Christine, la prof. di Francese -10- (continua)
di
LanA
genere
etero
Giacomo ha telefonato a Christine che si presenterà alla lezione con un amico, lei mi ha subito contattato e le ho consigliato di valutare lei la situazione e di comportarsi come riteneva meglio.
Infatti oggi si sono presentati in due.
Assieme a Giacomo c'era un altro ragazzo, direi della sua stessa età, che si è presentato come Fabio.
Devo ammettere che una parte di me ha sperato che Fabio fosse effettivamente venuto per delle ripetizioni, fino a quando non l'ho visto mettersi mollemente sul divano, tirare fuori il telefonino e mettersi a giocare.
È evidente che lui è lì per il "dopo".
Mi sforzo di fare lezione lo stesso, anche se non posso fare a meno di pensare a cosa potrà succedere.
Scelgo di spiegare poco e far lavorare Giacomo, cosa che tra l'altro non gli fa male di sicuro.
Gli faccio fare esercizio e correggo, in questa maniera non sono costretta a parlare e spiegare.
Non sarei in grado.
Giacomo non è così ignorante come sembrava da subito, ma in quel momento non è quello che cattura la mia attenzione.
Ad un certo punto Giacomo guarda l'ora e sorride.
È finita la lezione!", dice.
Si alza e viene imitato da Fabio.
"Ragazzi, io non so se me la sento", dico.
Giacomo sorride.
"Secondo me te la senti", dice.
Non so se sono io che sono condizionata, ma suona vagamente minaccioso
Giacomo mi prende per mano e mi conduce nella stanza da letto, Fabio ci segue a un metro.
Mi fa sedere sul letto e mi sfila la maglietta, Fabio si siede accanto a me e mi slaccia la gonna.
Quando prova a sfilarla esito ad alzarmi, ma Giacomo mi dà un buffetto sulla testa e mi dice:
”Dai, tanto sai che succede lo stesso”.
Sollevo il sedere e lascio che Fabio mi sfili la gonna.
Fabio preme con una mano sulla mia spalla e mi fa sdraiare sul letto.
I due ragazzi si coricano ai miei lati.
Giacomo, alla mia sinistra, mi dà un bacio in bocca.
Anche io lo bacio, poi sento Fabio che mi bacia sulla guancia destra.
Giro la testa e trovo le sue labbra.
Bacio anche lui.
CONTINUA ...
Infatti oggi si sono presentati in due.
Assieme a Giacomo c'era un altro ragazzo, direi della sua stessa età, che si è presentato come Fabio.
Devo ammettere che una parte di me ha sperato che Fabio fosse effettivamente venuto per delle ripetizioni, fino a quando non l'ho visto mettersi mollemente sul divano, tirare fuori il telefonino e mettersi a giocare.
È evidente che lui è lì per il "dopo".
Mi sforzo di fare lezione lo stesso, anche se non posso fare a meno di pensare a cosa potrà succedere.
Scelgo di spiegare poco e far lavorare Giacomo, cosa che tra l'altro non gli fa male di sicuro.
Gli faccio fare esercizio e correggo, in questa maniera non sono costretta a parlare e spiegare.
Non sarei in grado.
Giacomo non è così ignorante come sembrava da subito, ma in quel momento non è quello che cattura la mia attenzione.
Ad un certo punto Giacomo guarda l'ora e sorride.
È finita la lezione!", dice.
Si alza e viene imitato da Fabio.
"Ragazzi, io non so se me la sento", dico.
Giacomo sorride.
"Secondo me te la senti", dice.
Non so se sono io che sono condizionata, ma suona vagamente minaccioso
Giacomo mi prende per mano e mi conduce nella stanza da letto, Fabio ci segue a un metro.
Mi fa sedere sul letto e mi sfila la maglietta, Fabio si siede accanto a me e mi slaccia la gonna.
Quando prova a sfilarla esito ad alzarmi, ma Giacomo mi dà un buffetto sulla testa e mi dice:
”Dai, tanto sai che succede lo stesso”.
Sollevo il sedere e lascio che Fabio mi sfili la gonna.
Fabio preme con una mano sulla mia spalla e mi fa sdraiare sul letto.
I due ragazzi si coricano ai miei lati.
Giacomo, alla mia sinistra, mi dà un bacio in bocca.
Anche io lo bacio, poi sento Fabio che mi bacia sulla guancia destra.
Giro la testa e trovo le sue labbra.
Bacio anche lui.
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