La punizione 1/5
di
LanA
genere
dominazione
Ho scritto una fantasia, durante une delle mie sempre più frequenti masturbazioni solitarie.
Stimolata da una forza irrefrenabile, mi sono spinta col raccontare una vera e propria orgia, con me unica protagonista femminile.
Curiosa e vagamente turbata, chiamai il numero di cellulare allegato all'annuncio e mi rispose una voce femminile molto autoritaria che mi invitò, o per meglio dire quasi ordinò, di presentarmi a casa sua la sera stessa, vestita come una ragazzina, per una esperienza molto gratificante.
Mi disse che col marito formava una coppia di educatori molto rigidi, specializzata nel riprendere le ragazzine quando questa mostravano inquietanti degenerazioni sessuali.
Affascinata dai suoi modi, ma soprattutto attratta da quella proposta così insolita, accettai subito, facendomi lasciare l'indirizzo e l'orario al quale presentarmi.
In me s'era già affacciato il desiderio di un rapporto sadomaso dove fossi la sottomessa di un lui autoritario, ma non avevo mai trovato nessuno in grado d'appagare questa mia voglia, se non qualche ragazzo che m'aveva scopata in maniera poco gentile.
Sono molto giovane, ma volevo smembrarlo ancora di più e in maniera quasi sfrontata, così mi sono fatta le treccine, ho indossato una camicetta bianca senza reggiseno, una minigonna scozzese, calzini bianchi e scarpe con il tacco basso.
Insomma, un perfetto clone della classica adolescente appena uscita da un fumetto manga.
Alle 21 puntuale, mi presentai all'appuntamento, un po' timorosa, ma estremamente incuriosita ed eccitata.
Mi aprì la porta una donna di circa 35 anni che si presentò come Eva, alta, con un fisico statuario, vestita con una tuta di pelle nera con una cerniera sul davanti.
Poi mi invitò ad entrare con modi decisi ma non bruschi e ad accomodarmi in una stanza in penombra, illuminata solo da un grande candeliere appeso al soffitto.
Vidi subito anche un tavolo sul quale era posato un cesto con frutta e verdura e un ampio divano posto davanti ad una parete coperta da un enorme specchio.
In piedi, davanti al divano, era sistemato un uomo in vestaglia di seta molto abbronzato, con fisico atletico e di mezza età.
“Siediti” mi disse “e raccontaci i tuoi peccati.
CONTINUA ...
Stimolata da una forza irrefrenabile, mi sono spinta col raccontare una vera e propria orgia, con me unica protagonista femminile.
Curiosa e vagamente turbata, chiamai il numero di cellulare allegato all'annuncio e mi rispose una voce femminile molto autoritaria che mi invitò, o per meglio dire quasi ordinò, di presentarmi a casa sua la sera stessa, vestita come una ragazzina, per una esperienza molto gratificante.
Mi disse che col marito formava una coppia di educatori molto rigidi, specializzata nel riprendere le ragazzine quando questa mostravano inquietanti degenerazioni sessuali.
Affascinata dai suoi modi, ma soprattutto attratta da quella proposta così insolita, accettai subito, facendomi lasciare l'indirizzo e l'orario al quale presentarmi.
In me s'era già affacciato il desiderio di un rapporto sadomaso dove fossi la sottomessa di un lui autoritario, ma non avevo mai trovato nessuno in grado d'appagare questa mia voglia, se non qualche ragazzo che m'aveva scopata in maniera poco gentile.
Sono molto giovane, ma volevo smembrarlo ancora di più e in maniera quasi sfrontata, così mi sono fatta le treccine, ho indossato una camicetta bianca senza reggiseno, una minigonna scozzese, calzini bianchi e scarpe con il tacco basso.
Insomma, un perfetto clone della classica adolescente appena uscita da un fumetto manga.
Alle 21 puntuale, mi presentai all'appuntamento, un po' timorosa, ma estremamente incuriosita ed eccitata.
Mi aprì la porta una donna di circa 35 anni che si presentò come Eva, alta, con un fisico statuario, vestita con una tuta di pelle nera con una cerniera sul davanti.
Poi mi invitò ad entrare con modi decisi ma non bruschi e ad accomodarmi in una stanza in penombra, illuminata solo da un grande candeliere appeso al soffitto.
Vidi subito anche un tavolo sul quale era posato un cesto con frutta e verdura e un ampio divano posto davanti ad una parete coperta da un enorme specchio.
In piedi, davanti al divano, era sistemato un uomo in vestaglia di seta molto abbronzato, con fisico atletico e di mezza età.
“Siediti” mi disse “e raccontaci i tuoi peccati.
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