Sandra e la fichetta da non profanare -6- (continua)
di
LanA
genere
prime esperienze
Anche lei guardava il mio sesso con interesse.
Mario poi la scopò in diverse posizioni, e mi chiese di fare alcune foto a viso intero con la sua camera ed anche un video.
Soprattutto fotografai la figa col cazzo dentro, ma anche la faccia di Laura mentre faceva un bocchino al marito.
Lei aveva una faccia da porcella, un po' troia e un po' santarellina.
Mario aveva un’espressione da satiro, e anche l'arnese era demoniaco.
Avrei voluto che glielo mettesse anche nel culo.
Secondo me Laura l'avrebbe desiderato, ma ciò non avvenne.
Aveva un lato b da urlo, ma anche le tette non erano male.
Quando apriva le gambe poi mostrava una passerona che diceva chiavami.
Risultò poi che i due abitavano tra casa mia e casa di Sandra, pertanto ci invitarono ad andare a trovarli quando volevamo.
Cominciammo a frequentare la casa di Viale Italia quasi tutti i pomeriggi ed io molte sere.
Mario era medico, Laura una signora un poco annoiata che cercava nel sesso un diversivo.
Avrebbe avuto bisogno di quello che adesso si chiama toyboy, forse anche più di uno.
Arrivavamo, ci mettevamo nudi e ci servivamo una bibita fresca.
Sandra apriva le gambe e mostrava la fichetta e il buchetto del culetto.
A me veniva subito duro e guardavamo le esibizioni dei due su un basso divano tra una chiacchiera e l'altra.
Un pomeriggio, Mario disse a Sandra che era ora che anche noi cominciassimo a fare sesso.
Sandra rispose che non era pronta a perdere la verginità.
Io le risposi che avremmo potuto iniziare con sesso orale e osai …. anale.
Laura mi disse che avevo bisogno di scaricare la mia potenza sessuale.
Se Sandra non lo avesse potuto fare, lo avrebbe fatto lei.
“Se soddisfo un cazzo, posso soddisfarne anche due.”
A me pareva di essere in un sogno.
Mi pare giusto, disse Mario, se non Sandra, almeno tu dovrai perdere la verginità.
Quando sarà il momento buono non sarai impacciato a cavallo della fica, vedrai.
Ci girammo verso Sandra, che si morse il labbro inferiore ma disse solamente “giusto così”.
CONTINUA ...
Mario poi la scopò in diverse posizioni, e mi chiese di fare alcune foto a viso intero con la sua camera ed anche un video.
Soprattutto fotografai la figa col cazzo dentro, ma anche la faccia di Laura mentre faceva un bocchino al marito.
Lei aveva una faccia da porcella, un po' troia e un po' santarellina.
Mario aveva un’espressione da satiro, e anche l'arnese era demoniaco.
Avrei voluto che glielo mettesse anche nel culo.
Secondo me Laura l'avrebbe desiderato, ma ciò non avvenne.
Aveva un lato b da urlo, ma anche le tette non erano male.
Quando apriva le gambe poi mostrava una passerona che diceva chiavami.
Risultò poi che i due abitavano tra casa mia e casa di Sandra, pertanto ci invitarono ad andare a trovarli quando volevamo.
Cominciammo a frequentare la casa di Viale Italia quasi tutti i pomeriggi ed io molte sere.
Mario era medico, Laura una signora un poco annoiata che cercava nel sesso un diversivo.
Avrebbe avuto bisogno di quello che adesso si chiama toyboy, forse anche più di uno.
Arrivavamo, ci mettevamo nudi e ci servivamo una bibita fresca.
Sandra apriva le gambe e mostrava la fichetta e il buchetto del culetto.
A me veniva subito duro e guardavamo le esibizioni dei due su un basso divano tra una chiacchiera e l'altra.
Un pomeriggio, Mario disse a Sandra che era ora che anche noi cominciassimo a fare sesso.
Sandra rispose che non era pronta a perdere la verginità.
Io le risposi che avremmo potuto iniziare con sesso orale e osai …. anale.
Laura mi disse che avevo bisogno di scaricare la mia potenza sessuale.
Se Sandra non lo avesse potuto fare, lo avrebbe fatto lei.
“Se soddisfo un cazzo, posso soddisfarne anche due.”
A me pareva di essere in un sogno.
Mi pare giusto, disse Mario, se non Sandra, almeno tu dovrai perdere la verginità.
Quando sarà il momento buono non sarai impacciato a cavallo della fica, vedrai.
Ci girammo verso Sandra, che si morse il labbro inferiore ma disse solamente “giusto così”.
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