Mia figlia Angela 1/5
di
LanA
genere
esibizionismo
(erotico)
Oggi fa freddo, e mi sono addormentata dopo pranzo sul letto di casa.
Un sonno pesante e rilassante, pochi minuti, meno di un'ora ma sufficienti per un riposo pieno.
Quando riaprii gli occhi sentivo la testa leggera, poi piano piano percepii il resto del mio corpo, e il bisogno di fare pipì.
Così mi alzai e come stavo andai in bagno.
In casa sapevo di essere sola con mia figlia ventenne, tornata da scuola.
Era arrivata giusto per pranzare.
Io avevo appena terminato di sbucciarmi una mela, e mentre ne gustavo la consistenza e il sapore, l'ascoltavo sulle ultime vicissitudini scolastiche.
Angela è ripetente, e io cerco di starle dietro.
Vorrei che prendesse almeno il diploma di ragioneria, so che è poco al giorno d'oggi, ma forse potrebbe trovare qualche lavoro in qualche fabbrica della zona.
È meglio provarci con qualche carta in più, piuttosto che cercare partendo da zero.
Suo padre è sempre fuori per lavoro, è ingegnere sulle piattaforme petrolifere e lo vediamo all'incirca ogni tre, quattro o sei mesi.
Io credo che venga oramai solo quando sente nostalgia di noi, e noi ce la caviamo anche da sole.
I soldi non ci mancano, anche grazie a quello che ci manda, che non è poco, e pure al mio lavoro di maestra nella scuola elementare locale.
E sì, come madre mi piacerebbe che mia figlia provasse, o meglio riuscisse nella vita, almeno a sentirsi indipendente.
Già è ripetente, e questa vita non è facile, specie per chi come noi abita in un paese delle valli friulane, fuori da grandi centri importanti.
Mentre pensavo a tutto questo, e ascoltavo Angela sul resoconto scolastico, finii la mela.
CONTINUA ...
Oggi fa freddo, e mi sono addormentata dopo pranzo sul letto di casa.
Un sonno pesante e rilassante, pochi minuti, meno di un'ora ma sufficienti per un riposo pieno.
Quando riaprii gli occhi sentivo la testa leggera, poi piano piano percepii il resto del mio corpo, e il bisogno di fare pipì.
Così mi alzai e come stavo andai in bagno.
In casa sapevo di essere sola con mia figlia ventenne, tornata da scuola.
Era arrivata giusto per pranzare.
Io avevo appena terminato di sbucciarmi una mela, e mentre ne gustavo la consistenza e il sapore, l'ascoltavo sulle ultime vicissitudini scolastiche.
Angela è ripetente, e io cerco di starle dietro.
Vorrei che prendesse almeno il diploma di ragioneria, so che è poco al giorno d'oggi, ma forse potrebbe trovare qualche lavoro in qualche fabbrica della zona.
È meglio provarci con qualche carta in più, piuttosto che cercare partendo da zero.
Suo padre è sempre fuori per lavoro, è ingegnere sulle piattaforme petrolifere e lo vediamo all'incirca ogni tre, quattro o sei mesi.
Io credo che venga oramai solo quando sente nostalgia di noi, e noi ce la caviamo anche da sole.
I soldi non ci mancano, anche grazie a quello che ci manda, che non è poco, e pure al mio lavoro di maestra nella scuola elementare locale.
E sì, come madre mi piacerebbe che mia figlia provasse, o meglio riuscisse nella vita, almeno a sentirsi indipendente.
Già è ripetente, e questa vita non è facile, specie per chi come noi abita in un paese delle valli friulane, fuori da grandi centri importanti.
Mentre pensavo a tutto questo, e ascoltavo Angela sul resoconto scolastico, finii la mela.
CONTINUA ...
9
voti
voti
valutazione
2.7
2.7
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
Volevo inculare mia moglie, e …. (5) - continuaracconto sucessivo
Le fantasie sessuali di Sara 1/5
Commenti dei lettori al racconto erotico