Avventure diverse -14- (continua)
di
LanA
genere
orge
Ero ancora in pigiama, e con i capelli arruffati, e non potevo certo cambiarmi e farmi la doccia in due secondi.
Così risposi al citofono un po' tra l'incazzato e lo sconfortato.
Luisa sembrò non dare peso al tono della mia voce, ma anzi venne su contenta, e io ne fui sorpresa.
Un bel cambiamento dall'ultima volta che ci eravamo viste alla sua villa di Flagogna, dove aveva un'atmosfera Dark, senza nemmeno averne l'aspetto.
Avete presente quelle persone che si incontrano, e subito si mettono a parlare i fatti privati senza nemmeno conoscersi, ma solo perché sentono un'empatia attrattiva potente?
Ebbene tra noi fu semplicemente così.
La feci accomodare, e in un attimo dimenticai lo spazzolone appoggiato al muro, la mia tuta sformata, le ciabatte e i capelli arruffati e persino il fatto che dovevo sicuramente fare una doccia.
Lei per contro era bellissima, non me la ricordavo così.
Parlammo di tutto, scordandoci il the, i pasticcini e altro.
Ora c'eravamo solo noi due, e tutto il mondo fuori...
Toccarsi e baciarsi fu un tutt’uno.
Non c'era nulla di strano, nulla di male, era tutto naturale.
Così come pure finire una sull'altra sul divano, che per fortuna, o per malcelato calcolo, avevo comprato bello grande.
Dopo due minuti di baci voracissimi e toccamenti intimi, i vestiti stavano letteralmente volando.
Visto che io sotto la tuta ero nuda, fui immediatamente svestita anche se rimasi con le calze di lana.
Un vero spettacolo osé.
Luisa no, era venuta tutta carina, ma per sua fortuna in gonna, così allungai una mano lì sotto, cercando calore.
Poi notai con la mano che portava i collant.
Così iniziai a tirare per toglierli, ma lei era sdraiata sul divano, così che i suddetti non venivano via.
Li strappai fregandomene delle sue rimostranze, anzi più li rompevo e più mi eccitavo.
La guardai con aria stravolta e la baciai.
Poi le dissi di un fiato
"tranquilla lavoro da Intimissimi, te ne regalo dieci paia, ora diamoci dentro ti prego!".
CONTINUA ...
Così risposi al citofono un po' tra l'incazzato e lo sconfortato.
Luisa sembrò non dare peso al tono della mia voce, ma anzi venne su contenta, e io ne fui sorpresa.
Un bel cambiamento dall'ultima volta che ci eravamo viste alla sua villa di Flagogna, dove aveva un'atmosfera Dark, senza nemmeno averne l'aspetto.
Avete presente quelle persone che si incontrano, e subito si mettono a parlare i fatti privati senza nemmeno conoscersi, ma solo perché sentono un'empatia attrattiva potente?
Ebbene tra noi fu semplicemente così.
La feci accomodare, e in un attimo dimenticai lo spazzolone appoggiato al muro, la mia tuta sformata, le ciabatte e i capelli arruffati e persino il fatto che dovevo sicuramente fare una doccia.
Lei per contro era bellissima, non me la ricordavo così.
Parlammo di tutto, scordandoci il the, i pasticcini e altro.
Ora c'eravamo solo noi due, e tutto il mondo fuori...
Toccarsi e baciarsi fu un tutt’uno.
Non c'era nulla di strano, nulla di male, era tutto naturale.
Così come pure finire una sull'altra sul divano, che per fortuna, o per malcelato calcolo, avevo comprato bello grande.
Dopo due minuti di baci voracissimi e toccamenti intimi, i vestiti stavano letteralmente volando.
Visto che io sotto la tuta ero nuda, fui immediatamente svestita anche se rimasi con le calze di lana.
Un vero spettacolo osé.
Luisa no, era venuta tutta carina, ma per sua fortuna in gonna, così allungai una mano lì sotto, cercando calore.
Poi notai con la mano che portava i collant.
Così iniziai a tirare per toglierli, ma lei era sdraiata sul divano, così che i suddetti non venivano via.
Li strappai fregandomene delle sue rimostranze, anzi più li rompevo e più mi eccitavo.
La guardai con aria stravolta e la baciai.
Poi le dissi di un fiato
"tranquilla lavoro da Intimissimi, te ne regalo dieci paia, ora diamoci dentro ti prego!".
CONTINUA ...
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