Chicca in ufficio -2- (continua)
di
LanA
genere
dominazione
Il capo le carezzava la coscia, mentre lei si muoveva e reclinava la testa all’indietro ad occhi chiusi.
Veramente sentiva di dover venire e poi farla finita, ma l’ispettore si era posto quasi alle sue spalle ed aveva estratto il cazzo dalla patta, poggiandoglielo sulle labbra.
Lo lasciò fare, non aveva considerato l’altro ed ebbe paura.
Dischiuse le labbra di poco, ma l’altro lo prese come un invito e spinse la testa del suo cazzo, già quasi del tutto ritto, nella bocca di lei che passivamente si lasciò penetrare.
Cominciò allora a succhiare mentre il suo capo le apriva le cosce e la sditalinava.
Cedette completamente, sentì che le piacevano quelle dita sul suo sesso e la consistenza del cazzo nella sua bocca le davano l’esatta percezione che lei in quel momento era bellissima e desiderabile, sexy.
La sensazione di essere una puttana da monta in balia di due uomini eccitati, invece di bloccarla, esaltava i suoi sensi e ciò che provava.
Si lasciò quindi sditalinare dal capo, mentre succhiava con impegno il cazzo dell’ispettore, tirandolo con la mano, mentre l’altra mano teneva il polso del capo.
Il movimento delle dita e il loro sfregamento sul clitoride e sulle labbra del suo sesso, le procuravano un piacere crescente, che sfociò in un orgasmo abbastanza intenso da farla distaccare dal cazzo che aveva in bocca e mugolare degli “Aahhh” profondi ed eccitantissimi, così eccitanti da indurre il capo a sbottonarsi e presentargli a breve distanza dal viso il suo cazzo gonfio e teso.
Accettò di prenderglielo in bocca, mentre l’ispettore si segava.
Alternò nella sua bocca i due cazzi per un po’, poi l’ispettore si inginocchiò e le sfilò il perizoma.
Prese a leccarle il sesso.
Era bravo, Chicca se ne rese conto subito, e lo lasciò fare.
Usava le dita per tenerla aperta, e leccava in profondità, spingendo spesso la punta della lingua sul clitoride, lappandolo con intensità e decisione.
Il capo le titillava un capezzolo, mentre il suo cazzo entrava e usciva dalla bocca.
Proprio mentre glielo leccava dalla base fino alla punta e poi tirava tutta la pelle all’insù per infilare la lingua nel prepuzio e leccare la cappella, lui emise un rantolo inequivocabile e poi disse
“Bravissima, ma dove hai imparato…”
Sentì un altro orgasmo impossessarsi di lei, e concesse all’ispettore lo spettacolo di una apertura di cosce strepitosa.
CONTINUA ...
Veramente sentiva di dover venire e poi farla finita, ma l’ispettore si era posto quasi alle sue spalle ed aveva estratto il cazzo dalla patta, poggiandoglielo sulle labbra.
Lo lasciò fare, non aveva considerato l’altro ed ebbe paura.
Dischiuse le labbra di poco, ma l’altro lo prese come un invito e spinse la testa del suo cazzo, già quasi del tutto ritto, nella bocca di lei che passivamente si lasciò penetrare.
Cominciò allora a succhiare mentre il suo capo le apriva le cosce e la sditalinava.
Cedette completamente, sentì che le piacevano quelle dita sul suo sesso e la consistenza del cazzo nella sua bocca le davano l’esatta percezione che lei in quel momento era bellissima e desiderabile, sexy.
La sensazione di essere una puttana da monta in balia di due uomini eccitati, invece di bloccarla, esaltava i suoi sensi e ciò che provava.
Si lasciò quindi sditalinare dal capo, mentre succhiava con impegno il cazzo dell’ispettore, tirandolo con la mano, mentre l’altra mano teneva il polso del capo.
Il movimento delle dita e il loro sfregamento sul clitoride e sulle labbra del suo sesso, le procuravano un piacere crescente, che sfociò in un orgasmo abbastanza intenso da farla distaccare dal cazzo che aveva in bocca e mugolare degli “Aahhh” profondi ed eccitantissimi, così eccitanti da indurre il capo a sbottonarsi e presentargli a breve distanza dal viso il suo cazzo gonfio e teso.
Accettò di prenderglielo in bocca, mentre l’ispettore si segava.
Alternò nella sua bocca i due cazzi per un po’, poi l’ispettore si inginocchiò e le sfilò il perizoma.
Prese a leccarle il sesso.
Era bravo, Chicca se ne rese conto subito, e lo lasciò fare.
Usava le dita per tenerla aperta, e leccava in profondità, spingendo spesso la punta della lingua sul clitoride, lappandolo con intensità e decisione.
Il capo le titillava un capezzolo, mentre il suo cazzo entrava e usciva dalla bocca.
Proprio mentre glielo leccava dalla base fino alla punta e poi tirava tutta la pelle all’insù per infilare la lingua nel prepuzio e leccare la cappella, lui emise un rantolo inequivocabile e poi disse
“Bravissima, ma dove hai imparato…”
Sentì un altro orgasmo impossessarsi di lei, e concesse all’ispettore lo spettacolo di una apertura di cosce strepitosa.
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