Rallentiamo
di
Y
genere
sentimentali
“Io ti amo”.
X me lo dice mentre sta sfilando il perizoma nero
che indosso da sotto il vestitino a fiori che mi
ha regalato per il nostro primo anniversario.
“Lo so”, rispondo mentre gli facilito il compito.
Siamo all’ingresso della mia stanza, i miei
genitori sono fuori e non torneranno prima di un
paio d’ore.
Lo spingo verso il letto, e gli dico di sdraiarsi.
Io, nel frattempo, ho arrotolato il vestitino,
sono scoperta dall’ombelico in giù.
“Ti piaccio tutta depilata, vero?” chiedo mentre
avvicino il mio pube al suo volto.
“Da morire”.
“Guardami bene”.
Con due dita allargo le grandi labbra.
Lui sorride, il mio sesso è a un palmo di naso
dalla sua bocca.
Stavo per chiederglielo, ma mi precede,
afferrandomi per i glutei per tirarmi a sé.
E’ velocissimo, non c’è nessun tipo di approccio
preliminare, mi afferra e infila sua lingua nella
mia fica.
“Oddio”, gemo.
“Non aver paura, siediti sulla mia faccia e
scopamela. Lasciami solo abbastanza spazio per
respirare”.E’ raro che X sia così intraprendente.
Mi piace.
Muovo lentamente il bacino, avanti e indietro.
Il suo naso è poggiato bene sul clitoride, lo
sfregamento che provoca mi fa bagnare ancor di
più.
Ci guardiamo fissi negli occhi, mentre aumento il
ritmo.
E nel momento esatto in cui comincio a sentire
l’orgasmo, che ho un’idea.
“X, rallentiamo”, dico alzandomi sufficientemente
da dargli modo di rispondermi.
“Bagna un dito e infilamelo dietro”.
“Oh”.
“E levati quelle mutande”.
“Ok”.
Con un solo movimento si libera dei suoi slip e
quindi si inumidisce un dito con la saliva.
Poggio di nuovo il mio sesso sulla sua faccia.
E ricomincio a scoparlo.
“Dai, infilami quel dito nel culo”.
E lo fa. Lo fa in maniera anche rude.
E io muoio di piacere, e vengo, vengo, vengo,
vengo.
Mi contraggo tutta e vengo.
Vengo.
Gli vengo in faccia.E’ l’orgasmo più potente che abbia mai avuto, il
tempo e lo spazio smettono di avere un senso e ci
siamo soltanto io e il piacere.
Non so quanto passi dall’esplosione all’ultimo
brivido che mi percorre il corpo, ma appena
finisce tutto, scendo dal suo viso, mi giro e mi
getto sul suo cazzo, prendendolo in bocca.
Non dura niente. Non appena le mie labbra lo
avvolgono, sento gli schizzi caldi e cremosi sulla
mia lingua.
E le sue urla per tutta la casa.
Ingoio tutto, anche se è tanta.
“X?”
“Sì?” mi dice stravolto.
“Anche io ti amo”.
X me lo dice mentre sta sfilando il perizoma nero
che indosso da sotto il vestitino a fiori che mi
ha regalato per il nostro primo anniversario.
“Lo so”, rispondo mentre gli facilito il compito.
Siamo all’ingresso della mia stanza, i miei
genitori sono fuori e non torneranno prima di un
paio d’ore.
Lo spingo verso il letto, e gli dico di sdraiarsi.
Io, nel frattempo, ho arrotolato il vestitino,
sono scoperta dall’ombelico in giù.
“Ti piaccio tutta depilata, vero?” chiedo mentre
avvicino il mio pube al suo volto.
“Da morire”.
“Guardami bene”.
Con due dita allargo le grandi labbra.
Lui sorride, il mio sesso è a un palmo di naso
dalla sua bocca.
Stavo per chiederglielo, ma mi precede,
afferrandomi per i glutei per tirarmi a sé.
E’ velocissimo, non c’è nessun tipo di approccio
preliminare, mi afferra e infila sua lingua nella
mia fica.
“Oddio”, gemo.
“Non aver paura, siediti sulla mia faccia e
scopamela. Lasciami solo abbastanza spazio per
respirare”.E’ raro che X sia così intraprendente.
Mi piace.
Muovo lentamente il bacino, avanti e indietro.
Il suo naso è poggiato bene sul clitoride, lo
sfregamento che provoca mi fa bagnare ancor di
più.
Ci guardiamo fissi negli occhi, mentre aumento il
ritmo.
E nel momento esatto in cui comincio a sentire
l’orgasmo, che ho un’idea.
“X, rallentiamo”, dico alzandomi sufficientemente
da dargli modo di rispondermi.
“Bagna un dito e infilamelo dietro”.
“Oh”.
“E levati quelle mutande”.
“Ok”.
Con un solo movimento si libera dei suoi slip e
quindi si inumidisce un dito con la saliva.
Poggio di nuovo il mio sesso sulla sua faccia.
E ricomincio a scoparlo.
“Dai, infilami quel dito nel culo”.
E lo fa. Lo fa in maniera anche rude.
E io muoio di piacere, e vengo, vengo, vengo,
vengo.
Mi contraggo tutta e vengo.
Vengo.
Gli vengo in faccia.E’ l’orgasmo più potente che abbia mai avuto, il
tempo e lo spazio smettono di avere un senso e ci
siamo soltanto io e il piacere.
Non so quanto passi dall’esplosione all’ultimo
brivido che mi percorre il corpo, ma appena
finisce tutto, scendo dal suo viso, mi giro e mi
getto sul suo cazzo, prendendolo in bocca.
Non dura niente. Non appena le mie labbra lo
avvolgono, sento gli schizzi caldi e cremosi sulla
mia lingua.
E le sue urla per tutta la casa.
Ingoio tutto, anche se è tanta.
“X?”
“Sì?” mi dice stravolto.
“Anche io ti amo”.
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