L'incontro -6- (continua)
di
LanA
genere
etero
Io sadica non mollo l'osso, ho il mio piacere nel torturarti.
Io posso venire ancora, l'orgasmo che ho avuto masturbandomi col tuo ginocchio non mi è certo servito a saziarmi.
Ora ti ho in pugno, letteralmente.
Succhio e ti guardo.
Tu non mi guardi, e te ne stai a occhi chiusi, sospirando e pensando che non ti è mai capitata una scopata così.
Sbagli, sono io che ti scopo.
Non sarò la tua nona preda.
So già che il libro verrà pubblicato, l'hai letto e non l'hai cestinato, questo mi basta.
Ora mi diverto.
Con un guizzo mi sollevo.
Tu mi guardi supplichevole, stavi per venire.
Lo so, l'ho sentito mentre avevi il respiro stretto, mentre iniziavi a sussultare.
Ma io non voglio finirti così.
Sono in piedi sopra di te e ti guardo, preda.
Te la faccio pure vedere.
Poi mi infilo due dita nella figa fradicia dei miei umori e mi allargo le labbra.
Quindi mi calo su di te.
Con una mano mi guido dentro il tuo cazzo, che scivola nella mia guaina ben lubrificata.
Tu sospiri beato, io godo.
Mi muovo avanti e indietro, di lato.
Ruoto leggermente il bacino, mi assesto su quel bel manico che mi squassa tutta.
Mi piace, hai un bel cazzo, penso.
Seppure sia un tipo senza valore, almeno una qualità d'eccellenza ce l'hai pure tu.
E io questa eccellenza, questa notte, me la prendo tutta.
Mi muovo su e giù, forzandomi sui talloni.
La sabbia cedendo mi aiuta.
CONTINUA ...
Io posso venire ancora, l'orgasmo che ho avuto masturbandomi col tuo ginocchio non mi è certo servito a saziarmi.
Ora ti ho in pugno, letteralmente.
Succhio e ti guardo.
Tu non mi guardi, e te ne stai a occhi chiusi, sospirando e pensando che non ti è mai capitata una scopata così.
Sbagli, sono io che ti scopo.
Non sarò la tua nona preda.
So già che il libro verrà pubblicato, l'hai letto e non l'hai cestinato, questo mi basta.
Ora mi diverto.
Con un guizzo mi sollevo.
Tu mi guardi supplichevole, stavi per venire.
Lo so, l'ho sentito mentre avevi il respiro stretto, mentre iniziavi a sussultare.
Ma io non voglio finirti così.
Sono in piedi sopra di te e ti guardo, preda.
Te la faccio pure vedere.
Poi mi infilo due dita nella figa fradicia dei miei umori e mi allargo le labbra.
Quindi mi calo su di te.
Con una mano mi guido dentro il tuo cazzo, che scivola nella mia guaina ben lubrificata.
Tu sospiri beato, io godo.
Mi muovo avanti e indietro, di lato.
Ruoto leggermente il bacino, mi assesto su quel bel manico che mi squassa tutta.
Mi piace, hai un bel cazzo, penso.
Seppure sia un tipo senza valore, almeno una qualità d'eccellenza ce l'hai pure tu.
E io questa eccellenza, questa notte, me la prendo tutta.
Mi muovo su e giù, forzandomi sui talloni.
La sabbia cedendo mi aiuta.
CONTINUA ...
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