L'incontro -3- (continua)
di
LanA
genere
etero
Parliamo quindi di me, e di come sono brava, di come ho avuto il coraggio a quarant'anni suonati a rimettermi in carriera.
E ti credo, devo mangiare anche io.
Parliamo e bevo.
La Vernaccia è forte, e non solo di sapore.
Mi mette allegria, ma sto comunque attenta a non ubriacarmi.
Voglio fartelo credere, e tenere sempre io il bastone del comando.
Tu fai la tua parte; che io faccio la mia.
Ti chiedo se ti piace il tuo lavoro.
Tu dici di sì, che ti piace moltissimo, che lo trovi esaltante.
Gli dico che ha la nomea di farsi tutte le donne che gli passano a tiro.
Ecco, sono io che ti conduco nella tana del lupo.
Parliamo di sesso, vediamo come te la cavi.
Tu parti a dirmi che per questa casa editrice, per la quale lavori già da quindici anni.
Dici che hai spinto già otto donne a diventare scrittrici, mi fai i nomi, nomi che già conosco.
Alcune affermate, altre si sono fermate al primo lavoro.
E così la cena si trascina fino alla fine, la commedia è quasi finita e ancora non hai tirato fuori l'argomento che più mi interessa, il mio libro.
Nemmeno l'altro, dopotutto, non parli molto di sesso, non spingi l'argomento.
Forse, penso, le chiacchiere su di te sono solo chiacchiere, ma oramai sono qui e io sono nota per essere una che va fino in fondo, anche se poi ci deve sbattere la testa.
Così finiamo la cena, ovviamente paghi tu.
Io ti scoprendo dicendoti che vorrei finire la serata in qualche modo.
Tu non sai che fare, sei imbarazzato, è la prima volta?
E io ti scoprendo ancora.
Ti chiedo di accompagnarmi in un posto e tu accetti.
Ma anche tu sei in taxi, così ne chiamiamo uno che in dieci minuti arriva.
Gli dico un indirizzo vicino al mare.
CONTINUA ...
E ti credo, devo mangiare anche io.
Parliamo e bevo.
La Vernaccia è forte, e non solo di sapore.
Mi mette allegria, ma sto comunque attenta a non ubriacarmi.
Voglio fartelo credere, e tenere sempre io il bastone del comando.
Tu fai la tua parte; che io faccio la mia.
Ti chiedo se ti piace il tuo lavoro.
Tu dici di sì, che ti piace moltissimo, che lo trovi esaltante.
Gli dico che ha la nomea di farsi tutte le donne che gli passano a tiro.
Ecco, sono io che ti conduco nella tana del lupo.
Parliamo di sesso, vediamo come te la cavi.
Tu parti a dirmi che per questa casa editrice, per la quale lavori già da quindici anni.
Dici che hai spinto già otto donne a diventare scrittrici, mi fai i nomi, nomi che già conosco.
Alcune affermate, altre si sono fermate al primo lavoro.
E così la cena si trascina fino alla fine, la commedia è quasi finita e ancora non hai tirato fuori l'argomento che più mi interessa, il mio libro.
Nemmeno l'altro, dopotutto, non parli molto di sesso, non spingi l'argomento.
Forse, penso, le chiacchiere su di te sono solo chiacchiere, ma oramai sono qui e io sono nota per essere una che va fino in fondo, anche se poi ci deve sbattere la testa.
Così finiamo la cena, ovviamente paghi tu.
Io ti scoprendo dicendoti che vorrei finire la serata in qualche modo.
Tu non sai che fare, sei imbarazzato, è la prima volta?
E io ti scoprendo ancora.
Ti chiedo di accompagnarmi in un posto e tu accetti.
Ma anche tu sei in taxi, così ne chiamiamo uno che in dieci minuti arriva.
Gli dico un indirizzo vicino al mare.
CONTINUA ...
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