscianti vesti percorrere le vie di sontuosi palazzi papali, un uomo alla banchina di un treno attendere iridi in cui discendere , occhi orientali tessere poesie incantate per il suo amore lontano.
Perle. Questo avete trovato. Guardatele con devozione e delicatezza, non sciupatele cercando di afferrarle e farle vostre. Piuttosto lasciate siano esse a possedervi, grati di tanta bellezza.
Ricordate, ogni perla è il dolore dell’ostrica.
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