Educazione sessuale 2/4
di
LanA
genere
orge
Il giorno dopo, mia madre mi prese da parte, e mi disse che avrei dovuto prenderlo in bocca la volta dopo.
Un paio di giorni dopo, mentre ero a letto, mia madre mi invitò ad andare nella loro camera.
Mi fece mettere nuda, poi prese in mano il cazzo di mio padre, mi insegnò i preliminari di un pompino (slinguare la cappella, picchiettare con la lingua il filetto, dare una bella slinguata al taglio del cazzo) e poi a prenderlo in bocca.
Cominciammo a leccarlo a turno, il membro si ingrossava sempre di più, e la mano di mio padre mi titillava i capezzoli, mentre mia madre mi infilava un dito nel buchetto.
- Vedo che stai diventando proprio brava come tua madre, una vera pompinara, me che lo prende in bocca tutti i giorni, anche più volte al giorno e d’ora in avanti anche tu potrai farlo se lo vorrai-
La cosa non mi dispiaceva affatto, il sapore era un po’ acre, ma mi piaceva, inoltre le mani dei miei genitori sul mio corpo mi davano una sensazione incredibile di piacere.
Continuammo a leccare e a succhiare, ma al momento di venire mio padre mi afferrò per i capelli, mi tenne ferma il capo mentre un fiotto di sborra mi riempiva la bocca e mi costrinse ad ingoiare tutto.
Un po’ del suo seme rimase sulle mie labbra e mia madre si affrettò a leccarlo, poi mi infilò la sua lingua in bocca e mi slinguò a lungo, mentre io rispondevo al suo bacio saffico.
Da quel giorno, per tutta la settimana, quando mio padre rientrava dal lavoro, mi chiedeva se avessi voglia di bere la sua sborra.
Chiaramente la cosa a me piaceva, e da sola o con la mamma gli svuotavo i coglioni.
Mia madre mi impose di togliermi sempre le mutandine quando arrivava lui, di modo che se avesse voluto avrebbe potuto accarezzarmi la passerina mentre gli succhiavo il cazzo.
Poi, per la terza volta (mi vennero le mestruazioni e mia madre mi spiegò che, una volta finite, avrei dovuto scopare con mio padre, e farmi sverginare da lui.
Io avevo un po’ paura, tanto che il mattino di sabato il ciclo era finito, ma io dissi a mia madre che avevo ancora qualche perdita.
Lei controllò, e mi diede uno schiaffo perché avevo mentito, e chiamò mio padre.
Andammo in camera, venne anche mia madre e mi consigliò di stare tranquilla, di aprire bene le gambe che era una cosa naturale.
Io però ero rigida e non riusciva a lasciarmi andare.
- Vedrai che proverai un po’ di dolore ma poi ti piacerà e vorrai farlo tutti i giorni - mi disse mio padre-
Un'altra sberla, e a fronte delle mie rimostranze (e se resto incinta?) mi spiegò che i primi giorni dopo il ciclo, così come gli ultimi precedenti il ciclo successivo non si è fertili.
Mio padre mi leccò abbondantemente la fighetta, e io presi in bocca il cazzo.
Anche mia madre lo prese in bocca e lo bagnò con la saliva, poi lui mi penetrò.
Accusai un bruciore forte.
Mio padre diede quattro colpi e poi uscì per permettere che il bruciore si attenuasse.
Dopo un po’ rientrò, mi chiavò e io raggiunsi l'orgasmo poco prima che lui sborrasse.
Mia madre poi mi accompagnò in bagno e mi aiutò a lavarmi ponendo l'accento sul fatto che ero diventata donna.
La fighetta mi bruciava ancora un po’ ma ero felice perché avevo fatto la prima scopata e mi era piaciuta.
Avevo provato l'orgasmo vaginale, dopo quelli clitoridei che mi procuravo coi ditalini.
E avevo capito quante esagerazioni c'erano nella narrazione della fuoriuscita di sangue, che mia madre mi aveva asciugato con un fazzolettino dopo la deflorazione, e prima che mio padre mi penetrasse nuovamente, quando si ruppe l'imene.
La sera dopo, quando mio padre rientrò, non mi trovò sulla porta ad aspettarlo e non vide nemmeno mia madre.
Cominciò a cercarci in cucina e poi nella mia stanza, ma quando aprì la porta della camera da letto ci vide tutte e due nude sul letto, con le cosce spalancate mentre ci toccavamo a vicenda.
- Ecco le tue troie pronte a farsi scopare, da chi vuoi cominciare per prima?
- Prima voglio che le mie troie si slinguino bene in bocca e poi facciano un bel 69 mentre io mi faccio indurire il cazzo –
CONTINUA ...
Un paio di giorni dopo, mentre ero a letto, mia madre mi invitò ad andare nella loro camera.
Mi fece mettere nuda, poi prese in mano il cazzo di mio padre, mi insegnò i preliminari di un pompino (slinguare la cappella, picchiettare con la lingua il filetto, dare una bella slinguata al taglio del cazzo) e poi a prenderlo in bocca.
Cominciammo a leccarlo a turno, il membro si ingrossava sempre di più, e la mano di mio padre mi titillava i capezzoli, mentre mia madre mi infilava un dito nel buchetto.
- Vedo che stai diventando proprio brava come tua madre, una vera pompinara, me che lo prende in bocca tutti i giorni, anche più volte al giorno e d’ora in avanti anche tu potrai farlo se lo vorrai-
La cosa non mi dispiaceva affatto, il sapore era un po’ acre, ma mi piaceva, inoltre le mani dei miei genitori sul mio corpo mi davano una sensazione incredibile di piacere.
Continuammo a leccare e a succhiare, ma al momento di venire mio padre mi afferrò per i capelli, mi tenne ferma il capo mentre un fiotto di sborra mi riempiva la bocca e mi costrinse ad ingoiare tutto.
Un po’ del suo seme rimase sulle mie labbra e mia madre si affrettò a leccarlo, poi mi infilò la sua lingua in bocca e mi slinguò a lungo, mentre io rispondevo al suo bacio saffico.
Da quel giorno, per tutta la settimana, quando mio padre rientrava dal lavoro, mi chiedeva se avessi voglia di bere la sua sborra.
Chiaramente la cosa a me piaceva, e da sola o con la mamma gli svuotavo i coglioni.
Mia madre mi impose di togliermi sempre le mutandine quando arrivava lui, di modo che se avesse voluto avrebbe potuto accarezzarmi la passerina mentre gli succhiavo il cazzo.
Poi, per la terza volta (mi vennero le mestruazioni e mia madre mi spiegò che, una volta finite, avrei dovuto scopare con mio padre, e farmi sverginare da lui.
Io avevo un po’ paura, tanto che il mattino di sabato il ciclo era finito, ma io dissi a mia madre che avevo ancora qualche perdita.
Lei controllò, e mi diede uno schiaffo perché avevo mentito, e chiamò mio padre.
Andammo in camera, venne anche mia madre e mi consigliò di stare tranquilla, di aprire bene le gambe che era una cosa naturale.
Io però ero rigida e non riusciva a lasciarmi andare.
- Vedrai che proverai un po’ di dolore ma poi ti piacerà e vorrai farlo tutti i giorni - mi disse mio padre-
Un'altra sberla, e a fronte delle mie rimostranze (e se resto incinta?) mi spiegò che i primi giorni dopo il ciclo, così come gli ultimi precedenti il ciclo successivo non si è fertili.
Mio padre mi leccò abbondantemente la fighetta, e io presi in bocca il cazzo.
Anche mia madre lo prese in bocca e lo bagnò con la saliva, poi lui mi penetrò.
Accusai un bruciore forte.
Mio padre diede quattro colpi e poi uscì per permettere che il bruciore si attenuasse.
Dopo un po’ rientrò, mi chiavò e io raggiunsi l'orgasmo poco prima che lui sborrasse.
Mia madre poi mi accompagnò in bagno e mi aiutò a lavarmi ponendo l'accento sul fatto che ero diventata donna.
La fighetta mi bruciava ancora un po’ ma ero felice perché avevo fatto la prima scopata e mi era piaciuta.
Avevo provato l'orgasmo vaginale, dopo quelli clitoridei che mi procuravo coi ditalini.
E avevo capito quante esagerazioni c'erano nella narrazione della fuoriuscita di sangue, che mia madre mi aveva asciugato con un fazzolettino dopo la deflorazione, e prima che mio padre mi penetrasse nuovamente, quando si ruppe l'imene.
La sera dopo, quando mio padre rientrò, non mi trovò sulla porta ad aspettarlo e non vide nemmeno mia madre.
Cominciò a cercarci in cucina e poi nella mia stanza, ma quando aprì la porta della camera da letto ci vide tutte e due nude sul letto, con le cosce spalancate mentre ci toccavamo a vicenda.
- Ecco le tue troie pronte a farsi scopare, da chi vuoi cominciare per prima?
- Prima voglio che le mie troie si slinguino bene in bocca e poi facciano un bel 69 mentre io mi faccio indurire il cazzo –
CONTINUA ...
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